giovedì 14 novembre 2019

Ancora sugli spot pubblicitari della RAI



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Il 15 settembre 2017 ho già scritto su questo argomento e sono giunto alla conclusione che la RAI, profumatamente pagata da tutti noi cittadini, non per SCELTA ma per OBBLIGO, continua imperterrita a seccarci con una infinità di inserti pubblicitari, libera di decidere cosa trasmettere.

 SI LIBERA, perché lei non ha vincoli e anche perché tanto, tutti coloro che hanno un televisore in casa, sono comunque obbligati a pagar loro un balzello annuale.

Il fatto di non essere controllati da nessuno fa sì che  l’azienda si senta libera di emettere spot pubblicitari in funzione esclusivamente delle richieste che riceve da chi vuole trasmettere i propri spot; per questo quindi motivo è noto a tutti noi che le emissioni pubblicitari aumentano ogni giorno di più.

Poiché nel mio articolo del settembre 2017 ho dimostrato con dei numeri precisi che la pubblicità ammontava al 15% del tempo di emissione, anche se ero già abbondantemente convinto che attualmente questo sconcio è aumentato ancora e non di poco, ho voluto verificarlo sempre con un’analisi precisa.

E allora ho potuto scoprire che dell’ora e mezza impiegata per trasmettere il film “Nozze Romane”, ben 16 minuti e 19 secondi sono stati utilizzati per spot pubblicitari; più precisamente ci  sono state tre interruzioni:

·      La prima dopo 13 minuti e 16 secondi dall’inizio (per 5 minuti esatti)
·      La seconda dopo 38 minuti e 30 secondi dall’inizio (per 6 minuti esatti)
·      La terza dopo 1 ora, 12 minuti e 35 secondi dall’inizio (per 5 minuti e 19 secondi)

Il tempo totale dedicato all’emissione di informazioni indesiderate e fastidiose è stato quindi di 16 minuti e 19 secondi che su un’ora e mezza complessiva rappresenta il 18% del tempo di quello utile. Inoltre gli spettatori sono stati infastiditi da interruzioni improvvise per ben tre volte in cui hanno dovuto sospendere il proprio interesse per far posto all’interesse del gestore dell’emittente.

E’ da tener conto che non ho inclusa tutta la pubblicità che ha preceduto e ha seguito il film e malgrado ciò ho potuto constatare che siamo passati dal 15% del 2017 al 18% attuale.

Ormai non esiste più un passaggio da un programma al successivo che non sia impegnato da vari minuti di pubblicità stupida e ripetitiva; mentre non esiste più alcun programma che non venga interrotto più volte e per molti minuti per far posto ad emissioni fastidiose e non desiderate.

Quando si accende il televisore su un canale RAI è quasi certo che ci si trova nel bel mezzo di uno spot pubblicitario e poi se si continua a rimanere su quel canale sembra di essere su uno di quei canali di televendite perché solo di tanto in tanto la pubblicità si interrompe  per farci vedere qualche spezzone di programma di intrattenimento o per farci seguire un telegiornale.

Molti anni fa, chi ha all’incirca la mia età lo ricorderà bene, le pubblicità della RAI erano tutte raccolte in un UNICO apposito programma a nome CAROSELLO che per un po’ di minuti mostravano gli spot che oltre tutto erano perfino piacevoli, tanto che quel programma era anche seguito di iniziativa da molti spettatori. Poi tutte le altre trasmissioni procedevano senza interruzioni e la pubblicità ritornava SOLTANTO il giorno successivo dopo cena con il nuovo CAROSELLO.

Tornando al problema attuale, osservo che se estendiamo il 18% a tutto l’arco delle 24 ore, possiamo concludere che ben 4 ore e 19 minuti sono utilizzati per gli spot indesiderati. Si tratta di 4 ore e 19 minuti SOTTRATTI alla missione a cui dovrebbe assolvere la TV pubblica e sostituiti da emissioni di interesse esclusivo di RAI che ne riscuote i proventi. 

Senza ombra di smentita si può affermare che la misura della pubblicità fatta dalle reti RAI è anche maggiore di quella delle reti private e che quindi i proventi che ne derivano sono se non superiori, quanto meno simili.

Questo significa che, se le reti private ci offrono le loro trasmissioni senza chiederci neanche un centesimo, è dimostrato che con quei proventi si è in grado di coprire TUTTE le spese sia per le apparecchiature che per il personale e dunque il canone obbligatorio ORDINATO dal Governo a favore della televisione pubblica è un generoso regalo fatto a chi non ne ha bisogno.

Ripeto allora ancora, che la bella pensata di Renzi di far pagare il canone a tutti con un addebito sulla bolletta della energia elettrica, visto che da un lato assicura alla RAI l’introito necessario per svolgere la sua funzione, dovrebbe anche essere accompagnato dal DIVIETO alla RAI di incassare soldi in altre maniere e a scapito dei programmi trasmessi.

Basterebbe una piccola legge di poche righe per ottenere questo e fare giustizia; ma l‘interesse del Governo è quello di tenersi buoni i mass media e chi li gestisce; poco importa se i cittadini vengono bistrattati.

Concludo raccontando un episodio di molto tempo che dimostra chiaramente quale è l’atteggiamento della RAI nei confronti di coloro che pagano il canone. Eccolo:


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Parecchi anni fa, scrissi alla RAI perché a Gaeta non tutti i canali del loro digitale terrestre avevano un segnale accettabile; dissi che avevo diritto a ricevere tutti i canali RAI e citai per questo il mio numero di abbonamento. Ebbene non ho più la risposta originale, ma ricordo bene che la risposta fu all’incirca la seguente: “Le ricordiamo che lei paga il canone perché è in possesso di uno o più apparecchi televisivi”. Come a dire: “Se lei riceve o non riceve le nostre trasmissioni la cosa non è importante, lei paga il canone perché ha un televisore  e non può pretendere per questo di ricevere tutte le nostre trasmissioni”.


Franco Fellico’




lunedì 4 novembre 2019

Il Governo ha ridotto le tasse!




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Lo ripetono ogni giorno e più volte al giorno su tutti i media, e coloro che lo dicono sono quelli del Governo; dall’altra parte tutti quelli dell’opposizione ripetono anch’essi tutti i giorni e più volte al giorno su tutti i media, che le tasse sono state tutte aumentate.

I cittadini, non sanno niente e aspettano, non sanno perché le notizie sono poche e contrastanti e in più cambiano continuamente; l’unica cosa che sembra certa è che l’aumento dell’IVA a partire dal prossimo anno è stata evitata.

Ma è stata evitata per sempre o soltanto per il 2020? Questo non lo dice nessuno, ma ho paura che sia solo per il 2020, e quindi a fine anno saremo nuovamente punto e a capo.

Intanto da quello che dicono i vari politici del Governo pare che la RIDUZIONE delle tasse sia secondo loro dovuta alla soppressione di un aumento. In effetti molti esponenti del Governo affermano che le tasse sarebbero diminuite per tutti di 600 euro all’anno, perché questo è l’AUMENTO che è stato evitato.

Naturalmente la soppressione di un aumento, se pure è una cosa utile, non può essere considerata una diminuzione della pressione fiscale, ma quelli che si credono FURBI tentano ugualmente di convincerci che è così e pretendono pure di essere ringraziati per aver “TROVATO” i miliardi necessari.

Ovviamente quei miliardi sono stati trovati nelle nostre tasche e quindi, dopo essere anche stati maggiorati di una buona percentuale, si sono tradotti in una serie di aumenti più o meno NASCOSTI che prima o poi scopriremo con esattezza e che i FURBASTRI hanno tentato di camuffare al meglio.

Solo noi cittadini, e soltanto fra un po’ di mesi da oggi, saremo in grado di dire quanto ci è costato l’eliminazione dell'aumento dell’IVA e solo allora scopriremo molto probabilmente che le tasse che versiamo ogni mese allo Stato sono aumentate magari anche più di quanto sarebbe stato se l’IVA fosse cresciuta; infatti i 23 miliardi necessari per non far scattare l’aumento dell’IVA sono stati maggiorati (se non sbaglio di altri 7 miliardi) per far fronte a piccoli altri interventi assistenziali “pubblicitari” che si andranno ad aggiungere al reddito di cittadinanza e quota 100.

Chi non sarà direttamente interessato, per esempio gli osservatori degli altri Paesi, capiranno ben poco di quello che il nostro Governo ha combinato, non potendo verificare di persona l’effetto dei provvedimenti e dovendo basarsi solo su quanto dicono i nostri giornali e le voci contrastanti della nostra sinistra e nostra destra.

Anche se si continua a sottolineare che i miliardi sono stati “trovati”, poiché non è pensabile che essi siano stati prelevati da qualche forziere dimenticato da vecchi pirati, è certo che li hanno individuati nelle nostre tasche.

Quegli stupidi furbastri che ci governano pretendono al solito di farci credere: 
  •  Che la tassazione sulle bottiglie di plastica serve all’ecologia
  • Che la tassazione delle auto aziendali non è una tassazione, ma solo l’eliminazione di un beneficio, fatto per motivi di “giustizia”
  • Che la tassazione sulle bibite zuccherate serve a tutelare la nostra salute.
  •  Che la fusione dell’IMU e la TASI serve solo a semplificare i versamenti
  • Che il forte aumento delle accise sul gasolio è fatto per eliminare una ingiustizia.
  • Che tante altre cose, che ancora non sappiamo, sono fatte per “giustizia”, per “ecologia”, per “salute”, per “sicurezza” ecc. ecc.

Ma noi cittadini siamo un po’ più intelligenti di quanto loro ci considerano, e sappiamo bene che:
  • se è per tutelare l’ambiente, le bottiglie di plastica potevano essere benissimo limitate con una riduzione obbligatoria della loro produzione, praticata sia pure in maniera graduale per consentire la riconversione delle aziende verso la produzione di bottiglie di vetro.
  • se le macchine aziendali erano finora considerato reddito al 30% era perché sono vetture usate per lavoro e solo parzialmente per uso privato e, considerandole reddito al 100%, significa far pagare ai lavoratori anche quando l’auto è utilizzata per lavoro (che spesso e la parte preponderante) e significa anche tassare in misura maggiore le aziende e non ridurre, come dicono loro, la pressione fiscale che le attanaglia; significa infine colpire la crescita (quella che dicono di volere) delle case automobilistiche.
  • se era per salvaguardare la salute dei cittadini, si poteva ridurre il consumo delle bibite zuccherate con una opportuna campagna pubblicitaria che mettesse in guardia i cittadini sulla pericolosità di un loro uso eccessivo
  • la fusione IMU e TASI non è una semplificazione soltanto, ma nasconde certamente un aumento degli introiti prelevati oggi con i due balzelli; infatti sappiamo bene che i nostri padroni usano spesso sbagliare le somme, naturalmente a loro favore.
  • se l’aumento delle accise sul gasolio è fatto per eliminare una ingiustizia, si poteva benissimo parificare le aliquote dei carburanti RIDUCENDO le accise sulla benzina e portandole ad essere le stesse del gasolio; sarebbe stato un provvedimento certamente più gradito per molti cittadini e si sarebbe così incentivato anche l’uso della benzina a sfavore del gasolio visto che e ormai stato decretato (ERRONEAMENTE e INGIUSTAMENTE) che il diesel moderno è più inquinante del motore a benzina moderno.

Insomma noi, diversamente da quello che pensano loro, abbiamo capito benissimo che i motivi che sbandierano non sono affatto quelli effettivi, perché il loro interesse non è né per l’ambiente, né per la nostra salute, né per le semplificazioni, ma è per depredarci con altri balzelli che servono a far TROVARE loro i miliardi che hanno decretato essere necessari.

E’ poi assurdo che si ritenga che l’unico modo per bandire un prodotto, badare alla salute dei cittadini o ridurre la burocrazia, sia ottenibile sempre e solo a mezzo di una tassazione, e che non esista nessun altro modo meno dispendioso per raggiungere quegli obiettivi dichiarati.

In più, per le bottiglie di plastica si ripete esattamente quello che nel 2008 un altro governo fece per le buste di plastica e si otterrà anche lo stesso risultato; lo Stato incasserà molto danaro, ma saranno prodotte molto più bottiglie di quante se ne producono oggi, perché diventeranno un altro ottimo modo per generare entrate in nero; i motivi di questa affermazione li potete rileggere in un altro articolo del mio BLOG a questo link:


basterà sostituire alla parola “buste” la parola “bottiglie”. Vi renderete conto che anche in questo caso  il provvedimento, oltre a fornire introiti allo Stato, servirà a produrre l’effetto opposto a quello dichiarato.

Non ci resta quindi che constatare nuovamente di essere governati da degli INETTI, privi di logica e anche di psicologia, che cercano di industriarsi ogni giorno per farci credere che lavorano per noi, utilizzando una furbizia che pensano di avere, che si dimostra essere invece una stupidità che ovviamente  non convince nessuno. :

Concludo dicendo che non si può MAI affermare che le tasse sono diminuite se non si dimostra che OGNI CITTADINO, indipendentemente da essere povero o ricco non abbia goduto di un po’ di questa diminuzione; se si fa questa affermazione, chi più chi meno, ha infatti diritto comunque ad una riduzione di quello che versava prima; affermare genericamente che si sono diminuite le tasse soltanto perché a qualche sparuta categoria di contribuenti è stato ridotto qualche balzello, non autorizza a dichiarare che E’ DIMINUITA LA PRESSIONE FISCALE.

Vi invito infine a verificare praticamente un mio convincimento:

“Ogni volta che un nostro governante prende una qualunque decisione, provate subito ad immaginare cosa sarebbe accaduto se la decisione fosse stata quella opposta: VI ACCORGERETE SEMPRE CHE CON LA DECISIONE CONTRARIA, L’OBIETTIVO DICHIARATO SAREBBE STATO VERAMENTE RAGGIUNTO.”

Franco Fellicò