Fatta
la legge trovato l’inganno: è un vecchio detto che non è mai fallito.
Sono
più che sicuro che quelli che promulgano le leggi lo sanno bene, ma non capisco come mai
continuano a sfornarle anche quando hanno la certezza che quanto deciso potrà
essere FACILMENTE e IMMEDIATAMENTE
aggirato da chi dovrà applicarle.
Sarà
forse perché la perdita di tempo per i legislatori è considerata una pratica
utile, indipendentemente dal tema verso cui hanno posto la loro attenzione.
Promulgare
una legge che IMPONE ai fornitori di telefonia di ritornare alla fatturazione
mensile in luogo di quella a 28 giorni
non ha infatti alcun senso se non si ha la possibilità di imporre anche che
l’importo fatturato abusivamente ogni 28 giorni, rimanga lo stesso per coprire
invece un mese di fornitura del servizio.
Ero
sicuro che i fornitori di telefonia, “ridendo sotto i baffi” per la
dabbenaggine dei legislatori, avrebbe immediatamente trovato il modo di rispettare
la nuova legge pur continuando ad esigere le cifre che avevano innalzato
artatamente passando dalla fatturazione mensile a quella ogni 4 settimane.
Ovviamente l’intento dei telefonici non era certo quello di produrre 13 fatture
all’anno piuttosto che 12, ma era invece quello di guadagnare di più
tartassando tutti i propri clienti.
A
allora come fare per rispettare la legge nuova? Semplicissimo, bastava
aumentare i prezzi di quanto necessario per percepire gli stessi soldi che
stavano percependo da molti mesi
fatturando 13 volte all’anno.
Immediatamente
infatti TIM e Vodafone hanno comunicato pubblicamente che la fatturazione sarebbe
tornata, come previsto dalla legge, ad essere mensile, ma che
contemporaneamente ci sarebbe stato un aumento delle tariffe dell’8,60%. E se
provate a fare un semplice calcoletto, scoprirete che il costo annuo con la nuova
fatturazione mensile è esattamente lo stesso della fatturazione ogni 28 giorni. Dunque: Governo accontentato e aumento mantenuto!
Wind,/Tre
e Fastweb invece, forse ritenendosi più furbi, non hanno parlato di aumenti, ma
hanno chiarito per iscritto e con i messaggi automatici dei loro numeri di
assistenza che a partire dal prossimo marzo, la fatturazione di tutti i
servizi diventerà, come per legge, mensile e che I COSTI ANNUI RIMARRANNO INVARIATI (ovviamente per mantenere i costi annui le singole fatture saranno più alte).
I
legislatori, che oltre a non aver previsto queste reazioni, a mio avviso, non
hanno neanche capito di essere stati subito aggirati, immagino che saranno contenti
del risultato, mentre come sempre, i consumatori sono stati gabbati ancora più
platealmente, proprio per lo stupido intervento legislativo
Ma
non potevano questi governanti così poco furbi, puntare sulla concorrenza tra
le società telefoniche dichiarando illegittimi tutte le penali che, malgrado la
legge Bersani, vengono richieste dai provider quando si cerca di cambiarli?
Sia
l’applicazione della fatturazione a 28 giorni, sia l’attuale reazione di tutti
i provider dimostrano chiaramente che sono state e sono frutto di accordi tra
loro, ma nessuno si occupa di colpirli perché “fanno cartello” diventando tutte
insieme un unico monopolio che contraddice il motivo per cui sono state
autorizzate ad operare sul mercato separatamente.
Ma
evidentemente i legislatori preferiscono trastullarsi imponendo obblighi
inutili e ridicoli come quell’ultimo della legge 172 del 4 dicembre 2017.
Franco
Fellicò
1 commento:
il problema l'hai posto giusto, ma l'hai analizzato sbagliato.
il nostro non è un regime di prezzi calmierati, ma di libera concorrenza, quindi niente di strano, di illecito o vietato che tizio o caio aumenti i propri prezzi, sui bene e sui servizi che eroga.
Quello che invece non è lecito fare, nel regime di libera concorrenza è invece il fare cartello, e quindi stabilire una forma di monopolio.
E' li che lo Stato dovrebbe intervenire per tutelare i cittadini.
Ma naturalmente stiamo parlando di favole, in Italia uno Stato dalla parte dei cittadini non lo vediamo dai tempi di Merzagora...
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