domenica 16 marzo 2025

I dazi

 

Erano anni che i dazi avevano perso molto del loro valore in un mondo sempre più globalizzato, ma ultimamente il Presidente bullo Americano ce li ha fatti ricordare.

 

Ormai sappiamo che quando Trump fa una affermazione non è detto che rimanga quella, ma per il momento sappiamo che i dazi che sono stati fissati per alcuni prodotti che gli USA importano da noi sembra che siano del 25%.

 

A fronte di questa decisione l’Europa ha deciso di porre a sua volta dei dazi su alcuni prodotti americani e se i dazi americani colpiscono l’Europa per 28 miliardi di Dollari, noi europei abbiamo fissato dazi su alcuni prodotti che importiamo degli USA colpendo loro a nostra volta per 26 milioni di Euro (quindi in una misura perfettamente corrispondente).

 

Tra le tante affermazioni che ogni giorno arrivano da Trump ricordo che più di una volta lui ha detto che intende stabilire una reciprocità con i vari Paesi per cui se un Paese impone dei dazi in una certa misura anche gli Stati Uniti applicheranno sui prodotti di quel Paese dei dazi simili sui loro prodotti.

 

Dunque, anche se l’iniziativa di porre dei dazi su alcuni prodotti europei è partita da lui, secondo la sua teoria è correttissimo che “per rispettare la reciprocità” l’Europa abbia risposto con dei dazi in ugual misura su alcuni prodotti americani.

 

Ma all’amico Trump questa reazione, che rispetta la reciprocità che lui stesso aveva invocata, non è andata bene e ha chiesto all’Europa di cancellare i nostri dazi perché altrimenti lui metterà dei dazi SUI VINI EUROPEI del 200%.

 

La mia prima osservazione è che ormai sappiamo che quello che afferma Trump non viene sempre seguito da un’applicazione effettiva di quello che ha detto; infatti ultimamente sappiamo tutti che aveva promesso l’INFERNO ai terroristi di Hamas se non fossero stati immediatamente liberati tutti gli ostaggi israeliani; Hamas non ha liberato gli ostaggi e l’INFERNO non l’abbiamo visto.

 

La mia seconda osservazione è che il modo di fare di Trump è esattamente lo stesso di Putin; infatti Putin dopo aver deciso di invadere l’Ucraina, si lamenta se gli ucraini si permettono di inviare dei droni a colpire Mosca; in effetti lui dimentica di aver incominciato a bombardare l’Ucraina per primo;

ed analogamente Trump impone i dazi per prima e poi si lamenta se chi è colpito reagisce alla stessa maniera dimenticando di aver cominciato lui.

 

Ma vediamo ora come si può reagire a delle affermazioni tanto assurde di un individuo come Trump.

 

Mi sono ricordato allora di un mio caro amico, che ora purtroppo non è più in vita, con il quale studiavo quando ero giovane; lui era un ingegnere e quando ebbe il primo figlio mi raccontò che quando a poco più di un anno di vita il suo marmocchio piangeva rabbiosamente, lui gli aveva messo delle cuffie sulle orecchie collegate ad un microfono seguito da un amplificatore spiegandomi che in quella maniera più il bambino strillava e più le sue strilla gli entravano amplificate nelle orecchie.

 

E ora che mi domanderete cosa c’entra il periodo qui sopra con i dazi di Trump? Ed ecco che allora ve lo spiego subito.

Secondo me gli europei, dopo aver saputo quali sono i nostri prodotti colpiti da dei dazi di Trump, dovrebbero SOLO definire quali sono i prodotti che importiamo dall’America a cui applicare a nostra volta dei dazi e per essi fissare PER LEGGE che i dazi su quei prodotti saranno della stessa misura di quelli che gli USA hanno fissato per i nostri.

 

Trump dovrebbe quindi sapere, che se applica un dazio del 200% su un prodotto ha deciso automaticamente che ci sarà immediatamente lo stesso 200% di dazio su un suo prodotto. Non ci dovrà essere nessuna necessità per gli europei di prendere nuove decisioni perché saranno le stesse decisioni di Trump quelle che faranno definire i nostri dazi.

 

Questa reciprocità automatica sarà valida sempre, anche nell’ipotesi in cui i dazi americani dovessero essere ridotti o annullati; infatti sia una eventuale riduzione che un annullamento di essi sarebbe immediatamente eseguita automaticamente e nella stessa data anche per i nostri dazi.

 

Insomma così come il mio amico era convinto che il suo bambino avrebbe capito che per evitare di essere assordato doveva solo smettere di strillare, si può pensare che anche Trump dovrà convincersi che ogni sua decisione sui dazi inflitti all’Europa significa anche aver deciso di subire gli analoghi dazi europei; e quindi si potrà regolare di conseguenza.

 

In linea di massima le idee bellicose di Trump, e non mi riferisco qui solo ai dazi, dovranno essere proprio quelle che finiranno per colpire la sua Nazione e, cosa che lo innervosirà molto di più, anche lui stesso in qualità di Presidente.

 

Franco Fellicò

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