Ed ecco il
terzo caso! Mentre il Paese è al lumicino e la maggior parte dei
cittadini aspettano che le tasse diminuiscano VERAMENTE,
c'è sempre qualcuno che studia come succhiare ancora soldi da un
limone ormai avvizzito.
E cosa
decide di fare? Anche questa volta, con un “lampo di genio”
decide che lo Stato potrebbe introitare altri soldi dalla tassazione
del GIOCO D'AZZARDO e quindi “detto fatto” decide di incentivarne
la crescita (d'altra parte sempre una crescita sarebbe) e poi
magistralmente, paventando un po' di opposizioni dai Comuni più
virtuosi, ottiene anche di ridurre le sovvenzioni in danaro a tutti
quegli enti locali che attuassero appunto delle opposizioni. Infatti bisogna
sempre essere coerenti con la linea del governo: “incentivare la
crescita e contrastare chi vi si oppone”.
Ed ecco la
dizione della nuova targa assegnata questa volta alla senatrice
Federica Chiavaroli:
“Per
essere riucita a recuperare nuovi fondi per l'erario e per aver
trovato anche un valido sistema di recupero dell'introito previsto,
anche a fronte dell'eventuale opposizione degli enti locali”
Non posso
chiudere qui senza considerare con quanta spregiudicatezza si agisce,
e di notare come anche l'etica (che dovrebbe essere tenuta al primo
posto nel comportamento di un Governo) viene completamente messa da
parte, in favore di una tassazione sempre più indiscriminata.
Noi ormai
non ci facciamo più caso, ma vi faccio un solo esempio:
Un
lavoratore dipendente versa tutto quanto lo Stato pretende prima
ancora di ricevere il frutto del suo onesto lavoro, e lo fa anche
secondo delle regole di progressività quindi contribuendo con
importi più alti se guadagna di più.
A questo punto il cittadino dovrebbe essere certo di aver assolto ai suoi doveri fiscali e quindi dovrebbe poter utilizzare liberamente ciò che gli è rimasto.
Ma gli rimane
come sua vera disponibilità un netto che potrebbe essere meno del
60% di quanto ha ricevuto dal suo datore di lavoro; ed è probabile
allora che decida di acquistare un'auto cosa che fa utilizzando quel danaro già tassato che è riuscito a dirottare
verso quell'acquisto.
Al momento
dell'acquisto però lo Stato gli chiede di versare un altro 22%
sotto forma di IVA e il povero contribuente versa un'altra grossa
cifra nelle casse dello Stato (sempre utilizzando danaro già
abbondantemente tassato).
Ma
ovviamente la vettura deve essere immatricolata, e quindi lo Stato
gli impone di aggiungere anche un'altra “piccola” prebenda di
svariate centinaia di Euro; poi entro pochi giorni
il malcapitato è tenuto a versare (sempre con i suoi soldi già
tassati) la tassa di proprietà in misura di altre svariate centinaia
di euro; ma questa volta non si tratta di “una tantum” ma di una cifra da
versare ogni anno per il solo motivo di essere proprietario di
qualcosa; se poi aggiungo tutta la pesante tassazione sui carburanti,
le tasse ulteriori sull'assicurazione obbligatoria, l'IVA sulle
riparazioni, sull'affitto del garage, ecc. ecc. sembra proprio che
l'auto sia stata acquistata per lo Stato e non per chi onestamente
voleva possederla.
Tutto ciò è
privo di ogni ETICA e noi non ci facciamo più caso, anzi pian piano
ci stanno convincendo che “giustamente” se con quei soldi
onestamente guadagnati e anche abbondantemente tassati riusciamo ad
acquistare una CASA, allora è anche doveroso essere assoggettati ad
una PATRIMONIALE, magari soltanto perchè in tutti gli altri Paesi
questo tipo di tassazione esiste (non importa se poi in quegli stessi Paesi tutti i balzelli che ho citato prima, o non ci sono o sono
molto meno pesanti).
Franco
Fellicò
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