martedì 25 febbraio 2020

La conclusione della: "Fatturazione a 28 giorni"



Il giorno  1 febbraio 2020 ho scritto a questo proposito, ma questa volta voglio essere più preciso e ho rifatto i conti utilizzando al meglio i dati presenti sul documento AGCOM con il quale è stata stabilita la sanzione che ciascun operatore telefonico deve versare.

Dalle tabelle presenti nel documento dell’AGCOM al link:


Si evince che per Wind la multa finale impostole è di circa  39 milioni di euro. (€ 38.973.750)

Nella tabella 13 di pagina 114 è mostrato che la sanzione prevista, prima di applicare una serie di attenuanti, (15% della cifra incassata in 5 mesi di vendite) è per Wind di € 136.750.000,00 e dunque da questo si può dedurre che le vendite di Wind per i 5 mesi presi in esame sono state di € 911.666.667 e cioè  di € 132.333.333 al mese.

Sempre dalle tabelle del documento si può anche vedere (tabella 15 a pagina 116) che la sanzione finale (quindi dopo l’applicazione delle attenuanti) applicata a Wind è stata di € 38.973.750 che sui 911.666.667 incassati rappresentano il 4,27% delle vendite da sanzionare.

Orbene Wind, ha immediatamente iniziata una guerra legale (che ovviamente durerà vari anni) facendo ricorso contro la sanzione; ma contemporaneamente, per essere al sicuro e per approfittare della situazione allo scopo di aumentare i propri guadagni, ha provveduto con una semplicissima “variazione contrattuale unilaterale” ad applicare un opportuno aumento ai suoi clienti.

Questo aumento è stato di 2 euro IVA compresa per ciascun contratto (cioè di € 1,64 senza IVA) e considerando che il costo medio mensile di un contratto è di 23 euro (cioè di € 18,90 senza IVA) , l’aumento rappresenta  un incremento del 8,68% mensile.

Ho utilizzato il prezzo medio di 23 euro IVA compresa, perché come tutti sanno si può dire che i contratti sono quasi tutti diversi, ma comunque variano tra i 22 e i 25 euro mensili.

E allora, come si può vedere chiaramente, RITORNA quell’aumento dell’8,6% che è stato già oggetto di una lunga guerra che secondo alcuni è stata vinta dai consumatori e che invece si è tradotta con una schiacciante vittoria degli operatori telefonici; vi ricordo intanto che sto parlando di WIND, ma tutti gli altri operatori di telefonia hanno agito analogamente, curando anche di essere diversi NELLA FORMA per non essere accusati di “fare cartello”.

La SOSTANZA è che l’aumento organizzato da tutti questi furboni, che era iniziato con la fatturazione a 28 giorni, è avvenuta ugualmente; la multa, anche se dovesse essere pagata (cosa che comunque avverrebbe fra qualche anno per via della nostra giustizia lentissima), sarà già stata abbondantemente prepagata da noi clienti; ricordo infatti che la sanzione era del 4,27% da applicare solo su 5 mesi, è allora chiaro che all’incirca dopo 2 mesi e mezzo Wind avrà coperto con i soli aumenti tutta la cifra; IN PIU,’ continuerà ad incassare una maggiorazione dell’8,67% (in barba a tutta la magistratura) per SEMPRE, senza aver sostenuto alcuno sforzo tecnologico migliorativo del servizio.

Non so quanti di voi mi avranno seguito in tutti i calcoli che ho cercato di fare; probabilmente molti si saranno stancati ed avranno lasciato perdere, ma quello che è certo è che tutti avranno dovuto soccombere ed accettare, anche non volendo, gli aumenti impostici da questi masnadieri.

Come “ciliegina sula torta” Wind ha provveduto ad applicare l’aumento semplicemente modificando l’importo della fattura che contiene il canone (anticipato) del mese di gennaio 2020, fattura che è stata inviata per email il giorno 21/01/2020; non ha avvisato in anticipo nessuno (contravvenendo a quanto prevede la legge) e solo quando quei pochi che si sono accorti della variazione hanno reclamato, si è limitata a dire che si tratta di una “variazione contrattuale unilaterale” e che, come prevede la legge, in questi casi i clienti possono anche decidere di migrare ad altro operatore senza dover corrispondere loro alcuna penale!

Particolare da sapere però è che, secondo un operatore del 155, la data ultima  entro la quale si poteva migrare utilizzando quella possibilità era il 31/12/2019; quindi 20 giorni PRIMA di quando i clienti sono venuti a conoscenza della modifica! 

Intanto al mio reclamo inviato ormai più di un mese fa (obbligatoriamente per raccomandata o PEC) è stata data una risposta oggi per email semplice; eccola:

Gentile cliente, 
in riferimento alla sua segnalazione del 11/02/2020, identificata con numero 1234487388 e relativa al numero 1234487388 le comunichiamo di aver effettuato le opportune verifiche dalle quali è emerso che non è presente alcuna anomalia inerente il servizio oggetto della contestazione. 
Pertanto non è possibile accogliere la sua richiesta.  Per ogni altra informazione può consultare il nostro sito internet www.wind.it o contattare il nostro Servizio Clienti, sempre a sua disposizione, al numero 155. 
Cordiali saluti.

Io penso che l’unica cosa che mi rimarrebbe da fare è di inviare un nuovo reclamo appellandomi al fatto che la modifica contrattuale unilaterale non mi è stata mai notificata; può darsi anche che riuscirei ad ottenere una migrazione senza penali; ma ovviamente perderei solo altro tempo e forse anche danaro perché passerei da una “padella” magari ad una “brace” visto che tutti gli altri operatori si sono allineati nell’aumento in qualche modo.

Come si può vedere quindi, il monopolio esiste sempre, neanche la legge Bersani è stata utile, perché i costi di disattivazione, ormai consentiti anche da AGCOM, sono delle vere penali che vengono utilizzate per scoraggiare le migrazione; e poi c'è il modem fornito OBBLIGATORIAMENTE (contro legge) da continuare a pagare comunque a 2 euro al mese per 48 rate!

Non era meglio quando c’era solo la SIP?

Concludo dicendo che in un Paese in cui “la giustizia non esiste” e dove eè sempre più forte chi è più furbo, le associazioni dei consumatori forse farebbero bene ad evitare ogni altra azione contro questi intoccabili, perché è ormai dimostrato che nel caso di questa gente:

“ad ogni azione corrisponde una reazione MAGGIORE e contraria”


Franco Fellicò

lunedì 24 febbraio 2020

Coronavirus


E’ una reale tragedia e quindi siamo in emergenza; questo è vero. Ma ATTENZIONE, a me sembra che stiamo esagerando!

Capisco che siamo “bombardati” non ogni giorno, ma ogni ora da notizie allarmanti anche se ci sono per fortuna molti che ci pregano di non farci prendere dal panico e di non perdere a calma.

Io sono fortemente d’accordo con questi ultimi perché in questo momento ognuno di noi dovrebbe fare quello che può per combattere ciò che indubbiamente è un pericolo serio.








Le foto che ho inserito qui sopra ritraggono i banchi di un grande supermercato del nord (zona non a rischio, almeno per ora) e vogliono dimostrare che il panico è già in atto; e allora dobbiamo fare tutti qualcosa per rimediare!

Oggi due miei figli mi hanno detto che in molte aziende dei luoghi in cui lavorano stanno mandando a casa tutti i dipendenti; si tratta di migliaia e migliaia di lavoratori eppure siamo nel LAZIO (luogo almeno attualmente non molto a rischio); nelle loro aziende invece, fortunatamente, ci si sta solo organizzando per utilizzare il più possibile il lavoro da casa.

In qualche azienda che è rimasta funzionante c’è molti sono nervosi perché le aziende “serie” hanno mandato a caso tutti i dipendenti cosa che non è avvenuta anche a loro.

Ora, senza insistere nel descrivere tutto quello che chiunque mi legge sa bene, voglio fare una considerazione e invitare i miei lettori a valutare  attentamente quanto dirò.

Noi viviamo in un Paese che purtroppo non funziona o quanto meno funziona molto male e tutti noi dobbiamo capire che sospendere così tante attività non farà altro che peggiorare fortemente la già grave situazione!

Un Paese che non funziona ha difficoltà a superare i problemi; e allora direi che in un momento con un grave problema, si dovrebbe fare di tutto per migliorare l‘efficienza di ogni settore; chiudere tutte le attività o anche solo una gran parte di esse significa invece fare “ESATTAMENTE IL CONTRARIO”.

Il nostro mondo è da anni organizzato in un certo modo e non possiamo più fare a meno di niente; ci serve efficienza negli ospedali con medici ed infermieri, ci serve efficienza nelle forze dell’ordine, nei trasporti, nelle istituzioni, nei comuni e in tutti i campi di attività che si sono creati nel tempo.

Non possiamo più fare a meno di niente e se ci pensate bene, qualsiasi attività dovesse venire a mancare anche da sola, metterebbe in crisi l’intero sistema.

In un momento di maggiore crisi, tutto quello di cui abbiamo normalmente bisogno è ancora più necessario;  infatti non possiamo permetterci proprio ora di non far pervenire i medicinali agli ospedali se chi li produce ha mandato i dipendenti a casa o se i treni o i trasporti in genere, non funzionano più o funzionano male per la mancanza del personale; ma le fabbriche a loro volta hanno bisogno anche di materie prime e i loro operai hanno bisogno di poter mangiare e bere e dunque indirettamente c’è bisogno anche dei supermercati e dei negozi alimentari.

E perfino i cinema, i teatri e i luoghi di divertimento o qualunque altra attività di svago non può essere soppressa totalmente solo perché non indispensabile; ci sono migliaia o forse milioni di persone che vivono lavorando nei luoghi di svago; e se l’assenza di chi utilizzava quei luoghi, dovesse durare molto a lungo essi non sarebbero più pagati e non potrebbero sopravvivere.

Insomma capirete che voglio dire che il blocco totale o quasi totale delle attività, potrebbe essere molto più dannoso del virus che vogliamo combattere

Non voglio continuare più, ma invito tutti quelli che mi leggono di valutare da soli cosa succederebbe se l’azienda in cui lavorano si fermasse per un periodo non breve.

Tutti abbiamo bisogno di tutti e quindi in questo momento TUTTI dovremmo darci da fare per essere efficienti al massimo nel nostro lavoro, sicuri che questa maggiore assiduità sarà una delle armi per combattere il pericolo che ci preoccupa.

Andarsene tutti a casa è il PEGGIOR modo di reagire al grave problema in atto; pensate se i primi a fermarsi fossero i medici e gli ospedali; e allora perché lasciare soli proprio quelli che ci aiutano a superare la malattia e hanno il maggior rischio di contagio?

Non foss’altro per solidarietà con loro, ognuno nel suo piccolo può collaborare affinché l’intera macchina del Paese funzioni al meglio; il risultato sarà utile a TUTTI.


Conclusione

Non sto dicendo che non dobbiamo preoccuparci del virus, ma sto soltanto suggerendo di considerare non solo quel grave pericolo, ma di non sottovalutare un altro pericolo, non meno grave, che potremmo causare noi stessi applicando misure esagerate.

Franco Fellicò


sabato 1 febbraio 2020

Fatturazione a 28 giorni



Con l’ultima delibera dell’AGCOM anche la TV ci ha fatto sapere che i 4 fornitori di telefonia (Fastweb, Tim, Vodafone e Wind3) dovranno sborsare un’ammenda complessiva di 228 milioni di euro per il loro comportamento connesso alla fatturazione a 28 giorni.

Ho provato a leggere l’intera delibera, ma occorrerebbe qualche giorno per leggerla tutta e ho quindi desistito; si tratta infatti di ben 119 pagine in cui sono presenti 348 articoli ciascuno di svariate righe e periodi, illustrata con tabelle, grafici e dettagli vari. Chi volesse prendersi la briga di leggerla tutto, può trovarla a questo link:


Se leggete invece soltanto le conclusioni, potrete vedere  come sono state calcolate le multe da far pagare alle 4 aziende poco corrette; e vedrete che si è partiti da un un totale di circa 1.260 milioni di euro che rappresentano il 15% del totale delle vendite dei 4 fornitori (la percentuale del 15% deriva dalla gravità della violazione).

Si sono poi applicate delle prime riduzioni secondo certe attenuanti per cui si giunti a una ammenda complessiva di circa 760 milioni di euro e poi per via di una certa linea guida si è ridotta la cifra ulteriormente fino a giungere ai 228 milioni di euro sopra detti.

Il mio fornitore (Wind3) dovrebbe versare quindi un’ammenda di € 38.973.750,00 !

Ho scritto DOVREBBE perché sappiamo tutti che nessuna delle note aziende accetterà la decisione; cominceranno altri ricorsi ai vari organismi della giustizia che dureranno anni e nel frattempo i 4 malandrini continueranno a FARE IL PROPRIO COMODO.

Ed infatti, come si può leggere nel dettaglio nell’articolo che ho scritto qualche giorno fa su questo stesso BLOG, il mio fornitore ha già fatto in modo, nel restituirmi il mal tolto, di farmi avere una bolletta che malgrado la presenza di un piccolo rimborso, risulta maggiorata rispetto alle fatture precedenti.

Ho inviato un reclamo scritto a WIND3 e sono in attesa della risposta, ma questa volta l’aumento indebito che mi hanno applicato non è di 8,60% pari al guadagno che intendevano ottenere con la fatturazione a 28 giorni, hanno pensato invece di aumentarmi il canone di 2 euro al mese il che, nel mio caso, significa questa volta un aumento del 9,53%.

Forse hanno pensato che questa volta l’AGCOM non potrà obiettare nulla, visto che si tratta di un aumento che non rispecchia il recupero della fatturazione a 28 giorni che vogliono ottenere.  Quindi sono stati ancora più furbi perché hanno puntato non solo a recuperare quello che volevano estorcerci con la fatturazione a 28 giorni, ma hanno pensato di guadagnare anche di più.

Non so cosa altro hanno fatto gli altri tre fornitori, ma sono certo che anche loro stanno provando questa volta a spremere i propri clienti in maniera DIVERSA in maniera da non poter far capire che si sono messi d’accordo.

Chi vincerà questa guerra, la giustizia o i malviventi? Io ho paura che vinceranno quegli ultimi.


Una considerazione finale.

So bene che i 228 milioni di euro rimarranno una cifra scritta e commentata da tutta la stampa, e che nessuno verserà mai quei soldi, ma se contrariamente alle mie previsioni, le multe dovessero essere pagate veramente, mi sembrerebbe corretto che le cifre ottenute fossero utilizzate per restituire a chi ha subito il danno almeno parte del danno subito. Ed invece ai cittadini, anche se la cifra sarà pagata, rimarrà solo la soddisfazione che chi ha sbagliato è stato punito.

Ma chissà se avremo almeno questa soddisfazione!

Franco Fellicò

La prescrizione nei processi



Non mi è mai piaciuto sentire che un malavitoso o un assassino o ancor peggio un politico disonesto l’abbia “fatta franca” a seguito della prescrizione del reato.

Non sono un giurista, ma da semplice “uomo della strada”, e quando accade questo, neanche molto di rado, vengo preso da una rabbia da insofferenza.

Non riesco ad accettare che per un motivo assolutamente indipendente dal fatto avvenuto, causato al 90% dalla lentezza della nostra magistratura, un individuo che è quasi certamente un delinquente, abbia potuto evitare di essere giudicato e spesso abbia potuto evitare di subire una condanna.

Capisco anche che la prescrizione possa essere utile in qualche caso a cittadini onesti che sono erroneamente incappati in processi dalla durata infinita, ma sappiamo tutti che la maggior parte delle volte questo diritto viene utilizzato da chi invece dovrebbe essere condannato, come soluzione al suo problema.

Sappiamo che l’enorme burocrazia e la grande selva di regole, consente agli avvocati di allungare i tempi dei processi a proprio piacere e quindi questi ultimi, quando non hanno più alcun elemento utile da mettere in campo per difendere il proprio assistito, fanno uso di questa possibilità adoperandosi per far raggiungere il giorno della prescrizione.

Se ho capito bene, questo è quello che prevedeva nel passato la “prescrizione” nel nostro Paese. Se invece mi sbaglio prego chi mi legge di correggermi con un commento.

Senza scendere in mille considerazioni a me sembra che l’idea di cambiare questa regola per evitare di regalare l’impunità a chi non la merita, non è una cattiva idea.

Ma mi accorgo che, come al solito, sono mesi che si continua a discutere su questo argomento senza riuscire a trovare un accordo e anche con la possibilità che queste discussioni possano minare addirittura l’esistenza del Governo in carica.

Con dissertazioni molto particolari ci sono quelli contrari alla modifica e io, che come ho detto parlo da “uomo della strada”,  stento a capire le loro ragioni.

Pare che la magistratura e gli avvocati non siano d’accordo. Mi sembra anche logico che gli avvocati siano contrari, visto che è un’arma che attualmente hanno per riuscire a far salvare quei clienti per i quali le prove di colpevolezza sono schiaccianti, ma non capivo perché invece la magistratura fosse contraria.

Ma alla fine l’ho capito quando ho sentito alla TV e ho poi anche letto in rete che IL PRIMO PRESIDENTE DELLA CORTE DI CASSAZIONE Giovanni Mammone all’inaugurazione dell’anno giudiziario e quindi anche in presenza del Presidente Sergio Mattarella ha dichiarato che con il blocco della prescrizione dal 1 gennaio 2020

si prospetta un aumento del carico di lavoro della Corte di Cassazione di circa 20.000-25.000 processi per anno, corrispondente al quantitativo medio dei procedimenti che negli ultimi anni si è estinto per prescrizione di secondo grado

Chiede poi successivamente degli altri interventi legislativi che possano accelerare i processi.

Quello che ha detto l’alto magistrato, a parte l’informazione che finora c’erano ben 20.000-25.000 reati all'anno impuniti per estinzione, cosa che mi ha impressionato più di quanto lo fossi prima, mi è stato molto chiaro.

E infatti così il mio interrogativo ha avuto la sua risposta: la magistratura in quel modo ha chiaramente detto che ha visto fino ad ora la prescrizione come un utile mezzo per ridurre il proprio lavoro e ovviamente si rende conto che eliminando quella opportunità, potrebbe ingolfarsi ulteriormente.

Quindi in parole povere è come se avessero detto: “avevamo un mezzo per ridurre il carico di lavoro (non importa se giusto o ingiusto) e non possiamo essere d’accordo con chi ce lo vuol togliere”.

Voi che ne pensate? Forse che la giustizia potrebbe funzionare ancora meglio se non solo mantenessimo la prescrizione,  ma riducessimo addirittura il tempo per farla scattare?

Certo che se dopo solo pochi mesi ogni reato andasse in prescrizione, la giustizia avrebbe molto lavoro in meno e i suoi tempi potrebbero anche migliorare!

Mi meraviglio allora che non ci sia stato ancora qualcuno deciso a percorrere la strada opposta e cioè quella di una prescrizione SI e in più con tempi ulteriormente ridotti!

Franco Fellicò