domenica 10 febbraio 2019

Su pubblicità RAI (un caso preciso)



Martedì 4/02/2019 alle ore 21,20 ho deciso di vedere un programma da RAI 2 dal titolo “C’è Benigni” che è durato 130 minuti; non ho contato le interruzioni pubblicitarie, ma sono state così tante che ho avuto quasi l’impressione che più che un programma interrotto dagli spot, fosse un insieme di pubblicità, interrotto da pezzi di programma.

Per valutare veramente quanta parte dei 130 minuti fosse stata dedicata agli spot pubblicitari, ho provato qualche giorno dopo ad avviare nuovamente quel programma da Rai Replay; come è noto in quelle registrazioni la pubblicità viene saltata e poiché è visibile subito dalla barra di scorrimento la durata dell’intero programma, ho potuto constatare che la durata (quindi senza pubblicità) sarebbe stata di 1 ora e 57 minuti, quindi 117 minuti invece di 130.

Dunque durante 130 minuti di programma la RAI ha ritenuto normalissimo inserire ben 13 minuti di pubblicità, (il che equivale a ben il 10% del totale); ha così disturbato e danneggiato i telespettatori al solo scopo di aggiudicarsi ulteriori guadagni.

Ancora una volta quindi insisto su questo libero arbitrio della RAI; ovviamente sono ancor più irritato dalla noncuranza del Governo che dopo aver preteso che ogni cittadino sia obbligato a PAGARE UN SERVIZIO ANCHE SE NON DESIDERATO, non ha anche imposto al proprio raccomandato, di non emettere pubblicità visto che è stato già abbondantemente retribuito con il canone di tutti gli italiani.

Franco Fellicò

 

Evviva l’EURO








Il giorno 7 febbraio 2019 ho ritratto queste ZUCCHINE in vendita in un supermercato Carrefour di Roma al “modico prezzo” di  € 9,48.




Forse sarà perché ho un’età piuttosto avanzata, ma non ho potuto fare a meno di fare questa moltiplicazione:  

                                   1936,27 x 9,48 = 18.355,84

Insomma capite che se fossimo rimasti con le LIRE oggi un chilo di zucchine costerebbe oltre 18.000 lire?

I giovani forse non ci fanno caso, ma chi ha vissuto buona parte della sua vita con le LIRE, non riesce a capacitarsi. 

Io non lo ricordo con precisione, ma non credo che un kg di zucchine nel 1990 potesse costare più di 50 lire; ed allora questo significa che oggi esse sono aumentate di 367 volte; significa cioè che nel 1990, con la cifra di oggi, avremmo potuto avere non un solo chilo, ma oltre 3 quintali e mezzo di quello stesso prodotto!

Quello che è accaduto è dunque pazzesco; pensate che perfino la benzina (che oggi vale 3.000 lire al litro) costa “soltanto” TRE VOLTE di più.

E non dimentichiamo che l’aumento dei prodotti dell’alimentazione è ben più importante che quello di qualunque altra cosa, perché dell’alimentazione non può fare a meno nessuno.

Ed intanto l’ISTAT quando parla di inflazione ci riferisce di piccole percentuali di aumenti. Non so se nel paniere che ISTAT utilizza per fare i suoi calcoli ci sono anche le zucchine, ma ho il dubbio che certi prodotti INDISPENSABILI che sono aumentati così tanto, vengono tenuti fuori dal paniere proprio per evitare di doverci allarmare.

Siamo “presi per i fondelli “ anche dall’ISTAT visto che ultimamente ha deciso di mettere nel paniere lo zenzero piuttosto che i zucchini, e ha deciso anche di inserirvi tanti prodotti elettronici che, come tutti sanno, non solo non sono indispensabili, ma hanno costi in continua discesa.

Cosa fare? Ormai non possiamo fare più nulla visto che anche l’uscita dall’euro si tradurrebbe in un altro disastro. L’unica cosa che ci rimane è di valutare attentamente, e DA SOLI, l’andamento dei prezzi, perché solo se lo facciamo da soli abbiamo la possibilità di avere le idee veramente chiare e precise.

Anche se purtroppo la lira è ormai tramontata definitivamente, le moltiplicazioni per 1936,27 sono però un buon esercizio da non dimenticare quando si legge un prezzo o si acquista qualcosa.

Anzi io penso che una buona remora all’aumento dei prezzi, sarebbe una legge che OBBLIGHI tutti i commercianti a scrivere, pure se in piccolo, accanto al prezzo in euro di qualunque merce anche la corrispondente cifra in LIRE. Voglio vedere se Carrefour avrebbe avuto “la faccia” di scrivere accanto a € 9,48  (£ 18.355,84)!

Franco Fellicò