giovedì 29 luglio 2010

LA STORIELLA DELL’UBRIACO SOTTO IL LAMPIONE E I NUOVI PROVVEDIMENTI PER IL CODICE DELLA STRADA.

L’ho già citata un’altra volta la storiella dell’ubriaco, ma questa volta la cito qui nuovamente per commentare gli ultimi provvedimenti del codice della strada e anche per poterla poi richiamare in occasione di tanti altri provvedimenti che verranno decisi da chi ci governa per dimostrare che quasi sempre quello è l’approccio.
Ed ecco la storiella:

UN UBRIACO DI NOTTE CERCAVA QUALCOSA SOTTO UN LAMPIONE E A UN PASSANTE CHE GLI CHIEDEVA COSA STESSE FACENDO, RISPOSE: CERCO LE CHIAVI CHE HO PERDUTO! E ALLA NUOVA DOMANDA: MA DOVE E QUANDO LE HAI PERDUTE? LUI RISPOSE: LE HO PERDUTE POCO FA AL DI LA’ DELLA STRADA; E PERCHE’ ALLORA LE CERCHI QUI? LE CERCO QUI PERCHE’ QUI C’ E’ LUCE!

Questa la storiella ed ora veniamo ai nuovi provvedimenti presi per contrastare l’alto numero di vittime della strada.

Si è deciso, di ridurre a ZERO il limite di alcool nel sangue per i giovani al volante, proprio come se si fosse scoperto e provato che la maggior parte degli incidenti gravi veniva provocato da giovani che avevano appunto appena superato il limite se pur oltremodo basso precedente; se così fosse, sarebbe giustissimo ridurre anche a zero detto limite; ma il fatto vero è che quegli incidenti che si vorrebbero evitare sono stati provocati da giovani al volante con un tasso alcolico DI MOLTO, MA DI MOLTO SUPERIORE al limite che si è voluto ridurre, dunque questa riduzione non serve proprio a nulla.

Insomma pur sapendo che gli incidenti gravi vengono procurati da chi ha nel sangue un tasso di alcool altissimo, si pensa che riducendo un limite già basso ed ininfluente si possano evitare quegli incidenti.

Già nel passato ho affermato che il risultato sarà che verranno soltanto colpiti i bravi giovani, quelli che così come hanno rispettato i limiti precedenti senza naturalmente mai fare incidenti, si assoggetteranno a rispettare anche quelli ancora più restrittivi imposti ora; viceversa, gli ubriaconi, quelli veri, quelli che erano abituati a superare ABBONDANTEMENTE i vecchi limiti tanto da procurare spesso gravi incidenti, continueranno a farlo alla stessa maniera e l’unica differenza è che si troveranno fuori regola per qualche unità in più.

Come al solito chi viene colpito non è chi effettivamente dovrebbe essere colpito, ma si preferisce colpire quelli che è più facile colpire, considerandosi paghi di aver fatto qualcosa, anche se ciò che si fa non serve assolutamente a niente se non a farci ricordare la storiella dell’ubriaco.

mercoledì 7 luglio 2010

Ritiro patente ad 80 anni

Ho sentito per televisione e ora leggo su internet:

Il presidente della commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci, propone un limite d’eta, che se raggiunto implica l‘impossibilità di guidare. La soglia è ancora da decidere, si pensa possa essere fra gli 80 e gli 85 anni. “Per questo motivo – spiega Valducci – si dovrebbe pensare a un’eta limite, una soglia oltre la quale non è più possibile guidare. Possono essere 80 o 85 anni, di questo si può discutere. Ma la questione va affrontata”.

Già in altra occasione ebbi modo di scrivere all’On/le Mario Valducci che proponeva un’ulteriore diminuzione della soglia alcolica per i guidatori.

Questa volta invece, sempre lo stesso, sta pensando addirittura di “tagliare le gambe” agli ottantenni. E’ una sorta di eutanasia con l’aggravante di perpetrarla nei confronti non di individui in cui la vita è permanentemente compromessa, ma con la mannaia nei confronti di tutti quelli che hanno raggiunta una certa età.

Si, perché negli anni 2000, decidere che un individuo non debba poter più guidare la propria auto soltanto perché ha una determinata età, è una pazzia che solo un parlamentare poteva immaginare.

Ormai ognuno di noi ha le ruote al posto delle gambe, ed è per questo che dico che vietargli di usarle, equivale a tagliargli gli organi dedicati alla deambulazione e come conseguenza ucciderlo.

Uno poi si domanda, ma perché questa proposta? E’ al solito per ridurre gli incidenti stradali?

E allora siamo alle solite. E ripenso a quell’ubriaco che cercava le chiavi sotto un lampione e ad un passante che gli chiedeva dove le aveva perse, rispondeva: più in là, ma le cerco qui perché qui c’e la luce.

I giovani provocano tanti incidenti? E allora si introduce un limite di età per non far guidare i vecchi.

Per Valducci sono gli anziani quelli da eliminare dalle strade e ne è convinto pur sapendo che le assicurazioni riservano a chi ha anni e anni di esperienza di guida, migliori trattamenti proprio perché sono i più accorti e i meno rischiosi.

Il motivo del divieto di superare un limite di alcoolicità è stato introdotto perché l’alcool nel sangue fa ridurre i riflessi. Analogamente si pensa che i riflessi di un anziano siano più lenti di altri e Valducci pensa che questo avviene immediatamente dopo il raggiungimento di una età da stabilire (80, 85 o non so quanti anni).

Eppure ci sono un’infinità di altri motivi per cui i riflessi peggiorano (un pranzo luculliano, una forte stanchezza, una forte tristezza o anche allegria) e forse ad uno ad uno Valducci li scoprirà e cercherà di introdurre nuove limitazioni a certe CATEGORIE di persone (quelli che escono dal ristorante, quelli che si svegliano troppo presto al mattino, quelli a cui è appena morto un congiunto o quelli che guidano nel giorno della laurea).

Si, perché si agisce alla buona colpendo determinate categorie di persone, non si pensa mai di valutare il vero motivo che può provocare un incidente ma si guarda alle situazioni che indirettamente possono in un certo numero di casi renderlo più probabile.

Ma non sarebbe più logico, indipendentemente dall’alcool, dall’età e da ogni altra situazione, verificare i riflessi di chi guida invece di guardare la sua età o misurargli il tasso alcolico con l’etilometro?

Non vi pare che, una volta fissato un tempo di riflesso regolare e accettabile, gli organi di controllo farebbero prima e meglio a controllare i riflessi dell’automobilista? Con un unico controllo, anche molto più semplice e meno costoso, si potrebbe sapere se un individuo, non importa se ubriaco, drogato o vecchio di cent’anni abbia o non i riflessi necessari per la guida. E punirlo soltanto se al momento del controllo non ha il vero requisito necessario. Viceversa si punisce chi ha un tasso alcolico non conforme alla regola anche se ha dei riflessi favolosi e si lascia andare in giro chi è astemio o non ha proprio bevuto anche se invece ha dei riflessi terribilmente lenti.

Si stabilisce che TUTTI quelli che hanno un tasso alcolico superiore ad un certo valore (che inoltre ogni tanto viene ulteriormente ridotto) hanno per conseguenza dei riflessi inadatti alla guida, senza considerare che le soglie sono soggettive per cui al minimo si è costretti a fissare una soglia sotto la quale quasi nessuno è influenzato, colpendo “i giusti per i peccatori” e comunque non avendo la certezza di aver risolto il problema.

Analoga cosa vale per gli anziani; ma è proprio sicuro Valducci di trovare una età al di sotto della quale TUTTI hanno i riflessi regolari e al di sopra della quale invece TUTTI non hanno più i riflessi adatti alla guida?

Più insulsa di così una regola non potrebbe essere. Io non so cosa succede negli altri Paesi, ma ho già detto che ove mai dovessi raggiungere un’età che mi vieti per la guida in Italia, mi trasferirò in qualunque altro paese del mondo, piuttosto che sottostare a questa nuova angheria.

Forse Valducci, memore di FERRI (quello dei 110 all’ora in autostrada), pensa di guadagnare voti, ma io invito chiunque fosse d’accordo con me a boicottarlo negando ogni consenso a lui e alla sua corrente politica.

Credo che Valducci sia di destra, come lo sono io, ma GIURO che voterò da qualche altra parte se malauguratamente questa legge dovesse entrare in vigore.

Franco Fellicò