lunedì 25 luglio 2011

Eccidio in Norvegia

Nel momento i cui un vero MOSTRO ASSASSINO ha ucciso quasi un centinaio di persone innocenti e distrutto palazzi interi spinto soltanto dall’odio verso l’umanità, non posso non tornare sull’argomento delle pene che in tutto il mondo vengono comminate a chi delinque,

Oggi quel multi-assassino reo confesso, che oltre tutto continua a mostrarsi in TV con l’atteggiamento di chi ritiene di aver compiuto un gesto degno di ammirazione, non rischia altro che una ventina di anni di prigione visto che in Norvegia la massima pena comminabile è di 21 anni di reclusione.

In una prigione nordica, sicuramente dotata di tutti i confort che possono essere immaginati nella moderna e avanzata Norvegia, il giovane passerà una piccola parte della sua esistenza; infatti ritornerà ad essere un libero cittadino ad una età tale da poter vivere tranquillamente e allegramente una notevole parte della vita.

A nulla varrà il fatto che per sua mano circa 100 persone hanno perso per sempre la loro vita e con essa tutte le gioie di cui avrebbero potuto godere.

Ed è per questo che ancora una volta insisto sul fatto che una punizione esemplare per un simile soggetto non è certamente un soggiorno gratuito in una cella bella e pulita, dove la sua attività non sarebbe altro che oziare e passare il tempo magari davanti ad uno schermo televisivo.

Un individuo del genere, uno che non sopporto neanche di chiamare per nome e che non si può nemmeno paragonare a una bestia che certamente non arriverebbe mai ad eguagliare la sua ferocia, dovrebbe “pagare” veramente il male che ha fatto e questo richiede che per tutta la durata della sua reclusione (possibilmente per tutta la sua vita) debba essere costretto istante per istante a maledire il momento in cui aveva deciso di porre in atto il suo orrido disegno.

Come fare? Ma certo il rimedio c’è. Egli dovrebbe essere condannato a LAVORARE almeno per 12 ore al giorno, ovviamente a fare un lavoro manuale e sufficientemente pesante da consumare fino in fondo tutte le sue giovani forze e così per sempre, adeguando continuamente i compiti alla sue forze fisiche, ma sempre mantenendo l’impegno molto vicino alla sua intera disponibilità di energia.

D’altra parte non è scritto anche nella Bibbia (Genesi 3:19) che Dio disse ad Adamo e per lui a tutti gli uomini: “Tu lavorerai la terra; col sudore della tua fronte ti guadagnerai il pane?”

E non vi sembra illogico, assurdo e ingiusto che proprio chi ha deliberatamente e senza alcuna ragione tolto la vita a molte decine di innocenti, sia addirittura esentato da quest’obbligo e sia mantenuto in vita a carico di quella società che lui odia?

Io penso che fino a che il mondo intero continuerà a considerare la reclusione l’unico modo con il quale si può punire un qualunque malvivente, difficilmente i crimini diminuiranno e ancora più difficilmente chi è punito potrà capire esattamente quanto grave è stata la sua colpa.

Franco Fellicò