domenica 23 ottobre 2022

Meloni

 

Dopo il mio scritto su Berlusconi ecco ora quello su Meloni. Notate che i due nomi (Berlusconi e Meloni) fanno rima, ma i due personaggi sono molto diversi.

 

Lui uomo e lei donna, lui anziano e lei giovane, lui molto loquace lei più riservata, lui vecchio volpone della politica lei più politica di lui (visto che fa politica da quando era adolescente) ma poco esperta dei giochi di palazzo che non ha ancora vissuto in prima persona.

 

Ma Giorgia oltre ad essere diversa da Berlusconi è anche molto diversa da Giuseppe Conte in quanto quest’ultimo si è impadronito di un partito già formato diventando il suo leader da un  giorno all’altro, mentre lei ha creato un partito dal nulla che ha messo dieci anni ad essere capito e apprezzato, e tutto questo per la sua capacità di attirare consensi.

 

Si è parlato molto di lei in questi ultimi giorni, sia in Italia che all’Estero, e in tutte queste chiacchiere io vorrei non dar peso sia a quelle che inneggiano al fatto che sia una donna, sia a quelle che la considerano una simpatizzante del fascismo.

 

Quello che conta in un leader è la sua intelligenza, il suo carisma, la capacità di farsi intendere, la volontà di servire il Paese a cui appartiene e tante altre doti che sono assolutamente indipendenti dall’appartenere al genere maschile o femminile.

 

E per il secondo punto, a me pare che una donna nata nel 1977 del fascismo conosce soltanto la storia lontana; una storia da tutti considerata una parentesi vissuta dalla nostra Italia e conclusasi tragicamente; e non è certo il simbolo presente nel logo del suo partito a voler significare quello che chi non sa come contrastarla vorrebbe considerarla una gerarca!

 

Dimentichiamo per un momento che è una esponente del centro-destra, ma vediamola come persona e giudichiamola per quello che farà e non per quello che si ipotizza possa fare di sbagliato ora che è al Governo.

 

Sentire tutti quelli che hanno perso che dicono di voler fare una dura opposizione (solo qualcuno aggiunge “costruttiva”); sentire che qualcuno, pur avendo penso, pretende che il Governo faccia quello che piace a lui, sentire che Letta dica : “dobbiamo mettere in difficoltà il Governo” (parole testuali ascoltate in diretta TV) considerando questa affermazione un MUST per chi è all’opposizione, lascia interdetti e fa pensare che la maggior parte del tempo di lavoro della maggioranza dovrà essere utilizzata per difendersi da questi attacchi sconsiderati.

 

Intanto io ho notato, e sono sicuro che chi mi legge se ci pensa un po’ deve darmi ragione, che Giorgia, a partire dal minuto dopo  in cui ha conseguito a vittoria ha avuto un atteggiamento particolarmente attento e molto ben gestito.

 

Non ha fatto grandi feste alla vittoria, diversamente da tanti altri; non è più apparsa in TV se non per pochissimi momenti quando messa alle strette dai giornalisti; ha resistito benissimo alle ingiurie di Berlusconi rispondendo SEMPLICEMENTE che non era ricattabile; non ha ceduto comunque alle richieste del Cavaliere riguardanti la lista dei Ministri e ha mantenuto ferme le sue decisioni; ha avuto più di un abboccamento con Mario Draghi il quale ha dimostrato di apprezzarla e a giudicare dal lungo colloquio di oggi (prima della cerimonia della campanella)  che è durato un’ora e venti, si capisce che Draghi le avrà dato molte informazioni utili.

 

Lei ha sempre viaggiato con la sua FIAT 500X bianca seduta a fianco all’autista; e anche quando per motivi istituzionali è stata a bordo della Berlina con i due guidoncini dell’Italia e della Presidenza del Consiglio, ha preferito sedere davanti.

 

Quando ha ricevuto l’incarico dal Presidente della Repubblica, io me l’aspettavo, è stata una dei pochi che ha accettato subito e senza riserve.

 

Quando ha giurato è stata l’unica che ha recitato senza leggere, non senza un pizzico di emozione,  il breve testo con il quale si afferma la propria volontà di servire il Paese.

 

Ho ascoltato molti talk show e non sono riuscito a trovare nessuno che non abbia parlato bene di questa figura; le aspettative ci sono sia da molti italiani che dai leader degli altri Paesi europei o di oltre atlantico. Ovviamente non mancheranno quelli che, legati a filo doppio con le proprie ideologie, sperano, come ho anche accennato in un mio scritto precedente, che la Giorgia Meloni faccia una pessima figura, anche se questo dovesse essere tragico per l’Italia.

 

Non ci rimane quindi che attendere per vedere cosa accadrà; augurandoci però che le sue capacità manageriali riescano a dare le migliori risposte possibili ai tanti gravi problemi che abbiamo.

 

Franco Fellicò

 

venerdì 21 ottobre 2022

Berlusconi

 

C’è chi dice che gli ha dato di volta il cervello, chi dice che non sopporta l’ascesa di un partito dell’alleanza che aveva sempre considerato minoritario, chi pensa che vuol combattere l’ascesa di Fratelli d’Italia e della sua leader; molti invece si domandano cosa abbia spinto il Cavaliere a fare delle dichiarazioni così dirompenti per poi rimangiarsele il giorno successivo e poi ribadirle di nuovo nel giorno ancora dopo.

 

Anche io mi sono domandato quale possa essere l’obiettivo del Berlusconi di questi ultimi giorni.  E quello che penso io è che lui abbia solo voglia di far parlare di sé, e si considera appagato se di lui si parla almeno più di quanto si parli di Giorgia Meloni.

 

E devo dire che ci è riuscito abbondantemente perché non c’è giornale italiano né di tutto il mondo che non parli di lui e delle sue dichiarazioni; certamente molto di più di quanto la stampa italiana ed estera parli della giovane Giorgia, vera vincitrice delle elezioni 2022.

 

Lui non poteva permettere che la “signora Meloni”, come lui la chiama, fosse vista come la nuova leader del centro destra; lui, il fondatore di quella formazione, non poteva passare in secondo piano e dunque come fare per non cedere lo scettro del comando pur rappresentando ormai solo una piccola parte dell’alleanza vincitrice?

 

Doveva assolutamente riuscire a far parlare di se il mondo intero per far capire a tutti che è sempre lui il numero UNO dell’alleanza, anche a costo di fornire alle opposizioni degli argomenti con i quali attaccare l’intera formazione vincitrice.

 

Tutto è stato architettato minuziosamente; ha iniziato lasciando volutamente riprendere il suo foglietto di appunti nel quale aveva scritto 4 aggettivi riguardanti Giorgia Meloni (supponente, prepotente, arrogante, offensiva) oltre ad un quinto poi depennato (ridicola); concludendo che è: “una con la quale non si può andare d’accordo”.

 

Questo è stato solo l’inizio che ha ovviamente scatenato un gran parlare di lui da parte di tutti i media; poi però, con una decisione unica nella sua vita di politica in cui ogni incontro veniva fatto presso le sue residenze, ha telefonato alla Meloni ed è andato ad incontrarla nella sede di FDI in Via della Scrofa. Questa mossa, è stata vista come un suo passo indietro e una necessaria pacificazione con la Signora Meloni; ma è servito anche a continuare a farlo essere un protagonista di rilievo da non  sottovalutare.

 

Ma lui non era soddisfatto abbastanza e allora ha pensato di fare qualcosa di ancora più plateale che fosse in grado non solo di far impazzire la stampa nazionale, ma che riuscisse anche a far parlare d lui tutti quelli che lo conoscevano nel mondo ed è così che, approfittando di un problema mondiale (la guerra di Putin), ha fatto delle dichiarazioni in cui ha raccontato della “dolcissima” corrispondenza con Vladimir e dello scambio di Vodka contro Lambrusco.

 

La sua strategia gli ha consentito così effettivamente di far parlare di se tutto il mondo; e molto di più di quanto si parlasse della “signora Meloni”.

 

Ovviamente il giorno successivo alle sue dichiarazioni, cambiando totalmente i toni, ha affermato che lui è un europeista e atlantista convinto; ma poi qualche giorno dopo ha provato anche a spiegare che la colpa della guerra è tutta di Zelenski.

 

Tutti questi cambi di vedute contrastanti hanno disorientato sia le opposizioni che gli alleati e non hanno fatto certamente bene all’Italia che ha perduto certamente molta della stima internazionale che aveva.

 

Ma questo al Berlusca importa ben poco; a lui interessa che il suo nome corra su tutte le bocche e pensa che l’importante è che di lui si parli, non importa se bene o male, ma che si parli.

 

Quindi il suo stratagemma, dal suo punto di vista ha funzionato bene; ovviamente le ferite che ha procurato alla Nazione e alla sua stessa sua alleanza si rimargineranno, ma molto lentamente.

 

Alla distanza però le sue scaramucce lo colpiranno direttamente e prima o poi dovrà finire per uscire da quella scena che voleva tentare di calcare anche dopo quella che per lui è stata una sconfitta.

 

 

L’incarico a Meloni

 

Quello che ho scritto prima era stato già completato ieri, ma prima di pubblicarlo ho voluto attendere che Giorgia Meloni fosse ufficialmente incaricata di formare il nuovo Governo e anche che si avesse una lista dei ministri certa.

 

E oggi alle 16,30 la “signora Meloni” è stata ricevuta da Mattarella da sola, per ricevere l’incarico; come mi aspettavo lei ha accettato SENZA RISERVE ed infatti ha anche fatto le sue proposte al Presidente portandogli una lista dei possibili ministri.

 

Si è capito subito che lei aveva accettato senza riserve perché si è trattenuta con il Capo dello Stato per circa un’ora e mezza e poi, dopo che la sua investitura era stata comunicati a chi stava aspettando, abbiamo potuto sentire direttamente da lei, la sua lista dei ministri che evidentemente era stata condivisa anche dal Presidente.

 

Abbiamo così potuto constatare che la Meloni ha deciso senza sottostare alle richiesti di Berlusconi, mantenendo la sua proposta di NORDIO alla Giustizia e anche che ha mantenuto TAJANI agli Esteri dandogli tutta la fiducia che meritava. E molto probabile quindi che Tajani tirerà dritto per la sua strada senza essere influenzato dal Cavaliere; ma questo lo vedremo.

 

Ora che tutto si è concluso voglio elencare qui di seguito 5 aggettivi che mi sento di attribuire a Giorgia Meloni che troverete in netto contrasto con quelli scritti sul noto bigliettino di Berlusconi.

 

Questi aggettivi riguardano il comportamento che Giorgia Meloni ha avuto a partire dal giorno in cui ha vinto le elezioni; e prego chi mi legge di notare che finora nessun giornalista italiano o anche straniero ha trovato da ridire qualcosa sul suo modo di agire.

 

Umile

Sicura di sé

Determinata

Riservata

Poco loquace

 

Spero che continui così e che con questo suo modo di fare sappia difendersi dagli attacchi che verranno dalle opposizioni così come ha già dimostrato di sapersi difendere da quelli dei suoi “alleati”.

 

Franco Fellicò

 

venerdì 14 ottobre 2022

Spaccature

 

Vorremmo tutti vivere in un mondo democratico ed invece a me sembra che quello che accade ci spinge sempre più a desiderare che fosse UNO SOLO quello che risolverà i nostri problemi.

 

Cercherò di spiegarmi meglio.

 

Come è noto alle ultime elezioni la vittoria è stata della destra; in effetti è stata la coalizione di destra che ha vinto, anche se il partito più abbondantemente votato è stato Fratelli D’Italia.

 

E per essere più precisi  voglio ricordare che la percentuale di voti ottenuta dal FDI supera la somma degli altri tre partiti della coalizione; questo significa che gli italiani che guardano a destra hanno fortemente preferito FDI di Giorgia Meloni, piuttosto che Lega, Forza Italia e Noi Moderati (di Salvini, Belusconi e Lupi).

 

Ma sappiamo tutti che i tre minoritari della coalizioni, che se fossero onesti dovrebbero misurarsi, fare un atto di umiltà e comportarsi come dei gregari del partito vincente, tendono invece a voler dettar legge e a volersi imporre nelle scelte pretendendo di essere riconosciuti membri alla pari di una coalizione che è invece sbilanciata a favore di FDI.

 

Questo atteggiamento ha già creato subito delle spaccature all’interno della coalizione che sono fortemente deleterie prima di tutto per i partiti minoritari, ma che minano anche la stabilità dell’intera coalizione.

 

Ma c’è un’altra cosa che accade, e che colpisce proprio gli scalpitanti minoritari, ed è che i cittadini che sono per un Governo di destra, vengono spinti non più a sostenere la coalizione per intero, ma a schierarsi più verso quella parte della stessa che ritiene essere quella trainante.

 

Questo è allora quello che volevo dire all’inizio di questo mio scritto.  Se i cittadini fino ad ieri intendevano essere rappresentati dalla destra, a causa dei malumori interni alla coalizioni vengono spinti a desiderare non più la destra, ma FDI o meglio Giorgia Meloni, che dimostra di avere il maggior diritto di parlare visto il consenso che ha avuto a confronto con gli altri tre.

 

Per non creare questa, che a me sembra una anomalia in una democrazia, i tre minoritari dovrebbero assumere la veste di vassalli; utili al buon andamento del nuovo Governo e ovviamente utili così anche a loro stessi. Impuntarsi e pretendere più di quanto a loro spetti, tenuto conto delle loro percentuali di gradimento ottenute, è assolutamente sbagliato e fa sì che chiunque se ne accorge, li abbandona.

 

Franco Fellicò

martedì 11 ottobre 2022

Atteggiamenti

 

Quando cambia un Governo e capita anche che non viene confermato quello che c’era prima, l’atteggiamento della maggior arte dei cittadini non è quello che ci si dovrebbe aspettare.

 

Specie se il vincitore, oltre a non essere lo stesso di prima, è stato eletto a larga maggioranza, come nel caso ultimo, allora quello che accade non ha molto di razionale.

 

Bisognerebbe partire dal principio che un nuovo Governo, qualunque esso sia, dovrebbe partire certamente con l’intenzione di essere migliore di quello che lo ha preceduto; ovviamente però saranno i suoi provvedimenti a dimostrare ai cittadini se il suo nuovo approccio e le sue nuove decisioni saranno le migliori possibili in rapporto alle difficoltà del momento.

 

Ma io, che io ho molti amici di sinistra, mi accorgo che nessuno di loro ritiene sia corretto giudicare il nuovo Governo e ancor più la nuova leader, esaminando quello che man mano farà.

 

Ciascuno di quelli che hanno votato a sinistra escludono a priori che ci possa essere qualcuno che sia più capace o che faccia meglio dei loro beniamini e quindi prima ancora di verificare se qualche buon risultato ci sarà, già da subito si schierano contro.

 

Quello che dico vale per i cittadini e ancor più per i politici che hanno perso

 

Ora però voglio sottolineare due cose; la prima è che oggi quando si vota, la maggior parte degli elettori vota destra o sinistra, non perché interessato ai programmi dell’uno o dell’altro o perché hanno fiducia in un certo leader, ma solo perché considerandosi di sinistra o di destra votano “per abitudine” quelli del loro partito. Sono ben pochi quelli che si stancano degli insuccessi di chi hanno sempre votato e decidono di cambiare.

 

La seconda cosa poi è che danno per scontato che nessuno possa essere migliore di quelli a cui loro sono affezionati, e ne sono così convinti che sperano che il Governo che non hanno votato faccia così male da consentire al più presto il ritorno di quelli che hanno perso; e questo anche se i cattivi risultati dovessero danneggiare la propria Nazione. Sembra che per loro sia più importante che al Governo ci sia il proprio partito, piuttosto che le cose italiane vadano bene.

 

Questo io lo noto oggi, nel passaggio dalla sinistra alla destra, ma sono sicuro che accadrebbe anche se dalla destra si passasse alla sinistra. Allora sarebbe la maggior parte di quelli destra ad augurare un pessimo risultato a quelli di sinistra.

 

Ora quello che a me pare poco logico è che, se ci teniamo alla nostra Italia, tutti noi dovremmo, almeno all’inizio di una nuova legislature, quanto meno sperare che il nuovo Governo (che sia di destra o di sinistra) faccia bene, perché ciò che dovrebbe essere importante veramente, sono i buoni risultati per il Paese.

 

Ma c’è poi un’altra cosa che è illogica e che si verifica non subito, ma immediatamente dopo ogni decisione di un qualsiasi Governo; quello che accade è che tutti gli appartenenti all’opposizione considereranno sbagliati la maggioranza dei provvedimento del Governo in carica; oppure, nella migliore delle ipotesi, diranno che, se ci fossero stati i loro, le cose sarebbero state fatte meglio.

In pratica tutti quelli appartenenti ai partiti dell’opposizione, anche quando ci sarà un risultato interessante, diranno che se ci fossero stati al Governo i loro, le cose sarebbero andate meglio.

 

Quest’ultima cosa è molto simile a quella che accade a me quando per cercare di evitare il traffico decido di prendere una strada diversa dalla solita; se la mia scelta risulta buona, mia moglie non dice niente, se invece mi imbatto in un gran traffico anche nel nuovo itinerario mia moglie mi dice che se non avessi cambiato strada saremmo andati meglio (pur non avendo nessuna possibilità di dimostrarmi che la strada da me abbandonata era più libera).

 

Io penso che bisognerebbe invece essere più fiduciosi in un qualunque nuovo Governo e anche valutare in assoluto le sue decisioni, e non metterle mai in relazioni con le ipotetiche scelte che avrebbe fatto il proprio partito.

 

Voglio ricordare che i grandi problemi che abbiamo hanno poco a che vedere con le ideologie dei vari partiti; si tratta di problemi economici, di energia, di salute della popolazione, di contrasto ai cambiamenti climatici e di gestione della tragica guerra in atto.

 

Chi ci rappresenta deve essere soltanto amante della giustizia, dotato di intelligenza e di onestà; dovrà essere capace di utilizzare i migliori cervelli del Paese (non necessariamente appartenenti al partito di maggioranza) purché interessati effettivamente alla propria Nazione e all’Europa in cui siamo.

 

Conta ben poco l’essere di sinistra o di destra, quanto meno in riferimento ai grandi problemi che vorremmo fossero risolti al meglio; dobbiamo convincerci che chi li risolverà o li saprà affrontare nel migliore dei modi sarà un benemerito, INDIPENDENTEMNTE dal suo colore politico.

 

 Franco Fellicò

domenica 2 ottobre 2022

Tutta colpa di Putin

 

C’è un uomo, presidente della Russia, e si chiama Vladimir Putin; è conosciuto bene ormai da tutti, ed è riuscito a rivoluzionare il mondo intero!

 

Il suo potere è immenso; infatti è bastato solo un suo ordine per far muovere un esercito di decine di migliaia di militari armati fino ai denti e invadere una Nazione confinante con la Russia.

 

Quell’uomo che ha in pugno tutto il popolo, ha dato carta bianca ai suoi soldati consentendo loro di lanciare migliaia di missili contro le città dell’Ucraina, e non solo verso quelle del Donbass che diceva voler liberare, ma facendo colpire le città di tutto il territorio Ucraino, da Kiew ad Odessa.

 

La libertà di operare dell’esercito che lui considera una sua forza personale si è estrinsecata anche con uccisioni deliberate di civili, con la loro tortura e con la violenza dei soldati verso le donne del Paese invaso. Ed è per questo che tutte le atrocità perpetrate dal suo esercito sono una sua responsabilità diretta.

 

Niente è stato risparmiato, sono stati usati perfino i missili ipersonici (per consentire al suo esercito di provarli sul campo), sono stati usate le bombe a grappolo vietate dagli accordi internazionali, le mine e tutto ciò che può seminare morte, ma non verso una parte dell’Ucraina destinata secondo il suo volere a diventare territorio russo, ma verso tutta l’Ucraina.

 

Quest’uomo, che sembra sia impossibile defenestrare, ha mandato a morte migliaia e migliaia di suoi soldati di leva e ora non contento ha deciso di  mobilitare i riservisti (circa 300.000 civili) per inviarli a combattere e forse a morire in Ucraina.

 

Questo individuo ultimamente ha anche deciso di indire un referendum in 4 zone dell’Ucraina occupate, per verificare quale è la percentuale di cittadini desiderosi di far parte della Russia; e dopo il risultato, artatamente manipolato, si è sentito libero di ANNETTERE le quattro regioni alla Russia affermando che da quel momento ogni attacco a quelle zone sarà considerato un attacco alla Russia.

 

Ha chiaramente detto che se gli attacchi ci saranno, la ritorsione sarà immediata e in quel caso potrebbe far utilizzare anche le armi nucleari.

 

L’ONU, di cui la Russia fa parte, ha provato a condannare l’annessione fatta uniteralmente da Putin e supportata esclusivamente da un referendum certamente truccato e opportunamente pilotato; ma l’ordine di Putin al suo rappresentante è stato di porre il VETO bloccando così una risoluzione importante.

 

E allora io mi domando: è possibile che c’è un dittatore che dimostra ogni giorno di calpestare tutti i diritti internazionali, che anche nella guerra che ha scatenato solo per un suo capriccio non rispetta alcuna regola internazionale e che questo stesso individuo debba avere un suo rappresentante in un organismo importante quale è l’ONU e che per giunta egli abbia  perfino il diritto di veto?

 

Sono stati cacciati dai giochi olimpici gli atleti russi, anche degli artisti russi sono stati tenuti da parte; ma invece si consente di far sedere al tavolo delle Nazioni Unite un rappresentante di un Paese che è assolutamente da isolare! Ma è possibile che un Paese rappresentato da un tiranno quale è Putin debba far parte di un organismo mondiale orientato a regolare le vicende del mondo e che si debba consentire che il Paese più aggressivo che esiste al mondo abbia addirittura il diritto di VETO?  Io non riesco a capirlo e ad accettarlo.

 

Tutto quanto ho detto sopra è certamente noto a chi mi legge, ma ho voluto riepilogarlo per giustificare meglio quello che dirò dopo.

 

Putin avrebbe voluto che il resto del mondo lo lasciasse fare indisturbato e infatti quando fece iniziare quella che solo lui chiama “operazione militare speciale” disse che non avrebbe ammesso interferenze da parti di altri Stati e che se ci fossero state. lui avrebbe reagito in una maniera “che nessuno può neanche immaginare”; ci avrebbe voluto vedere al massimo come degli spettatori disinteressati

 

Il mondo però non è rimasto a guardare e ha reagito con delle pesanti sanzioni a cui ha partecipato tutto l’occidente e gli Stati Uniti, mentre la Cina e qualche altro Paese orientale ha deciso di tenersi da parte astenendosi anche dal prendere posizione nei consessi dell’ONU.

 

Ma Putin a sua volta ha provato a tenere sulla corda l’intero occidente minacciando e qualche volta attuando una restrizione alle sue forniture di gas fino a che ultimamente il gasdotto non è stato sabotato in 4 punti per cui la fornitura si è dovuta interrompere forse definitivamente. 

 

Nessuno sa chi sia stato il sabotatore, ma al solito la Russia dice che sono stati gli Stati Uniti mentre l’Occidente pensa che siano stai gli stessi Russi.

 

L’arma che Putin utilizzava per ricattare l’occidente comunque sembra ora essere diventata scarica per cui non potrebbe essere più usata. Ma l’accaduto colpisce comunque anche tutti quelli che, sia pure a caro prezzo, ricevevano il gas da quel gasdotto.

 

Ma ora vediamo uno dopo l’altro tutto quello che nei Paesi del mondo si è verificato a causa delle velleità di quell’uomo maledetto.

 

Sono morti molti migliaia di soldati Ucraini, di soldati Russi, di civili Ucraini (e tra questi anche molte donne e bambini) .

TUTTA COLPA DI PUTIN.

 

Sono state distrutte migliaia e migliaia di palazzi dell’Ucraina e rase al suolo  molte città.

TUTTA COLPA DI PUTIN.

 

Sono andati distrutti migliaia di carri armati, aerei, elicotteri e anche una nave importate russa; sono stati spesi moltissimi soldi in armamenti sia dai russi che dall’Ucraina ma anche dall’occidente in aiuti militari e non.

TUTTA COLPA DI PUTIN.

 

Si è rischiato di affamare l’intero continente africano con il blocco delle navi cariche di grano e di mais ucraino da esportare (cosa parzialmente superata).

TUTTA COLPA DI PUTIN.

 

Milioni di Ucraini sono stati costretti a lasciare il loro Paese e riparare nei paesi confinanti e in tutto l’occidente; essi non solo hanno dovuto lasciare le loro case e tutti i loro averi, ma hanno creato delle situazioni critiche nei Paesi che li hanno accolti.

TUTTA COLPA DI PUTIN.

 

L’arruolamento dei riservisti (ultima azione sconsiderata di Putin) sta costringendo migliaia di giovani russi a scappare in  Georgia e in Finlandia per evitare di essere mandati a morire al fronte. Molti di quelli che sono rimasti in patria hanno manifestato contro le decisioni del tiranno ma in migliaia sono stati incarcerati con l’accusa di voler essere dei disertori.

TUTTA COLPA DI PUTIN.

 

Il rischio che la centrale nucleare più grande d’Europa possa essere danneggiata con danni irreparabili per l’intero continente è molto alto. Ma l’esercito russo continua ugualmente a crivellare con i suoi missili la zona di Zaporizhzia. 

TUTTA COLPA DI PUTIN.

 

L’energia e il gas in particolare ha subito degli aumenti impressionanti per cui le aziende di tutto l’Occidente sono in fortissima sofferenza: ogni giorno sentiamo di aziende che ricevono bollette dell’energia elettrica  4 o anche 5 volte maggiori di quelle dello stesso periodo di un anno fa.

TUTTA COLPA DI PUTIN.

 

Questa crescita enorme dei costi dell’energia è ovviamente anche per le famiglie che non riescono più a pagare le bollette ricevute, rischiando anche la fame.

TUTTA COLPA DI PUTIN.

 

I trasporti sono diventati molto più costosi e di conseguenza è aumentato tutto; le rilevazioni ci dicono che il carrello della spesa in Italia è aumentato anche dell’11% e quindi l’inflazione galoppa.

TUTTA COLPA DI PUTIN.

 

La transizione ecologica tanto necessaria si sta fermando, visto che ormai qualunque energia è importante e non si può solo orientarsi verso quella pulita.

TUTTA COLPA DI PUTIN.

 

Il sabotaggio al gasdotto ha prodotto una nuvola di metano che ora aleggia sui Paesi baltici e che si sta sempre più diffondendo; e gli esperti ci hanno detto che l’effetto serra  procurato da quella nube equivale a quella prodotto da due milioni di auto in un anno; dunque grande controtendenza  nella lotta per contrastare i cambiamenti climatici.

TUTTA COLPA DI PUTIN.

 

Il rischio di una escalation che faccia decidere al dittatore di ordinare l’uso delle armi nucleari è sempre più alto, specie ora che lui, dopo le annessioni sia pure non riconosciute da una buona parte del mondo, potrà affermare che gli attacchi a quelle terre ucraine sono invece degli attacchi diretti alla Russia.

TUTTA COLPA DI PUTIN

 

Questo elenco non è esaustivo ma sottolinea soltanto macroscopicamente la grande catastrofe che ci è capitata sulle spalle a valle della pandemia; e tutto derivante esclusivamente dal desiderio di un dittatore di apparire al mondo come il più forte di tutti.

Ora io mi domando, ma è possibile che tutto il mondo debba subire tuto questo e che non ci sia nessuno capace di ELIMINARE in un modo qualunque l’unico responsabile di questo enorme cataclisma?

 

Mentre penso che quello che ho appena detto potrebbe esser la vera soluzione ai mille problemi del mondo, penso però anche che ciascuno dei popoli colpiti dalla tracotanza di Putin dovrebbe mettersi in grado di non dipendere più dal suo Paese,

 

L’energia ciascuno dovrebbe potersela procurare da solo e così nessuno avrebbe più bisogno degli altri. E’ un ragionamento egoistico, ma che in questo momento non può non farsi.

 

Ci si può certamente organizzare considerando che il mondo è grande e che anche se la Russia è un importante Paese, se ne può fare a meno.  E quindi a che servirebbe la grande disponibilità di energia della Russia se nessuno è più disposto a comprarla? Questa sarebbe la vera risposta.

 

Ma pensando a noi stessi e in particolare all’Italia una svolta utile sarebbe quella di incentivare in tutti i modi possibile la produzione di energia pulita; non ci manca né sole né vento e quindi incentivare chiunque sia in grado di generare energia elettrica (che è la più universale e anche la più pulita)  potrebbe risolvere in maniera più che indispensabile il grave problema.

 

Tutte le aziende piccole e grandi colpite e anche le famiglie continuano a chiedere aiuti allo Stato, ma a me questo atteggiamento non piace; non piace perché significa accettare che  prezzi dell’energia siano ormai cresciuti e che l’unico modo è di pagare di più sia pure facendosi aiutare dallo Stato.

 

Gli aiuti possono anche essere utili, ma non possono durare all’infinito; e poi lo Stato non fabbrica danaro, ma lo preleva dai cittadini e dunque ogni sussidio è illusorio.

 

L’unico modo per difendersi sarebbe quello di avere grandi disponibilità di energia prodotta in proprio e con bassi costi; ma è possibile questo? Io penso di SI.

 

Eccole qui di seguito due azioni che potrebbero essere immediate.:

 

TERNA ha richiesto l’autorizzazione a produrre con il fotovoltaico 280 GW di energia elettrica e la nostra burocrazia non l’ha ancora concessa.

 (vedi: https://www.vaielettrico.it/rinnovabili-in-lista-dattesa-4-volte-piu-di-quel-che-ci-serve/)

 

Bisogna assolutamente incentivare, azzerando tutte le tasse che gravano sugli impianti solari privati e rinunziare anche alle tasse che dovrebbero pagare le aziende che installano il fotovoltaico, e anche fissare un tetto al prezzo per kw installato DA NON SUPERARE PER POTER GODERE DEL BENEFICI. Questo doppio incentivo (ai privati e agli installatori) consentirebbe di invogliare molti privati a ricoprire i propri tetti con pannelli solari e molte aziende installatrici ad offrire il proprio lavoro.

 

Voglio ricordare che attualmente l’incentivo per chi installa i pannelli solari è del 50% della spesa MA QUESTO CONTRIBUTO VIENE DILAZIONATO IN BEN 10 ANNI. E’ possibile anche cedere il credito alle aziende installatrici che in cambio possono fare uno sconto immediato in fattura; ma le aziende ovviamente, dovendo ricevere gli importi in 10 anni, non applicano il 50% di sconto ma al massimo solo il 35%; e poi, NON ESISTENDO ALCUN CALMIERE, gonfiano le fatture in maniera da recuperare, sia pure in 10 anni, molto di più di quanto è lecito guadagnare! Quindi danni economici allo Stato e ai privato.

 

Questa due cose, messe insieme, risolverebbero i nostri problemi energetici in tempi brevi e senza alcun intervento di spesa per lo Stato.

 

Una soluzione alternativa o anche fatta in contemporanea a quella dei privati, potrebbe essere quella di “requisire” tutti i tetti dei privati che non intendono fare il proprio impianto e utilizzarli con impianti realizzati dallo Stato riconoscendo loro un piccola parte dell’energia prodotta; in questo caso però sarebbe lo Stato a dover impiegare i capitali necessari alle installazioni. 

 

Penso in ogni caso che i tetti delle case (e sono molti milioni di metri quadri) debbano essere assolutamente utilizzati riducendo così i grandi campi di pannelli installati su superfici che invece dovrebbero essere impiegati per l’agricoltura.

 

Ci sarà mai qualcuno che riuscirà ad attuare questi interventi?

 

Franco Fellicò