lunedì 24 febbraio 2020

Coronavirus


E’ una reale tragedia e quindi siamo in emergenza; questo è vero. Ma ATTENZIONE, a me sembra che stiamo esagerando!

Capisco che siamo “bombardati” non ogni giorno, ma ogni ora da notizie allarmanti anche se ci sono per fortuna molti che ci pregano di non farci prendere dal panico e di non perdere a calma.

Io sono fortemente d’accordo con questi ultimi perché in questo momento ognuno di noi dovrebbe fare quello che può per combattere ciò che indubbiamente è un pericolo serio.








Le foto che ho inserito qui sopra ritraggono i banchi di un grande supermercato del nord (zona non a rischio, almeno per ora) e vogliono dimostrare che il panico è già in atto; e allora dobbiamo fare tutti qualcosa per rimediare!

Oggi due miei figli mi hanno detto che in molte aziende dei luoghi in cui lavorano stanno mandando a casa tutti i dipendenti; si tratta di migliaia e migliaia di lavoratori eppure siamo nel LAZIO (luogo almeno attualmente non molto a rischio); nelle loro aziende invece, fortunatamente, ci si sta solo organizzando per utilizzare il più possibile il lavoro da casa.

In qualche azienda che è rimasta funzionante c’è molti sono nervosi perché le aziende “serie” hanno mandato a caso tutti i dipendenti cosa che non è avvenuta anche a loro.

Ora, senza insistere nel descrivere tutto quello che chiunque mi legge sa bene, voglio fare una considerazione e invitare i miei lettori a valutare  attentamente quanto dirò.

Noi viviamo in un Paese che purtroppo non funziona o quanto meno funziona molto male e tutti noi dobbiamo capire che sospendere così tante attività non farà altro che peggiorare fortemente la già grave situazione!

Un Paese che non funziona ha difficoltà a superare i problemi; e allora direi che in un momento con un grave problema, si dovrebbe fare di tutto per migliorare l‘efficienza di ogni settore; chiudere tutte le attività o anche solo una gran parte di esse significa invece fare “ESATTAMENTE IL CONTRARIO”.

Il nostro mondo è da anni organizzato in un certo modo e non possiamo più fare a meno di niente; ci serve efficienza negli ospedali con medici ed infermieri, ci serve efficienza nelle forze dell’ordine, nei trasporti, nelle istituzioni, nei comuni e in tutti i campi di attività che si sono creati nel tempo.

Non possiamo più fare a meno di niente e se ci pensate bene, qualsiasi attività dovesse venire a mancare anche da sola, metterebbe in crisi l’intero sistema.

In un momento di maggiore crisi, tutto quello di cui abbiamo normalmente bisogno è ancora più necessario;  infatti non possiamo permetterci proprio ora di non far pervenire i medicinali agli ospedali se chi li produce ha mandato i dipendenti a casa o se i treni o i trasporti in genere, non funzionano più o funzionano male per la mancanza del personale; ma le fabbriche a loro volta hanno bisogno anche di materie prime e i loro operai hanno bisogno di poter mangiare e bere e dunque indirettamente c’è bisogno anche dei supermercati e dei negozi alimentari.

E perfino i cinema, i teatri e i luoghi di divertimento o qualunque altra attività di svago non può essere soppressa totalmente solo perché non indispensabile; ci sono migliaia o forse milioni di persone che vivono lavorando nei luoghi di svago; e se l’assenza di chi utilizzava quei luoghi, dovesse durare molto a lungo essi non sarebbero più pagati e non potrebbero sopravvivere.

Insomma capirete che voglio dire che il blocco totale o quasi totale delle attività, potrebbe essere molto più dannoso del virus che vogliamo combattere

Non voglio continuare più, ma invito tutti quelli che mi leggono di valutare da soli cosa succederebbe se l’azienda in cui lavorano si fermasse per un periodo non breve.

Tutti abbiamo bisogno di tutti e quindi in questo momento TUTTI dovremmo darci da fare per essere efficienti al massimo nel nostro lavoro, sicuri che questa maggiore assiduità sarà una delle armi per combattere il pericolo che ci preoccupa.

Andarsene tutti a casa è il PEGGIOR modo di reagire al grave problema in atto; pensate se i primi a fermarsi fossero i medici e gli ospedali; e allora perché lasciare soli proprio quelli che ci aiutano a superare la malattia e hanno il maggior rischio di contagio?

Non foss’altro per solidarietà con loro, ognuno nel suo piccolo può collaborare affinché l’intera macchina del Paese funzioni al meglio; il risultato sarà utile a TUTTI.


Conclusione

Non sto dicendo che non dobbiamo preoccuparci del virus, ma sto soltanto suggerendo di considerare non solo quel grave pericolo, ma di non sottovalutare un altro pericolo, non meno grave, che potremmo causare noi stessi applicando misure esagerate.

Franco Fellicò


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