martedì 31 dicembre 2013

Gli aumenti nascosti.


Faccio seguito al mio ultimo documento (Giochi di parole) per osservare che c’’è un’altra nuova tecnica che si sta sempre più affermando:

Invece di varare nuove tasse con nuovi nomi e nuove tariffe, si aumenta la pressione del fisco agendo sulle tasse vecchie aumentandole in percentuale o anche in assoluto, ritenendo in questo modo di non dare nell’occhio.

Quest’azione è operata sulle tantissime imposte di piccola entità esistenti da tempo e quasi dimenticate da chi le paga ormai quasi senza più accorgersene; e così lo Stato può incassare di più, sommando insieme moltissimi piccoli altri importi nascosti.

La tecnica, anch’essa fatta di soppiatto riesce molto bene, perché gli interventi sono moltissimi e molto distribuiti e neanche la stampa e i media riescono a scovarli tutti; molto spesso pagheremo di più qualcosa quasi senza accorgercene o al massimo lo scopriremo pian piano nel tempo quando qualche commerciante ci spiegherà che un certo aumento è dovuto ad un incremento percentuale di una certa vecchia tassa.

Ho cercato di raccogliere un po’ di queste notizie e di esporle qui di seguito; ma sono certo che ne ho individuata solo una piccola parte; vi dico soltanto che alcune organizzazioni in difesa dei consumatori (Adusbef e Federconsumatori) con molta pazienza hanno valutato che la somma degli aumenti da loro identificati equivalgono ad una stangata da 1.384 euro per famiglia.

Ed ecco gli interventi che sono riuscito a scoprire:

1.
Le Poste Italiane sono state autorizzate ad aumentare i costi della corrispondenza (sia lettere che raccomandate) con aumenti che possono far passare il costo di una lettera da 70 a 95 centesimi, e quello di una raccomandata dagli attuali 3,60 fino ai prossimi 5,40 euro.

2.
L’aliquota IVA sui prodotti forniti a mezzo di distributori automatici passa dal 4% al 10%.

3.
Aumenta la tassa di registro in varie misure colpendo ulteriormente il settore dell’edilizia.

4.
Aumentano le tariffe della luce elettrica dello 0,7% aggiungendovi il componente “Ae” che dovrebbe servire a finanziare le imprese manifatturiere con elevati consumi di energia.  

5.
Aumentano i pedaggi autostradali; in alcuni casi (per esempio sulla Venezia-Padova, si può passare da 70 centesimi a 3 euro, vale a dire fino al 400% in più rispetto ad ora) e ancora sull'A5 Torino-Aosta gli aumenti saranno del 15% e sull'A4 Venezia-Trieste del 12,9%.

6.
Aumenta il prelievo sotto forma di bollo sugli investimenti nei conti titoli e sui conti di deposito che sale dall’1,5 al 2 per mille.

7.
Si aggiunge un immancabile ritocco delle accise sui carburanti dello 0,4% per finanziare il cinema.

8.
Per i lavoratori che versano contributi alla gestione separata dell’Inps ma già iscritti ad altre forme di previdenza nel prossimo anno la loro aliquota contributiva doveva salire dal 20 al 21 per cento, gradino di un percorso che li porterà al 24 nel 2016. La tabella di marcia viene accelerata e il prossimo anno si passerà direttamente al 22.

9.
Con il nuovo anno c’è anche un aggravio contributivo per le imprese con più di 15 dipendenti; a loro è richiesto un versamento pari allo 0,5 per cento delle retribuzioni, per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo dell’impresa, da destinare al fondo di solidarietà gestito dall’Inps.

10.
Aumentano le accise sulle sigarette.

11.
Aumenta l’imposta della TASI (prima ancora che entri in vigore) portando quella della prima casa dal 2,5 per mille al 3,5 per mille, (praticamente portandola quasi da sola a sostituire l’IMU) e per le seconde case da 10,6 a 11,6 per mille.

Ovviamente tutti questi “ritocchi” vengono volutamente ignorati, trattandosi secondo i volponi di “piccoli aggiustamenti” anche se applicati su un numero elevato di prebende già esistenti; e quindi essi affermano spudoratamente che la pressione fiscale è in diminuzione e quindi di conseguenza che la fine della crisi è sempre “più vicina e tangibile”.

Ma a proposito, stavo dimenticando! Tutto aumenta, ma c’è anche qualcosa che diminuisce perbacco! Si, infatti sto parlando delle detrazioni e deduzioni. E sapete come?

Si parte dal fatto che, (non so per quale motivo) qualcuno ha affermato che bisogna “raggranellare” 488 milioni di euro nel 2014, 772 nel 2015 e 564 nel 2016 (che precisione ragazzi!) e allora, forse con l’uso di un semplice foglio elettronico (che sfacelo da quando l’hanno inventato!) i signori volponi hanno deciso che questi soldi DEVONO essere “trovati” a mezzo di un “razionalizzazione” delle detrazioni.

Poi si sono dati tempo fino alla fine di gennaio per svolgere il “compitino” e prevedendo già di non riuscire a far niente per quella data, hanno varata subito una nuova “clausola di salvaguardia” che farà scattare dei tagli lineari sulle detrazioni (spese mediche, interessi dei mutui, erogazioni liberali, università e palestre per i figli) che scenderanno al 18% già in occasione della dichiarazione dei redditi 2013, che si farà a giugno, e al 17% per i redditi 2014.

Ma ora riflettendoci, sto pensando che così faranno anche rientrare questi “risparmi” nel capitolo della “spending review”. Accidenti che furbi! Sono veramente i classici signori capaci di prendere due piccioni con una sola fava!

Ma vi rendete conto che questi quattro ragionieri, oltre ad utilizzare l’aritmetica, si avvalgono anche della facoltà di poter stabilire a seconda delle cosiddette NECESSITA’ FINANZIARIE  ciò che è etico e ciò che lo è  meno, riducendo a piacere anche qualche piccolo atto benefico che da anni alleviava un pò i loro sudditi.

Certo che fare i ragionieri in questo modo è molto facile; oltre tutto essi possono agire non solo sull’entità dei prelievi, ma possono modularli a piacere modificando perfino i dati; intendo dire che fissata una percentuale da far versare ad esempio ai cittadini proprietari di un appartamento, se ritengono di dover elevare detto prelievo, hanno la facoltà non solo di far crescere l’aliquota, ma anche di innalzare il valore dell’appartamento che se oggi vale 100, domani potrà tranquillamente valere 160.

Immaginate che goduria per le aziende se potessero disporre di contabili così bravi e dotati di simili poteri?

Insomma io penso che c’è solo da disperarsi!

Ma no! Forse è meglio stare tranquilli, tanto il Presidente del Consiglio Letta ha detto che le tasse stanno diminuendo e Saccomanni ha giurato già da tempo che entro il 2014 la crisi sarà superata (naturalmente a seguita dei loro magistrali interventi).

Stiamo calmi quindi!

Franco Fellicò







2 commenti:

Lucia fellicò ha detto...

Se riflettete queste sono le tasse migliori (per chi le impone, naturalmente), infatti queste le pagano proprio tutti: anche gli evasori più incalliti non riescono a sottrarsi alle accise sulla benzina, o sulle bibite, o altro!

Ugo Mocci ha detto...

Caro Franco, hai fatto un lavoro utile, dandoci un'eccellente sommario di tutta la miriade di interventi fiscali adottati di recente e assai poco pubblicizzati. Grazie dell'informazione ! Tuttavia, so di andare contro corrente, non credo che di per sé debba sgomentare del livello di tassazione complessivo (circa il 45% del PIL) o della miriade delle singole tasse a cui siamo sottoposti. In pratica ad ogni passo si paga una tassa ! Tuttavia questo è del tutto normale ! In paesi vicini e di simili tradizioni i sistemi fiscali sono analoghi. La scienza delle finanze aiuta a valutare caratteristiche e impatto di ciascun sistema e quindi a scegliere distribuzione ed entità di tasse ed imposte più idonee in relazione agli obiettivi di politica fiscale che ci si propone. In quest'ambito ovviamente la discussione è sempre aperta.
Tuttavia, per l'Italia, i problemi sono soprattutto altri e, in particolare, due.
Il primo problema é l'evasione, da noi così rilevante, che, oltre a ridurre le risorse disponibili, crea iniquità e introduce una esiziale distorsione del libero mercato e, quindi, allontana le attività economiche sane. Il groviglio irrisolto dell'evasione rimanda peraltro alla scarsa volontà politica, all'inefficienza dei controlli, alla diffusa omertà dei cittadini.
Il secondo problema è come viene spesa e utilizzata la massa di risorse proveniente dal prelievo fiscale e qui di nuovo ritroviamo inefficienza, corruzioni, convivenze.
Non pensate che la nostra azione di cittadini dovrebbe considerare di più questi due aspetti ?