venerdì 15 settembre 2017

La RAI, servizio pubblico a PAGAMENTO OBBLIGATORIO


Avevo notato che dopo le modifiche volute da Renzi, ormai da oltre un anno le trasmissioni RAI si erano arricchite non di nuovi interessanti programmi utili ai cittadini, oltre tutto TUTTI PAGANTI, ma invece di sempre più spot pubblicitari che non si addicono certo ad un servizio SOVVENZIONATO per OBBLIGO dall’intera cittadinanza.

Ma ora mi accorgo che più passa tempo e più i seccanti spot pubblicitari invadono la programmazione del nostro SERVIZIO PUBBLICO. Probabilmente le varie aziende che lo sfruttano ritengono di raggiungere un pubblico molto vasto e quindi affidano sempre di più le loro stupide pubblicità alla RAI.

E quest’ultima, che dovrebbe avere il dovere di tenere al corrente i cittadini sella vita della nazione e ad intrattenerli con servizi utili e possibilmente di alto livello culturale, libera da ogni regola,  continua invece ad ingoiare milioni di canoni e ad aggiungervi senza alcun pudore anche migliaia di altri ingiustificati introiti per spot pubblicitari per la cui realizzazione non spende assolutamente niente e con i quali si arricchisce lavorando meno, visto che le ore dei veri programmi trasmessi si riducono per conseguenza.

Sono abituato a approfondire i fenomeni e mi piace valutarli non solo genericamente, ma anche con degli esempi e dei calcoli che li possano meglio descrivere.

E allora dopo aver visto un film qualche giorno fa che è stato interrotto improvvisamente per ben tre volte con l’inserimento di un totale di ben 21 spot pubblicitari, spesso anche ripetuti nelle tre volte, ho voluto valutare il fatto con maggiore precisione esaminando nel dettaglio ciò quello che è accaduto venerdì 15/09/2017 dalle ore 9,20 alla mezzanotte.

Avevo acceso il mio televisore alle ore 9,20 per seguire la registrazione dello spettacolo “Andrea Bocelli Show” dal Colosseo e l’ho spento dopo 160 minuti e cioè alle ore 12,00 quando stava per iniziare TV7.

Ebbene in queste 2 ore e 40 minuti ho dovuto sorbirmi ben 24 minuti di stupidissima pubblicità per un totale di 64 non sempre diversi SPOT; 12 di essi immediatamente prima del programma, 43 in QUATTRO diverse interruzioni del programma stesso, e 11 dopo il programma (inframezzati da “TG1 60 secondi”).

Il totale in minuti dei 64 spot è stato di 24 minuti il che significa che la RAI ha SCIUPATO i 15% del suo tempo a disposizione risparmiando quindi il 15% di produzione e intascando certamente belle cifre a danno di chi paga; visto in un altro modo e quindi con un calcolo diverso si può anche affermare che per ogni 6 minuti e 36 secondi  di trasmissione utile, la RAI ci ammannisce uno spot di poco più di 20 secondi.

La RAI guadagna e si arricchisce mentre chi paga è costretto a subire frequenti interruzioni dei programmi e a perdere sia tempo che programmi utili.

Ho potuto verificare che i canali GRATUITI quali quelli di Mediaset, non sono da meno, ma in questo caso certamente nè io nè nessun altro ha niente da dire sul loro comportamento perché tutti ci rendiamo conto che le tante trasmissioni utili ci sono state gentilmente regalate.

Ma la colpa di questa andazzo è tutta della RAI? Se ci pensate bene non è proprio così; certo se la RAI volesse essere più onesta potrebbe evitare questo sconcio, ma la colpa principale è di chi ha preteso che TUTTI i cittadini sovvenzionassero il servizio pubblico, adottando anche mezzi coercitivi per far rispettare l’obbligo, SENZA IMPORRE al soggetto cosi ben beneficato, il DIVIETO di emettere spot pubblicitari.


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Ci sono di mezzo delle mazzette? Non lo sappiamo, ma il sospetto, visto l’ambiente decisionale che ci ritroviamo, non ce lo può vietare nessuno!

Franco Fellicò