Ho già accennato in un documento precedente a questa diversa visione delle persone e però oggi voglio dedicare un apposito scritto a questo interrogativo.
A seguito dell’invasione dell’Ucraina ordinata da Putin, l’Occidente a cui si è aggiunta buona parte del mondo, ha reagito con determinazione e SENZA ricorrere alle armi.
Sarà stato perché la maggior parte del mondo desidera la pace o sarà stato perché è preoccupato che un intervento militare avrebbe dato il via ad una guerra mondiale, ma certo è che si è deciso di reagire ma senza usare le armi.
Si è deciso di applicare alla Russia delle dure sanzioni per colpire la sua economia e si sono messe in atto misure di tipo finanziario.
Si intendeva comunque punire Putin per la sua azione cruenta senza però rischiare di dare inizio alla terza guerra mondiale che sarebbe stata nefanda per tutti.
Tra le altre azioni però l’Europa, insieme a tutti quelli che stanno dalla parte degli ucraini perché li considerano delle vittime attaccate ingiustamente da un colosso mondiale, ha anche deciso di fornire armi alle vittime.
Non l’hanno fatto di iniziativa, ma solo perché quegli uomini innocenti hanno deciso di non cedere all’invasore malgrado sia molto più armato di loro e di non arrendersi e consegnargli la propria Patria, ma di difenderla fino all’inverosimile; e per farlo hanno chiesto al mondo di essere aiutati con una fornitura di armi.
Di fronte questa richiesta ci sono state delle discussioni e c’è chi insiste che fornendo le armi agli ucraini non facciamo altro che alimentare la guerra. Questa cosa è vera in assoluto, ma prima di prendere posizione sarebbe bene ragionarci un po’ su.
A Roma oggi c’è stata una manifestazione di un movimento per la pace alla quale ha partecipato anche Maurizio Landini.
Io ho sempre stimato Landini (e vi prego di credere che non so neanche di che partito è) perché mi piace sentire le sue argomentazioni e spesso condivido le sue idee. Ma oggi quello che lui ha detto in TV mi è sembrato assurdo e stupido. Infatti mi è capitato di sentire che diceva con rabbia: “noi abbiamo ora un problema che è la guerra e quindi la dobbiamo fermare”. Poi ho sentito che diceva che l’ONU deve intervenire perché non è possibile che al giorno d’oggi si risolvano i problemi tra Stati con la guerra.
A questo punto non so se sorridere o piangere. Ma è possibile che ci debba essere Landini a spiegarci che dobbiamo fermare la guerra o anche che l’ONU devo fermare la guerra? Queste sue affermazioni sono offensive per tutti perché non c’è nessuno che non sia d’accordo che la guerra debba essere fermata, ma poiché è difficile fermarla occorre che chi manifesta, invece di ricordarci cose che sappiamo già e condividiamo, dovrebbe suggerirci COME si può riuscire a ottenere quello che tutti desideriamo.
E’ il solito modo di parlare dei politici che sanno sempre farci l’elenco delle cose da fare, ma che MAI ci illustrano come le cose da fare, che peraltro noi conosciamo già benissimo, si debbano fare .
Io l’ho detto più volte e lo ripeto ancora: a noi non serve il COSA, a noi serve il COME.
A questo punto diventano stupidi anche quelli che manifestano perché se si limitano a gridare “vogliamo la pace” sfondano una porta aperta perché difficilmente tra noi c’è qualcuno che invece vuole la guerra.
Poi chi afferma che per avere la pace non dobbiamo fornire armi alle vittime della guerra, pensa evidentemente che con esse la guerra possa durare di più e quindi pensano anche che non fornendole, le vittime capitoleranno prima e la guerra di conseguenza finirà prima.
Ma allora perché questi manifestanti non chiedono all’ONU di suggerire agli ucraini di arrendersi subito? Se lo facessero infatti, certamente i tanti morti che viceversa ci saranno continuando a combattere si eviterebbero, e anche la guerra si fermerebbe con una rapida vittoria di Putin.
Fatto sta che i manifestanti non sono i diretti interessati e quindi a loro importa solo che la guerra finisca subito, ma non credo che ragionerebbero alla stessa maniera se per far finire la guerra dovessero cedere loro la propria terra.
Non fornire le armi difensive agli ucraini significa quindi farli arrangiare con quelle poche che hanno o con le bottiglie molotov che abbiamo visto anche i ragazzi confezionano, perché quel popolo è ormai chiaro che non si arrenderà e continuerà a difendersi pur di non consentire a Putin di appropriarsi del loro Paese.
Sappiamo che le forze russe in termini di armamenti sono molto maggiori di quelle ucraine e quindi negare a questi ultimi gli strumenti necessari per supplire almeno in parte a questa inferiorità a me sembra doveroso. Ovviamente questo se pensiamo che i giusti sono gli ucraini e gli ingiusti sia l’esercito di Putin.
Non fornirglieli forse farebbe finire la guerra prima (desiderio dei pacifisti) ma solo perché essendo ancora più deboli, gli ucraini capitolerebbero prima.
Bisogna riconoscere che anche la seconda guerra mondiale non finì per l’intervento di un organismo tipo ONU che ebbe la capacità di fermare le parti e stabilire diplomaticamente chi doveva avere che cosa; la guerra finì solo perché una delle due parti dovette arrendersi (sia pure a seguito di un paio di bombe atomiche) e la parte vincente definì quali sarebbero state le condizioni (ricorderete che la Germania perdente fu divisa tra i vari vincitori).
La diplomazia di oggi è più forte è ha maggior possibilità di agire e può riuscire anche ad evitare una guerra, ma quando l’inizio di questo maledetto evento si è verificato e la guerra è in atto, si può essere certi che finirà solo quando uno dei belligeranti avrà ceduto.
Le trattative in atto da molti giorni dimostrano che non c’è alcuna speranza di un accordo se non quello nel quale tutte le richieste di Putin vengono accettate. In un simile scenario è ovvio che gli ucraini che ormai hanno dimostrato chiaramente quanto sono attaccati alla loro terra, la venderanno cara.
L’aiuto dato agli ucraini anche fornendo loro armi li renderà più forti, suppliranno la superiorità dei mezzi con la superiorità degli uomini e la guerra quanto meno durerà più a lungo; ma se questo accadrà per via delle armi ricevuta dai paesi terzi, potrebbe essere utile a che nel frattempo Putin perda la sua autorità sia per le sanzioni sia per il dissenso interno e sia anche (perché no?) di un intervento dell’ONU o di qualche nazione potente.
Non dobbiamo dimenticare infatti che il tempo gioca a favore degli ucraini.
I pacifisti vogliono la fine della guerra anche a scapito degli ucraini? Se è così neghiamogli le armi; ritengono più giusto che l’Ucraina non sia fagocitata da Putin? E allora occorre aiutare gli ucraini a difendersi.
Franco Fellicò
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