giovedì 24 marzo 2022

Storia di una fontanina

L’altro ieri, 22 marzo, è stata la giornata mondiale dell’acqua e allora ho pensato di raccontarvi questa storia.

 

Ho sempre considerato l’acqua un bene essenziale da non sprecare e sono uno di quelli che dopo aver bagnato lo spazzolino, chiude il rubinetto durante le poche decine di secondi in cui si lava i denti.

 

Mi rendo conto che ci sono luoghi della terra in cui questo bene prezioso manca, mentre noi siamo fortunati visto che abbiamo la possibilità di disporne senza problemi.

 



Vi presento quindi qui sopra una fontanina che dista non più di 100 metri dalla mia abitazione. Come vedete da essa sgorga acqua che va perduta per 24 ore al giorno, e 7 giorni alla settimana, cosa che non riesco a sopportare.

 

Ci sono anche altre fontanine di questo tipo nella nostra zona che però sono  fortunatamente chiuse.

 

Quella specie di ”cappello” che si vede sulla colonna della fontana è anche non bloccata e quindi è possibile toglierla e accedere alle tubazioni che sono all’interno.

 

Visto che era possibile, tempo fa la sollevai e vidi la tubazione presente e anche una levetta che spostata di 90 gradi consentiva di bloccare la fuoriuscita dell’acqua.

 

Chiusi allora l’afflusso dell’acqua e lasciai la copertura un po’ sollevata volutamente; e vidi anche che per qualche giorno l’acqua era rimasta chiusa. Qualche giorno successivo vidi anche qualcuno che per far abbeverare il proprio cane sollevava la copertura e apriva il rubinetto; ma subito dopo che il cane aveva finito di bere provvedeva a richiudere il getto.

 

Molto soddisfatto di quello che stava avvenendo e anche lieto di aver visto che non ero solo a voler evitare la perdita di quel liquido così importante, continuai a tenere sotto controllo la fontanina finché un certo giorno non scoprii che l’acqua defluiva nuovamente.

 

Qualcuno probabilmente aveva aperto il rubinetto e poi, dopo aver prelevato l’acqua che gli serviva, aveva dimenticato di chiuderlo.

 

Pazientemente lo feci io per lui per cui l’acqua si fermò nuovamente. Da quel momento però iniziò una piccola guerra tra me e un qualcun altro che non ho mai individuato che evidentemente lasciava VOLUTAMENTE il rubinetto aperto quasi per dimostrarmi di esser più forte di me.

 

Ma io non volevo convincermi di questo e preferivo ancora pensare che chi lo lasciava aperto lo faceva per sbadataggine e non per voler sprecare acqua scientemente.

 

Questo apri e chiudi continuò così per parecchio tempo; per un po’ di giorni l’acqua rimaneva chiusa e per altri invece era aperta e si sprecava.

 

Io continuavo ad insistere fino a che un giorno in cui mi accingevo a richiudere per l’ennesima volta il rubinetto mi capitò di vedere quello che vi mostro  nella figura che segue:

 


La foto qui sopra mostra l’interno della fontana e che quella persona che voleva ad ogni costo far rimanere aperta la fontana, aveva deciso di asportare la levetta che consentiva di chiuderla.

 

Si capisce bene che per fare questo vi era appositamente andato munito di opportuni attrezzi (pinza e/o giravite)  e dopo aver aperto l’acqua aveva anche tentato di provare ad evitare che io la richiudessi.

 

Non mi sono mai perso d’animo e ancora oggi quando esco di casa porto con me una pinza e provvedo a chiudere comunque il getto d’acqua.

 

Vorrei proprio conoscere questo signore (si fa per dire) che certamente non lascia aperto i rubinetti di casa sua, non perché è preziosa, ma solo perché non desidera pagare il consumo che gli verrebbe addebitato

 

Come spesso accade si tratta di persona che spreca l’acqua (ma solo quando non è quella dei suoi rubinetti) e che non ha sufficiente intelletto per capire che si tratta di un bene prezioso da preservare. Ed è anche uno di quelli che pensa che quando una cosa è pubblica non gli appartiene e dunque può essere consumata anche inutilmente.

 

Ora prima di salutarvi vi mostro un’ultima foto in cui si vede la fontanina che non ha il getto attivo; sono un paio di giorni che è così, ma solo perché quel “signore” non se n’è ancora accorto!

 


Franco Fellicò


 

2 commenti:

Licia Mizzan ha detto...

Persone indegne

lucia ha detto...

E'una storia deliziosa. mi piacerebbe tanto che l'ignoto sprecone d'acqua la leggesse e ci spiegasse il suo punto di vista. Ma per quanto io mi vanti di sapermi in genere mettere nei panni del mio interlocutore/antagonista, in questo caso non saprei proprio immaginare il suo pensiero.
Se all'inizio poteva solo trattarsi di sciatteria e menefreghismo, dopo, con l'asporto della leva l'ignoto ha mostrato di avere nella testa un disegno. Ma quale?
Bravo, Franco, continua così, siamo tutti con te.
E se per caso lo incontri, con garbo chiedigli le sue ragioni e faccele sapere.
Lucia