La visita di Re Carlo III d’Inghilterra inizialmente non mi ha molto colpito; l’ho considerata una visita privata organizzata in occasione del suo ventesimo anniversario di matrimonio; mi ha colpito invece molto l’accoglienza che gli era stata fatta in particolare dal nostro Presidente della Repubblica e da tanti altri politici; poi però ho capito che la sua visita era anche una “Visita di Stato” e allora ho anche giustificato la particolare attenzione che gli si è dimostrata
Oggi (9 aprile 2025) mi è capitato di seguire in diretta il suo discorso pronunciato alla Camera dei Deputati e devo dire che le sue parole mi sono molto piaciute.
Ha iniziato con un primo ringraziamento alle autorità e ai politici italiani leggendo in italiano e concludendo con la frase: “Spero di non rovinare la lingua di Dante”.
Poi ha proseguito nella sua lingua e dopo aver ricordato Garibaldi, Mazzini, Cavour, e Marconi per la loro presenza anche nel suo Paese, ha parlato delle bellezze della nostra Italia che lui adora e ha ricordato l’ultima guerra nella quale sia i britannici che i soldati del Commonwealth, di cui lui è anche Re, che 80 anni fa hanno combattuto in Italia insieme ai nostri partigiani per la liberazione del nostro Paese.
Nel suo excursus ha ricordato Anzio, la Sicilia e Ravenna dove andrà a commemorare domani l’80simo anniversario della liberazione.
Poi ha molto parlato della cooperazione tra Regno Unito e Italia da tutti i punti di vista (culturale, economico, commerciale e militare) e ha fatto cenno anche all’aereo militare di ultima generazione che sarà costruito in collaborazione con noi italiani.
Il suo discorso è stato quasi commovente e si notava la schiettezza con cui pronunziava ogni parola e ogni concetto sottolineando il bel rapporto di amicizia che c’è tra il suo e il nostro Paese; e ha riicordato quanti italiani vivono e lavorano nel suo Paese e anche quanti inglesi vivono e lavorano in Italia.
Non ha mai fatto cenno alla crisi in cui Trump ha fatto sprofondare il mondo, ma le sue parole facevano ben intendere quanto sia utile lavorare in armonia facendo capire anche che il suo Paese, pur avendo abbandonato l’Unione Europea, ha ancora tutta l’intenzione di farne parte e di condividere con le altre Nazioni del continente gioie e dolori.
Infine ha affrontato un argomento che spero sia un vero monito per i nostri governanti; ha voluto parlare della lotta ai cambiamenti climatici, ricordando a tutti le ultime alluvioni avvenute sia in Italia che nel Somerset e sottolineando l’importanza di adoperarsi tutti insieme per porre freno a questi eventi drammatici che mentre nel passato avvenivano in ogni generazione, oggi invece si manifestano OGNI ANNO.
Ha più volte interrotto il suo discorso fatto fondamentalmente in inglese con tratti in cui ha parlato in italiano e si è capito benissimo che voleva con questo dare una dimostrazione tangibile di quanto il suo viaggio fosse stato per lui piacevole e gradito.
Ha terminato infine il suo discorso pronunciando queste parole in italiano: “Qualunque siano le sfide e le incertezze che inevitabilmente affrontiamo come Nazione nel nostro Continente ed oltre, ora e in futuro, le dovremo superare insieme e lo faremo insieme, e quando lo avremo fatto potremo dire contenti: E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE”
Ho provato a cercare su YouTube se fosse già disponibile il video con quel discorso, ma per ora c’è solo qualche piccola parte del tutto; probabilmente nei prossimi giorni sarà possibile trovare il discorso completo ed invito i miei lettori a trovarlo e a vederlo.
Franco Fellicò
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