venerdì 27 dicembre 2013

Giochi di parole


Si, questo è il mestiere dei politicanti, dovrei dire dei politici, ma preferisco usare un termine un tantino più dispregiativo.

Si chiamano PARLAMENTARI, nome perfettamente indovinato, perche parlano, parlano, parlano, parlano ….. ed è proprio questo il loro mestiere: PARLARE.

Ma il loro è un parlare particolare, che utilizza molto spesso perfino un apposito vocabolario dove ogni parola è studiata al fine di poter significare un concetto, ma spesso anche il perfetto contrario.

Ma chi sono costoro? In verità dovrebbero essere i migliori uomini della Nazione, quelli più onesti di tutti, quelli con grandi capacità nel campo cui ciascuno è assegnato, gli uomini più seri e più equi esistenti nel Paese.

Poi invece si scopre che quasi nessuna di quelle caratteristiche li contraddistingue e anzi che o sono degli stupidi arrivisti o sono dei veri volponi capaci di “parlamentare bene”.

Ma che intendo dire con “parlamentare bene” o meglio cosa intendono loro? Saper fare il parlamentare significa, secondo loro, risolvere ogni problema del Paese con una legge, significa anche promulgare leggi che riescano a SEMBRARE appropriate, non importa se poi peggiorano la situazione che dovrebbero migliorare.

Per farlo essi utilizzano varie tecniche; quella fondamentale è “il gioco di parole”; devono dimostrare ad ogni costo che ogni loro scelta è corretta e necessaria e per questo utilizzano fiumi di PAROLE per chiarire le loro azioni.

Poi a dimostrazione della giusta scelta, “VATICINANO”; ci dicono che si sono colti segni tangibili di miglioramento, e ci indicano con una precisione degna di un orologiaio, quasi IL GIORNO in cui la ripresa ci sarà, o in cui i loro interventi cominceranno a dare dei risultati.

Naturalmente si tratta sempre di date abbastanza future, anche se i più sfrontati riescono perfino a indicare date che sono solo qualche mese più in la.

Ovviamente, giunta quella data, avranno mille modi per dimostrare che, a causa di un nuovo impedimento imprevisto, le cose sono andate diversamente; ma il più delle volte non avranno neanche da trovare una spiegazione da ammannirci, perché, SECONDO LORO, la memoria dei cittadini è labile, e nessuno si ricorderà delle loro affermazioni fallaci.

Tutto ciò offende l’intera cittadinanza che loro considerano costituita da una massa di stupidi e che sempre secondo loro, dovrebbe credere più nelle loro teorie, che nei fatti che giorno dopo giorno, dimostrano invece il contrario.

Insomma chi dovrebbe essere dotato della massima serietà, utilizza invece giochi di parole, o comunque parla in maniera tale da poter dire tutto e il contrario di tutto, cita numeri e fatti spesso inventati, opera con poca chiarezza e utilizza sotterfugi di ogni genere per indorarci le pillole che ogni giorno sono abituati ad somministrarci.

Poi c’è il gioco delle tre carte, che in questi ultimi tempi è sempre più gettonato; l’obiettivo primario è: aumentare la pressione fiscale, facendo intendere invece che è stata diminuita.

Questa sembrerebbe una cosa impossibile, eppure loro ci provano, e CREDONO anche di riuscirci, e lo fanno eliminando un balzello e istituendone un altro o meglio alcuni altri, ciascuno dei quali è meno pesante, ma che sommati insieme producono un gettito maggiore dell’imposta eliminata.

Naturalmente poi, per dimostrare che la somma delle nuove imposte è minore di quella originaria, pubblicizzano alcuni casi particolari (che non sono certo la maggioranza dei casi) in cui effettivamente quella somma è minore.

Ma non basta, qualche Ministro dell’economia, con grande sussiego, e con il suo fare di uomo di grande capacità in economia, dichiara anche apertamente che l’eliminazione dell’imposta è stata solo provvisoria e che, COME IN TUTTI GLI ALTRI PAESI, essa dovrà essere ripristinata. Di modo che i cittadini nell’anno successivo saranno costretti a versare sia le tasse “sostitutive” che quella “eliminata”.

I parlamentari si CIBANO ogni giorno di questo modo di fare e sono certo che si compiaceranno continuamente per essere RUSCITI nel difficile intento, e cioè: TASSARE DI PIU’, MOSTRANDO DI TASSARE DI MENO .

Quest’atteggiamento da perfetti imbroglioni, mi indigna quasi più delle azioni spesso insulse a cui ogni giorno veniamo sottoposti.

Di adeguare le spese ai possibili introiti dell’erario non se ne parla nemmeno, o meglio se ne parla e anche spesso, ma poi la spesa pubblica continua a crescere e la conseguenza automatica per sostenerla, è una sempre un aumento della TASSAZIONE.

E’ così importante trovare le “coperture”, che anche se per sopperire a questa necessità si debba chiedere il PIZZO ai cittadini onesti, lo si fa spudoratamente in nome della NECESSITA’.

E infine si sono inventati anche una nuova cosa, roba da premio NOBEL, ed è la “CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA”. E’ cioè un intervento molto pesante, che sarebbe troppo impopolare proporre, ma che scatterà automaticamente soltanto se il gettito atteso da una determinata nuova imposta non fosse dell’entità stabilita.

Insomma I VOLPONI credono così, di aver trovato un altro modo per TASSARE senza TASSARE; e la tecnica è: si aumenta ad esempio l’IVA, pur sapendo che il risultato non sarà un maggior gettito, ma forse un minor introito a causa dell’inevitabile riduzione dei consumi; e quando l’effetto che avrebbero voluto si dimostrerà insufficiente, “scatterà” la clausola di salvaguardia che prevede un cospicuo aumento delle accise sui carburanti.

Il loro ragionamento capzioso è: voglio più PIZZO e se non me lo danno c’è già un rimedio pronto che scatta automaticamente; in questo modo i volponi potranno dire che la colpa dell’aumento dei carburanti è dei cittadini stessi, ed è la giusta punizione che meritano per non aver voluto pagare il PIZZO.

Certo, se non paghiamo il pizzo non ci incendiano l’auto, come fanno i mafiosi, ma, almeno per ora, comunque ci colpiscono con pari veemenza da qualche altra parte. 

Tutto questo NON MI PIACE e non piace a buona parte dei cittadini, tanto è vero che il fenomeno GRILLO ha preso piede rapidamente; a me non piace però neanche quel modo rivoluzionario di agire; anche perché manca poco che quel movimento si trasformi in una vera rivoluzione con i sassi e le bottiglie molotov in piazza.

Io penso invece che se ci sono così tanti cittadini che sono stanchi di quello che accade, essi dovrebbero unirsi in maniera democratica e alla prima occasione (fortunatamente le elezione esistono ancora) dovrebbero portare al Governo della gente che abbia un modo di ragionare completamente diverso.

Non credo che il movimento di GRILLO possa essere la soluzione, perché esso è costituito da tanti giovani che sono cresciuti in questo mondo corrotto è sono purtroppo animati più dall’intento di andare a succhiare loro, quello che stanno succhiando gli attuali appartenenti alla casta, piuttosto che risolvere veramente i grandi nostri problemi; e poi la maggior parte di essi non è all’altezza di affrontare  i problemi complessi che abbiamo. Infatti non è detto che tutti gli indignati siano anche dei premi Nobel dell’economia.

Dunque occorrerebbe, con una bacchetta magica, poter sostituire TUTTA l’attuale classe politica con un’altra completamente diversa, ma dotata di grandi capacità; e dico “completamente” perché anche un solo politico attuale che rimanesse nella nuova compagine, potrebbe  inquinare tutto l’insieme.

E’ per questo che a suo tempo cercai di invitare amici e parenti a divulgare il sito “Cambiamo i politici” che avevo studiato e realizzato insieme a un mio amico che ha idee politiche completamente diverse dalle mie, ma che concordava però con me sulla necessità di portare al Governo gente onesta.

Bisognerebbe infatti votare gente nuova che abbia veramente le caratteristiche che servono e che non fosse attirata dai tanti privilegi che sono attualmente riservati a chi va al Governo. Bisognerebbe che chi si candida fosse disposto a lavorare per L’Italia e non per se stesso e per dimostrare veramente la sua buona fede, dovrebbe acconsentire di farlo in modo quasi GRATUITO, perchè solo così potremmo credere nelle sue buone intenzioni.

E’ per questo che io proponevo di votare soltanto uomini nuovi di grande capacità, ma disposti anche a percepire non più di 3.000 euro nette al mese oltre alle spese veramente necessarie al proprio lavoro..

Avevo detto 3.000 perché sarebbe una cifra sufficiente a far vivere bene un professionista onesto disposto a lavorare per la Nazione.

Se Renzi dice che è possibile dimezzare i costi della politica e risparmiare un miliardo di euro, lo fa perché anche dimezzando la spesa, ammesso che si dimezzino anche gli stipendi, significherebbe portarli da 18.000 a 9.000 euro al mese, che è ancora moltissimo e può ancora costituire il motivo principale che spinge a mettersi in politica.

In ogni modo, come molti di voi sanno, tutti quegli amici e parenti che furono da me e dal mio amico invitati ad appoggiare la nostra idea, rimasero scettici e si rifiutarono finanche di “mettere una crocetta” su una pagina del sito per dichiarare e promettere di votare soltanto quel tipo di candidati.

Tutti loro hanno continuato a lamentarsi della classe dirigente che ci governa, forse ancora più di prima in questi ultimi tempi, ma probabilmente la “crocetta” da porre nel sito era per loro troppo scomoda da tracciare!

Cosa devo pensare? Non ho una spiegazione, se non che anche i miei più cari amici, brontoloni molto più di me quando si parla dei nostri governanti, sguazzano bene in questo ambiente e non hanno alcuna intenzione di disfarsene.

Quindi: “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso!”



Franco Fellicò          

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