Non
mi è mai piaciuto sentire che un malavitoso o un assassino o ancor peggio un politico
disonesto l’abbia “fatta franca” a seguito della prescrizione del reato.
Non
sono un giurista, ma da semplice “uomo della strada”, e quando accade questo, neanche molto di rado, vengo preso da una rabbia da insofferenza.
Non
riesco ad accettare che per un motivo assolutamente indipendente dal fatto
avvenuto, causato al 90% dalla lentezza della nostra magistratura, un individuo che è quasi certamente un delinquente, abbia potuto evitare di essere giudicato e
spesso abbia potuto evitare di subire una condanna.
Capisco
anche che la prescrizione possa essere utile in qualche caso a cittadini onesti
che sono erroneamente incappati in processi dalla durata infinita, ma sappiamo
tutti che la maggior parte delle volte questo diritto viene utilizzato da chi
invece dovrebbe essere condannato, come soluzione al suo problema.
Sappiamo
che l’enorme burocrazia e la grande selva di regole, consente agli avvocati di
allungare i tempi dei processi a proprio piacere e quindi questi ultimi, quando
non hanno più alcun elemento utile da mettere in campo per difendere il proprio
assistito, fanno uso di questa possibilità adoperandosi per far raggiungere il
giorno della prescrizione.
Se
ho capito bene, questo è quello che prevedeva nel passato la “prescrizione” nel
nostro Paese. Se invece mi sbaglio prego chi mi legge di correggermi con un
commento.
Senza
scendere in mille considerazioni a me sembra che l’idea di cambiare questa
regola per evitare di regalare l’impunità a chi non la merita, non è una
cattiva idea.
Ma
mi accorgo che, come al solito, sono mesi che si continua a discutere su questo
argomento senza riuscire a trovare un accordo e anche con la possibilità che
queste discussioni possano minare addirittura l’esistenza del Governo in
carica.
Con
dissertazioni molto particolari ci sono quelli contrari alla modifica e io, che
come ho detto parlo da “uomo della strada”,
stento a capire le loro ragioni.
Pare
che la magistratura e gli avvocati non siano d’accordo. Mi sembra anche logico
che gli avvocati siano contrari, visto che è un’arma che attualmente hanno per
riuscire a far salvare quei clienti per i quali le prove di colpevolezza sono
schiaccianti, ma non capivo perché invece la magistratura fosse contraria.
Ma
alla fine l’ho capito quando ho sentito alla TV e ho poi anche letto in rete
che IL PRIMO PRESIDENTE DELLA CORTE DI CASSAZIONE Giovanni Mammone
all’inaugurazione dell’anno giudiziario e quindi anche in presenza del
Presidente Sergio Mattarella ha dichiarato che con il blocco della prescrizione
dal 1 gennaio 2020
“si
prospetta un aumento del carico di lavoro della Corte di Cassazione di circa
20.000-25.000 processi per anno, corrispondente al quantitativo medio dei
procedimenti che negli ultimi anni si è estinto per prescrizione di secondo
grado”
Chiede
poi successivamente degli altri interventi legislativi che possano accelerare i
processi.
Quello
che ha detto l’alto magistrato, a parte l’informazione che finora c’erano ben
20.000-25.000 reati all'anno impuniti per estinzione, cosa che mi ha impressionato più di quanto lo
fossi prima, mi è stato molto chiaro.
E infatti
così il mio interrogativo ha avuto la sua risposta: la magistratura in quel
modo ha chiaramente detto che ha visto fino ad ora la prescrizione come un
utile mezzo per ridurre il proprio lavoro e ovviamente si rende conto che
eliminando quella opportunità, potrebbe ingolfarsi ulteriormente.
Quindi
in parole povere è come se avessero detto: “avevamo un mezzo per ridurre il
carico di lavoro (non importa se giusto o ingiusto) e non possiamo essere
d’accordo con chi ce lo vuol togliere”.
Voi
che ne pensate? Forse che la giustizia potrebbe funzionare ancora meglio se non
solo mantenessimo la prescrizione, ma
riducessimo addirittura il tempo per farla scattare?
Certo
che se dopo solo pochi mesi ogni reato andasse in prescrizione, la giustizia
avrebbe molto lavoro in meno e i suoi tempi potrebbero anche migliorare!
Mi
meraviglio allora che non ci sia stato ancora qualcuno deciso a percorrere la
strada opposta e cioè quella di una prescrizione SI e in più con tempi
ulteriormente ridotti!
Franco
Fellicò
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