martedì 30 gennaio 2018

L’obbligo della tariffazione mensile per i fornitori di telefonia



Fatta la legge trovato l’inganno: è un vecchio detto che non è mai fallito.

Sono più che sicuro che quelli che promulgano le leggi  lo sanno bene, ma non capisco come mai continuano a sfornarle anche quando hanno la certezza che quanto deciso potrà essere FACILMENTE e IMMEDIATAMENTE  aggirato da chi dovrà applicarle.

Sarà forse perché la perdita di tempo per i legislatori è considerata una pratica utile, indipendentemente dal tema verso cui hanno posto la loro attenzione.

Promulgare una legge che IMPONE ai fornitori di telefonia di ritornare alla fatturazione mensile in luogo di quella a 28 giorni non ha infatti alcun senso se non si ha la possibilità di imporre anche che l’importo fatturato abusivamente ogni 28 giorni, rimanga lo stesso per coprire invece un mese di fornitura del servizio.

Ero sicuro che i fornitori di telefonia, “ridendo sotto i baffi” per la dabbenaggine dei legislatori, avrebbe immediatamente trovato il modo di rispettare la nuova legge pur continuando ad esigere le cifre che avevano innalzato artatamente passando dalla fatturazione mensile a quella ogni 4 settimane.

Ovviamente l’intento dei telefonici non era certo quello di produrre 13 fatture all’anno piuttosto che 12, ma era invece quello di guadagnare di più tartassando tutti i propri clienti.

A allora come fare per rispettare la legge nuova? Semplicissimo, bastava aumentare i prezzi di quanto necessario per percepire gli stessi soldi che stavano percependo da molti mesi  fatturando 13 volte all’anno.

Immediatamente infatti TIM e Vodafone hanno comunicato pubblicamente che la fatturazione sarebbe tornata, come previsto dalla legge, ad essere mensile, ma che contemporaneamente ci sarebbe stato un aumento delle tariffe dell’8,60%. E se provate a fare un semplice calcoletto, scoprirete che il costo annuo con la nuova fatturazione mensile è esattamente lo stesso della fatturazione ogni 28 giorni. Dunque: Governo accontentato e aumento mantenuto!

Wind,/Tre e Fastweb invece, forse ritenendosi più furbi, non hanno parlato di aumenti, ma hanno chiarito per iscritto e con i messaggi automatici dei loro numeri di assistenza che a partire dal prossimo marzo, la fatturazione di tutti i servizi diventerà, come per legge, mensile e che I COSTI ANNUI RIMARRANNO INVARIATI (ovviamente per mantenere i costi annui le singole fatture saranno più alte).

I legislatori, che oltre a non aver previsto queste reazioni, a mio avviso, non hanno neanche capito di essere stati subito aggirati, immagino che saranno contenti del risultato, mentre come sempre, i consumatori sono stati gabbati ancora più platealmente, proprio per lo stupido intervento legislativo

Ma non potevano questi governanti così poco furbi, puntare sulla concorrenza tra le società telefoniche dichiarando illegittimi tutte le penali che, malgrado la legge Bersani, vengono richieste dai provider quando si cerca di cambiarli?

Sia l’applicazione della fatturazione a 28 giorni, sia l’attuale reazione di tutti i provider dimostrano chiaramente che sono state e sono frutto di accordi tra loro, ma nessuno si occupa di colpirli perché “fanno cartello” diventando tutte insieme un unico monopolio che contraddice il motivo per cui sono state autorizzate ad operare sul mercato separatamente.

Ma evidentemente i legislatori preferiscono trastullarsi imponendo obblighi inutili e ridicoli come quell’ultimo della legge 172 del 4 dicembre 2017.  

Franco Fellicò

domenica 21 gennaio 2018

Le elezioni del nuovo Governo


Riduzione delle tasse,  creazione di posti di lavoro, aiuti alle famiglie, gestione dei migranti, modifiche all’assetto dell’Europa, miglioramento della giustizia, cambiamenti nella scuola, nella sanità e chi più ne ha più ne metta.

Ormai sono già settimane che siamo immersi nel pieno del clima elettorale; tutte queste cose sono sbandierate come "programmi" da TUTTI I PARTITI E COALIZIONI e ci vengono ammannite in ogni momento dai media e dai giornali.

Come ho detto, per chi le sbandiera sono PROGRAMMI, per chi le subisce sono  invece AL MASSIMO OBIETTIVI, tutti nobili ed interessanti; ma come sempre, sono semplicemente l’elencazione del COSA occorre e non del COME lo si intende affrontare.

La prova che conferma quello che ho appena detto è che TUTTI promettono le stesse cose, che ovviamente sono effettivamente le necessità che abbiamo, mentre NESSUNO ci illustra mai come quelle cose necessarie verranno affrontate.

Si tratta perciò di liste inutili, sia perché elencano problemi più che noti a tutti noi, sia perché sono semplicemente un elenco dei  problemi che è naturale debbano essere affrontati e risolti da chi si propone di governare un Paese.

E’ per questa mancanza di programmi che gli elettori sono completamente disorientati e spesso giungono a concludere che NON SANNO A CHI DARE IL VOTO; infatti se tutti promettono di fare le stesse cose, perché scegliere uno in luogo di un altro?

Ciò che potrebbe invogliare gli elettori a parteggiare per una delle tante correnti che si contendono il potere, dovrebbe essere IL MODO con cui ciascuno deciderà di affrontare le sfide che hanno davanti; ma invece non ci è dato sapere assolutamente niente di questo, perché TUTTI, ammesso che affronteranno veramente quei problemi, solo dopo che saranno diventati i Governanti, ci imporranno dei metodi non condivisi e molto probabilmente sgraditi alla maggior parte di noi.

Il fatto che non ci svelano prima del voto COME affronteranno i vari gravi problemi ha due uniche possibile spiegazioni; la prima è che non sanno assolutamente come faranno, mentre al momento il loro interesse è soltanto quello di conquistare le poltrone del potere; la seconda è che sappiano già come procedere, ma non ce lo svelano per non “spaventarci” e quindi perdere consensi. Dunque in entrambi i casi non sono meritevoli del nostro appoggio.

Per questo, come sempre siamo alle solite; se decideremo di andare a votare, lo dovremo fare probabilmente per la simpatia che ci ispira una vecchia o una nuova faccia; o perché sedotti dalla parlantina di uno dei tanti pretendenti, ma non perché concorderemo sull’approccio ai problemi da risolvere, visto che nessuno ce lo avrà mai spiegato.

Questa è la situazione in cui al solito ci troviamo noi elettori che potremmo far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra; lo dovremo fare senza avere nessun elemento su cui basarci, malgrado le centinaia di interviste e comizi a cui avremo assistito; confusi fino all’inverosimile ogni giorno di più dalle dichiarazioni di TUTTI.

A che servono queste righe? A far cambiare qualcosa? Certamente NO! Ma sono certo che la maggior parte di chi le leggerà, si renderà conto ancora di più che non abbiamo scampo; che il voto prossimo non cambierà niente nella nostra vita sociale sia se il voto lo avremo dato alla destra, sia se lo avremo dato alla sinistra e sia se non lo avremo dato a nessuno.

Al Governo ci andrà qualcuno di loro comunque. e chiunque sarà si affannerà a dimostrarci di aver risolto tutti i problemi, barando come sempre, o con esempi che inneggeranno a qualche piccolo intervento non certo di interesse generale, ma solo di qualche sparuta categoria di cittadini, mentre cureranno attentamente di nascondere tutti i danni creati alla maggior parte di noi.

Si può concludere dunque con certezza il nostro voto o anche la nostra assenza alle urne non potrà avere nessuna conseguenza negativa, visto che chiunque andrà al Governo ci colpirà all’incirca alla stessa maniera.

Io so già che malgrado tutto a votare ci andrò; ma a tutt’oggi non ho idea per chi, mentre sono certo che vi andrò senza nessuna convinzione. Lo farò infatti nella maniera con cui si acquista un biglietto della lotteria nella speranza di aver scelto bene, ma con la certezza che anche se i vincitori dovessero essere quelli che ho scelto, NULLA CAMBIERA’ se non in peggio!

Commentate questo scritto se volete; ma se ritenete che sbaglio, dimostratemi il contrario con dati di fatto e non con le supposizioni dettati dalla vostra fede politica.


Franco Fellicò

lunedì 8 gennaio 2018

Le buste di plastica ultraleggere


Delle buste di plastica avevo già parlato nel mio BLOG e invito i miei lettori a rileggere  quanto scrissi il 21 luglio 2008 sull’argomento “Buste di plastica”.

Oggi riprendo il discorso visto che sono state nuovamente portate alla ribalta le buste, riferendomi questa volta specificamente a quelle “ultraleggere” che la grande distribuzione utilizza per consentire ai clienti di pesare ed acquistare frutta e verdura.

Al solito, come era da aspettarsi, anche questa volta sono costretto a criticare le nuove regole che, per perseguire un obiettivo certamente giustissimo  e condivisibile cioè quello di cercare di limitare al massimo l’uso della plastica non biodegradabile, sono state diramate dal nostro Ministero dell’Ambiente.

Ripeto prima di tutto che condivido, sicuramente insieme a tanti altri cittadini, ogni azione volta a ridurre l’uso indiscriminato della plastica, e per lo meno di quella non biodegradabile e anche non riutilizzabile.

Ma come al solito le  regole, che potevano ridursi ad una semplice messa al bando di tutte le plastiche non biodegradabili, sono state accompagnate da altre imposizioni che a nulla servono per meglio perseguire l’obiettivo se non a colpire tutti i cittadini con una sia pur lieve spesa periodica.

Si poteva comunque far tornare ad usare le buste di carta, si poteva obbligare a usare per l’acqua minerale nuovamente le bottiglie di vetro con vuoto da riciclare (o anche a perdere, visto che il vetro è riutilizzabile all’infinito). Ma niente di tutto questo è stato pensato.

Nel passato (vedi il mio articolo del 21/07/2008) il provvedimento non ebbe altro risultato se non l’AUMENTO del numero di buste prodotte (esattamente l’opposto dell’obiettivo perseguito); oggi sono state messe al bando le buste ultraleggere usate dai supermercati per alcuni alimenti e se anche quanto è stato deciso un qualche effetto lo si avrà, si è generato un aggravio economico NON NECESSARIO per  tutti i cittadini.

Nessuno ha pensato di occuparsi prima dei milioni di bottiglie di platica utilizzate per le acque minerali che oggigiorno tutti noi consumiamo in misura massiccia, quasi come se quelle bottiglie fossero facilmente degradabili e/o riutilizzabili. Esse finiscono regolarmente pressate in grandi capannoni che spesso vengono dati alle fiamme per dolo e sprigionano grandi quantità di diossina.

Quello che però io voglio qui sottolineare con forza è l’OBBLIGO imposto a chi utilizza le buste ultraleggere di FARSELE PAGARE, obbligo che fissa non un soltanto massimo del costo, ma anche un minimo al di sotto del quale NESSUN supermercato può sottrarsi; come è noto infatti il costo minimo di una di quelle bustine non è di 0 centesimi, ma di 1 centesimo.

Ma cosa importava ai nostri governanti se un supermercato, dopo aver sostituito le buste attuali con quelle biodegradabili avesse voluto continuare a fornire le nuove buste gratuitamente?

Faccio solo un esempio per tutte: la ESSELUNGA (catena di supermercati molto diffusa al nord ma che si sta estendendo pian piano anche al centro e al sud) già da lungo tempo utilizzava le buste biodegradabili e compostabili, e non avrebbe dovuto fare nessuna modifica al suo onestissimo modo di agire; ma a causa della nuova legge, per evitare di essere MULTATA PESANTEMENTE ho dovuto mettere dei grandi cartelli ai suoi ingressi che informano i proprio clienti che dal 1 gennaio 2018 le BUSTE NON POTRANNO ESSERE PIU’ GRATUITE e DOVRANNO costare 1 centesimo l’una.

Si capisce bene che quel supermercato, ed ovviamente anche tutti gli altri, avrebbero potuto benissimo sostituire le proprie buse con quelle nuove (ammesso che non usassero già quelle giuste) senza nessun aggravio per i consumatori, ma anche dal tenore del cartello che ho citato prima, si capisce che almeno  Esselunga lo ha fatto a malincuore, solo perché COSTRETTA DALLA LEGGE.

Il Governo ha dunque, senza nessuna ragione, creato un danno a tutti i cittadini, ha anche ridotta la concorrenza tra i supermercati (contravvenendo ad un suo dovere che invece dovrebbe essere quello di promuoverla) perché la possibilità della gratuità delle buste sarebbe stato un modo per farsi concorrenza; ha infine diramato una regola che contrasta profondamente con altra regola da lei stessa fissata tempo prima e cioè quella che prevede che gli alimenti debbano essere pesati al netto degli involucri che la contengono; infatti anche un solo centesimo per una bustina che contiene una qualunque verdura è un costo sicuramente maggiore della carta che avvolge un qualunque altro alimento.

Cosa dire quindi;? Io non ho parole, posso solo citare questo pensiero di ALBERT EINSTEIN che mi è tanto piaciuto e che ho ormai inserito in calce a tutte le mie email:

Ci sono due cose infinite:
l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi.

Ed io mi permetterei di aggiungervi: “…e i nostri politici non fanno eccezione!

Franco Fellicò