mercoledì 10 gennaio 2024

L'alternanza dei Governi

Il giorno 30 dicembre  2023 è stato approvato il :

 

“Bilancio di previsione per l’anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”

 

Per chi avesse la forza di consultare il risultato, esiste un SUPPLEMENTO alla Gazzetta Ufficiale di APPENA 350 pagine le cui prime 115 contengono 21 articoli e le restanti sono una serie di allegati.

 

Nell’articolo 1 ai commi 64 – 67 è spiegato come cambiano le plusvalenze immobiliari per chi ha usufruito del 110% con cessione del credito.

 

In pratica la tassa riguarda chi dovesse vendere un’abitazione che ha usufruito del 110%, e mi par di capire che se dalla fine dei lavori sono passati meno di 5 anni il costo dei lavori dovrebbe essere tassato al 26% (questo significa che il 26% di quanto elargito dallo Stato tornerebbe all’erario) se la vendita invece dovesse avvenire dopo i 5 anni e fino a 10 anni dopo, allora i costi sarebbero riducibile al 50% (quindi il 26% andrebbe calcolato solo sulla metà dei costi degli interventi)

 

E' stato così trovato un modo per recuperare, sia pure entro 10 anni, una buona parte di quanto è stato elargito.

 

Ricordo che l’incentivo del 110% è stata una decisione presa da un Governo che se fosse stato onesto avrebbe dovuto, oltre che spiegare le regole per poter usufruire dell’incentivo, chiarire anche che i richiedenti della sovvenzione sarebbero anche stati opportunamente tassati al momento delle vendite degli immobili interessati; ma naturalmente quel Governo si è guardato bene dal farlo, sicuro che un modo per recuperare quelle spese sarebbe stato trovato successivamente e anhe che molto probabilmente se ne sarebbe dovuto occupare un Governo diverso.

 

I governanti attuali si sono trovati nel nostro caso a dover tener fede a delle promesse fatte da altri e per rientrare nelle spese, da una parte hanno stretto i freni delle elargizioni e dall’altra hanno pensato di recuperare almeno una parte dei soldi elargiti, cosa che hanno fatto con la nuova tassa.

 

In pratica però, come al solito, sono state cambiate le carte in tavola, sia pure da un Governo diverso, cosa che è chiaramente scorretta per uno Stato che prima promette senza chiedere alcun corrispettivo e poi a cose fatte decide di riprendersi quanto meno parte di quanto è stato elargito.

 

Capita spesso che un Governo fa delle elargizioni anche se sono insostenibili, rimandando a dopo un modo per recuperarle e sapendo bene che la difficoltà la potrebbe avere il Governo successivo; in questa maniera si costringe il Governo successivo a delle azioni riparatrici che serviranno a metterlo in cattiva luce cosa che molto probabilmente risulterà utile a chi ha avviata la manovra visto che molti elettori si sposteranno nuovamente verso chi ha iniziato a gabbarli. 

 

E così ecco come si spiega l’alternanza dei Governi.

 

Ma in conclusione quelli che pagano lo scotto di queste continue manovre sono i cittadini; infatti quanti di essi non avrebbero proprio chiesta la sovvenzione se avessero saputo che insieme ad essa stavano decidendo di accollarsi una nuova tassa?

 

Franco Fellicò

 

 

2 commenti:

Claudio V ha detto...

Caro Franco ho sempre sostenuto che il 110% sulle ristrutturazioni fosse una follia in termini. Un paese l' Italia che piange miseria da sempre, come fa solo a pensare un provvedimento del genere e come solito senza stringenti controlli e che quindi ha generato trucchi, truffe e uno sconsiderato aumento di tutte le materie. Mi chiedo ma i nostri amati governanti usano il cervello e pensano alle conseguenze del loro operato, sospetto di no.Chi ha usufruito in modo corretto ha fatto bene, certo, adesso il nuovo governo cerca qualche rimedio,SI , è giusto,non credo,prendere provvedimenti a posteriori con effetti retroattivi è sempre fonte di grossi disagi e denota mancanza di serietà,ma di questo siamo abituati .




Enzo ha detto...

Cambiare le carte in tavola è sempre triste ma è ciò che i governi fanno da sempre. Anche l'introduzione del superbollo fu un tradimento a chi il giorno prima aveva acquistato un'auto. Ciò che è peggio è che spesso un governo colpisce quella parte del popolo che non pensa essere il suo elettorato: chi ha usufruito del 110% è considerato più vicino al governo Conte, non sorprende che il governo Meloni decida di tassarlo.

Anche se, è il mio pensiero, in un futuro in cui ci sarà sempre meno bisogno del lavoro umano, dovremo imparare prima o poi a dare una nuova prospettiva al concetto della redistribuzione della ricchezza e ripensare la "moneta".