venerdì 20 dicembre 2013

Le prese per i ...fondelli di chi ci governa (nr. 3)


Ed ecco il terzo caso! Mentre il Paese è al lumicino e la maggior parte dei cittadini aspettano che le tasse diminuiscano VERAMENTE, c'è sempre qualcuno che studia come succhiare ancora soldi da un limone ormai avvizzito.

E cosa decide di fare? Anche questa volta, con un “lampo di genio” decide che lo Stato potrebbe introitare altri soldi dalla tassazione del GIOCO D'AZZARDO e quindi “detto fatto” decide di incentivarne la crescita (d'altra parte sempre una crescita sarebbe) e poi magistralmente, paventando un po' di opposizioni dai Comuni più virtuosi, ottiene anche di ridurre le sovvenzioni in danaro a tutti quegli enti locali che attuassero appunto delle opposizioni. Infatti bisogna sempre essere coerenti con la linea del governo: “incentivare la crescita e contrastare chi vi si oppone”.

Ed ecco la dizione della nuova targa assegnata questa volta alla senatrice Federica Chiavaroli:

Per essere riucita a recuperare nuovi fondi per l'erario e per aver trovato anche un valido sistema di recupero dell'introito previsto, anche a fronte dell'eventuale opposizione degli enti locali”

Non posso chiudere qui senza considerare con quanta spregiudicatezza si agisce, e di notare come anche l'etica (che dovrebbe essere tenuta al primo posto nel comportamento di un Governo) viene completamente messa da parte, in favore di una tassazione sempre più indiscriminata.

Noi ormai non ci facciamo più caso, ma vi faccio un solo esempio:

Un lavoratore dipendente versa tutto quanto lo Stato pretende prima ancora di ricevere il frutto del suo onesto lavoro, e lo fa anche secondo delle regole di progressività quindi contribuendo con importi più alti se guadagna di più.

A questo punto il cittadino dovrebbe essere certo di aver assolto ai suoi doveri fiscali e quindi dovrebbe poter utilizzare liberamente ciò che gli è rimasto.  

Ma gli rimane come sua vera disponibilità un netto che potrebbe essere meno del 60% di quanto ha ricevuto dal suo datore di lavoro; ed è probabile allora che decida di acquistare un'auto cosa che fa utilizzando quel danaro già tassato che è riuscito a dirottare verso quell'acquisto.

Al momento dell'acquisto però lo Stato gli chiede di versare un altro 22% sotto forma di IVA e il povero contribuente versa un'altra grossa cifra nelle casse dello Stato (sempre utilizzando danaro già abbondantemente tassato).

Ma ovviamente la vettura deve essere immatricolata, e quindi lo Stato gli impone di aggiungere anche un'altra “piccola” prebenda di svariate centinaia di Euro; poi entro pochi giorni il malcapitato è tenuto a versare (sempre con i suoi soldi già tassati) la tassa di proprietà in misura di altre svariate centinaia di euro; ma questa volta non si tratta di “una tantum” ma di una cifra da versare ogni anno per il solo motivo di essere proprietario di qualcosa; se poi aggiungo tutta la pesante tassazione sui carburanti, le tasse ulteriori sull'assicurazione obbligatoria, l'IVA sulle riparazioni, sull'affitto del garage, ecc. ecc. sembra proprio che l'auto sia stata acquistata per lo Stato e non per chi onestamente voleva possederla.

Tutto ciò è privo di ogni ETICA e noi non ci facciamo più caso, anzi pian piano ci stanno convincendo che “giustamente” se con quei soldi onestamente guadagnati e anche abbondantemente tassati riusciamo ad acquistare una CASA, allora è anche doveroso essere assoggettati ad una PATRIMONIALE, magari soltanto perchè in tutti gli altri Paesi questo tipo di tassazione esiste (non importa se poi in quegli stessi Paesi tutti i balzelli che ho citato prima, o non ci sono o sono molto meno pesanti).


Franco Fellicò 

Nessun commento: