lunedì 12 dicembre 2011

ALTRE CONSIDERAZIONI SULLA SITUAZIONE ITALIANA


Il giorno 18 novembre ho scritto subito le mie “Considerazioni a caldo sul nuovo Governo” e con soddisfazione oggi, dopo poco meno di un mese ,posso affermare con orgoglio di aver “centrato” quello che sarebbe avvenuto.

Si, l’ICI sta tornando sotto altro nome e anche opportunamente rivalutata, ed è proprio in “sostituzione” della sospirata patrimoniale.
                                                                                                                                                            
Forse nei pochi giorni disponibili sarà anche possibile che le richieste della sinistra la faccia assomigliare ancora di più alla loro tanto desiderata creatura, mentre la spinta della destra nel cercare di renderla meno amara almeno ai meno abbienti, contribuirà anch’essa a far sì che in sostituzione siano colpiti maggiormente i patrimoni maggiori.

Dal canto suo il Governo Monti, che ha affermato di voler agire con “equità” non vedo perchè non  dovrebbe accettare qualche modifica in tal senso

Ma accanto a quello che comunque è da considerarsi specie nell’immediato, il gettito maggiore per coprire le necessità, altre azioni non meno pesanti stanno arrivando: l’aumento dei carburanti (questo al solito è stato “fulmineo”), quello dell’IVA (sia pure dal prossimo settembre); l’aumento dei prelievi consentiti agli enti locali e così via.

Ma i cittadini, consci della situazione, sono rimasti abbastanza disponibili ad accettare i sacrifici proposti, se non fosse per il “latrare” dei politici sia di destra che di sinistra, nonché dei vari sindacati.

Voglio allora il più oggettivamente possibile provare a valutare le varie reazioni a cui stiamo assistendo.


Lamento numero 1

Si è detto: “come sempre sono sempre i soliti a dover pagare” oppure “non c’era bisogno dei professori, perché simili provvedimenti li avrebbe potuto decidere anche un semplice ragioniere”; e altre frasi di questo tipo.

Ebbene, la situazione della nostra Nazione e i sacrifici richiestici sono stati effettivamente posti a carico di quelli che finora hanno rispettato le regole e pagato già abbondantemente tutti i balzelli necessari al funzionamento dello Stato e riconosco che questa è una profonda ingiustizia; ma osservo anche che secondo voi a chi dovremmo chiedere aiuto se non a chi è conosciuto?

A questo proposito mi è tornata alla mente quello che alcuni anni fa avvenne in un mio condominio afflitto dalla inadempienza di un proprietario di due appartamenti dello stabile che da una DECINA di anni non pagava alcuna quota condominale. Erano state adite le vie legali, i suoi appartamenti erano anche stati pignorati ed erano in attesa di essere venduti all’asta, ma durante tutto il tempo necessario per giungere ad aver ragione di chi continuava ad utilizzare gli appartamenti e anche tutte le strutture e servizi condominiali (portierato, pulizia, acqua, riscaldamento, ecc.) si dovettero “tassare”  tutti gli altri condomini onesti per sopperire alle mancate entrate del condomino moroso; quando proposi almeno di tagliare l’acqua e il riscaldamento ai due appartamenti incriminati, mi fu risposto che la legge, malgrado tutto, non ce lo consentiva.

E allora non vi sembra che il nostro “grande condominio” non ha altra scelta che fare in quel modo? Molti evasori sono conosciuti, molti altri sono riconoscibili, ma in un momento in cui gli introiti sono necessari SUBITO non si può implorare che vengano richiesti a costoro immediatamente; e come nel mio condominio a questi luridi cittadini non si possono neanche togliere i benefici che la socialità mette a disposizione.

Ovviamente, così come nel mio condominio le cose si aggiustarono quando i due appartenenti del moroso furono venuti, così si deve sperare che successivamente un Governo serio come quello che continuo a considerare tale, prima o poi riuscirà a stanare tutti gli evasori e i sacrifici che abbiamo fatto per causa loro saranno ricompensati.

Sarà veramente così, io lo spero ed invito anche chi mi leggi  a farlo.

Considero invece pazzia o quanto meno forte egoismo l’atteggiamento della Lega Nord che si mette all’opposizione, “pesta i piedi” e afferma soltanto che non vuole che i suoi adepti siano colpiti.

Considero anche pazzia l’atteggiamento dei sindacati, praticamente trascinati da Camusso, che organizzano scioperi, perché anch’essi altro non fanno che remare contro uno tsunami che li travolgerà comunque.

Tutti questi “bastian contrario” hanno anche la responsabilità di aizzare contro il Governo anche i cittadini, che come ho detto prima, si sono ben resi conto della situazione, e molto più intelligentemente di loro si sono dichiarati disposti a “soffrire”.

Sono però fiducioso che questi atteggiamenti così fuori luogo saranno valutati con obiettività sia dagli elettori dei partiti che dagli iscritti ai sindacati riottosi e che il loro appoggio alle rispettive organizzazioni si riduca proporzionatamente al danno che questi rappresentanti rischiano di creare a tutta la comunità.


Lamento numero 2

Si è detto: “le pensioni di anzianità non si toccano” oppure “è gravissimo chiedere a chi ha lavorato per quarant’anni di farlo per qualche anno ancora”.

Quando sento queste affermazioni penso a quei giovani che da anni sperano di trovare un lavoro, pronti certamente a farlo per tanti anni e immagino cosa debbano a loro volta pensare nel sentire che c’è chi invece si lamenta per dover prestare la propria opera ancora per un po’.

Ma possibile che pesi così tanto lavorare ancora per qualche anno? Io, se me lo chiedessero, sarei pronto a donare ancora oggi e anche a stipendio ridotto. qualche anni di lavoro e se fosse possibile, pur avendo abbondantemente superato la settantina, mi farei reintegrare volentieri .

Quindi, mentre accetto e capisco che ci sono delle situazioni economiche di pensionati che non riescono a raggiungere la fine del mese, non accetterò mai che non si possa essere in grado di contribuire alla salvezza della propria Nazione con qualche anno di lavoro in più regolarmente retribuito (ovviamente parlo di persone abili e non di chi è ammalato e bisognoso di cure, ma non mi pare che le rivendicazioni della Camusso siano per tali categorie di lavoratori).


Una ulteriore considerazione

Ma prima di chiudere vorrei fare un’ultima osservazione. Non riesco a trovare né illogica né ingiusta nessuna degli interventi della manovra. Ma ce n’è una che non riesco a mandar giù: l’addebito aggiuntivo dell’1,50% (ora si parla anche di elevarlo al 3,50%) a coloro che avevano già pagato il 5% per l’adesione al cosiddetto scudo fiscale.

Attenti, io NON sono uno di quelli, ma non posso considerare questa una mossa ONESTA anche se fatta nei confronti di disonesti, perché essi hanno ormai espiata la loro colpa in quanto lo STATO in carica (non importa se fosse di destra o di sinistra, non importa neanche se con un provvedimento giusto o ingiusto) aveva data loro LA SUA PAROLA che avrebbe “dimenticato”  il reato se VOLONTARIAMENTE i rei si fossero dichiarati tali e avessero aderito ad una precisa offerta pagando una determinata ammenda.

Ebbene a distanza di oltre un anno un altro Governo che però rappresenta LO STESSO STATO, si dimentica della parola data e chiede una  tassa supplementare a chi, anche se era stato un evasore, ha ormai espiato la sua colpa con le regole che proprio lo STATO aveva fissato.

Immaginate possibile che si possa mai decidere che un detenuto uscito dopo venti anni di galera e buona condotta possa essere costretto a rientrare in carcere perché un nuovo Governo ha deciso di elevare gli anni di pena per un reato che ormai è stato anche espiato?

Ebbene questo è proprio quello che sta accadendo e non capisco come mai l’attuale Governo, che continuo a considerare migliore di quelli che abbiamo avuto finora, sia caduto in questa vergognosa trappola, dimostrandosi SENZA PAROLA e rischiando di diventare non credibile  anche per quello che dovesse prometterci.


La conclusione.

Oggi ci sarà lo sciopero dei lavoratori che la Camusso ha organizzato; ma ogni scioperante apparirà a molti di noi come quel “ragazzino capriccioso” che avendo chiesto le caramelle al proprio genitore, dopo aver ascoltato una lunga spiegazione del padre che gli spiegava che non aveva soldi da utilizzare per accontentarlo a meno di non togliere il pane sia a lui che al resto della famiglia, per sua naturale reazione diceva “SI, MA IO VOGLIO LE CARAMELLE”.

Spero sproprio che la maggior parte di coloro chiamati a scioperare, siano più attenti di chi li fomenta.