mercoledì 16 marzo 2022

L'aumento dei carburanti

Come tutti sanno in queste ultime settimane i carburanti sono schizzati verso l’alto. E si possono vedere prezzi che vanno dai 2,15 ai 2,60 euro al litro.

 

Ho sentito io stesso il Ministro Cingolani qualche giorno fa che parlava di questi aumenti dichiarando che si trattava di speculazioni o meglio di vera TRUFFA ai danni dei consumatori.

 

Si tratta di dichiarazioni che mi sarei aspettato da una associazione consumatori e non da un Ministro.

 

A mio avviso un Ministro avrebbe potuto parlarci di quella truffa mentre ci faceva conoscere le azioni che il Governo aveva fatto o stava per fare per contrastarla, non sbandierandocele alla maniera di chi si stupisce e le subisce.

 

Ovviamente la speculazione c’è ed è lampante per vari motivi che provo a elencare qui di seguito:

 

·    Il prezzo del petrolio ha subito un’impennata a causa della guerra all’Ucraina ed in pochi giorni ha superato i 140 dollari al barile; ma è molto strano che le tutte le compagnie petrolifere hanno aumentato in perfetta sincronia il prezzo alla pompa pur continuando a distribuire carburanti acquistati certamente ai prezzi precedenti.

·   Il prezzo altissimo a cui il barile era giunto è rimasto tale solo per pochi giorni, dopo di che è ridisceso moltissimo fino anche ad essere appena sotto i 100 dollari al barile; ma come tutti sappiamo il costo alla pompa non è più ridisceso né immediatamente, ne ridiscenderà più.

·   Si è data la colpa all’IVA che con l’aumentare del prezzo cresce anch’essa di conseguenza, ma anche tenendo conto di questo, gli aumenti non sono giustificati.

·    D’altra parte in altri tempi in cui il prezzo al barile è stato attorno ai 100 euro, quello alla pompa è sempre stato molto ma molto più basso dell’attuale.

·   C’è anche da sottolineare che tra i distributori meno disonesti e quelli più disonesti si trovano differenza vicine ai 50 centesimi al litro; e allora appare chiaro che i ricarichi  già abbondanti dei primi diventano enormi nei secondi.

·   Infine è da notare che l’aumento del gasolio è stato percentualmente molto maggiore di quello della benzina tanto che ormai TUTTI i distributori vendono gasolio e benzina allo stesso prezzo (e qualche volta il gasolio a prezzo superiore anche di 3 centesimi); questa è un’altra dimostrazione della truffa perché non ci sono differenze nei costi di produzione di gasolio e benzina; il gasolio è sempre costato meno esclusivamente per via delle accise meno pesanti e poiché nessuno ha modificato le accise, vendere il gasolio allo stesso prezzo della benzina significa appropriarsi della differenza delle imposte tra i due prodotti.

 

Non ci sono quindi dubbi, come sempre, e ancor più che non nel passato, le compagnie petrolifere ci stanno truffando e si stanno arricchendo ingiustamente.

 

Ma ora finalmente, con la velocità da lumaca che contraddistingue ogni Governo, si sta cercando di risolvere il problema e si parla già di interventi che dovrebbero far scendere  di 10 o 15 centesimi il prezzo al litro.

 

Si pensa di ridurre un po’ le accise (probabilmente temporaneamente) ma si tratta di un contentino che finirà solo per attutire leggermente i guadagni illeciti dei petrolieri che ci stanno truffando con aumenti ingiustificati ben maggiori.

 

Da quello che ho sentito dai media c’è poi chi pensa di approfittare della situazione per aumentare gli introiti dell’erario; infatti qualcuno pensa di colpire i petrolieri (mai nella misura che meritano) costringendoli a versare allo Stato parte dei maggiori guadagni che si sono procurati indebitamente; insomma se avvenisse questo dovremmo dire che la truffa è stata mantenuta, e i petrolieri sarebbero stati puniti con l’obbligo di versare parte della truffa al fisco; come dire che saremmo stati truffati non più dai soli petrolieri, ma da petrolieri e Stato insieme!

 

Quindi capite cosa c’è in prospettiva?

 

Ricordo che prima della guerra dei russi all’Ucraina il prezzo del gasolio nei distributori meno disonesti era intorno a 1,40 euro al litro; ora essi lo vendono intorno a 2,20; se anche l’intervento dello Stato lo farà scendere di 20 centesimi, lo pagheremo quindi 2,00 euro e quindi subiremo comunque un aumento di 60 centesimi al litro.

 

Ora seguitemi in questo semplice esercizio: quando il prezzo era 1,40, il vero prezzo del litro venduto era di 63 centesimi (togliendo le imposte che sono il 55% del tutto); se dopo gli interventi dello Stato il prezzo dovesse essere anche solo di 2,00 euro per litro, togliendo un 50% per le imposte significherebbe che le compagnie petrolifere venderebbero il carburante a 1,00 euro al litro passando quindi da 0,63 a 1,00; quindi aumenterebbero il prezzo per litro di 37 centesimi il che significa un incremento del 59%.

 

E chiaro allora che la speculazione ci sarà ancora e sarà anche fortissima perché per essere giustificato un simile aumento occorrerebbe che il prezzo del barile fosse aumento del 59%.

 

Guardate ora la pagina WEB a questo link:

 

 https://www.google.com/search?q=prezzo+petrolio+gennaio+2022&rlz=1C5CHFA_enIT525IT525&ei=GSUyYvfhI8b1sAfqhqXACA&ved=0ahUKEwi30ua0msv2AhXGOuwKHWpDCYgQ4dUDCA4&uact=5&oq=prezzo+petrolio+gennaio+2022&gs_lcp=Cgdnd3Mtd2l6EAMyBQgAEIAEOgcIABBHELADOgYIABAHEB46BQgAEKIEOgQIABANSgQIQRgASgQIRhgAUKwLWNoVYMMYaAJwAXgAgAFTiAHIBJIBATiYAQCgAQHIAQjAAQE&sclient=gws-wiz

 

Nella pagina che si aprirà vedrete le quotazioni del greggio deli primi tre mesi del 2011 e del 2022 e vedrete anche che da febbraio a marzo 2022 il prezzo del barile è aumentato di 22,49 dollari e cioè solo del 19% (e non del 59%); si tratta credo di valori medi e non di valori massimi e se anche vogliamo considerare che solo per qualche giorno il prezzo in marzo è stato di 143 dollari al barile, anche in questo caso l’aumento sarebbe stato del 32% (e non del 59%); facendo un altro calcolo invece, se a febbraio il prezzo del barile era di 97,13 e oggi (dopo l’ultima discesa) è di 100 euro, la percentuale di aumento è solo del 3% (E NON DEL 59%).

 

Dunque facendo le dovute proporzioni il litro di gasolio dovrebbe costare 0,65 invece di 0,63, e poiché a quella cifra occorre aggiungere le imposte il risultato sarebbe che alla pompa dovrebbe costare 1,30 euro al litro!

 

Voglio precisare che ho considerato che le imposte sono il 50% del costo totale, (invece del 55% come è stato finora) perché ho considerato anche la riduzione delle accise promesso dal Governo.

 

Quindi il prezzo giusto sarebbe, compreso le imposte, di 1,30 euro per litro.

 

Questi ragionamenti semplici e certi non saranno mai fatti dai nostri governanti che AL MASSIMO faranno finta di risolvere il problema con un contentino insignificante, aiutando i petrolieri nella loro truffa!

 

Franco Fellicò

 

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