lunedì 8 gennaio 2018

Le buste di plastica ultraleggere


Delle buste di plastica avevo già parlato nel mio BLOG e invito i miei lettori a rileggere  quanto scrissi il 21 luglio 2008 sull’argomento “Buste di plastica”.

Oggi riprendo il discorso visto che sono state nuovamente portate alla ribalta le buste, riferendomi questa volta specificamente a quelle “ultraleggere” che la grande distribuzione utilizza per consentire ai clienti di pesare ed acquistare frutta e verdura.

Al solito, come era da aspettarsi, anche questa volta sono costretto a criticare le nuove regole che, per perseguire un obiettivo certamente giustissimo  e condivisibile cioè quello di cercare di limitare al massimo l’uso della plastica non biodegradabile, sono state diramate dal nostro Ministero dell’Ambiente.

Ripeto prima di tutto che condivido, sicuramente insieme a tanti altri cittadini, ogni azione volta a ridurre l’uso indiscriminato della plastica, e per lo meno di quella non biodegradabile e anche non riutilizzabile.

Ma come al solito le  regole, che potevano ridursi ad una semplice messa al bando di tutte le plastiche non biodegradabili, sono state accompagnate da altre imposizioni che a nulla servono per meglio perseguire l’obiettivo se non a colpire tutti i cittadini con una sia pur lieve spesa periodica.

Si poteva comunque far tornare ad usare le buste di carta, si poteva obbligare a usare per l’acqua minerale nuovamente le bottiglie di vetro con vuoto da riciclare (o anche a perdere, visto che il vetro è riutilizzabile all’infinito). Ma niente di tutto questo è stato pensato.

Nel passato (vedi il mio articolo del 21/07/2008) il provvedimento non ebbe altro risultato se non l’AUMENTO del numero di buste prodotte (esattamente l’opposto dell’obiettivo perseguito); oggi sono state messe al bando le buste ultraleggere usate dai supermercati per alcuni alimenti e se anche quanto è stato deciso un qualche effetto lo si avrà, si è generato un aggravio economico NON NECESSARIO per  tutti i cittadini.

Nessuno ha pensato di occuparsi prima dei milioni di bottiglie di platica utilizzate per le acque minerali che oggigiorno tutti noi consumiamo in misura massiccia, quasi come se quelle bottiglie fossero facilmente degradabili e/o riutilizzabili. Esse finiscono regolarmente pressate in grandi capannoni che spesso vengono dati alle fiamme per dolo e sprigionano grandi quantità di diossina.

Quello che però io voglio qui sottolineare con forza è l’OBBLIGO imposto a chi utilizza le buste ultraleggere di FARSELE PAGARE, obbligo che fissa non un soltanto massimo del costo, ma anche un minimo al di sotto del quale NESSUN supermercato può sottrarsi; come è noto infatti il costo minimo di una di quelle bustine non è di 0 centesimi, ma di 1 centesimo.

Ma cosa importava ai nostri governanti se un supermercato, dopo aver sostituito le buste attuali con quelle biodegradabili avesse voluto continuare a fornire le nuove buste gratuitamente?

Faccio solo un esempio per tutte: la ESSELUNGA (catena di supermercati molto diffusa al nord ma che si sta estendendo pian piano anche al centro e al sud) già da lungo tempo utilizzava le buste biodegradabili e compostabili, e non avrebbe dovuto fare nessuna modifica al suo onestissimo modo di agire; ma a causa della nuova legge, per evitare di essere MULTATA PESANTEMENTE ho dovuto mettere dei grandi cartelli ai suoi ingressi che informano i proprio clienti che dal 1 gennaio 2018 le BUSTE NON POTRANNO ESSERE PIU’ GRATUITE e DOVRANNO costare 1 centesimo l’una.

Si capisce bene che quel supermercato, ed ovviamente anche tutti gli altri, avrebbero potuto benissimo sostituire le proprie buse con quelle nuove (ammesso che non usassero già quelle giuste) senza nessun aggravio per i consumatori, ma anche dal tenore del cartello che ho citato prima, si capisce che almeno  Esselunga lo ha fatto a malincuore, solo perché COSTRETTA DALLA LEGGE.

Il Governo ha dunque, senza nessuna ragione, creato un danno a tutti i cittadini, ha anche ridotta la concorrenza tra i supermercati (contravvenendo ad un suo dovere che invece dovrebbe essere quello di promuoverla) perché la possibilità della gratuità delle buste sarebbe stato un modo per farsi concorrenza; ha infine diramato una regola che contrasta profondamente con altra regola da lei stessa fissata tempo prima e cioè quella che prevede che gli alimenti debbano essere pesati al netto degli involucri che la contengono; infatti anche un solo centesimo per una bustina che contiene una qualunque verdura è un costo sicuramente maggiore della carta che avvolge un qualunque altro alimento.

Cosa dire quindi;? Io non ho parole, posso solo citare questo pensiero di ALBERT EINSTEIN che mi è tanto piaciuto e che ho ormai inserito in calce a tutte le mie email:

Ci sono due cose infinite:
l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi.

Ed io mi permetterei di aggiungervi: “…e i nostri politici non fanno eccezione!

Franco Fellicò


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