martedì 4 marzo 2025

Il nucleare pulito

 

Non sapendo come imporre alla cittadinanza il ritorno al nucleare ora i nostri governanti non parlano più di nucleare di ultima generazione, ma di NUCLEARE PULITO o anche NUCLEARE SICURO.

 

Ci meravigliamo che in Russia il Governo gestisce a suo modo le informazioni pubblicando solo ciò che è gradito al capo supremo, ma non ci accorgiamo che in maniera forse anche più subdola i nostri politici ci trattano alla stessa maniera.

 

Come tutti ricordiamo nel 1987 (appena dopo il disastro di Chernobyl) ci fu un referendum tra i cittadini e l’80% dei votanti disse NO AL NUCLEARE.

 

Ci ha ritentato poi il Governo Berlusconi e ci fu un nuovo referendum nel 2011 (appena dopo il disastro di Fukushima) nel quale il NO degli italiani fu del 94%.

 

Ed ora Pighetto e qualcun altro del Governo Meloni ritorna a proporlo e sembra voler andare avanti senza alcun nuovo referendum. Ovviamente questo avviene perché evidentemente si sa bene che se si indicesse un terzo referendum la risposta della cittadinanza sarebbe ancora un NO.

 

Ma quelli che insistono sulla ripresa di un programma nucleare credono di poter convincere la cittadinanza affermando che le centrali nuove sono SICURE e PULITE.

 

Queste sono affermazioni che probabilmente vengono recepite da quella parte di popolazione che SI FIDA di quello che dicono i Governanti e che difficilmente analizzano e si convincono che le nuove centrali (le chiamano SMR e cioè Small Modular Reactor) siano qualcosa di diverso dalle centrali del passato.

 

Proverò allora a chiarire bene cosa sono queste benedette centrali SMR. Lo farò alla buona ma quello che dirò è la verità perché l’ho accertata.

 

Queste nuove centrali non hanno assolutamente nulla di diverso dalle vecchie se non per la DIMENSIONE (esse sono Small infatti) e quindi hanno bisogno di una minor quantità di refrigerazione.

 

Ma l’energia che viene prodotta si ottiene COME SEMPRE con la FISSIONE che detta molto alla buona non è altro che un processo che spacca un nucleo di atomo pesante (di Uranio o Plutonio) producendo una gran quantità di calore e molti neutroni che colpiscono altri nuclei spaccandoli con una REAZIONE A CATENA.

 

Questa reazione deve essere controllata per evitare che raggiunga livelli così alti da diventare esplosione o troppo bassi da spegnersi; per farlo si utilizzano delle barre di controllo costituite da materiali particolari (cadmio, boro o argento) che assorbono i neutroni in una misura atta a mantenere in essere la reazione ma ad un livello accettabile.

 

Se qualcuno pensa che le centrali SMR siano realizzate con una tecnologia diversa da questa SI SBAGLIA perché anche le SMR, che sono sempre delle centrali nucleari a fissione, funzionano in questa maniera; esse sono solo più piccole di quelle del passato.

Che l’energia prodotta sia pulita è una verità, ma che sia pulito e sicuro il processo delle SMR è una grossa bugia. Il rischio di esplosione è alto perché se dovesse venire a mancare il raffreddamento necessario o se le barre di controllo per qualche motivo non dovessero muoversi correttamente per “frenare” l’aumento dei neutroni, l’esplosione sarebbe immediata.

 

Certamente gli ingegneri hanno realizzato opportuni sistemi di controllo e di sicurezza, magari duplicando molte parti importanti; ci sono anche sistemi automatici che in emergenza fanno inserire le barre di controllo completamente nel reattore fino a far spegnere la reazione; ma resta però il rischio che un terremoto (che in Italia non è affatto improbabile) o anche una bomba appositamente fatta arrivare da una potenza straniera sull’impianto o anche attivata da un gruppo terroristico non possa distruggere gli automatismi  per cui si potrebbe verificare l’esplosione.

 

E questa esplosione se si dovesse verificare, sappiamo tutti che non è fine a se stessa ma produrrebbe anche delle radiazioni terribili e pericolose per l’uomo che durerebbero per centinaia o anche migliaia di anni rendendo invivibili ampie zone di terreno così come è ancora oggi a Chernobyl e a Fukushima.

 

L’altra cosa per niente pulita (in antitesi con la pulizia dell’energia prodotta) sono i prodotti della fissione che sono radioattivi con durate di centinaia di anni o gli ATTINIDI che hanno una radioattività della durata di centinaia di migliaia di anni.

 

Queste scorie vanno quindi smaltite in qualche modo; esse devono prima essere messe in piscine di raffreddamento per diversi anni, poi poste in speciali contenitori che dovrebbero essere sepolti in specie di bunker a centinaia di metri sotto terra e in rocce stabili.

 

Tutto quanto ho detto fin qui vale ANCHE per le centrali SMR che quindi, a mio avviso, in quanto a rischi non sono per niente diverse da quelle precedenti.

 

Il nucleare allora non avrà mai un futuro? La risposta che inizialmente dovrebbe essere SI invece è NO perché c’è un altro modo per sfruttare l’atomo per produrre energia e questo modo è la FUSIONE.

 

Diversamente dalla fissione, la fusione utilizza due isotopi dell’idrogeno (il Deuterio e il Trizio) che devono essere portati a temperature enormi (150 o 200 milioni di gradi); a quelle temperature i nuclei di quegli atomi si fondono producendo Elio e un neutrone, ma anche tantissima energia.

 

Un grammo di combustibile da fusione può produrre l’energia di 11 tonnellate di carbone.

 

Si tratta di energia quindi infinita (la reazione è quella che avviene nel Sole); non vi è alcun pericolo di esplosione perché se l’idrogeno viene a mancare il reattore si spegne e non c’è produzione né di scorie nè di radiazioni.

 

Però questa tecnologia sarà disponibile nel futuro data la grande difficoltà di far raggiungere al sistema le temperature necessarie e anche la difficoltà di mantenere un plasma così rovente in un qualunque recipiente (la strada è tenerlo sospeso nel vuoto con sistemi magnetici).

 

Quindi con la FUSIONE, quando non ci saranno radiazioni nocive, quando le scorie non saranno più prodotte, quando la reazione si spegnerà da sola in caso di qualunque problema anche non preventivato, allora certamente si potrà parlare nuovamente di nucleare facendo conoscere bene la verità ai cittadini.

 

La cosa che mi rattrista è invece che si pensa alla Fissione nuovamente in un momento in cui le VERE FONTI RINNOVABILI E PULITE (fotovoltaico ed eolico) non sono state ancora sfruttate a pieno.

 

Se non avessimo più dove installare pannelli o pale eoliche potrei anche capire chi ci sia qualcuno che pensa al nucleare, ma poiché abbiamo ancora molti chilometri quadrati da sfruttare (tutti i tetti delle abitazione del Paese sono ancora completamente inutilizzati) e le pale eoliche possono essere installate anche sul mare; e sapendo anche che i costi di questi sistemi sono quanto meno la metà di quelli delle centrali SMR e si possono anche realizzare in un numero di anni notevolmente minore, allora devo pensare che Pighetto e gli altri hanno ben altri motivi per imboccare una strada che a differenza di quella del fotovoltaico ed eolico è certamente anche molto pericolosa.

 

Qualcuno potrebbe obiettare che il fotovoltaico produce solo di giorno e le pale eoliche producono solo quando c’è vento, ma non bisogna dimenticare che oggi la disponibilità di sistemi di accumulo è sempre più alta e che si può benissimo utilizzarla per coprire le ore in cui la produzione non c’è o si riduce.

 

Ma tanto per citare una soluzione so che si è pensato di utilizzare l’energia in eccesso prodotto dal fotovoltaico per pompare acqua in alto e ottenere energia idroelettrica di notte svuotando i bacini riempiti di giorno.

 

Voglio infine far notare che quando si parla di centrali nucleari si afferma che per le necessità della Nazione saranno necessarie qualche decina di esse; e si tratta di CENTRALI e cioè di luoghi in cui è concentrata tutta la produzione (qualche centinaio di megavatt per ciascuna di esse); quell’energia prodotta in pochi punti geografici dovrà essere poi distribuita per giungere in tutti i punti in cui deve essere utilizzata e questo significa che le linee ad alta tensione necessarie dovranno essere aumentate ed adeguate; inoltre in caso di attacco di guerra basterebbero una decina di attacchi per mettere fuori uso tutte le centrali. Sappiamo bene che la Russia ha colpito spesso le centrali di produzione elettriche Ucraine fermando facilmente la produzione elettrica.

 

Diverso è il caso invece di tutti i tetti oggi non utilizzati se essi fossero ricoperti PER LEGGE di pannelli solari: in questo caso la maggior parte delle utenze domestiche sarebbero alimentate dai propri pannelli, non occorrerebbe adeguare le linee ad alta tensione e anzi ci sarebbe una diminuzione del carico delle attuali linee ed in più in caso di attacco di guerra, l’aggressore non avrebbe mai la possibilità di  bloccare la produzione di elettricità perché per poterlo fare dovrebbe radere al suolo TUTTE le abitazioni esistenti.

 

Franco Fellicò

 

 

 

 

sabato 1 marzo 2025

Incontro Trump-Zelensky

 

L’incontro tra Trump e Zelensky è stato subito commentato da tutto il mondo, e anche io nel mio piccolo sento il bisogno di dire la mia.

 

Proverò ad analizzare l’incontro da diversi punti di vista e quindi su ciascuno di essi farò le mie osservazioni.

 

 

Dal punto di vista della forma

 

Indubbiamente la forma di quell’incontro si può classificare come IL PIU’ BUIO E VERGOGNOSO mai visto tra due capi di Stato.

 

Trump ha superato se stesso dimostrandosi un vero cafone trappano; ha aggredito Zelensky con le parole, ma con un astio che è risultato anche maggiore del livello di quello con cui Putin ha aggredito militarmente l’Ucraina.

 

La posizione di Trump, da bullo quale ormai tutti conosciamo, intendeva solo offenderlo e non nel segreto dello Studio Ovale, ma alla presenza di numerosissimi giornalisti e in una diretta televisiva in “mondovisione”.

 

Si è visto benissimo lo stupore di Zelensky che, anche se certamente non si aspettava di essere trattato con i guanti gialli, si è accorto che peggio di così non poteva andare.

 

Se fosse stato Putin al posto di Trump a parlare con Zelensky, sicuramente la conversazione sarebbe stata più elegante e seria.

 

Trump si è comportato come il maggior alleato dell’invasore, pretendendo di addossare tutte le responsabilità della guerra all’Ucraina e al suo Presidente.

 

 

Dal punto di vista dell’ordine del giorno

 

L’incontro doveva essere orientato a giungere ad un accordo nel quale Zelensky avrebbe firmato un documento con il quale impegnava la sua Nazione a fornire le terre rare agli USA in cambio (pensava Zelensky) di un appoggio dell’America che assicurasse la sicurezza dell’Ucraina.

 

Ma ovviamente quella firma è saltata ed è il minimo che poteva accadere visto il modo con cui il Presidente americano aveva deciso di trattare il suo ospite.

 

 

Dal punto di vista della pace

 

Come si può pensare che un personaggio che afferma di voler far finire la scellerata guerra in atto tra Russi e Ucraina possa essere Trump, visto che egli dimostra chiaramente di parteggiare per la parte più forte dei contendenti?

 

Un arbitro dovrebbe essere imparziale e dunque, anche se Trump rappresenta una parte importantissima del mondo, risulta essere il peggior personaggio adatto a far tacere le armi.

 

 

Dal punto di vista degli interessi

 

Si vede chiaramente che Trump ha imboccata la strada della pacificazione delle parti in guerra al solo scopo di acquisire la simpatia di Putin; quello gli interessa, e dunque con quell’obiettivo si spiega anche il suo modo di agire; ci sarebbero certamente dei modi più furbi per ingraziarsi la Russia ma il bullo americano evidentemente non ha sufficiente intelletto per capirlo e allora lo ha fatto colpendo l’Ucraina che ovviamente è un bersaglio facile da insultare; in aggiunta ha pensato anche di impadronirsi delle terre rare di cui è ricca l’Ucraina e si sta adoperando anche per questo.

 

 

Dal punto di vista del carattere

 

Trump si basa sulla forza della sua Nazione; sa bene di essere il capo di uno degli eserciti più potenti del mondo e quindi è sicuro di poter minacciare chiunque; e lo fa alla stessa facilità con cui Putin decide di mandare a morire milioni di uomini pur di raggiungere un obiettivo che si è posto.

 

Ho già detto nel passato che Trump e Putin sono molto simili per carattere; sono degli uomini che in modo diverso sono giunti al potere, ma entrambi sono consci della loro potenza e ne fanno sfoggio in ogni momento.

 

 

 

Ora che ho fatto un po' di considerazioni su Trump e la sua posizione voglio provare anche commentare quello che sta accadendo nel mondo proprio a causa del nuovo individuo che è arrivato improvvisamente a decidere sulle nostre sorti già poco allegre.

 

Sembrerebbe che tutti i Paesi europei (eccetto l’Ungheria di Orban) siano dell’avviso di dare ancora fiducia all’Ucraina in quanto Paese sovrano aggredito; non dico l’Unione Europea perché come ormai molti di noi sanno, essa si muove con la solita lentezza che la contraddistingue e che quindi difficilmente potrebbe decidere ora, che è troppo tardi, di sostituirsi all’arbitro Trump.

 

Ma anche se separatamente, le Nazioni che fanno parte dell’Unione hanno tutte le idee abbastanza chiare e dunque sono esse, tutte insieme che dovrebbero far sentire la loro voce COME UNA SOLA ed intervenire in questo processo di pace, convincendo anche Zelensky a cedere dei territori a Putin, ma consentendo al resto dell’Ucraina di sopravvivere, assicurandole assistenza e sicurezza.

 

Parlando dell’Italia però non riesco più a sopportare la Schlein che non fa altro che chiedere a Meloni di farle sapere DA CHE PARTE STA perché Giorgia ha certamente le idee chiare sul da farsi e non si è schierata ancora da nessuna parte perché intelligentemente ritiene che dichiararsi dalla parte dell’Europa e contro Trump solo per fargli capire come la pensa è da stupidi.

 

In questa situazione non è questo il momento di togliersi il sassolino dalla scarpa ed è meglio tenerselo ancora per un po' prima di decidere di ROMPERE definitivamente con gli Stati Uniti.

 

A che servirebbe isolarsi e provare a mettersi non solo contro Putin ma anche contro Trump? Non sarebbe meglio cercare, con l’astuzia e non con il bullismo, di far ragionare Trump? La Meloni, coadiuvata anche da tanti altri capi di Stato europei potrebbe tentare questa strada, cosa che andrebbe fatta PRIMA di arrivare ad una rottura definitiva con gli USA.

 

Ed infatti, mentre Schlein e Conte sbraitano chiedendo alla nostra brava Presidente del Consiglio di esprimersi (cosa stupida ed inutile), Giorgia ha già detto che occorre organizzare subito un incontro USA-UE per discutere della questione; e possiamo essere abbastanza fiduciosi che la furbizia dei nostri rappresentanti europei potrebbero avere la meglio sulla rozzezza di Trump.

 

Certo che ora, dopo le sparate di Trump, il compito di riuscire a raggiungere una pace GIUSTA sarà più difficile, ma nessuno ha potuto far chiudere la bocca in tempo a quell’individuo sicuramente poco accorto e per niente furbo.

 

La pace tra Russia e Ucraina non può essere una resa e lo smembramento del Paese aggredito, né può esserci un nuovo leader in sostituzione di Zelensky che sia gradito a Putin.

 

L’Ucraina dovrebbe diventare parte dell’Unione Europea al più presto e godere della sicurezza che tutti i Paesi dell’Unione hanno perché difesi da un esercito forte e comune che purtroppo è necessario creare quanto prima. Sarà anche un modo per non dipendere più tanto dagli USA che si stanno allontanando da noi ogni giorno di più.

 

A me dispiace perché ho sempre amato l’America e i suoi abitanti anche da giovane quando essendo radioamatore comunicavo con tutti loro con grande piacere; ma noto che la maggior parte di essi si sono fatti convincere da Trump che con lui sarebbero diventati tutti ricchi e si sono affidati ad un personaggio che per seguire lo slogan “American first” pensa che sia lecito calpestare anche tutto il resto del mondo se necessario pur di raggiungere lo scopo.

 

Non saranno certamente i dazi che faranno bene ai comuni cittadini americani perché serviranno ad impoverirli maggiormente; non sarà il ritiro da tutte le organizzazioni mondiali a fare l’America più grande; né sarà il ripristino della corsa all’estrazione dei combustibili fossili a fare l’America più pulita.

 

Franco Fellicò