venerdì 15 luglio 2022

La nave nella tempesta

 

Una nave piuttosto malconcia stava navigando in un mare molto agitato e quel che è peggio è che le previsioni sulla tenuta del tempo erano pessime; ci si aspettava quindi di dover affrontare a breve dei marosi molto più terribili di quelli in atto.

 

Mario, il comandante della nave, era per fortuna uno dei migliori comandanti conosciuti, mentre la ciurma era costituita da una parte di marinai a lui fedele capeggiata da Enrico e da alcune altre parti che invece o lo tolleravano appena o non lo sopportavano proprio; uno di questi  gruppi ostili  era capeggiato da Giuseppe, un altro da Matteo e un altro da Silvio..

 

Giuseppe era particolarmente ostile a Mario forse perché non aveva mai dimenticato che quest’ultimo per l’intervento di Sergio (primo ammiraglio della marina) qualche tempo prima lo aveva sostituito al suo comando della nave.

 

Intanto il mare in tempesta sballottolava sempre più la sgangherata nave mentre Mario con la sua grande esperienza riusciva ancora a tenerla a galla ovviamente utilizzando al meglio la sua ciurma.

 

Ma Giuseppe, scalpitava e agitava quelli del suo gruppo tanto che qualcuno (come Luigi) pensò di abbandonarlo seguito da una parte del gruppo stesso.

 

Per cercare di mettersi in mostra e nella speranza di acquisire consensi, Giuseppe, incurante della grave situazione in cui si trovava la nave, sapendo anche bene che per riuscire a sopravvivere alla tempesta in atto occorreva che i marinai seguissero tutti insieme gli ordini del comandante, pensò invece di opporsi ad una delle sue ultime direttive.

 

L’azione di Giuseppe rese quindi ancora più tragica la situazione della nave che essendo governata sempre meno bene cominciò ad imbarcare acqua rischiando di affondare .

 

 

Penso sia chiaro a tutti a cosa voglio alludere con la storia appena raccontata, ma parlando seriamente, va detto che quello che sta accadendo nel nostro sventurato Paese è molto, ma molto più grave di quello che accadeva sulla nave in tempesta di cui sopra.

 

In un Governo guidato da un grande esperto quale è Mario Draghi che avevamo avuto la fortuna di avere proprio quando le emergenze stavano susseguendosi, faceva parte anche il movimento 5 stelle e tutti i provvedimenti erano stati presi anche in nome di quel movimento; ma evidentemente questo a loro non bastava e il loro leader, il tanto discusso Giuseppe Conte, continuava a agitarsi e ad apparire sui media con le sue continue critiche che dimostravano soltanto la voglia di eccellere distruggendo quelli che gli stavano attorno.

 

Conte voleva andare contro corrente, aveva iniziato a farlo tentando di far smettere l’Italia dall’inviare armi all’Ucraina, poi aveva chiesto di incontrare Draghi e gli aveva sottoposto nove punti che secondo lui il premier avrebbe dovuto rispettare, infine pur di rimanere al centro dello scenario ha deciso di far uscire dall’aula tutti i suoi al momento in cui si doveva dare la fiducia per un provvedimento urgente.

 

La fiducia Draghi l’ha avuta ugualmente, ma da persona seria quale è, non riuscendo a sopportare  le bizze di parte del suo stesso governo, ha deciso di dimettersi. Mattarella ha respinto le dimissioni .

 

Questo è quello che è accaduto finora.

 

Il Governo Draghi, uno dei migliori che avevamo avuto la fortuna di avere, è stato silurato da Giuseppe Conte e dal suo movimento; dunque sono loro che prima di tutti dovranno subirne le gravi conseguenze.

 

In un momento in cui i grandi problemi da gestire sono: la guerra in Ucraina, la pandemia in forte ripresa, la siccità, la crisi alimentare, l’inflazione, il PNRR da portare avanti e la povertà in crescita da contrastare, c’è stato un personaggio che, non contento di tutti i guai del Paese, ha deciso di aggiungervene un altro che servirà solo a frenare se non a bloccare le indispensabili azioni di contrasto ai problemi.

 

Sappiamo tutti che il movimento 5 stelle qualche anno fa aveva oltre il 30% dei consensi, ma poi è crollato fino a giungere al 12%, ma dopo quest’ultimo intervento di Giuseppe Conte è chiaro che è destinato ad estinguersi definitivamente.

 

Infatti quali saranno quegli italiani che potrebbero continuare ad avere fiducia in loro? Essi hanno evitato di partecipare alla fiducia dovendo approvare proprio una serie di aiuti ai cittadini oltre che il termovalorizzatore per Roma.

 

E’ chiaro allora che l’astensione  è stato un pretesto per distruggere il Governo di cui i 5 stelle faceva parte. 

 

Io spero ancora che Mario Draghi voglia rivedere la sua posizione e continuare, almeno fino al termine della legislatura, a guidare il nostro Paese; lo spera anche l’Europa che ha potuto godere ultimamente della saggezza di un grande ed apprezzato leader.

 

Di contro la Russia, che aveva già salutato con piacere la scomparsa dalla scena di Boris Johnson, ora sta godendo anche di quella possibile di Draghi.

 

Se malauguratamente Draghi dovesse lasciarci, l’irresponsabilità di Giuseppe Conte crescerebbe ancora  di più, distruggendo completamente sia il suo partito che il nostro Paese.

 

Quello che ci possiamo augurare è quindi che i 5 stelle scompaiono definitivamente al più presto dalla scena e che i possibili altri “franchi tiratori” (Salvini ad esempio) evitino di fibrillare ancora e pensino invece ad aiutare un auspicabile Governo Draghi Bis che possa lavorare senza essere intralciato da stupide azioni di disturbo.

 

Franco Fellicò

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sempre perfetti i tuoi commenti. Io mi Esercito sempre più nel nuoto nel nostro bel mare di Gaeta.un abbraccio a te e Clelia

Unknown ha detto...

Mi trovi completamente d'accordo, come hai già rilevato dai miei post: A' pazziella mano e' creature (pure sceme). GINO

Unknown ha detto...

Il tuo orologio funziona?

Franco ha detto...

Mi fa piacere ricevere dei commenti, ma mi piacerebbe ancora di più se chi li inserisce si facesse riconoscere. Dei tre commenti che sono stati aggiunti a questo ultimo mio scritto credo di aver capito chi è Gino, ma chi sono gli altri due? Se proprio non volete scriverlo nel commento potreste mandarmi una email (a franco@ffellico.com) svelandomi il vostro nome?. Grazie. Franco

Ugo Mocci ha detto...

Caro Franco,
da molto tempo avrei voluto scriverti sulla questione Ucraina
Molteplice i fattori che intervengono in questa questione.
Scontro tra superpotenze. Una superpotenza è caratterizzata dalla capacità di distruggere l’intero sono al momento soprattutto gli USA, la Russia e presto la Cina. Gli USA hanno dalla loro unaa forza economica molto maggiore della Russia, tuttavia presentano una resilienza agli attacchi atomici certamente inferiore alla Russia. E’ impensabile che gli USA vogliano arrivare ad un confronto atomico; quindi in ogni caso non rischiareranno oltre misura la loro sopravvivenza. Non interverranno mai a favore di altre nazioni ancorché Invase e appartenenti al patto Atlantico, come la Polonia, gli Stati Baltici e ora la Finlandia e la Svezia.
Fra le superpotenze finora si è addivenuti ad accordi che hanno assicurato la pace. Tra questi l’impegno ad evitare installazioni militari missilistiche presso i loro confini accordi nella crisi di Cuba, i trattati sugli euromissili). Le nazioni confinanti che hanno dichiarato la loro neutralità e non siano stati luogo di istallazioni offensive, quali Cuba, Finlandia e Svezia non sono stati oggetto di invasioni.
Da questo punto di vista l’adesione the dei dei paesi baltici e della Finlandia hanno determinato una condizione di maggiore insicurezza per questi paesi,
Un secondo fattore rilevante è la storia stessa dell’Ucraina, paese non omogeneo. che ha subito varie cambiamenti storici. Nell’Ucraina si possono distinguere zone differenti per storia e tradizioni. La Ucraina dell’est (Leopoli) è storicamente affine alla Polonia, per religione e storia, così come la Lituania. L’Ucraina centrale (Kiev e Karchiv) di lingua e tradizioni storico-religiose simili alla Russia. L’Ucraina del sud e dell’est di tradizione russa.
Un terzo fattore è l’internazionalizzazione dei commerci. Questo fattore è stato sino a poco tempo fa spinto dagli USA e ha portato alla nascita di una nuova superpotenza (Cina) e all’integrazione nella produzione e nei commerci, creando interdipendenza tra i paesi di cui ci accorgiamo oggi per gli approvvigionamenti dalla Russia per quanto riguarda gas, petrolio, fertilizzanti e materie agricole. Oggi noi vediamo questa interdipendenza come un pericolo, ma è un errore, perché l’interdipendenza oltre ad essere conveniente economicamente è stato sempre un fattore Importante di pace.
Un altro fattore è la convinzione che l’aiuto delle armi ed economico all’Ucraina possa portare ad una crisi della dirigenza russa. E’ probabilmente una sciocchezza, perché non tiene conto che queste misure finiscono con il far sentire la nazione russa aggredita e consolidare il sentimento di attacco all’identità della Russia già profondamente consolidato dalla storia, dai tempi dello zar, di Napoleone, della rivoluzione sovietica, delle guerre mondiali, ed esaltato ovviamente dalla consapevolezza di essere una superpotenza.
Un altro fattore è l’efficacia del sanzioni. Non tiene conto adeguato delle contromisure russe (blocco delle forniture all’ovest, consolidamento dei rapporti con la Cina) e delle iniziative di disturbo che le superpotenze (tutte) sono in grado di generare in varie parti del mondo.
Nessun paese europeo vorrà affrontare gli effetti negativi sul piano economico causato dalla guerra e delle sanzioni. Il venir meno dei rifornimenti finirà col comportare crisi sociali profonde in molti paesi europei
Un altro fattore è geopolitico. Gli USA e l’Occidente sono pur sempre una piccola parte del mondo. Il resto del mondo non è concorde nella condanna della Russia poiché non ha interesse a consolidare il ruolo di unica superpotenza praticato dagli USA.

Quindi come se ne esce? Tocca muoversi, in fretta, a chi ci rimette di più. In primis alla dirigenza Ucraina e alla dirigenza europea. Su quali basi? Gli aiuti economici, la dichiarazione di neutralità garantita dell’Ucraina e la sua divisione in parti, tenendo conto della storia e della situazione sul campo, che se la guerra andrà avanti, sarà ancora più negativa per la dirigenza attuale dell’Ucraina.