Questa precisazione, che potrebbe essere anche vista come un “Errata corrige” fa riferimento al mio precedente scritto (Le decisioni del Governo e le reazioni delle regioni e dei cittadini).
La ritengo doverosa anche per rispettare la mia posizione di osservatore il più possibile imparziale.
Nell’ultimo mio scritto non c’è dubbio che traspare il mio apprezzamento per le azioni messe in atto per contrastare la pandemia dal Governo e la mia disapprovazione per le reazioni delle regioni e dei cittadini.
Ma, come sempre, ho giustificato la mia posizione esponendo i motivi che mi avevano spinto ad assumerla.
Devo ora ricredermi e rettificare le mie affermazioni. Infatti, dopo che un amico mi ha fatto notare che anche se il Governo aveva effettivamente definiti 21 elementi da considerare per decidere a quale fascia di rischio ciascuna regione dovesse appartenere, non aveva indicato anche i pesi da dare a ciascuno di essi.
Io per la verità, prima di congratularmi con il Governo avevo voluto controllare che i punti ci fossero veramente e li avevo anche trovati visto che avevo anche pubblicato il link in cui era possibile vederli: poi PER LOGICA avevo immaginato che avessero anche concordato una formula a mezzo della quale decidere l’appartenenza delle regioni alle fasce, e naturalmente era in quella formula che il peso doveva esser inserito per trattare ciascun elemento.
Ero perciò sicuro che avevano quindi scelto la strada dei 21 parametri perché erano desiderosi di evitare ogni complessa discussione di una “commissione” e volevano dimostrare a tutti noi di voler essere assolutamente imparziali.
Mi sono accontentato quindi di aver trovato i parametri e, come ho detto prima, mi sono convinto che avevano ragionato propri in maniera oggettiva.
Quando il mio amico ha detto che non c’erano i pesi, io ho difeso ancora il Governo dicendo che probabilmente si erano accontentati di mostrare i parametri e che, per non scendere in dettagli troppo tecnici, avevano assunto che avremmo capito che sarebbero stati trattati in maniera automatica.
Comunque per convincere il mio amico ho fatto delle ricerche sicuro che, se la formula fosse stata pubblicata, l’avrei trovata.
Ed invece ho trovato tutt’altro; ho scoperto nientemeno che i 21 parametri tanto accuratamente preparati, non venivano valutati a mezzo di una formula ma da una “Cabina di regia” cioè da alcuni personaggi che ovviamente si sarebbero accapigliati tra loro per decidere l’assegnazione delle regioni. L’articolo, che non sono poi riuscito più a trovare, perché altrimenti l’avrei pubblicato qui, riportava anche i nomi dei personaggi che la costituivano.
Il mio amico quindi aveva ragione; in effetti il Governo, dopo aver preparato tutto quanto occorreva per essere giusti ed imparziali, aveva poi affidato il compito della valutazione non ad una formula predefinita e concordata, ma a una “commissione”.
I 21 parametri erano stati pubblicati con grande risalto, mentre nessuno ha detto che la valutazione dei parametri sarebbe stata fatta da una apposita “Cabina di regia” e i cui membri non si conoscono ancora oggi (se qualcuno che mi legge dovesse scoprire quei nomi, lo prego di segnalarmelo perché mi piacerebbe rileggerli).
Ieri ho parlato della cosa con mia sorella Lucia la quale mi ha ricordato una barzelletta che illustra bene quello che è avvenuto che nel nostro caso.
Eccola per chi non la conosce o non la ricorda:
Prima di sferrare un attacco contro un avamposto nemico il comandante di un battaglione invia un soldato ad indagare sulla forza nemica e gli chiede di fargli sapere quanti uomini fossero asserragliati nel castello del nemico.
Non passa molto e il soldato ritorna alla base e afferma che nel castello ci sono 2032 uomini.
Dopo essersi congratulato con il subalterno, il comandante gli chiede:: “Sei stato bravo, ma come hai fatto ad essere così preciso?” E lui risponde immediatamente: “Ho visto che in ciascuna delle 8 torrette ci sono 4 uomini e quindi sono in totale 32, ho aggiunto un altro paio di migliaia che staranno all’interno del castello e quindi sono 2.032”.
Possiamo concludere quindi che l’oggettività tanto sbandierata è stata avviata bene con la definizione dei 21 parametri, ma poi è stata vanificata dalla valutazione a mezzo di un metodo non automatico e predefinito.
Questo che ho appena detto si presta a due interpretazioni diverse:
La prima (quella dei benpensanti) che credono nella massima onestà di tutti i membri della “Cabina di regina” che si può riassumere così:
I risultati delle assegnazioni alle fasce di rischio non potranno essere perfette e veramente oggettive in quanto risentiranno, anche se inconsciamente, delle responsabilità che ciascun membro ha, delle loro emozioni e anche dei loro orientamenti politici.
La seconda (quella dei sospettosi) che immaginano un disegno architettato apposta dai governanti, che invece si riassume così:
I risultati delle assegnazioni alle fasce di rischio sarà fatta, come al solito, in maniera clientelare: infatti il Governo ha inventato la favola dei 21 parametri per ingannare i cittadini, ma invece poi a decidere sono i loro beniamini che sanno bene come comportarsi
Io non mi pronunzio e lascio che potrà pensare quello che vuole; comunque sia, se farà parte dei benpensanti rileverà l’inettitudine del Governo, se sarà con i sospettosi scoprirà di essere stato vittima di un’altra “presa per i fondelli”
Per concludere osservo ora che quello che avevo scritto nel mio documento precedente non ha più il valore che gli avevo assegnato, e se oggi un po’ tutte le regioni si stanno lamentando del posto che gli hanno assegnato, possono benissimo avere ragione, visto che i dati che loro stessi hanno inviato all’autorità centrale stati valutati da una commissione e non sono stati direttamente utilizzati in una formula predeterminata e concordata.
5 commenti:
quel "tuo amico" che citi, si è spinto oltre.
1) - ha "difeso" il governo mostrando (lui non sa dimostrare niente di non matematico) che a suo avviso era praticamente impossibile "oggettivizzare" i 21 punti.
2) - ha "denigrato" il governo affermando (sempre secondo lui che si considera un nessuno secondo a nessuno) che quello dei 21 punti si tratta di un altro, ennesimo battage elettorale destinato ad abbagliare (= far fessi e contenti, nel suo idioma) gli italiani, come è d'uso.
Cordialità
Lucio Musto
Caro franco,
pensare ad una formula che integri i 21 parametri in base a dei pesi per avere un'unica grandezza che confrontata con opportune soglie porta a decisioni automatiche non mi sembra applicabile. Questo modo di fare è usuale nei ranking, per confrontare in via preliminare situazioni diverse, ma non è normalmente utilizzato per assumere decisioni.
Neppure abbiamo ancora un sistema di intelligenza artificiale adequato, addestrato con le decisioni corrette assunte in occasione di alcune migliaia di pestilenze e pandemie, e forse è meglio così.
Ci dobbiamo accontentare della Cabina di Regia, che potrebbe, almeno in parte, agire in base ad un insieme di criteri determinati, che sarebbe utile conoscere, ma che non so se stanno scritti in qualche documento.
Presumo che tutto si risolva a maggioranza (qui i decisori hanno peso diverso) in base alla situazione del virus e alle condizioni del sistema umano, sociale e materiale sottostante.
Credo che no ci rimanga che confrontare atteggiamenti, coerenza, opportunismo, protagonismo, competenza ecc dei vari attori.
Ciao a tutti
Ugo Mocci
Io credo che entrambi abbiate dimenticato cosa dice il titolo del primo mio scritto (questo è infatti solo una correzione a quello che avevo affermato cil giorno 7/11).
Se rileggete il titolo, intendevo parlare delle reazioni di regioni e cittadini alle decisioni del Governo, e infatti nel primo scritto specialmente, ho solo criticato l'insofferenza di Fontana e altri perché l'ho trovata illogica.
Io non ho sentito nemmeno la necessità di leggere il contenuto di ogni singolo parametro (mi è bastato solo sapere che ci fossero) visto che quello che volevo affermare non ne poteva essere influenzato.
Quindi non spostiamo il discorso su altri argomenti quali quello della validità del contenuto dei punti o sulla dimostrazione che l'unico mezzo per decidere è la Cabina di regia. Non stiamo parlando di quello. Si può sempre decidere di parlarne, ma dobbiamo cambiare argomento.
Non condanno il governo per non aver implementato una formula matematica: evidentemente il pensiero seguito è che la decisione dovesse essere di tipo politico, pur tenendo conto dei 21 parametri scelti, e noi, che in regime di democrazia, ci siamo affidati ai nostri governanti, dobbiamo aver fiducia, quindi voglio sposare la prima delle tue ipotesi, di scelte fatte comunque in maniera oculata per il nostro bene, ma allora perché non dirlo apertamente?
In tutte le innumerevoli trasmissioni televisive interrogati sull'argomento tutti i personaggi pubblici hanno parlato di scelta obbligata fatta su parametri oggettivi senza alcun tipo di discrezionalità.
E qui sta l'inganno: vogliono decidere a loro discrezione, ma vogliono farci credere il contrario. questo è gravissimo, e questo, sì, ingenera il dubbio che quella discrezionalità al di là dei 21 parametri tenga conto di ben altre motivazioni, forse non tutte limpide.
Per essere credibili bisogna essere sinceri sempre, e non ad intermittenza.
Lucia
Io lo lascerei ma pare non arrivi.
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