venerdì 21 maggio 2021

Evviva l’ARERA (…ovvero una nuova presa per i fondelli).

Si chiama ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ed è un organismo istituito fin dal 1995 che conta chissà quanti dipendenti ovviamente ben pagati.

Il suo mestiere, lo si legge sul sito, è di “garantire la promozione della concorrenza e dell’efficienza dei servizi di pubblica utilità  e tutelare gli interessi di utenti e consumatori”.

Si occupa di elettricità, di gas, dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti e del telecalore.

Produce ogni tre mesi delle complicate tabelle che fanno variare i prezzi delle varie forma di energia e non si occupa solo del mercato tutelato ma stabilisce circa il 65% del prezzo delle energie (sia elettricità che gas) anche se i fornitori sono quelli del mercato libero che quindi possono farsi concorrenza solo per il 35% del totale; vi sembra un modo corretto questo per occuparsi di favorire la concorrenza?

Le tabelle sono complicatissime e costituite da decine e decine di voci che variano tutte ogni tre mesi e sono anche diverse da regione a regione. 

L’esistenza di quelle tabelle sono una manna per i fornitori di energia che riescono molto spesso ad annegare al suo interno anche altri costi scusandosi con i clienti e dicendo che si tratta di costi obbligatori perché decisi da ARERA, ed è assai difficile dimostrare il contrario.

ARERA ha anche istituito un sito apposito per interagire con i cittadini raggiungibile a questo indirizzo: http://www.sportelloperilconsumatore.it/ al quale ci si può iscrivere e al quale possono essere richieste informazioni e delucidazioni.

Sembra quasi trattarsi di un sito della NASA in quanto se ci si registra (obbligatoriamente se si vuole contattarli) occorre farlo comunicando una serie di notizie personali e poi creare una password molto difficile; ogni tre mesi si riceverà una email che impone il cambio della stessa e quando ci si collega non ci si accontenta solo delle credenziali, ma bisogna anche digitare un codice OTP che viene inviato per sicurezza con un SMS sul proprio cellulare. Sembra quasi che si tratti di una Banca che ha la necessità di ridurre il rischio di frodi (ma quali frodi immaginano questi signori visto che trattasi solo di un sito per informazioni?).

Quello che è certo è che sono una vera organizzazione di quelle che  siamo abituati a vedere in Italia, una organizzazione che sembra avere come unico obiettivo quello di rendere il più possibile complicate le cose semplici.

Mi sono innervosito più volte quando ho avuto bisogno di capire le loro delibere costituite nel caso più comune da decine e decine di pagine.

L’ultima che mi è capitata è quella che mi ha spinto a  sfogarmi con questo scritto; 

E da un bel po’ di tempo che mi sto interessando alle vetture elettriche e ne ho provate parecchie; ho capito che possedere un’auto elettrica servendosi soltanto delle colonnine pubbliche che bene o male stanno diffondendosi è una pazzia, anche perché si rischia di avere oltre allo svantaggio di aspettare ore fuori casa in attesa che le batterie vengano caricate, c’è anche il rischio di spendere per i rifornimenti ancor più che con la benzina o con il gasolio. Infatti il costo del kilowatt dalle colonnine può essere dal doppio ad anche più del triplo di quello del Kw di casa.

Dunque chi  acquista un’auto elettrica deve poterla caricare di notte a casa propria almeno per la maggior parte delle volte e se vuole che essa possa ricaricarsi in una intera nottata deve necessariamente avere un contratto di fornitura che permette di erogare 6 o 7 Kw all’ora; e dovrebbe anche installare una wallbox per poter meglio sfruttare i Kw disponibili.

Se si chiede ai fornitori si scopre che per aumentare la potenza, cosa che per i valori detti sopra si fa da centrale quasi sempre senza intervento fisico di un tecnico, occorre qualche centinaio di euro; si tratta di una spesa che non comprendo visto che si traduce per il fornitore di fare più o meno un qualche click su un computer, ma che è per fortuna una tantum e quindi si può anche accettare. Circa il costo al Kw, esso secondo i fornitori NON CAMBIA. Ma io sono sospettoso e visto che di mezzo c’è l’ARERA, allora ho chiesto anche al loro sportello del consumatore e naturalmente ho saputo che invece i costi fissi decisi dall’ARERA, non si capisce perché, ma aumentano e così anche il costo per Kw; e poi mi hanno detto una serie di cose fino a non farmi capire affatto a quale vera maggiorazione sarei potuto andare incontro. Bella la risposta ricevuta, specie pensando che quell’organismo dovrebbe avere come missione la PROTEZIONE dei consumatori.  

Poi però loro stessi mi hanno detto in anteprima che stavano studiando (grade parolona per me) di consentire l’aumento della potenza solo nella notte, consentendo quindi anche a chi aveva un contratto da 3 Kw (quindi alla maggioranza di noi) di poter caricare una vettura elettrica. E questo in nome della transizione ecologica che cerca di incentivare la mobilità elettrica.

Da allora è passato qualche mese e poi finalmente ho letto in rete che dal 3 maggio 2021 i cittadini potevano fare la richiesta di partecipare alla “sperimentazione” che sarebbe iniziata il 1 luglio 2021 e sarebbe durata fino 31 dicembre 2023 (chissà perché sperimentazione e chissà perché con una data di termine predeterminata).

Essendo ormai maggio inoltrato ho chiamato ACEA (il mio fornitore) per chiedere notizie e ho scoperto che nessuno sapeva niente di questa possibilità e allora ho cominciato ad indagare in rete; ho trovata la delibera dell’AREA (https://www.arera.it/allegati/docs/20/541-20.pdf), naturalmente di 19 pagine, le cui prime 11 sono in elenco di richiami a motivazioni difficili da rintracciare e poi alla fine ben 10 ARTICOLI che indicano i requisiti necessari sia per i richiedenti sia per i fornitori di dispositivi.

Si tratta di requisiti capestro che faranno inorridire tutti e che produrranno semplicemente un’astensione totale dei cittadini dal fare la richiesta.

Basti pensare che la domanda va fatta al GSE (altro organismo che regola chissà cosa) sul cui sito esiste tutta una modulistica da riempire per fare la domanda e anche un elenco di Wallbox idonee ad essere utilizzate.

Per chi no lo sapesse i produttori di wallbox oggi sono varie centinaia ma negli elenchi di GSE se ne trovano solo 4! Poi si viene a sapere che le wallbox accettate devono utilizzare necessariamente il protocollo  OCPP altrimenti non posso essere considerate idonee ed è ACCERTATO che non esistono quasi wallbox che utilizzano quel protocollo. Ma lo hanno fatto apposta per lasciare spazio solo a pochi fornitori? Speriamo di NO..

Chi non pensa alla macchina elettrica non è interessato, ma quello che vorrei far capire è che queste limitazioni sono come se a ciascuno di noi venisse chiesto di avere delle determinate lampadine in casa e anche di essere pronti a ricevere in qualunque momento la visita di qualcuno del GSE che potrebbe venire a verificare se il ferro da stiro o il tostapane è uno di quelli autorizzati ad essere collegato alle nostre prese elettriche!

Insomma ci vogliono così tanti requisiti da scoraggiare anche il più agguerrito dei cittadine e dunque, come sempre avviene nel nostro sventurato Paese si capisce che le regole e le delibere vengono create soltanto per dimostrare che si sta lavorando a qualcosa (e quindi a cercare dimostrare la necessità di tenere in vita certi organismi), ma mai per ottenere qualcosa di utile. 

Ho allora scritto nuovamente allo sportello del consumatore di ARERA, ma non per altre richieste, ma per esternare il mio disappunto di consumatore; ovviamente per non essere troppo disturbati quelli dell’ARERA hanno consentito di esprimersi con un massimo di 500 caratteri e quindi ho dovuto ridurre al minimo la mia lamentala che è stata la seguente:

Vi esprimo il mio disappunto per l'idea di offrire ai privati l'aumento della potenza a 6Kw durante la notte per la ricarica delle vetture elettriche. Dopo oltre mezza giornata per capire come fare la richiesta, mi sono arenato visto l'ESTREMA COMPLESSITA e la grande quantità di requisiti necessari sia dell'utente sia del tipo di Wallbox da utilizzare. Come sempre una cosa che per essere un incentivo doveva essere semplice, è diventata complicatissima. Se non la semplificate, sarà un GRAN FIASCO

Non so se continuerò a pensare ancora ad una vettura elettrica che considero una grande importante evoluzione dell’automobile e anche utile a preservare l’ambiente, ma se dovessi rinunziarvi  i motivi principali saranno le pastoie in cui ci si devo muovere che invece di agevolare una transizione che tutto il mondo ci chiede, non fanno altro che frenare tutte le nostre buone intenzioni, senza alcun motivo logico.

Franco Fellicò

 

1 commento:

CLAUDIO VEDRINI TORRICELLI ha detto...

sempre la solita manica di inutili pagliacci come sempre la confusione regna sovrana ma è così per tutti i fornitori che si occupano di energia ovviamente in questo modo fanno quello che vogliono e i clienti pagano senza nemmeno sapere quanto ma chi accetterebbe di entrare in un supermercato e acquistare prodotti senza sapere il prezzo bene per la fornitura della energia elettrica è così i prezzo al kw lo scopri solo al momento della fattura fanno apposta così ci si diverte sorpresa e mistero.