L’Europa è nata per FREGARE GLI USA e ancora: gli europei SONO DEI PARASSITI.
Sappiamo quanto sia “cafone” Trump, ma non per questo dobbiamo accettare queste sue accuse senza reagire continuando a sorridergli.
Questo individuo, che stupidamente il popolo americano a riportato alla Casa Bianca, si ritiene libero di offendere chiunque forte della sua autorità.
Lui ritiene anche di poter decidere delle sorti dell’Ucraina facendo finta di far finire la guerra che da oltre tre anni la sta dilaniando; ma per portare avanti il suo disegno ha deciso di farlo in combutta con Putin decidendo a nome di Zelensky le regole e, quando necessario, impegnando anche l’Europa (la parassita) in azioni non concordate e decise in autonomia.
Il furbo Putin, che molti ritengono che ha Trump nel taschino, oltre ad essere stato completamente riabilitato malgrado la sua invasione, sta facendo i propri interessi facendoli apparire come concessioni e quindi sembra aver accettato la sospensione delle azioni militari nel mar Nero in maniera che le proprie navi non siano più attaccate dagli Ucraini e promette di fare altrettanto, ma SOLO se l’Europa allenterà alcune sanzioni in essere.
Il signor Trump si va pavoneggiando per aver raggiunto questo accordo “capestro” nel quale ha da una parte alleviato i pericoli della flotta russa e dall’altra impegnato l’Europa (senza averla neanche consultata) in delle azioni che potrebbero esserle non gradite.
A questo punto se l’Europa dovesse rifiutare di provvedere all’alleggerimento delle sanzioni, Putin si sentirebbe libero di non rispettare l’accordo, e naturalmente Trump direbbe che lui aveva ottenuto una piccola tregua che però non è stata rispettata per colpa dell’Europa. In tutto questo l’Ucraina continua ad essere bombardata, anche nelle sue strutture energetiche che pur dovrebbero essere lasciate libere dalle bombe secondo gli accordi.
Come possiamo pensare che l’azione di Trump porterà la pace tra Russia e l’Ucraina? Con queste premesse si capisce bene che se pace ci sarà essa assomiglierà molto più ad una resa che ad una pace; molta parte dei territori Ucraini andranno a Putin, mentre Trump si prenderà le terre rare e magari anche la centrale nucleare di Zaporizzia.
E tutto ciò avverrà con l’aiuto dell’Europa per cui credo che allora si dovrebbe meglio capire chi delle due parti è quella PARASSITA.
Cosa dovrebbe fare allora l’Europa? Continuare a piatire un rimando o una riduzione dei dazi in arrivo? Per motivi di orgoglio non penso che l’Europa possa ancora pensare di ricucire uno strappo che dopo tanti anni è avvenuto così bruscamente.
E allora? Certo che non si potrebbero accettare senza reagire i dazi preannunziati e quindi sicuramente bisognerebbe rispondere con analoghi dazi sui prodotti che importiamo dagli USA; ma credo che dovremmo reagire anche con delle azioni poco gradite al bullo americano.
E se lui si è alleato con Putin e si muove nella speranza di allontanare la Cina da lui allora non sarebbe una buona mossa che l’Europa cerchi di avvicinarsi proprio alla Cina?
Facciamo una considerazione: quando Putin invase l’Ucraina, quasi tutto il resto del mondo si alleò ed iniziò a sostenere economicamente e militarmente la Nazione sotto attacco e contemporaneamente reagì con sanzioni sempre più estese verso la Russia; quello che avvenne fu un tentativo di isolare la Russia dal resto del mondo; si cercò di non comprare più niente da lei e di rifornirsi del necessario da altri mercati.
La guerra commerciale iniziata da Trump non è molto diversa dalla “operazione militare speciale” iniziata tre anni fa da Putin.
E’ come se gli USA per decisione di Trump avessero deciso di isolarsi dal resto del mondo bloccando le importazioni o rendendole costosissime.
E allora alla stessa maniera occorrerebbe reagire anche a questa nuova guerra; converrebbe agevolare il desiderio di isolazionismo di Trump riducendo al più possibile i rapporti commerciali con l’America e, analogamente a come facemmo con Putin, spostare i rapporti commerciali che avevamo con gli USA verso altri Paesi.
E poiché sono molti i Paesi verso cui Trump ha applicato la guerra dei dazi, sarà utile intraprendere rapporti commerciali proprio con quelli che come noi sono stati messi in difficoltà.
L’interesse di quei Paesi sarà simile al nostro e dunque sarà anche più semplice accordarsi con loro visto che anche loro avranno bisogno di spostare degli scambi commerciali verso chi non intende frenarli con dei dazi.
In pratica se si farà questo, così come Putin è stato allontanato dal resto del mondo a causa della tua “operazione speciale”, anche Trump e il suo Paese si isoleranno da soli a causa dei dazi di Trump.
Poichè uno dei più importanti Paesi colpiti dai dazi di Trump è la Cina, potrebbe essere utile cercare di sostituire almeno una parte dei rapporti commerciali che l’Europa aveva con gli USA con dei rapporti più stretti appunto con la Cina.
E poi esiste il Giappone, il Canada, il Messico e alcuni Paesi dell’America del sud che pure sono come noi in difficoltà a causa della guerra di Trump.
Finora la Cina l’abbiamo tenuta lontana e abbiamo anche cercato di frenare il commercio con essa perché abbiamo avuto paura della loro forza in particolare nell’automotive.
E se invece allentassimo un po' quei freni consentendo loro di vendere le loro auto in Europa a patto di instaurare una congrua attività di esportazione verso di loro dei prodotti europei?
Il risultato sarebbe utile ad entrambi e contemporaneamente Trump e i suoi dazi farebbero solo il male agli americani e non più a noi.
Sono convinto di non dire delle idiozie e ricordo che quando tutto l’occidente decretò tante sanzioni alla Russia, Putin si è salvato proprio spostando i suoi rapporti commerciali verso la Cina.
Analogamente, a fronte dei dazi, che creano a noi dei problemi molto simili alle sanzioni, potremmo reagire spostando buona parte del nostro commercio estero proprio verso la Cina.
Franco Fellicò
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