mercoledì 11 luglio 2012

Ignavia è la parola giusta!













Si, alla fine l’ho trovata, è una parola che descrive perfettamente l’indole della maggior parte dei cittadini italiani.

L’ho trovata, e ho trovato anche alcune chiare definizioni che a loro volta illustrano la parola e che vi riporto qui di seguito:

  • Ecco dunque che cos'è l'ignavia: è l'illusione di credere che i poteri forti, vedendo la debolezza della società civile, abbiano meno motivi di comportarsi in maniera arrogante.
  • L'ignavia è il timore che il proprio sacrificio sia inutile per la causa della libertà individuale e, insieme, della giustizia collettiva.
  • L'ignavia è la falsissima idea di far coincidere la giustizia sociale col mero conseguimento di una libertà personale.
  • E' cioè l'accontentarsi di un vantaggio individuale, invece di estenderlo a quante più persone possibili.
  • Gli ignavi sono peggio dei nemici dichiarati, proprio perché spendono parole sopraffine per arrendersi al sopruso, oppure fingono soltanto di opporvisi.
Tutte queste cose infatti sono emerse dal comportamento dei tanti amici a cui avevo proposto semplicemente di mettere “una crocetta” su un sito Internet che li avrebbe fatti considerare firmatari di un progetto che mirava a portare “Gente onesta al Governo”.

A dimostrazione incontestabile di quello che affermo, chiunque può verificarlo andando sul sito  http://www.ffellico.com/politicatest/index.php e vedere che in un mese meno di 20 persone hanno aderito alla mia iniziativa.


Eppure TUTTE le persone invitate erano e sono A PAROLE convinte che la classe politica attuale debba essere cambiata appunto con persone più oneste.


Questo è purtroppo il nostro vero grande male, tanto che la corruzione della casta politica può passare tranquillamente in seconda linea.


D’altra parte come si può qualificare chi critica, sbraita e inveisce contro qualcuno e poi, nel momento in cui gli si fornisce un’arma per reagire, anche quando l’arma spara quasi da sola visto che basta solo accettarla, la rifiutano?


Come ho anche già detto, lascerò il sito in essere a riprova perenne dell’ignavia dei cittadini italiani e pur non passando dalla loro parte perché non è nel mio modo di pensare, non potendo agire da solo mi dedicherò ad altro.


Voglio ricordare che Dante aveva così tanto disprezzo degli ignavi che li considera indegni di meritare sia il Paradiso che l’Inferno per cui li pone nell’AntInferno (dove sono punite miseramente le tristi anime che vissero "sanza 'nfamia e sanza lodo", anime che non operarono nè il bene nè il male per la loro scelta di vigliaccheria).


Franco Fellicò

domenica 1 luglio 2012

Lettera aperta ai miei amici


Ho capito!


Si. Ho avuto la dimostrazione palpabile del perché il nostro Paese è finito  nelle mani di un così gran numero di approfittatori, e ciò che è peggio, ho capito anche che questi ultimi hanno ormai “mano libera” e MAI nessuno li costringerà più ad andarsene.


Anzi essi aumenteranno e le loro fila si ingrosseranno sempre più perché tanti altri “sudditi” attuali tenteranno la scalata al potere, sicuri di risolvere il proprio problema individuale accedendo a quel luogo di privilegi e benefici che per anni  loro stessi hanno  biasimato.


Il discorso è diventato ormai: “invece di combattere la corruzione, lascio le cose come stanno e mi accomodo anch’io a far parte dei corrotti”; o nei casi meno disonesti: “devo trovare un modo per risolvere in qualche modo il mio problema individuale, poi gli altri si arrangino”.


La dimostrazione è venuta chiara e limpida quando, dopo aver tanto ascoltato il disgusto così chiaramente espresso da tanti miei amici e non solo, ho deciso di realizzare un sito web in cui ciascuno avrebbe dovuto semplicemente “apporre una crocetta” accanto alla frase: “Promettiamo di votare alle prossime elezioni soltanto candidati che sottoscrivendo un certo documento ci dimostrino di essere ONESTI”.


Ebbene pur avendo fatto pervenire un centinaio di email a quegli amici con i quali scambio di tanto in tanto messaggi di quel tipo, pregandoli non solo di apporre la crocetta, ma anche di diffondere a loro volta con lo stesso mezzo l’iniziativa, NESSUNO, dico NESSUNO mi ha degnato né della crocetta ma neanche di una risposta sia pure contraria.


Ho aspettato di incontrarli per capirne i motivi e finalmente l’incontro c’è stato, la risposta è venuta e mi ha convinto pienamente di quanto ho scritto all’inizio di questo documento.


L’Italia, cominciando dai miei amici tutte persone di un buon livello culturale, è “piena di mugugnatori” cioè di persone che parlano e sparlano, che spesso criticano con piena ragione le azioni dei politici, biasimano il loro atteggiamento, dicono di non aver più fiducia di nessuno, affermano che forse non andranno proprio a votare, giungono anche a dichiarare che l’unica cosa da fare è la rivoluzione; ma tutti loro, nessuno escluso, quando qualcuno propone una sia pur semplice “azione” che non li impegna se non per qualche minuto soltanto, si tirano indietro.

Figuriamoci se poi si dovesse proporre di iniziare la rivoluzione che loro stessi dicono essere necessaria; quella sì che ci deve essere, ma la devono fare i giovani! Cambiare i politici? Si cambieranno da soli! Votare gli onesti? Continuiamo a cercarne qualcuno tra i disonesti attuali! Chi votiamo? Non andiamo proprio a votare! E cos’ via….

D’altra parte la “schiuma” di questi italiani dove si trova ora? Si trova al potere dove questo modo di fare è stato messo a punto esercitandosi per anni nel mugugno e nella “chiacchiera”.

Si la “chiacchiera” perché di gente che chiacchiera ce n’è tantissima, pronti a criticare ogni cosa, ma mai disponibili a PROPORRE qualcosa, mai aperti ad AGIRE; pieni di desideri, capaci anche di immaginare “COSA SI DOVREBBE FARE”, ma mai di iniziare a tentare di fare direttamente qualcosa per OTTENERE.

E come conseguenza ci troviamo nelle mani di tanti individui che continuamente ci raccontano “COSA SI DEVE FARE”, ma che mai ci dicono “COME LO FAREBBERO” e che MAI cambiano veramente tutto il marcio che si è accumulato negli anni.

Ma ritorniamo a noi italiani; ho provato ad esporre delle idee estremamente logiche da applicare al paese, idee che nella vita pratica si sono dimostrate vincenti, e nessuno mi ha contrastato dimostrandomi il perché le idee erano sbagliate, in cambio qualcuno si è limitato a dire che in tutti gli altri paesi quelle cose non si fanno e che QUINDI le idee erano inattuabili.

Ed io mi domando, ma è questo un modo di ragionare? Questa cosa io la chiamo “pecoraggine” e significa al pari delle pecore, seguire il gregge, senza voler sapere dove sta andando.

Ma non vi sembra che solo quando ci si distingue con idee veramente nuove, e specie se traumatiche, si possa ottenere qualcosa di diverso dall’andazzo normale?

Vi immaginate se nel calcio fossimo così chiacchieroni come lo siamo per la politica? Le squadre che vincono e che ci fanno diventare campioni del mondo sono quelle che utilizzano ottimi giocatori affiatati ed adottano tecniche nuove e che si DISTINGUONO dagli altri per qualcosa; si vince perché si è diversi, non perché si è uguali agli altri!

Ed invece molti italiani pensano che se la benzina costa all’incirca come negli altri paesi europei, se la pressione fiscale non si discosta molto dai nostri confinanti, allora è tutto regolare, anche se tutto va verso il precipizio.

Tocchiamo con mano il rapido peggioramento di ogni attività produttiva, vediamo chiudere le aziende e diciamo, ma diciamo soltanto, che bisogna lavorare per la crescita, mentre intanto la situazione economica di privati e di aziende viene fortemente appesantita dal continuo aumentare della pressione fiscale; e se qualcuno osa affermare che il male vero nasce proprio dalla pressione fiscale troppo alta, la risposta è che anche …negli altri paesi!

Un’altra cosa che ho notato che quando qualcosa non va, si cerca di capire di chi è la colpa; di solito quelli di sinistra dicono che la colpa è stata della destra e quelli della destra che la colpa è stata della sinistra. Ma c’è qualcuno di destra o di sinistra che invece di farci capire con dissertazioni contorte di è stata la colpa, si occupi di cambiare la cosa che non va?

E noi “sudditi” allo stesso modo diatribiamo sulle diverse ideologie, e non proviamo invece a spremerci il cervello, ad unirci indipendentemente dalle nostre idee politiche e a proporre a gran voce un provvedimento!

Se fossi riuscito a riunire in un sito tante persone, e mi sembrava logico che avvenisse, visto che sulla disonestà e la corruzione dell’attuale classe politica sono tutti d’accordo, la voce grossa forse l’avremmo potuta fare in molte altre occasioni; ma la mia idea è stata considerata UTOPIA ed allora lasciamola lì e proseguiamo così; ma vi prego evitatemi nel futuro di farmi più ascoltare i vostri mugugni.

Ma un’ultima episodio voglio raccontarvi: qualche tempo fa l’amico che ha collaborato con me per preparare i contenuto del sito, mi ha invitato a leggere una intervista fatta sul Corriere della sera al professor Stefano Zamagni (ordinario di Economia politica dell’università di Bologna e autore con Luigino Bruni di un saggio che si intitola Economia civile già tradotto in 5 lingue)  che parlava della cosiddetta “Democrazia deliberativa”.

Il link è il seguente (ma purtroppo non lo troverete più perché penso che l'articolo è stato eliminato):

http://archiviostorico.corriere.it/2012/giugno/24/Giusto_coinvolgere_contribuenti_con_email_co_9_120624020.shtml

Poiché il nostro sito era proprio un tentativo MAL RIUSCITO di riunire i cittadini proprio per sollecitare le proposte di cui parlava il professore, ho voluto scrivergli un’email per informarlo sui risultati deludenti incontrati nel tentativo di realizzare qualcosa che assomigliava proprio a quanto da lui auspicato; quasi per convincerlo che anche quando le idee si condividono (e le sue erano perfettamente tali) NESSUNO è disponibile a muovere almeno “un dito” per attuarle.

Vi riporto la sua risposta che è giunta l’altro ieri:

Caro Fellicò,
grazie per il Suo messaggio e per quanto mi scrive. Comprendo la Sua amarezza, ma chi studia questi processi ha la spiegazione. Si tratta del modello a massa critica. Il nuovo per affermarsi esige che venga raggiunta una massa critica, la cui entità dipende dal contesto e dalla tematica (in termini grafici, il modello viene reso con una sigmoide intorno alla bisettrice del primo quadrante). I grandi rivoluzionari l’hanno sempre saputo. Una rivoluzione per avere successo esige che almeno il 10% della popolazione sia convinta della necessità della stessa. Altrimenti abortisce.

Veda allora di non scoraggiarsi. Bisogna continuare a gettare semi e prima o poi verrà su la piantina.

Le invio un caro saluto e buon lavoro. Stefano Zamagni

Come ho scritto nel sito, per chi lo avesse letto, anche io prevedevo un boom delle adesioni solo dopo che avessimo raggiunto un primo congruo numero di adesioni iniziali (e l’aiuto a raggiungere quella massa critica l’avevo chiesto ai miei amici che invece me l’hanno negato); il fenomeno che si sarebbe visto successivamente sarebbe stata una sorta di “pecoraggine” che questa volta avrebbe avuto un effetto più che positivo per tutti.

Il sito poteva avere anche poche probabilità di riuscita, ma è invece certo che dal NULLA non potremo attenderci NULLA.

Ora chiudo il mio …sfogo e vi invito comunque a riflettere e anche a rivedere la vostra posizione, considerando che a volte è più produttivo e anche più onorevole riconoscere un atteggiamento sbagliato,  piuttosto che continuare ad insistere nel trovare motivi per rifiutare una proposta.

Vi saluto affettuosamente. Franco.