martedì 10 settembre 2024

Rimandare! Questo il risultato a Cernobbio

 

Non so se c’è da ridere o da piangere, ma da quello che leggo pare che siano tutti d’accordo: Urso, Salvini e anche il Presidente degli industriali; dicono tutti che bisogna salvare il lavoro di 70 mila lavoratori dell’automotive e per farlo sembra che l’unica cosa da fare è di richiedere alla commissione UE di spostare in avanti la data della fine delle auto termiche dal 2035.

 

Se la richiesta fosse quella di eliminare del tutto il blocco delle immatricolazioni delle auto termiche, riuscirei anche a capire la richiesta, ma visto che la si vuole solo portare più in avanti mi sembra una decisione che non ha alcuna logica.

 

Questa richiesta infatti, che ogni giorno sembra sia sempre più impellente, non ha alcun senso visto che servirebbe al massimo a ritardare un po' quella perdita di posti di lavoro che si vorrebbe scongiurare.

 

Ecco allora i SE:

·      se già da qualche anno ci fosse stata una seria azione del Governo nel promuovere ed incentivare la conversione dei lavoratori dell’automotive dal termico all’elettrico

·   se si fosse fatto di tutto per rendere facile, uniforme ed onesto il rifornimento alle colonnine di ricarica

·      se si fosse convinti di non riuscire a trasformare in breve tempo l’intera filiera del termico a quella dell’elettrico

·    se inoltre si fosse anche proprio convinti che occorrerebbe qualche altro anno in più perché questa trasformazione possa essere fatta

 

allora SI che chiedere di spostare in avanti la data del 2035 avrebbe un senso.

 

Ed ecco i MA;

·      visto che nulla si è fatto finora per far fare in modo di adeguare i lavoratori e le industrie alla nuova tecnologia,

·     visto che il Governo continua a disinteressarsi della distribuzione dell’energia elettrica per rifornire le BEV e ha abbandonato anche l’idea di incentivarle

·      visto anche che non esiste alcun progetto che si occupi nei prossimi anni di queste cose e le affronti seriamente

 

lo spostamento della data fatidica non servirà assolutamente a nulla se non a ritardare di un po' la crisi che si vorrebbe evitare.

 

Quindi a me pare che tante personalità di Governo e dell’industria riunite a Cernobbio abbiano fatto dei ragionamenti ad un livello bassissimo o spudoratamente guidati dagli interessi a breve di ciascuno.

 

E questo a me pare gravissimo perché era tutt’altro che ci saremmo dovuti aspettare da chi deve pensare al futuro della Nazione e dei suoi cittadini.

 

Mario Draghi ha da pochi giorni pubblicata la sua ricetta per l’Europa e non ha parlato affatto di proroghe della data 2035, ma piuttosto di prendere lezioni dalla Cina che è ormai molto più avanti di noi e di adeguare il nostro know how al più presto alle nuove tecnologie, pena la “lenta agonia” del nostro continente.

 

Franco Fellicò

 

 

3 commenti:

VEDRO ha detto...

Carissimo Franco è con immenso piacere che ti risento su questo tuo commento non posso che concordare in pieno e solo la logica conclusione di un ragionamento che non da spazio a nessuna possibilità di replica ,e come dici tu impossibile darti torto .

Clelia ha detto...

Anche io sono d’accordo. Il ragionamento non fa una piega . Che tristezza

Pasquale ha detto...

Assolutamente condivisibile il tuo pensiero. Pensa che nell'assemblea di Confindustria, tanto il Presidente Orsini, quanto la Premier Meloni hanno rimarcato quanto l' Europa stia sbagliando (!!!) a perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione. Definendola una operazione di "deindustrializzazione" e quindi una grossa debacle. Pazzesco ! Ed i due presidenti erano anche solidali nel sostenere che stiamo regalando il mercato ai cinesi....confermando la tua tesi di guerra politica e meramente di interessi economici. Ormai è chiaro a tutti che l'obiettivo italiano è quello di tornare a produrre fieno, sicuramente più ecologico....per nutrire i cavalli che nel 2035 scorrazzeranno nelle nostre città. Senza parole.