Se dovessi decidere io, dopo aver capito bene quali sono i problemi da risolvere, penserei effettivamente a chi rivolgermi.
Ma da quello che sento dire dai vari esponenti di quasi tutti i partiti è che il Governo deve essere necessariamente Politico e non Tecnico.
Mi sono domandato allora: “Ma che significa questo?” e non ho trovato una risposta precisa alla mia stessa domanda. Ho così provato a dare una interpretazione di quella che per molti sembra essere una esigenza importantissima.
A me è sembrato che si pensa, e lo pensano almeno i contendenti al potere, che esistano due categorie molto diverse di possibili uomini di Governo dove i tecnici sono una specie di ragionieri (sia pure di alto livello) che sanno gestire i problemi utilizzando i dati disponibili e trattandoli con metodi più o meno matematici, mentre i politici sono ?????.
Come vedete inizialmente non ho saputo trovare una definizione per definire i politici e ho dovuto continuare a pensarci a lungo finché mi è balzata in mente una parola che potrebbe sembrare anche un po’ polemica, ma comunque non più polemica del tono con cui si parla di tecnici. La parola è “intrallazzatori”.
Dopo queste riflessioni per cui si potrebbe concludere che secondo molti attuali detentori del potere bisogna decidere se il Governo debba essere messo nelle mani dei ragionieri o degli intrallazzatori, ho provato a capire come mai la maggior parte di quelli che sono chiamati a decidere se appoggiare o non il Governo Draghi danno tanto peso a queste due categorie.
E cosa ho capito? Ho capito che TUTTI questi signori hanno immediatamente pensato, d’altra parte come sempre, a quali conseguenza utili ci potrebbero essere PER LORO appoggiando Draghi e quale svantaggi invece potrebbero aspettarsi. Si capisce benissimo che loro si sentono NON TECNICI, e quindi sono dell’altra categoria, mentre considerano Draghi un tecnico. Appoggiandolo sanno quindi abbastanza bene che il loro potere si azzererebbe o diminuirebbe moltissimo, mentre pretendendo che il Governo sia politico potrebbero rimanere ancora in sella.
Che sia questo il motivo delle loro richieste è chiaro, tanto è vero che quelli un pò meno preoccupati dell’evento per loro funesto, sapendo abbastanza bene che sarà difficile rovesciare la situazione in cui oltre tutto loro stessi si sono cacciati, chiedono timidamente che Draghi formi un Governo quanto meno “misto” cioè costituito SI da ragionieri, ma anche con almeno un po’ di intrallazzatori offrendo ovviamente la loro disponibilità a fare quella parte necessaria in virtù della loro grande esperienza nella materia.
Secondo me l’errore che fanno tutti costoro, oltre a mostrare abbastanza chiaramente i loro interessi PERSONALI, è di pensare che Draghi sia soltanto un esperto tecnico che potrebbe voler nominare una serie di Ministri della sua stessa categoria che sarà difficile trovare tra loro stessi.
Ma, premesso che le capacità di quell’uomo che è noto ormai in tutto il mondo, non è assolutamente detto che siano solo quelle che i contendenti al potere dicono, non è neanche detto che lui costituirà una squadra sulla base delle due categorie che loro considerano antitetiche.
Non potendone fare a meno inneggiano tutti alle capacità del Supermario, ma poi per difendersi, provano a convincere i cittadini che il suo difetto principale è quella di essere un governo tecnico.
Io penso che le qualità di un personaggio che abbia qualche probabilità di risolvere i problemi impellenti che ha il nostro Paese siano altre e solo che il problema maggiore è che difficilmente sono tutte presenti nello stesso individuo, o in uno stesso gruppo di individui.
Certamente delle qualità molto importanti di un uomo potrebbero essere invece: l’onestà, la sincerità, la determinazione, l’altruismo, la serietà, l’attenzione alla giustizia, la rispettabilità; mentre sarebbe poco raccomandabile che fosse individualista, con interessi personali diversi del solo desiderio di avere la soddisfazione di riuscire, troppo chiacchierone, capace di utilizzare anche mezzi non etici pur di avere ragione, traffichino, ladro, ecc.
Se chi pensa di non appoggiare dunque Mario Draghi avesse citato che non dispone di qualche dote necessarie, documentandolo naturalmente, o se avesse da criticarlo per qualcuno dei difetti possibili, potrei anche capire chi pensa di non assecondarlo, viceversa posso solo pensare che si tratta di un’avversione dovuta a ben altri motivi,
Mi è capitato di sentire un altro Mario (Mario Monti) che lo ha definito uomo “risoluto e risolutivo” e da più parti si è fatto cenno alla DETERMINAZONE con cui è abituato a individuare gli obiettivi e alla sua grande capacità di non dimenticarsene se non quando è riuscito a raggiungerli (nel mondo è nota la sua frase che oggi viene più volte ricordata “whatever it takes” e cioè “tutto quanto è necessario”).
Questa è una dote indispensabile in una Italia in cui si è abituati a basarsi sulle chiacchiere e sulle promesse, piuttosto che sui risultati. E quando si trova qualcuno che ha quella dote, importa ben poco se sia un ragioniere o un intrallazzatore.
Franco Fellicò
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