Ogni anno ho sempre atteso ed
ascoltato il “CONCERTO DI CAPODANNO”; negli anni passati lo registravo in VHS ed
infatti ho ancora molte cassette conservate.
Il concerto era trasmesso in
Eurovisione dal teatro dell’Opera di Vienna addobbato con tanti fiori
provenienti dalla nostra San Remo, e venivano eseguite tante musiche di
Strauss.
Ma poi, a partire da 11 anni fa,
l’Italia decise di affiancare al celebre concerto un suo proprio concerto e da
allora ogni anno ormai questi spettacoli meravigliosi diventarono due.
Ricordo che inizialmente non
gradii questa decisione perché mi sembrava che si volesse “scimmiottare” un
concerto ormai famoso; e difatti per questo continuai a propendere per il
concerto viennese.
Ma poi, pian piano, mi resi conto
che la decisione era doverosa per un Paese come l’Italia che può considerarsi
veramente un “padre della musica”, e cominciai ad ascoltare entrambi i concerti accorgendomi
anche senza volerlo che finivo per raffrontarli.
Quest’anno non mi è stato possibile
ascoltarli, ma utilizzando Rai Replay li ho visti ed ascoltati entrambi in streaming via Internet pochi minuti fa.
Devo dire che anche questa volta
ho notato le “differenze” e in contrasto con la quasi monotonia delle musiche
viennesi tutte dello stesso autore, ho assaporato la vivacità del concerto dal
teatro La Fenice di Venezia.
Le musiche di Rossini, Verdi, Donizetti, Puccini Leoncavallo, Mascagni e a metà trasmissione anche una
notissima canzone Napoletana si sono succedute suscitando in me grande commozione.
Lo spettacolo è stato
meraviglioso, l’ambientazione eccezionale, la regia magnifica, l’orchestra
superlativa.
Durante l’ascolto i miei pensieri
si sono accavallati, ma la cosa che più mi ha preso è stata il notare la
maestria del direttore dell’orchestra e la grande attenzione con cui gli
orchestrali lo seguivano; e poi la grande armonia che animava tutti i
concertisti nell’esecuzione dei vari pezzi; si vedeva quanto erano attenti a
seguire la guida del maestro e con quanta accuratezza curavano di sostenersi
l’un l’altro con l’unico scopo di ottenere i migliori risultati possibili.
E così non ho potuto fare a meno
di notare come stridente fosse tutto ciò al confronto del fare dei nostri
politici che non solo non seguono con doverosa attenzione le indicazione del
”capo”, ma sembrano andare ciascuno per la propria strada seguendo sempre idee diverse
dagli altri della squadra.
Per un momento ho immaginato quanto
sarebbe meraviglioso se potessimo al pari di quell’orchestra commuoverci nel
vederli lavorare insieme per il Paese e con un unico obiettivo condiviso;
quanto sarebbe bello poter notare tra loro la stessa armonia di quegli
orchestrali; e quanto sarebbero utili al Paese azioni congiunte e perseguite
all’unisono.
Invece purtroppo le cose stanno
diversamente, il carro del Paese sembra essere trainato contemporaneamente dal
davanti e dal di dietro da tanti cavalli imbizzarriti, con il risultato di
tenerlo fermo o peggio di farlo ribaltare definitivamente.
Poi i mie pensieri sono tornati
alla musica, mi sono nuovamente disteso, mi sono immerso nel pensare alle menti
meravigliose di tanti uomini di arte e di scienza di cui possiamo essere fieri
e ho definitivamente distolto la mente dal pensare a quelli della casta, che al
confronto sembrano appartenere a un altro pianeta.
Se volete provare anche voi le
stesse sensazioni, andate a rivedere quel concerto che è sempre disponibile su
Ray Replay e vi accorgerete quanto è vero quello che ho appena detto.
Franco Fellicò
1 commento:
senz'altro vero caro Franco quel che dici, ed anch'io ho notato qualcosa di simile, e non solo nel concerto di Capodanno ma anche in altri confronti fra esecuzioni italiane ed austriache, anche se naturalmente l'atmosfera del MusikVerein al concerto di Capodanno, cui una volta ebbi la gioia di assistere è assolutamente unica!.
Lo sbaglio che hai fatto, e qui mi sembra davvero una botta di masochismo, è stato il distogliere la tua mente dalle vette di quelle sublimi melodie per accostarle alle miserrimi vicissitudini di re Giorgio purtroppo Due e i suoi lacchè purtroppo sempre uguali.
Masochismo ed imprudenza, amico mio!... viaggiavi beato in carrozza e ti godevi la passeggiata, e imprudentemente salti giù dal predellino è facile che inciampi in una merda di cavallo!
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