giovedì 10 aprile 2025

La sospensione dei dazi

 

Cosa dobbiamo pensare? Forse stabilire che Trump è solo un CANE CHE ABBAIA (e poi non morde)? Oppure che Trump è un individuo così intelligente che ha architettato tutto al solo scopo di provocare una richiesta di accordi da tutti i Paesi colpiti con la sua minaccia?

 

O infine dobbiamo pensare che lui volesse veramente creare lo scompiglio mondiale con la sua guerra dei dazi aspettandosi di ottenere dei vantaggi superiori agli svantaggi per il suo Paese?

 

Vi sembra logica la sua nuova decisione di sospendere tutti i dazi per 90 giorni? C’è qualcuno che aveva immaginata questa eventualità?

 

Credo che siano in molti a farsi queste domande e sono abbastanza certo che nessuno si è data una risposta precisa e sicura.

 

Una cosa è certa: Trump è imprevedibile e non per delle scelte che nessuno si attende, ma per completa mancata di certezza di quello che decide.

 

Ogni giorno decida qualcosa che spesso è in completa contraddizione con quanto detto prima; e mi meraviglio finanche che le Borse sembrano seguire i suoi umori e non si sono ancora accorte che ogni sua decisione potrebbe essere modificata in brevissimo tempo.

 

Cerchiamo allora di esaminare con attenzione quello che è stato capace di combinare questo individuo in qualche mese soltanto.

 

Aveva affermato che in poche ore avrebbe fatto finire le guerre in atto; poi ci ha assicurato che ormai il conflitto russo-ucraino stava per essere quanto meno sospeso ed invece NULLA è accaduto e anzi la Russia ha solo intensificato i suoi bombardamenti sull’Ucraina e si è ripresa credo completamente anche i territori che gli Ucraini avevano occupato.

 

La guerra israelo-palestinese, malgrado i suoi contatti con Hamas, non ha subito modifiche di alcun genere, gli ostaggi israeliani sono rimasti in mano ai terroristi e la guerra è ripresa più intensa che mai.

 

La storia dei dazi sembra essersi interrotta magicamente e sembra solo perché: “la gente si era spaventata”; questa è la motivazione data da Trump stesso.

 

Insomma a questo punto a me pare che l’America si è messa nelle mani di un burattino, tronfio, spaccone, finto bullo e inesperto; egli ha tentato di imporsi con il mondo intero facendo la voce grossa per poi passare ad assumere la veste di un’umile pecorella.

 

Ora lui si aspetta di fare accordi con ciascuno dei 70 Paesi che aveva minacciato e finirà per non ottenere gran che e forse anche per cedere qualcosa in più di quello che era in essere prima del suo insediamento.

 

A questo punto devo dare ragione all’Europa che si è mossa lentamente e anche a Giorgia Meloni che probabilmente aveva già capito di che pasta fosse fatto Trump.

 

Credo che presto Trump dimenticherà sia il Canale di Panama che la Groenlandia; la sua popolarità è già in declino e i suoi elettori hanno avuto la lezione che si meritavano.

 

La guerra dei dazi è rimasta con la Cina (anche se Trump ha più di una volta affermato per presto ci saranno degli accordi anche con lei).

 

Il primo dazio lo ha sferrato Trump aggiungendo un 35% al 20% già presente (quindi 54%); la Cina aveva subito risposto con dazi nei confronto dei prodotti importati dagli USA del 36% (notare che si era mantenuta comunque al di sotto di quello ricevuto); poi c’è stata la reazione di Trump che a seguito del rifiuto di cancellare il dazio sui prodotti USA ha elevato quello contro i prodotti cinesi al 104% provocando una ulteriore reazione della Cina che ha aumentato i suoi dal 36% all’84%; infine Trump (quasi come chi vuole assolutamente avere l’ultima parola) ha elevato il dazio del 104% alla nuova aliquota del 125%.

 

Delle percentuali così alte (125% da un lato e 84% dall’altro) significano che il commercio tra i due Paesi viene completamente bloccato e quindi quello che è al momento la situazione tra Cina e USA è la stessa che si avrebbe nel caso di SANZIONI bilaterali.

 

Io non sono certamente un economista ma penso che la peggio, se una simile situazione dovesse permanere, l’avrebbe l’America che non avrebbe più la possibilità di ricevere la componentistica elettronica di produzione cinese che è necessaria come il pane per la realizzazione delle apparecchiature elettroniche di ogni genere e per l’automotive.

 

Dunque, o veramente ci sarà un accordo tra America e Cina, oppure chi pagherà per questo stupido duello (iniziato da Trump) saranno proprio gli americani.

 

L’effetto dello tsunami dei dazi è però stato utile al mondo intero che si è accorta di non poter più dialogare commercialmente con gli USA o quanto meno che quel mercato è a rischio per cui tutti hanno provato a incrementare i rapporti con altre Nazioni.

 

Anche l’Italia mi par di capire che ha effettivamente addolcito i rapporti tesi che aveva con la Cina e credo che presto ci saranno degli accordi atti a consentire maggiormente l’importazione delle auto elettriche e batterie cinesi e in cambio nell’aprire all’esportazione dei nostri prodotti verso di loro.

 

Intanto ora mi aspetto che in questo 90 giorni ci sia una corsa all’acquisto degli importatori americani sia per approfittare della sospensione, sia anche per aumentare il più possibile le riserve di prodotti importati nell’ipotesi, scaduti i 90 giorni, che i dazi dovessero riprendere ad essere operativi.

 

Non ho ancora sentito quello che pensano i nostri imprenditori, ma indubbiamente ritengo che debbano aspettarsi di ricevere tutti quegli ordini che si erano interrotti e anche molti di più.

 

Franco Fellicò

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