giovedì 14 maggio 2020

Naturalmente non hanno capito la lezione


Questa volta voglio provare ad anticipare quello che probabilmente avverrà e che, chi si sta occupando della fase 2 avrebbe dovuto capire certamente prima di me.

Chi ha un po’ di intelletto quando sbaglia dovrebbe accorgersene e dovrebbe almeno cercare di non ripetere ancora una volta gli stessi errori.

Come ho detto nel mio scritto di qualche giorno fa, il calmiere sulle mascherine introdotto all’improvviso quando il fenomeno della speculazione era ormai in atto, non solo non ha avuto l’effetto voluto, ma ha creato anche altri problemi; si è trattato quindi di un errore.

Allora ci si aspetterebbe quanto meno che quel tipo di errore non venisse più ripetuto, ed io invece mi aspetto che ancora una volta o non si provvederà in tempo, oppure peggio ancora, si inventerà qualcosa quando sarà tardi, peggiorando ancora una volta quello che sarà accaduto.

Ma ora provo a spiegarmi meglio, illustrando quello che penso avverrà nel prossimi giorni.

Come è noto c’è una forte spinta da parte degli imprenditori e ancor più dai commercianti per la ripresa delle attività; con molta prudenza il Governo sembra sia stato costretto anche ad anticipare dei passi rispetto a quanto previsto, e l’unico mezzo che ha per cercare di non far crescere i contagi, pur riattivando le attività, è quello di imporre una particolare attenzione che TUTTI dovranno avere nello svolgere la propria attività.

I ristoratori, i bar, i parrucchieri e quelli della balneazione avranno quindi l’obbligo di rispettare delle regole che sostanzialmente sono quelle del distanziamento. Per questo si sono fissate delle distanze precise tra i tavoli dei ristoranti, tra le postazioni dei parrucchieri, tra gli ombrelloni sulle spiagge, ecc. ecc.

Ovviamente questo comporterà un minor numero di coperti disponibili per ciascun ristoratore, un minor numero di ombrelloni su una stessa superficie di spiaggia e così via.

Non bisogna essere allora degli scienziati per capire che accadrà che ognuno di questi attori provvederà ad innalzare i prezzi che aveva praticato fino ad ieri; e, come accade sempre quando un motivo qualunque richiede un aumento dei prezzi, l’entità dell’aumento sarà anche superiore a quello necessario, perché i commercianti approfitteranno della situazione non solo per ripianare ma anche per migliorare i propri guadagni.

Dunque è certo che tutti questi servizi subiranno degli aumenti notevoli che tutti cercheranno di giustificare con il minore sfruttamento dello spazio disponibile.

E’ anche probabile comunque, e questo sembra che i commercianti non lo capiscano, che per il timore della pandemia non ci sia tanta voglia di andare a pranzo o a cena ad un ristorante e anche ad andare a passare una giornata al mare e che quindi saranno in molti a decidere di rinunziare almeno per un anno alla vacanza al mare e a rimandare la ripresa dell’abitudine di una pranzo o una cena fuori casa.

Questo aggraverà la situazione perché potrebbe accadere anche che i pochi posti disponibili sia al mare che ai ristoranti non vengano neanche utilizzati completamente e questo potrebbe provocare quindi un ulteriore “necessità” di alzare i prezzi.

Mi sono riferito principalmente ai ristoratori e agli addetti alla balneazione, ma il discorso vale per tutti i commercianti che alzando i prezzi anche solo per il minor afflusso previsto, non faranno altro che scoraggiare ulteriormente i consumatori .

Vista questa situazione il Governo dovrebbe per tempo cercare di bloccare questi aumenti, anche se in parte comprensibili e quindi dovrebbe imporre PER TEMPO non soltanto le distanze, ma anche il mantenimento dei prezzi praticati nell’anno precedente.

Ma così i commercianti guadagneranno di meno? Si certamente, ma meglio questo che chiudere definitivamente. Il Governo potrebbe, piuttosto che promettere 500 euro di “bonus vacanze” alle famiglie, ridurre il danno dei commercianti diminuendo o meglio azzerando le tasse per questi imprenditori, visto che guadagneranno molto di meno.

Un intervento di questo tipo o comunque un qualunque intervento che cerchi di non far innalzare i prezzi, sarebbe utilissimo e non solo per i cittadini, ma anche per gli stessi commercianti; infatti solo mantenendo i prezzi, essi potranno avere più probabilità di presenze; se i prezzi saliranno ci saranno due motivi per i cittadini di evitare sia il mare che i ristoranti: la paura della pandemia e il costo alto da sostenere. Viceversa se i prezzi saranno gli stessi degli anni passati ci saranno due motivi per non rinunziare: il costo inalterato e lo spazio maggiore disponibile rispetto agli enormi affollamenti del passato.

Non mi risulta che ci sia qualche politico che abbia pensato a queste cose semplicissime e quindi mi aspetto che niente di quello che dovrebbe essere messo in atto SUBITO, sarà fatto; forse si tenterà di fare qualcosa quando sarà troppo tardi, ripetendo l’errore fatto con le mascherine.

Franco Fellicò

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