Non sapendo come imporre alla cittadinanza il ritorno al nucleare ora i nostri governanti non parlano più di nucleare di ultima generazione, ma di NUCLEARE PULITO o anche NUCLEARE SICURO.
Ci meravigliamo che in Russia il Governo gestisce a suo modo le informazioni pubblicando solo ciò che è gradito al capo supremo, ma non ci accorgiamo che in maniera forse anche più subdola i nostri politici ci trattano alla stessa maniera.
Come tutti ricordiamo nel 1987 (appena dopo il disastro di Chernobyl) ci fu un referendum tra i cittadini e l’80% dei votanti disse NO AL NUCLEARE.
Ci ha ritentato poi il Governo Berlusconi e ci fu un nuovo referendum nel 2011 (appena dopo il disastro di Fukushima) nel quale il NO degli italiani fu del 94%.
Ed ora Pighetto e qualcun altro del Governo Meloni ritorna a proporlo e sembra voler andare avanti senza alcun nuovo referendum. Ovviamente questo avviene perché evidentemente si sa bene che se si indicesse un terzo referendum la risposta della cittadinanza sarebbe ancora un NO.
Ma quelli che insistono sulla ripresa di un programma nucleare credono di poter convincere la cittadinanza affermando che le centrali nuove sono SICURE e PULITE.
Queste sono affermazioni che probabilmente vengono recepite da quella parte di popolazione che SI FIDA di quello che dicono i Governanti e che difficilmente analizzano e si convincono che le nuove centrali (le chiamano SMR e cioè Small Modular Reactor) siano qualcosa di diverso dalle centrali del passato.
Proverò allora a chiarire bene cosa sono queste benedette centrali SMR. Lo farò alla buona ma quello che dirò è la verità perché l’ho accertata.
Queste nuove centrali non hanno assolutamente nulla di diverso dalle vecchie se non per la DIMENSIONE (esse sono Small infatti) e quindi hanno bisogno di una minor quantità di refrigerazione.
Ma l’energia che viene prodotta si ottiene COME SEMPRE con la FISSIONE che detta molto alla buona non è altro che un processo che spacca un nucleo di atomo pesante (di Uranio o Plutonio) producendo una gran quantità di calore e molti neutroni che colpiscono altri nuclei spaccandoli con una REAZIONE A CATENA.
Questa reazione deve essere controllata per evitare che raggiunga livelli così alti da diventare esplosione o troppo bassi da spegnersi; per farlo si utilizzano delle barre di controllo costituite da materiali particolari (cadmio, boro o argento) che assorbono i neutroni in una misura atta a mantenere in essere la reazione ma ad un livello accettabile.
Se qualcuno pensa che le centrali SMR siano realizzate con una tecnologia diversa da questa SI SBAGLIA perché anche le SMR, che sono sempre delle centrali nucleari a fissione, funzionano in questa maniera; esse sono solo più piccole di quelle del passato.
Che l’energia prodotta sia pulita è una verità, ma che sia pulito e sicuro il processo delle SMR è una grossa bugia. Il rischio di esplosione è alto perché se dovesse venire a mancare il raffreddamento necessario o se le barre di controllo per qualche motivo non dovessero muoversi correttamente per “frenare” l’aumento dei neutroni, l’esplosione sarebbe immediata.
Certamente gli ingegneri hanno realizzato opportuni sistemi di controllo e di sicurezza, magari duplicando molte parti importanti; ci sono anche sistemi automatici che in emergenza fanno inserire le barre di controllo completamente nel reattore fino a far spegnere la reazione; ma resta però il rischio che un terremoto (che in Italia non è affatto improbabile) o anche una bomba appositamente fatta arrivare da una potenza straniera sull’impianto o anche attivata da un gruppo terroristico non possa distruggere gli automatismi per cui si potrebbe verificare l’esplosione.
E questa esplosione se si dovesse verificare, sappiamo tutti che non è fine a se stessa ma produrrebbe anche delle radiazioni terribili e pericolose per l’uomo che durerebbero per centinaia o anche migliaia di anni rendendo invivibili ampie zone di terreno così come è ancora oggi a Chernobyl e a Fukushima.
L’altra cosa per niente pulita (in antitesi con la pulizia dell’energia prodotta) sono i prodotti della fissione che sono radioattivi con durate di centinaia di anni o gli ATTINIDI che hanno una radioattività della durata di centinaia di migliaia di anni.
Queste scorie vanno quindi smaltite in qualche modo; esse devono prima essere messe in piscine di raffreddamento per diversi anni, poi poste in speciali contenitori che dovrebbero essere sepolti in specie di bunker a centinaia di metri sotto terra e in rocce stabili.
Tutto quanto ho detto fin qui vale ANCHE per le centrali SMR che quindi, a mio avviso, in quanto a rischi non sono per niente diverse da quelle precedenti.
Il nucleare allora non avrà mai un futuro? La risposta che inizialmente dovrebbe essere SI invece è NO perché c’è un altro modo per sfruttare l’atomo per produrre energia e questo modo è la FUSIONE.
Diversamente dalla fissione, la fusione utilizza due isotopi dell’idrogeno (il Deuterio e il Trizio) che devono essere portati a temperature enormi (150 o 200 milioni di gradi); a quelle temperature i nuclei di quegli atomi si fondono producendo Elio e un neutrone, ma anche tantissima energia.
Un grammo di combustibile da fusione può produrre l’energia di 11 tonnellate di carbone.
Si tratta di energia quindi infinita (la reazione è quella che avviene nel Sole); non vi è alcun pericolo di esplosione perché se l’idrogeno viene a mancare il reattore si spegne e non c’è produzione né di scorie nè di radiazioni.
Però questa tecnologia sarà disponibile nel futuro data la grande difficoltà di far raggiungere al sistema le temperature necessarie e anche la difficoltà di mantenere un plasma così rovente in un qualunque recipiente (la strada è tenerlo sospeso nel vuoto con sistemi magnetici).
Quindi con la FUSIONE, quando non ci saranno radiazioni nocive, quando le scorie non saranno più prodotte, quando la reazione si spegnerà da sola in caso di qualunque problema anche non preventivato, allora certamente si potrà parlare nuovamente di nucleare facendo conoscere bene la verità ai cittadini.
La cosa che mi rattrista è invece che si pensa alla Fissione nuovamente in un momento in cui le VERE FONTI RINNOVABILI E PULITE (fotovoltaico ed eolico) non sono state ancora sfruttate a pieno.
Se non avessimo più dove installare pannelli o pale eoliche potrei anche capire chi ci sia qualcuno che pensa al nucleare, ma poiché abbiamo ancora molti chilometri quadrati da sfruttare (tutti i tetti delle abitazione del Paese sono ancora completamente inutilizzati) e le pale eoliche possono essere installate anche sul mare; e sapendo anche che i costi di questi sistemi sono quanto meno la metà di quelli delle centrali SMR e si possono anche realizzare in un numero di anni notevolmente minore, allora devo pensare che Pighetto e gli altri hanno ben altri motivi per imboccare una strada che a differenza di quella del fotovoltaico ed eolico è certamente anche molto pericolosa.
Qualcuno potrebbe obiettare che il fotovoltaico produce solo di giorno e le pale eoliche producono solo quando c’è vento, ma non bisogna dimenticare che oggi la disponibilità di sistemi di accumulo è sempre più alta e che si può benissimo utilizzarla per coprire le ore in cui la produzione non c’è o si riduce.
Ma tanto per citare una soluzione so che si è pensato di utilizzare l’energia in eccesso prodotto dal fotovoltaico per pompare acqua in alto e ottenere energia idroelettrica di notte svuotando i bacini riempiti di giorno.
Voglio infine far notare che quando si parla di centrali nucleari si afferma che per le necessità della Nazione saranno necessarie qualche decina di esse; e si tratta di CENTRALI e cioè di luoghi in cui è concentrata tutta la produzione (qualche centinaio di megavatt per ciascuna di esse); quell’energia prodotta in pochi punti geografici dovrà essere poi distribuita per giungere in tutti i punti in cui deve essere utilizzata e questo significa che le linee ad alta tensione necessarie dovranno essere aumentate ed adeguate; inoltre in caso di attacco di guerra basterebbero una decina di attacchi per mettere fuori uso tutte le centrali. Sappiamo bene che la Russia ha colpito spesso le centrali di produzione elettriche Ucraine fermando facilmente la produzione elettrica.
Diverso è il caso invece di tutti i tetti oggi non utilizzati se essi fossero ricoperti PER LEGGE di pannelli solari: in questo caso la maggior parte delle utenze domestiche sarebbero alimentate dai propri pannelli, non occorrerebbe adeguare le linee ad alta tensione e anzi ci sarebbe una diminuzione del carico delle attuali linee ed in più in caso di attacco di guerra, l’aggressore non avrebbe mai la possibilità di bloccare la produzione di elettricità perché per poterlo fare dovrebbe radere al suolo TUTTE le abitazioni esistenti.
Franco Fellicò