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Sono
passati un po’ di giorni da quando si sono concluse le votazioni e possiamo
solo valutare le posizioni che stanno
assumendo sia i vincitori che i vinti.
Per
la verità, a causa della pessima legge elettorale che dopo anni e anni di studi
e di dibattiti si è alla fine varata, non si capisce chi sia il vincitore; anzi
ci si accorge che si può considerare vincitore una o un’altra formazione
politica a seconda dei punti di vista.
E mi
spiego. Da che mondo è mondo, per capire chi è il più gradito tra i concorrenti
che si sono candidati, si guardano giustamente le percentuali dei voti
ricevuti; ora secondo quanto previsto dal “Rosatellum bis” visto che potevano
candidarsi sia partiti sia coalizioni, guardando le percentuali
ottenute dovremmo dire che il più gradito tra i concorrenti è stata la
coalizione del centro-destra; essa comprende più
partiti che ovviamente hanno ricevuto percentuali di voti diverse e tra essi c’è
la Lega ha avuto la meglio (intendo nell’ambito della coalizione).
Il
partito M5S, che concorreva da solo risulta al secondo posto; ma come SINGOLO
PARTITO, se raffrontata con gli altri singoli partiti, ha ricevuto la maggior
percentuale di voti, notevolmente superiore anche a quella della Lega, però non superiore alla percentuale della coalizione di cui la Lega fa parte;
l’unica formazione perdente è certamente la coalizione di centro-sinistra che
ha avuto una percentuale di voti più bassa degli altri e dove anche il partito
PD più rappresentativo è risultato poco votato anche rispetto agli altri partiti
visti singolarmente.
Quanto
ho detto finora è una necessaria premessa che è bene tenere in mente visto che
la competizione sembra cominciare solo ora.
Ciò di cui volevo parlare è invece la posizione che dopo le votazioni ciascun
partito ha assunto, sia che si consideri tra i vincenti che tra i perdenti.
In
effetti possiamo considerare che i principali contendenti in tutto erano TRE e cioè
M5S, coalizione di centro-destra e coalizione di centro sinistra. Il risultato
è che oggi coloro che si considerano vittoriosi sono DUE e cioè M5S e LEGA.
Questo
è naturalmente un po’ strano perché in effetti la classifica dice che al primo
posto c’è la coalizione di centro destra (con al suo interno come primo partito
la LEGA); M5S invece non ha avuto più voti della coalizione di centro-destra, ma
come partito ha avuto il maggior numero di suffragi di tutti i partiti singoli.
In
questa situazione sembra che si siano tutti convinti che M5S è un vincitore (perché
partito più votato di tutti) ma anche la LEGA lo è, pur avendo avuto meno voti
di M5S, essendo il primo partito della coalizione più votata.
Non
ha molta importanza quello che pensano un po’ tutti, ma visto che anche i due
leader (Di Maio e Salvini) si sono convinti che
dovrebbero quanto meno spartirsi il primo posto, ormai si sono tutti
allineati su questa posizione.
Poiché
però la maggioranza atta a governare non ce l’ha nessuno, come sempre ciò che
gli elettori hanno tentato di esplicitare con i loro voti non avrà più alcun
effetto perché il governo, se mai ci sarà, dovrà crearsi con un accordo tra le
parti; quindi niente di strano se chi ha votato Lega si troverà un governo in
cui quanto meno una buona parte potrebbe essere di M5S o di PD; e niente di
strano se chi ha votato M5S potrebbe dover vedere al governo anche molti
esponenti di Lega o anche di PD; ed infine neanche niente di strano se chi ha
votato PD, potrebbe vedere al
governo dei politici PD ma che servano solo come riempitivo di un governo M5S o di Lega.
Questa
è la teoria che si può dedurre dalle regole che tanto attentamente si sono
stabilite.
Ma
vediamo in pratica come stanno andando le cose.
Ciascuno
dei due cosiddetti vincitori, ha all’inizio subito affermato che avrebbe
ascoltato TUTTI gli altri e entrambi hanno detto di essere disponibili a
collaborare con CHIUNQUE a patto che avessero mostrato convergenza verso il proprio programma.
Lo
sconfitto PD, per bocca di Martina (subentrato per il momento a Renzi) invece
ha dichiarato che non è disponibile ad aiutare nessuno e anzi ha sottolineato
con forza che starà all’opposizione, aggiungendo anche che ora vorranno vedere
se i vincitori saranno veramente capaci di realizzare i loro programmi.
Il
modo con cui Maurizio Martina ha detto queste cose non lascia dubbi che l’interesse
primario degli esponenti del PD è di vedere soccombere chiunque andrà ad
occupare quei posti che ritenevano loro di diritto.
Poi
in qualche dichiarazione successiva, sempre Martina ha chiaramente detto che
comunque la loro posizione non sarebbe stata un “ritirarsi sull’Aventino”, ma
che sarebbero stati attivi, facendo capire benissimo che avrebbero ostacolato
al loro meglio ogni azione di chiunque avesse formato il Governo; quindi non
sarebbero stati sulla riva del fiume aspettando e sperando di vedere affogare i
propri nemici, ma si sarebbero anche adoperati per aiutarli a precipitare più rapidamente
possibile nei flutti.
I
due vincitori invece continuano a sentirsi, hanno già dimenticato tutti gli
improperi che si sono detti vicendevolmente durante l’agone e ora si sorridono;
ciascuno di loro sa bene però che per allearsi dovrà cedere qualcosa.
Una
situazione più ingarbugliata ci non poteva capitarci e non è detto che non
intervenga anche il Capo dello Stato che chieda anche al PD di partecipare ad
un unico Governo.
Intanto
io penso che i due furbastri che noi in modo o nell’altro abbiamo votato, sono felicissimi
entrambi perché finiranno per unirsi e approfitteranno proprio di quell’unione
per salvarsi entrambi dal dover mettere in atto alcune promesse impossibili da
realizzare che ciascuno dei due ha fatto agli elettori per farsi votare.
II due infatti potranno concentrarsi insieme nel fare qualcosa a
proposito della legge Fornero o dei migranti (argomenti su cui
hanno delle posizioni non molto diverse) mentre potranno dire ai cittadini che
a causa dell’alleanza, M5S ha dovuto rinunziare al progetto “reddito di
cittadinanza”, mentre la LEGA ha dovuto rinunziare al progetto “flat tax”.
Si
salveranno a vicenda quindi dal dover dar corso a due promesse assai difficili
da mantenere e in più andranno entrambi al governo conquistano il potere a
cui anelavano.
In
conclusione, è inutile dire quindi, come d’altra parte sapevamo bene, che il
nostro voto sarà l’ultima cosa ad essere rispettata. Non lo sappiamo ancora per
certo, ma il Governo se mai si farà, sarà deciso sulla base di contrattazioni
tra dei furbi, forse diversi da quelli precedenti, ma comunque non da noi.
Visto
tutto ciò, penso che sia il caso che ciascuno di noi faccia ben attenzione a
quello che il proprio beniamino dice e fa; ci accorgeremo, chiunque esso sia,
che tutti i giochi che si stanno facendo e si faranno sono strategie di partiti che tendono a
conquistare la propria supremazia; si capisce benissimo che il bene della
Nazione e dei cittadini non è altro che l’ultimo obiettivo che ciascuno
di loro ha in mente.
Chiudo
riportando un pensiero di Mark Twain:
SE
VOTARE FACESSE QUALCHE DIFFERENZA, NON CE LO LASCEREBBERO FARE!
Franco
Fellicò