Ne ho sentite di cotte e di crude, dall’una e
dall’altra parte, ma tutte le considerazioni che ho ascoltato sono servite
sempre più a convincermi di essere cosciente e sicuro di quello che farò il
giorno del referendum.
E chi è stato più efficiente nel convincermi devo dire
che è stato proprio Renzi; infatti il modo con cui ha affrontato la SUA
CAMPAGNA elettorale è servita più delle osservazioni dei grandi
costituzionalisti a convincermi che non bisogna dare spago a chi non sa essere
abbastanza saggio da tenersi signorilmente fuori dalla bagarre.
I suoi interessi personali e le sua ambizioni sono fuori ogni dubbio e nessuno può
negarli; non è mancato giorno, né nessuna delle sue innumerevoli apparizioni alla
TV di Stato, in cui non ha considerato che sarebbe stato meglio tacere; per lungo
tempo non ho trovato l’aggettivo adatto, ma alla fine l’ho finalmente
individuato: egli è stato ogni giorno, lo è tuttora e lo sarà sempre, un PETULANTE.
Ci ha offesi e ci offende ogni giorno continuando a
sottolineare che chi vota NO è un inetto, che chi non vuole il SUO cambiamento
è pazzo, che se vince il NO l’Italia precipiterà nel baratro; eppure sono 70
anni che l’Italia sopravvive malgrado l’imperversare della casta e non riuscirò
mai a capire come mai ciò che non c’è mai stato finora non l’abbia già fatta
precipitare nel baratro. Lui stesso dice che chi vota NO vuol lasciare le cose
come stanno e sempre lui dice che lui e il suo Governo ha già salvata
questa Nazione.
Poi sento che si lamenta perché la Corte Costituzionale
ha bocciato un suo provvedimento e lo sento affermare che quello che lui voleva
fare sarebbe servito ad evitare che una singola regione potesse bloccare il
volere dello Stato Centrale, quasi che lo Stato Centrate fosse l’Onnipotente,
unico organismo degno di decidere ogni cosa.
Voler abbattere gli ostacoli che possono frenare il
volere del Governo Centrale per accelerare le decisioni di quest’ultimo, non mi
sembra consono ad un popolo che ha deciso di trasformarsi in Repubblica dopo
aver vissuto per molti anni in un regime totalitario.
E’ proprio vero che le opere realizzate nel ventennio
del regime fascista, tenuto conto anche dei tempi meno tecnologici, non possono
reggere il confronto con quanto si è fatto dopo, ma bisogna riconoscere che la
lentezza delle decisioni dei Governi attuali sono lo scotto da pagare per poter vivere in un Paese democratico dove
NESSUNO può più alzarsi al mattino e decidere da solo.
E se Renzi vorrebbe proprio questo visto che desidera un Governo più forte che non incontri
troppi ostacoli, vuol dire
che la sua tendenza è quella di poter decidere senza freni.
Qualcuno potrebbe ritenere con lui che questo è un
bene, ma allora estremizzando, potrebbe essere ancora meglio ritornare ad una
dittatura. in maniera da avere un uomo solo che decide quando vuole ee essere sicuro che nessuno può
contraddirlo. In quel caso TUTTI gli ostacoli sarebbero abbattuti, e le
decisioni potrebbero essere non più veloci, ma fulminee.
In fondo anche questa eventualità sarebbe accettabile,
ma chi ci assicurerebbe che le decisioni dell’uomo solo sarebbero gradite a
tutti o almeno alla maggioranza dei cittadini?
Ed è per questo allora che è meglio (o è meno peggio se volete) che rimangano gli
ostacoli, anche se occorrerà un maggior lavoro per superarli.
Sentire poi che bisogna fare le leggi più velocemente
mi sconvolge; infatti in tanti ci hanno ricordato che siamo il Paese con il
maggior numero di leggi al mondo; figuriamoci cosa potrebbe accadere se la
velocità con cui esse potrebbero essere sfornate in futuro, riuscisse ad aumentare.
Noi non abbiamo bisogno di nuove leggi, e anche se ho
sempre rifuggito dal fare paragoni con gli altri Paesi, in questo caso voglio
proprio farlo ricordando che ci molti altri Paesi europei dove la vita è
migliore e più ordinata della nostra, pur vivendo con un numero di leggi che in qualche caso è addirittura 1un decimo delle nostre.
Fare le leggi non serve, occorre far rispettare quelle
che ci sono e per far questo non c’è bisogno di scomodare la Costituzione!
Ed ora prima che un amico che abitualmente commenta i miei scritti, mi scriva che andrò a votare sull'onda della antipatia/simpatia per Renzi, voglio far notare che in questo mio scritto è preponderante l'attenzione al contenuto della riforma e che certi atteggiamenti teatrali di un grande parlatore non sono serviti a far apparire meno drammatico il cambiamento che propone.
Concordo invece con il mio amico che non basta la sola onestà a risolvere tutti i problemi che abbiamo, ma accanto a tutte le altre doti (da cercare però esclusivamente tra gli onesti) oltre a tutte quelle da lui citate, penso che sarebbe anche molto importante una buona dose di MODESTIA.
Ed ora prima che un amico che abitualmente commenta i miei scritti, mi scriva che andrò a votare sull'onda della antipatia/simpatia per Renzi, voglio far notare che in questo mio scritto è preponderante l'attenzione al contenuto della riforma e che certi atteggiamenti teatrali di un grande parlatore non sono serviti a far apparire meno drammatico il cambiamento che propone.
Concordo invece con il mio amico che non basta la sola onestà a risolvere tutti i problemi che abbiamo, ma accanto a tutte le altre doti (da cercare però esclusivamente tra gli onesti) oltre a tutte quelle da lui citate, penso che sarebbe anche molto importante una buona dose di MODESTIA.
Franco Fellicò