domenica 17 luglio 2016

La RAI, la pubblicità e il canone


Telefonia Vodafone, Antidolorifico Fastum, Tonno Rio Mare, Pomata Voltaren Emulgel, Patatine Lays, Wurstel Wudy, Collirio Isomax, Bevanda Coca Cola, Danone Activia, Pegeuot 208, Sustenium magnesio e potassio, Acqua Brio Blu, Dolcetto d’Asti, Formaggi Valgrana, Insetticida Zanzarella, Deodorante Infasil Angelini, Scarpe De Fonseca, Carta igienica Foxy, Integratore Equilibra, Formaggio Biraghini, Crema di bellezza Spuma di campagna, Opera La storia della lira, Lavanda Felce Azzurra, Supermercato Conad, Tonno Angelo Parodi, Periodico Gente, Pasta Barilla, Profumi Gucci, Spazzolini Mentadent, Trivago Hotel online, Pollo Aia, Caramelle Dufour Big fruit, Telefonia Wind, Cantine Maschio, Vitamine Meritene, Detersivi Quasar, Quotidiano Corriere della sera, Telefono Galaxy S7 da Euronics, Gyno-canetest, Algasiv per dentiere, Maionese Calvè, Detersivo CIF, Succo Brancamenta, Acqua Ferrarelle, Pantene per capelli, Winni’s per lavatrice, Assicurazioni Columbus, Lassativi Fave di fuca Hydralax. 

Queste sono solo alcuni dei prodotti pubblicizzati dai canali Rai nel giro di poche ore (rilevate nel pomeriggio del 17 maggio 2016); e molte di esse sono state più volte ripetute. Non è più possibile né vedere un film per intero, né assistere ad una finction, senza dover sopportare un buon numero di interruzioni fatte all’improvviso per pubblicizzare un po’ di prodotti. 

Se poi seguiamo una delle tante trasmissioni politiche, assistiamo alla grande preoccupazione dei conduttori che, dopo passati dei tempi stabiliti, sono costretti a togliere addirittura la parola a chi sta parlando per fare la solita interruzione programmata e mandare in onda la pubblicità; i conduttori sanno bene che se dovessero trasgredire o solo ritardare il rispetto di questo “dovere”, sarebbero probabilmente addirittura multati o quanto meno fortemente redarguiti. 

Da notare che non appena parte la pubblicità, visto che nessun interesse si ha per quelle stupide informative, se si afferra il telecomando e si approfitta per passare su un altro canale, bisogna scegliere assolutamente un canale non RAI, perché se si passa a guardare uno spezzone di un altro canale RAI, è quasi certo che vi si trova la pubblicità anche lì; infatti è ormai chiaro che per imporre ad ogni costo la visione degli spot, mamma RAI ha perfino pensato di far coincidere il più possibile gli spot pubblicitari nello stesso momento su tutti i suoi canali. 

Ma vi pare corretto tutto questo? Vi rendete conto intanto che solo per aver acquistato un televisore, indipendentemente dal volerlo usare per vedere le trasmissioni della RAI, ma solo per esserne in possesso, c’è una legge di questo Paese che ci obbliga a pagare un canone? E come se non bastasse, dopo che ci hanno sottratto 100 euro ogni anno obbligando le società elettriche ad addebitarceli sulla bolletta della luce e assumendo autonomamente che possediamo quell’elettrodomestico, ebbene dopo tutto questo, ci imbottiscono di pubblicità fatta volutamente con delle interruzioni scelte ad arte neanche tra una trasmissione e un’altra, ma ormai quasi sempre DURANTE le trasmissioni. 

Insomma il canone RAI è un obbligo di legge da cui non ci si può svincolare; lo si può fare soltanto dichiarando all’Agenzia delle Entrate che NON SI POSSIEDE un televisore, né un qualunque apparecchio atto a ricevere trasmissioni TV. Non importa se la RAI non la si vuol vedere, visto che esistono tanti altri canali TV validi, gratuiti e anche meno zeppi di pubblicità; non importa se si desidera abbonarsi a SKY per vedere solo le sue trasmissioni che sono senza pubblicità e di migliore qualità. 

Quindi non importa niente, la legge dice che bisogna pagare la RAI per forza, e come se non bastasse dice anche, visto l’andazzo, che dobbiamo pure sopportare delle trasmissioni fatte a pezzi e interrotte continuamente da spot pubblicitari a cui nessuno è interessato. 

Ecco forse uno dei motivi per cui finora molta gente non pagava il canone! 

Esiste una tecnologia oggi che consente di criptare le trasmissioni TV per renderle non visibili a chi non si abbona all’emittente; Sky, Mediaset ed altri ne fanno largo uso e chi vuole vederle paga una cifra mensile e riceve una “card” che abilita alla ricezione; la stessa RAI usa criptare molte delle sue trasmissioni emesse via satellite; ebbene non sarebbe stato più semplice e anche più corretto fornire una tessera a chi decide di pagare il canone che poteva così essere dovuto più giustamente soltanto da coloro che intendevano veramente ricevere quelle trasmissioni? 

Visto che, come ho già detto, la nostra televisione pubblica (che per la verità non è pubblica se è obbligatorio il canone) cripta già le trasmissioni via satellite, non le sarebbe costato assolutamente niente criptare anche le emissioni terrestri, liberando così i cittadini non interessati alle sue trasmissioni dal versare una prebenda assurda. 

Ma evidentemente i nostri politici hanno pensato che non solo deve essere obbligatorio il canone, ma è anche obbligatorio guardare la TV di Stato; e quindi tutti devono averla sempre disponibile; in questo modo ciascun cittadino finirà per guardare anche quei canali attraverso i quali il Governo (previo pagamento obbligatorio) può raccontare tutte le sue frottole. 

Sarebbe bello se, dopo aver pagato l’obolo obbligatorio, tutti noi sudditi decidessimo di oscurare noi stessi i canali RAI (basterebbe cancellarli dall’elenco delle emittenti del nostro ricevitore) dedicando la nostra attenzione a tanti altri canali privati gratuiti e non, liberandoci così sia dalle frottole che dalla pubblicità. 

So bene che la mia è una proposta che non vedrà mai la luce, e che la RAI sopravviverà per la forza del Governo e non con la serietà e la qualità delle sue trasmissioni; ma per questo dovete consentirmi di affermare che l’Italia non è un Paese né giusto, né libero, né democratico. 

Un saluto a tutti i lettori. 

Franco Fellicò