Delle
buste di plastica avevo già parlato nel mio BLOG e invito i miei lettori a rileggere quanto scrissi il 21 luglio 2008
sull’argomento “Buste di plastica”.
Oggi
riprendo il discorso visto che sono state nuovamente portate alla ribalta le
buste, riferendomi questa volta specificamente a quelle “ultraleggere” che la
grande distribuzione utilizza per consentire ai clienti di pesare ed acquistare
frutta e verdura.
Al
solito, come era da aspettarsi, anche questa volta sono costretto a criticare
le nuove regole che, per perseguire un obiettivo certamente giustissimo e condivisibile cioè quello di cercare di
limitare al massimo l’uso della plastica non biodegradabile, sono state diramate dal nostro Ministero dell’Ambiente.
Ripeto
prima di tutto che condivido, sicuramente insieme a tanti altri cittadini, ogni
azione volta a ridurre l’uso indiscriminato della plastica, e per lo meno di
quella non biodegradabile e anche non riutilizzabile.
Ma
come al solito le regole, che potevano
ridursi ad una semplice messa al bando di tutte le plastiche non
biodegradabili, sono state accompagnate da altre imposizioni che a nulla
servono per meglio perseguire l’obiettivo se non a colpire tutti i cittadini
con una sia pur lieve spesa periodica.
Si
poteva comunque far tornare ad usare le buste di carta, si poteva obbligare a usare
per l’acqua minerale nuovamente le bottiglie di vetro con vuoto da riciclare (o
anche a perdere, visto che il vetro è riutilizzabile all’infinito). Ma niente di tutto questo è stato pensato.
Nel
passato (vedi il mio articolo del 21/07/2008) il provvedimento non ebbe altro
risultato se non l’AUMENTO del numero di buste prodotte (esattamente l’opposto
dell’obiettivo perseguito); oggi sono state messe al bando le buste
ultraleggere usate dai supermercati per alcuni alimenti e se anche quanto è stato deciso un qualche
effetto lo si avrà, si è generato un aggravio economico NON NECESSARIO per tutti i cittadini.
Nessuno ha pensato di occuparsi prima dei milioni di bottiglie di platica
utilizzate per le acque minerali che oggigiorno tutti noi consumiamo in misura
massiccia, quasi come se quelle bottiglie fossero facilmente degradabili e/o
riutilizzabili. Esse finiscono regolarmente pressate in grandi capannoni che spesso vengono dati alle fiamme per dolo e sprigionano grandi quantità di diossina.
Quello
che però io voglio qui sottolineare con forza è l’OBBLIGO imposto a chi utilizza le
buste ultraleggere di FARSELE PAGARE, obbligo che fissa non un soltanto massimo
del costo, ma anche un minimo al di sotto del quale NESSUN supermercato può
sottrarsi; come è noto infatti il costo minimo di una di quelle bustine non è
di 0 centesimi, ma di 1 centesimo.
Ma
cosa importava ai nostri governanti se un supermercato, dopo aver sostituito le
buste attuali con quelle biodegradabili avesse voluto continuare a fornire le
nuove buste gratuitamente?
Faccio
solo un esempio per tutte: la ESSELUNGA (catena di supermercati molto diffusa
al nord ma che si sta estendendo pian piano anche al centro e al sud) già da
lungo tempo utilizzava le buste biodegradabili e compostabili, e non avrebbe
dovuto fare nessuna modifica al suo onestissimo modo di agire; ma a causa della
nuova legge, per evitare di essere MULTATA PESANTEMENTE ho dovuto mettere dei
grandi cartelli ai suoi ingressi che informano i proprio clienti che dal 1 gennaio
2018 le BUSTE NON POTRANNO ESSERE PIU’ GRATUITE e DOVRANNO costare 1 centesimo
l’una.
Si
capisce bene che quel supermercato, ed ovviamente anche tutti gli altri,
avrebbero potuto benissimo sostituire le proprie buse con quelle nuove (ammesso
che non usassero già quelle giuste) senza nessun aggravio per i consumatori, ma
anche dal tenore del cartello che ho citato prima, si capisce che almeno Esselunga lo ha fatto a malincuore, solo
perché COSTRETTA DALLA LEGGE.
Il
Governo ha dunque, senza nessuna ragione, creato un danno a tutti i cittadini,
ha anche ridotta la concorrenza tra i supermercati (contravvenendo ad un suo
dovere che invece dovrebbe essere quello di promuoverla) perché la possibilità
della gratuità delle buste sarebbe stato un modo per farsi concorrenza; ha
infine diramato una regola che contrasta profondamente con altra regola da lei
stessa fissata tempo prima e cioè quella che prevede che gli alimenti debbano
essere pesati al netto degli involucri che la contengono; infatti anche un solo
centesimo per una bustina che contiene una qualunque verdura è un costo
sicuramente maggiore della carta che avvolge un qualunque altro alimento.
Cosa
dire quindi;? Io non ho parole, posso solo citare questo pensiero di ALBERT
EINSTEIN che mi è tanto piaciuto e che ho ormai inserito in calce a tutte le
mie email:
Ci
sono due cose infinite:
l'universo
e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi.
Ed
io mi permetterei di aggiungervi: “…e i nostri politici non fanno eccezione!
Franco
Fellicò
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