Nient’affatto. E sempre tutto uguale o forse peggio, e ovviamente più tempo passa e meno la popolazione crede nei politici.
Quelli che avevano idee di sinistra hanno dovuto infatti accettare che il loro partito, pur di andare al Governo, ha pensato di allearsi con i Cinque Stelle (che fino a pochi giorni prima aveva considerato avverso); quelli tendenti a destra invece non sanno più quale è il partito da seguire visto che una parte della destra si è allineata al governo Draghi, un’altra parte si è schierata contro e una terza parte cerca di tenere un piede in una scarpa ed una in un’altra.
La destra, in particolare per opera di Meloni e Salvini, si è praticamente disgregata; nessuno dei due ha la forza sufficiente per rappresentare tutta la destra per cui non è più possibile per chi volesse un governo di destra, stabilire chi votare.
A me sembra che quello che Renzi è riuscito a fare nella sinistra mettendo in crisi il proprio partito, lo hanno fatto egregiamente anche la Meloni e Salvini provocando la disgregazione di tutta la destra.
Per fortuna abbiamo Draghi come primo ministro che, sia pure con difficoltà, riesce a tenere le redini di un così disparato insieme di politici e a trovare le soluzioni ai mille problemi molti dei quali resi più gravi dal diverso modo di pensare dei componenti della stessa maggioranza.
La prova che la destra è giunta alla disgregazione totale l’abbiamo avuta con le elezioni amministrative dove la piccola parte della popolazione che ha pensato ancora di poter esprimere il proprio orientamento ha smesso di votare a destra proprio perché non sa più bene quali sono i veri esponenti della stessa.
La scarsa partecipazione alle urne lo dimostra chiaramente e la sconfitta della destra era nell’aria ormai da tempo anche solo pensando agli atteggiamenti dei due sfasciacarrozze di cui sopra.
Qualcuno allora potrebbe pensare, visto i risultati delle ultime elezioni, che il partito destinato a risolvere i tanti problemi che abbiamo sarà il PD; ma invece sappiamo tutti che non c’è da aspettarsi nulla di nuovo.
La riduzione delle tasse? Sono mesi che si parla di ridurre la pressione fiscale; ultimamente si è anche detto che si pensa di ridurre la pressione sui ceti medi e però mentre si dice che se questo sarà veramente deciso riguarderà i redditi del 2022; è invece molto più probabile che molto prima saranno aumentate fortemente le accise sul gasolio (con la scusa di renderle uguali a quelle della benzina) il che comporterà un aumento del costo della vita sicuramente maggiore di quanto si risparmierà FORSE nel 2023 quando si applicheranno delle nuove aliquote che ci dicono dovrebbero essere meno alte delle attuali per lo scaglione più scabroso riguardante il ceto medio. Possiamo immaginare molto bene quello che significherà questo aumento delle accise, visto che andrebbe a sommarsi ai già forti aumenti derivanti dal maggior costo del greggio.
Anche l’IVA dovrebbe essere ritoccata, ma si è già detto che non ci sarà una riduzione delle aliquote ma ci sarà una RIMODULAZIONE (parola che sta a significare che ci saranno delle aliquote che subiranno una diminuzione ma anche delle aliquote che subiranno un aumento); quando si rimodula si intende infatti che il gettito complessivo deve rimanere invariato e quindi questo si ottiene solo spostando la tassazione opportunamente sui diversi prodotti.
Alle nuove tasse che dovremo versare si aggiungeranno anche i forti aumenti dell’energia per i quali il governo farà qualche piccolo intervento ingigantendolo, ma mai tale da coprire il maggior esborso richiesto ai cittadini.
La riforma del catasto, che qualcuno voleva rimandare, si sente dire che invece sarà fatta, e anche questo, malgrado la promessa fatta da Draghi in persona, finirà per agevolare pochi fortunati calcando la mano sulla maggior parte dei proprietari di case. Nella migliore delle ipotesi sarà una rimodulazione anche quella, ma dove i fortunati saranno pochi e gli sfortunati molti.
Insomma la tecnica della manipolazione dei dati continuerà come sempre; il tentativo di mostrarsi benevoli verso tutti sarà continuo, ma i nuovi balzelli che ci colpiranno saranno immancabili e certamente ciascuno di noi finirà per dover riconoscere che si stava meglio prima delle immancabili riforme.
E non si potrà neanche sperare che un cambio di colore del governo possa invertire queste tendenze, perché quando anche una eventuale destra ricompattata dovesse sostituirsi all’attuale Governo, non cambierebbe alcunché, visto che tutte le chiacchiere fatte stando all’opposizione verranno immediatamente dimenticate.
Non chiedetevi quindi come mai c’è stato una così bassa affluenza alle urne, perché ormai più del 50% della popolazione è convinta che è inutile scegliere un rappresentante virtuoso, perché di virtuosi non ce ne sono e anche se sembrano tali durante la campagna elettorale, quando poi sono al comando, dimenticano tutto quanto avevano promesso e pensano soltanto a rimanere ben saldi alle poltrone conquistate.
Franco Fellicò
1 commento:
Speriamo che essendo arrivati in fondo ci si renda conto che è ora di finirla con gli egoismi e i personalismi.
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