sabato 28 gennaio 2023

Zelenskij a Sanremo

 

Oggi ho ricevuto da un caro amico questo link:

 

https://www.byoblu.com/sanremo-libera/

 

Si tratta di un invito a sottoscrivere una petizione che contesta la decisione di invitare Zelenskij a partecipare in video alla chiusura del festival di Sanremo.

 

Devo dire che concordo pienamente sulla stupidità di un simile invito, sia perchè nessuna influenza può avere nei riguardi delle vicende della guerra, sia perché ritengo una stonatura la presenza del capo dell’Ucraina in una trasmissione frivola quale è quella di un festival della canzone.

 

Ho letto però quanto è scritto dai promotori di questa petizione e ho deciso di NON AGGIUNGERE la mia firma a quella dell’elenco degli illustri firmatari.

 

Sono certamente molto più modesto di quelle personalità, ma ragiono con la mia testa e non mi faccio trascinare da nomi roboanti messi lì soltanto per incoraggiare a firmare.

 

Basterà leggere con attenzione il lungo documento per capire che il motivo sostenuto da quei signori non è certamente quello che anch’io ritendo stupido; infatti basta arrivare solo a terzo periodo per capire che quelli che loro scrivono ha tutt’altro obiettivo

 

Si tratta di un insieme di cosiddetti pacifisti, cioè di quegli egoisti che vorrebbero far tacere le armi ad ogni costo incuranti del destino che potrebbe toccare ai poveri ucraini.

 

Dicono che noi stiamo fomentando la guerra con l’invio irresponsabile di armi; parlano del dovere  di ripudiare la guerra; dicono che l’invio delle armi è un finanziamento della guerra e favorisce la sua escalation.

 

Ma nulla dicono sul comportamento della Russia di Putin e appena accennano a quello che chiamano conflitto del Dondass, pur sapendo che l’intera Ucraina è sotto le bombe Russe, che TUTTO il territorio ucraino è stato peso di mira e in buona parte già distrutto da chi intende sottometterla con la forza.

 

Naturalmente non dicono che smettendo di aiutare militarmente gli ucraini li condanneremmo ad una sconfitta totale e li obbligheremmo a cedere l’intera loro patria a Putin. Non lo dicono perché questo a loro non interessa affatto, a loro interessa SOLO che la guerra finisca; nessuna importanza ha per loro il destino di un popolo spudoratamente invaso.

 

A loro interessa che tutto torni alla normalità per noi, indipendentemente da quanto alto dovrà essere il prezzo da pagare; e questo naturalmente perché quel prezzo lo dovrebbero pagare gli ucraini.

 

Finita la guerra con il trionfo di Putin, cosa che avverrebbe in breve tempo non appena gli ucraini dovessero rimanere senza armi per difendersi, tutto tornerà alla normalità (naturalmente dal punto di vista dei firmatari) e se l’Ucraina e tutto il suo popolo non ci sarà più perchè quel territorio si chiamerà Russia, questo sarebbe un fatto assolutamente secondario e quindi di scarsa importanza; in cambio quei signori dell’elenco celebrerebbero la loro vittoria, quella di chi si fregia di essere pacifista.

 

Nessuno di quelli dell’elenco evidentemente ha mai pensato di “mettersi nei panni” degli sventurati, nessuno di loro ha pensato che se fosse capitato a noi non avrebbero certamente gradito che il resto del mondo se ne lavasse le mani!

 

Ma quelli dell’elenco non si sono fermati solo a dire che dobbiamo smettere di inviare armi agli ucraini, ma hanno anche affermato che non dovevamo aumentare le nostre spese militari, che la NATO (di cui facciamo fortunatamente parte) sta utilizzando i nostri territori per installare ordigni nucleari e altre affermazioni di questo tipo che nulla hanno a che vedere con lo stupido invito di Zeleskij alla chiusura del festival di Sanremo.

 

Firmare dunque quella petizione non significa DISSENTIRE DALLA SCELTA DI INVITARE ZELENSKIJ A SANREMO ma significa invece sottoscrivere tutte quelle affermazioni su altri argomenti che in poche parole vogliono dire ABBANDONARE GLI UCRAINI ALLA LORO SORTE e FAVORIRE L’AZIONE DI PUTIN.

 

Non firmerò quindi quella petizione ed invito chi la dovesse leggere a ragionare con la propria testa e a non farsi abbindolare da chi subdolamente vuol trascinare con un pretesto a far sottoscrivere delle posizioni di parte.

 

Franco Fellicò