martedì 11 ottobre 2022

Atteggiamenti

 

Quando cambia un Governo e capita anche che non viene confermato quello che c’era prima, l’atteggiamento della maggior arte dei cittadini non è quello che ci si dovrebbe aspettare.

 

Specie se il vincitore, oltre a non essere lo stesso di prima, è stato eletto a larga maggioranza, come nel caso ultimo, allora quello che accade non ha molto di razionale.

 

Bisognerebbe partire dal principio che un nuovo Governo, qualunque esso sia, dovrebbe partire certamente con l’intenzione di essere migliore di quello che lo ha preceduto; ovviamente però saranno i suoi provvedimenti a dimostrare ai cittadini se il suo nuovo approccio e le sue nuove decisioni saranno le migliori possibili in rapporto alle difficoltà del momento.

 

Ma io, che io ho molti amici di sinistra, mi accorgo che nessuno di loro ritiene sia corretto giudicare il nuovo Governo e ancor più la nuova leader, esaminando quello che man mano farà.

 

Ciascuno di quelli che hanno votato a sinistra escludono a priori che ci possa essere qualcuno che sia più capace o che faccia meglio dei loro beniamini e quindi prima ancora di verificare se qualche buon risultato ci sarà, già da subito si schierano contro.

 

Quello che dico vale per i cittadini e ancor più per i politici che hanno perso

 

Ora però voglio sottolineare due cose; la prima è che oggi quando si vota, la maggior parte degli elettori vota destra o sinistra, non perché interessato ai programmi dell’uno o dell’altro o perché hanno fiducia in un certo leader, ma solo perché considerandosi di sinistra o di destra votano “per abitudine” quelli del loro partito. Sono ben pochi quelli che si stancano degli insuccessi di chi hanno sempre votato e decidono di cambiare.

 

La seconda cosa poi è che danno per scontato che nessuno possa essere migliore di quelli a cui loro sono affezionati, e ne sono così convinti che sperano che il Governo che non hanno votato faccia così male da consentire al più presto il ritorno di quelli che hanno perso; e questo anche se i cattivi risultati dovessero danneggiare la propria Nazione. Sembra che per loro sia più importante che al Governo ci sia il proprio partito, piuttosto che le cose italiane vadano bene.

 

Questo io lo noto oggi, nel passaggio dalla sinistra alla destra, ma sono sicuro che accadrebbe anche se dalla destra si passasse alla sinistra. Allora sarebbe la maggior parte di quelli destra ad augurare un pessimo risultato a quelli di sinistra.

 

Ora quello che a me pare poco logico è che, se ci teniamo alla nostra Italia, tutti noi dovremmo, almeno all’inizio di una nuova legislature, quanto meno sperare che il nuovo Governo (che sia di destra o di sinistra) faccia bene, perché ciò che dovrebbe essere importante veramente, sono i buoni risultati per il Paese.

 

Ma c’è poi un’altra cosa che è illogica e che si verifica non subito, ma immediatamente dopo ogni decisione di un qualsiasi Governo; quello che accade è che tutti gli appartenenti all’opposizione considereranno sbagliati la maggioranza dei provvedimento del Governo in carica; oppure, nella migliore delle ipotesi, diranno che, se ci fossero stati i loro, le cose sarebbero state fatte meglio.

In pratica tutti quelli appartenenti ai partiti dell’opposizione, anche quando ci sarà un risultato interessante, diranno che se ci fossero stati al Governo i loro, le cose sarebbero andate meglio.

 

Quest’ultima cosa è molto simile a quella che accade a me quando per cercare di evitare il traffico decido di prendere una strada diversa dalla solita; se la mia scelta risulta buona, mia moglie non dice niente, se invece mi imbatto in un gran traffico anche nel nuovo itinerario mia moglie mi dice che se non avessi cambiato strada saremmo andati meglio (pur non avendo nessuna possibilità di dimostrarmi che la strada da me abbandonata era più libera).

 

Io penso che bisognerebbe invece essere più fiduciosi in un qualunque nuovo Governo e anche valutare in assoluto le sue decisioni, e non metterle mai in relazioni con le ipotetiche scelte che avrebbe fatto il proprio partito.

 

Voglio ricordare che i grandi problemi che abbiamo hanno poco a che vedere con le ideologie dei vari partiti; si tratta di problemi economici, di energia, di salute della popolazione, di contrasto ai cambiamenti climatici e di gestione della tragica guerra in atto.

 

Chi ci rappresenta deve essere soltanto amante della giustizia, dotato di intelligenza e di onestà; dovrà essere capace di utilizzare i migliori cervelli del Paese (non necessariamente appartenenti al partito di maggioranza) purché interessati effettivamente alla propria Nazione e all’Europa in cui siamo.

 

Conta ben poco l’essere di sinistra o di destra, quanto meno in riferimento ai grandi problemi che vorremmo fossero risolti al meglio; dobbiamo convincerci che chi li risolverà o li saprà affrontare nel migliore dei modi sarà un benemerito, INDIPENDENTEMNTE dal suo colore politico.

 

 Franco Fellicò

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