martedì 28 aprile 2020

La fase 2


Ormai è sulla bocca di tutti e quindi si può considerare che sia l’argomento del giorno.

E naturalmente anche io ho fatto le mie valutazioni. E’ inutile dire che tutti, me compreso, stavamo aspettando questo momento, ma ho l’impressione che NON TUTTI abbiano ben chiaro quanto grande sia il rischio che dobbiamo NECESSARIAMENTE accettare.

La maggior parte delle critiche alle scelte del Governo non potevano che essere quelle dell’opposizione, ma non sono mancate comunque anche quelle provenienti dall’interno della stessa maggioranza.

Io, che per le mie convinzioni politiche dovrei far parte dell’opposizione, voglio fare le mie valutazioni sulle scelte del Governo che entreranno in vigore in parte il 4 maggio prossimo e saranno seguite da altre dopo due settimane.

Come è mia abitudine però non mi schiererò dalla parte di nessuno; mi baserò pacatamente sulle scelte fatte cercando di capire anche i motivi che le hanno determinate per poi immaginare i possibili risultati sia positivi che negativi e stabilire anche se si poteva fare di più o se invece sarebbe stato meglio essere meno coraggiosi.

Lo farò come ho detto pacatamente e senza farmi influenzare dal colore politico di chi le ha decise; ma farò anche un’altra cosa: valuterò anche le critiche mosse sia dall’opposizione che da alcuni elementi più vicini alla maggioranza cercando di stabilire se effettivamente si tratta di critiche da giustificare o addirittura da sorreggere perché sacrosante.

Io credo fermamente che ogni tipo di apertura, che sia molto ridotta o che sia anche totale, porterà con se un aumento del rischio contagi rispetto a quello che abbiamo ora. E’ un rischio che DOVEROSAMENTE dobbiamo accettare perché non possiamo continuare all’infinito a rimanere con le mani in mano ed attendere così che il rischio contagi si sia completamente azzerato.

Data questa necessità che NESSUNO può disconoscere, il Governo doveva necessariamente allentare la morsa in cui tutti noi siamo stati stretti per ormai quasi due mesi; il problema però, sapendo che questo allentamento porterà con se CERTAMENTE un aumento dei contagi, è che bisognava stabilire con estrema precisione quanto allargare le maglie della rete che ci teneva imbrigliati per ottenere da un lato un minimo di ripresa delle attività lavorative con conseguente miglioramento della situazione economica, e dall’altro lato una crescita dei contagi il più bassa possibile.

Si tratta di trovare un equilibrio tra le attività di lavoro non più differibili e un aumento sia dei contagi sia dei decessi “accettabile”.

Io credo che chiunque di noi fosse costretto a scegliere un valore da attribuire a questa apertura che ovviamente comporta anche dei valori di contagi e di morti in più, potrebbe facilmente indicare valori discordi; e questo non solo perché ci sono gli ottimisti e i pessimisti, ma anche perché non esiste una formula che ci possa indicare quanti contagi e quanti morti in più ogni singola apertura può determinare. I valori degli incrementi di contagi e di morti (che ci saranno indiscutibilmente, e tutti lo sanno bene) vengono determinati dalle aperture (e questo lo sappiamo ed è sicuro); quello che non sappiamo affatto è in quale misura saranno prodotti.

Dunque, la prima cosa che mi viene in mente è che non vorrei essere nei panni di chi deve prendere queste decisioni; ma l’altra cosa che penso è: meno male che c’è qualcuno che si è presa questa bella “gatta da pelare”.

Se poi mi metto nei panni chi vuole criticare mi accorgo che, data l’imponderabilità di quello che può accadere, è facilissimo farlo; se chi ha deve decidere apre con valore 10, è facilissimo dire che bisognava aprire con calore 50 e se chi decide apre a 50 e facile dire che si doveva aprire a 100; e non solo si può dire questo ma si può anche giustificarlo facendo riferimento all’economia che è allo sbando.

Ma attenzione, chi è dalla parte della critica può anche criticare in un altro modo e cioè andando al ribasso; se il Governo apre a 100 potrebbe essere facile dire che doveva aprire a 50 e se il Governo apre a 50 è possibile dire che era meglio aprire a 30; e anche in questo caso chi critica potrebbe giustificare la propria critica riferendosi all’alta quantità di contagi e morti che una apertura troppo ampia può generare.

Insomma chi vuole criticare è in una “botte di ferro”; può dire tutto quello che vuole perché non essendoci dati certi li può inventare a proprio piacimento; e anche senza rischiare nulla perché tanto nessuno potrà mai verificare se quanto avrebbe fatto chi critica venisse attuato veramente.

Ma ora ragioniamo un po’ seriamente; si può mai dire che bisogna allargare maggiormente un’apertura perché altrimenti è certo che l’economia naufragherà? Con quali astrusi calcoli lo si potrebbe dimostrare? E viceversa se la critica viene fatta affermando che si è aperto troppo poco, con quali altri calcoli astrusi si può dimostrare che la crescita dei contagi e dei morti sarebbe ancora accettabile?

Non sappiamo niente di tutto questo; non lo sa chi decide e non lo sa chi critica e forse l’unico modo per averne un’idea è quella di SPERIMENTARE; purtroppo si dovrebbe però sperimentare “rimettendoci” un po’ di contagi e anche un po’ di morti.

Dunque aprire un po’ alla volta ci può consentire proprio questo; se dopo un congruo tempo di aperture minime si scopre che l’aumento dei contagi e dei morti è “accettabile”, si può anche decidere di aprire ancora di più, viceversa sarà necessario rivalutare anche l’apertura minima e quanto meno ridurla ancora.

Veniamo ora alle scelte degli attuali politici al Governo; a me pare che le loro scelte sono corrette e non penso assolutamente che ci possano essere delle critiche degne di essere segnalate; se dopo la sperimentazione (e non dimentichiamo mai che si tratta di sperimentare “a suon di morti”) se i risultati saranno incoraggianti a seguito dei quali i governanti consentissero l’apertura anche di altre attività, allora direi che avrebbero fatto proprio centro. Viceversa, se malauguratamente i contagi e i morti dovessero crescere troppo, allora sarebbe anche corretto ridurre nuovamente le prime aperture.

Come avete visto ho dovuto adoperare non numeri ma solo aggettivi del tipo “molto” e “poco” e quindi chi critica avrà sempre la possibilità di giudicare che una variazione sia un “molto” o un “poco” e dunque continuerà a criticare comunque.

Ho parlato di chi critica genericamente, ma posso essere anche più chiaro; l’atteggiamento dell’opposizione (e badate che per le mie idee politiche vi ho già detto che io dovrei far parte di quella gente) non mi piace affatto; sta facendo esattamente quello che non dovrebbe fare e, visto che per tutti i politici al primo posto c’è sempre la conservazione o meglio l’aumento dei consensi, essi stanno facendo proprio in modo di perderne parecchi.

Ma tra quelli che criticano c’è anche chi è più vicino alla maggioranza, vedi Renzi, e anche lui non fa altro che allontanare da se chi ancora stava credendo nelle sue capacità; ma ormai Renzi è noto a tutti e sanno tutti che ogni suo intervento ha un unico obiettivo: “magnificare se stesso e le sue infinite capacità”.

Un’ultima cosa voglio dire che potrebbe veramente risolvere tutto; ce la potranno regalare gli scienziati che sono al lavoro in tutto il mondo; una cura rapida e un vaccino ci darebbero veramente partita vinta e allora SI che si potrebbe aprire subito tutto. Dopo vaccinati contro il COVID-19 potremmo fare uno sberleffo al maligno, riprendere a lavorare come nel passato senza più mascherine e anche con la possibilità di riabbracciarci tutti senza più paura di niente

Questa è l’unica vera soluzione e ci può venire solo dai ricercatori che sicuramente riusciranno nell’intento e che ancora una volta salveranno così tutto il mondo.

Mi sono sfogato abbastanza ora, ho detto tutto quello che penso, in poche parole ho lodato ancora una volta chi non ho votato ma che per caso si trova a rappresentare e ad occuparsi del nostro Paese; ma come ho detto e come ormai sapete, io non faccio come i politici, ma mi baso sulla logica delle cose e quindi ad alta voce mi sento di considerare logiche queste ultime decisioni.

Franco Fellicò