sabato 24 febbraio 2018

Mancano pochi giorni



E’ passato poco più di un mese da quando ho esposto le mie opinioni a proposito delle elezioni in arrivo e ormai la chiamata alle urne è veramente prossima.

Anche se dal mio scritto precedente era evidente il mio sconforto nel considerare l’approccio con il quale stavano affrontando l’evento TUTTI gli aspiranti al potere, forse allora mi rimaneva ancora una velata speranza che nei tempi successivi avrei potuto capire qualcosa di più sulle intenzioni di almeno qualcuno di loro.

Ma ahimè, oggi a solo pochi giorni dal momento in cui dovrò esprimere la mia preferenza, sto constatando che il mio disorientamento è ancora totale e probabilmente è ancora più evidente che non un mese fa.

NESSUNO dei contendenti ha cambiato registro, ripetono tutti e sempre le stesse cose, e quando dico le stesse, intendo che tutti fanno esattamente le stesse promesse continuando ad indicare semplicemente solo gli argomenti che  affronteranno: le tasse, il lavoro, le famiglie, i migranti, la sicurezza, la giustizia, la sanità, la scuola e tutte quelle cose per le quali ci sarebbe tanto da fare e che OVVIAMENTE sono il compito di cui tutti i governanti, almeno sulla carta, dovrebbero occuparsi per istituzione.

Ci sarebbe quasi da dire: ma allora, visto che ritengono tutti di dover risolvere gli stessi problemi, perché non li affrontano insieme, invece di accapigliarsi per risolverli da soli?

Il fatto è che nessuno di loro sa come farà a dare soluzione a questi problemi, tutti vogliono andare al potere e quando ci saranno andati, se proprio si dovessero occupare veramente di quelle cose, vorranno essere liberi di attuare una qualunque strategia a loro gradita (e ovviamente principalmente utile ai loro tornaconto) senza dover dar conto a nessuno per il metodo che sceglieranno.

Dunque penso proprio che questa è l’unica spiegazione che possiamo darci, ma essa non può che convincerci che le probabilità che qualcuno dei problemi venga risolto è molto tenue, mentre la probabilità che un problema venga risolto in una maniera addirittura a noi gradita è quasi nulla.

In conclusione visto che ho parlato di probabilità, che sono oltre tutto assolutamente indipendenti dalla vittoria dell’uno o dell’altro o dell’altro ancora, e dunque ancora meno indipendenti dal nostro voto, dovremmo ormai essere convinti della inutilità di spendere anche quei pochi minuti necessari per recarci alle urne.

Naturalmente, poiché durante la nostra vita ci capita di fare anche delle cose inutili, spesso senza neanche esserne convinti, io alle urne ci andrò anche questa volta; ma se in questi ultimi 9 giorni che ci rimangono non dovesse accadere qualcosa di nuovo che mi dovesse far cambiare queste mie convinzioni, quando sarò davanti alle schede da riempire getterò in aria un dado e voterò ubbidendo al risultato che verrà fuori.

Qualcuno potrebbe dire: ma perché hai deciso così, perché allora non rimani a casa e al seggio non ci vai proprio per niente?

Ed ecco le mia risposta:

1.
Se non ci vado per niente, saprò per certo  che i risultati dipendono solo dagli altri e quindi mi potrei sentire colpevole di non aver voluto partecipare.

2.
Se voto anche io, sia pure con il voto deciso dal caso, potrò divertirmi a vedere se avrò vinto o avrò perso; inoltre sia se avrò vinto che se avrò perso, quando subirò le angherie di chi sarà andato al governo, potrò sempre dare la colpa al dado che avevo lanciato e non ad una mia scelta mal ragionata.

Così come quando acquisto un biglietto della lotteria di capodanno sono abituato a consultare l’elenco dei vincitori con una recondita speranza di essere tra loro, anche in questa occasione ascolterò le notizie che arriveranno durante lo spoglio più con curiosità che non con interesse, ma in questo caso sarò molto più sicuro che comunque non sarò tra i vincitorei

Infatti noi andiamo a votare per far vincere alcuni di loro, non per vincere noi. Ci andiamo per il loro bene, non per il nostro! Quindi noi perdiamo sempre.

Chiudo qui questo mio triste sfogo e però, questa volta ve lo chiedo espressamente, se la pensate diversamente e avete da consigliarmi qualcuno da votare, che sia di destra o di sinistra non mi importa, ma per il quale avete una fiducia così profonda da raccomandarmelo, scrivetemelo qui sotto con un vostro commento o mandatemi una email in privato;, ma vi prego non fatelo per simpatia suscitata dalla sua parlantina o per vostre supposizioni o per le vostre ideologie, ma datemi una chiara dimostrazione supportata da fatti veri e non campati in aria che dimostrino veramente il motivo che vi ha convinto.

Viceversa se non riceverò né commenti, né raccomandazioni, allora assumerò che la pensate come me e che come me siete anche voi completamente confusi, scettici e disorientati.

Franco Fellicò


9 commenti:

Bambino-vispo ha detto...

vai a votare tranquillo, Franco, e statisticamente voterai bene comunque ti suggerisca il poliedro a molte facce che userai come dado. Infatti avrai votato come la "maggioranza dei votanti", quella che è giusto che vinca, dice la democrazia.

Ci sarebbe allora da chiedersi come voti la maggioranza degli italiani.
Posso dirtelo io, che di quella maggioranza sono inclito e culturalmente preparato esponente: ""La maggioranza, la stragrande maggioranza, la maggioranza qualificata, plebiscitaria degli italiani vota le politiche
"a pisellino di cucciolotto" cioè senza aver la minima idea di cosa pensi realmente quello che sta eleggendo, né se davvero le idee che quello ha in corpo siano valide o perniciose
"".

Buona votazione, amico mio, e goditi la tua giovinezza!

Lucio Musto

Ugo Mocci ha detto...

Caro Franco, un caro saluto a te e a Bambino-vispo.
I commenti di Franco sono sempre ben accetti, perché stimolano il confronto.
Capisco le tue insoddisfazioni circa la campagna elettorale e la voglia di reagire tirando i dadi. Purtroppo gli italiani amano i toni da stadi e la proposta politica si adegua; senza l'abitudine a uno sforzo sereno di elaborazione, questa assordante e strumentale demonizzazione degli avversari farà sempre nascere nei cittadini la voglia di non andare a votare.
Detto questo, seguendo la tua possibile reazione, magari sarei d'accordo a che i nostri rappresentanti fossero tutti eletti a sorteggio. Sarebbe una soluzione almeno temporaneamente accettabile.
Tuttavia non affiderei il mio solo voto al sorteggio; non mi sembra utile. Poi, come cittadini insoddisfatti, non possiamo esimerci dall'esprimerci sul da fare e da questo ricavare opportuni filtri di valutazione.
Alcune questioni sono a mio avviso dirimenti e illuminanti: Europa, globalizzazione, rivoluzione tecnologica, governabilità, credibilità. Alcuni punti da considerare almeno a volo d'uccello.
Europa. L'Italia fuori dall'Euro e dall'Europa, come tutti gli altri paesi, Germania inclusa, sarebbero nulla più che frammenti insignificanti nell'arena geopolitica mondiale. Per l'Italia c'é l'aggravante del debito pubblico e sarebbe una catastrofe. Ma non si tratta solo di stare nell'euro e dei vincoli conseguenti. L'Europa unita è essenziale per la pace e per le politiche ambientali. Se applichiamo questo filtro ai grandi partiti lasceremmo in piedi solamente FI, PD, LeU.
Globalizzazione. E' giusto che le aziende de-localizzino ? Viviamo in un sistema che affida al capitalismo come sistema il compito di produrre ricchezza e inoltre viviamo in un sistema aperto di regole che consente il trasferimento di capitali e persone. Come Italia non abbiamo gran peso per le regole, quindi ci conviene comunque attrezzarci in modo da produrre in settori ad alto valore aggiunto e basati sulla creatività, l'innovazione e le tecnologie avanzate. Se applichiamo questo filtro ai grandi partiti cadono quindi quelli che vorrebbero introdurre dazi e bloccare imprese e persone. Rimangono in piedi FI e PD.
Rivoluzione tecnologica. Molto ci sarebbe da fare per formazione, ricerca e politica economica. Non se ne parla molto. Quindi qui il filtro è lasco. Per ora validi gli adottati incentivi per l'Industria 4.0
Governabilità. Tutte le trasformazioni implicite nei punti precedenti richiedono di essere governate per garantire bilanci pubblici in ordine, coesione sociale e risparmi delle famiglie. Il solo che non intende sforare è il PD, forse FI se non mantiene le promesse di campagna elettorale
Credibilità. Considerando le promesse elettorali, sembrano quasi tutte sparate di neofiti e incompetenti (in realtà talvolta sono opera di naviganti di lunga lena). Le promesse del PD hanno le dimensioni più realizzabili e si presentano in continuità con il percorso degli ultimi governi, cosa che ne accresce la credibilità. A favore del PD anche il coraggio di proporre riforme, utili o dannose qui non rileva, anche se impopolari, e di aver sopportato per questo anche una scissione. Punti di riferimento credibili sono le regioni rette da governi efficaci. Dio ci liberi dagli incompetenti. Applicando questo filtro rimangono in piedi FI, Lega, PD.

Facendo il prodotto logico dei vari esiti la scelta si riduce.
Ho giustificato sommariamente perché voterò PD, ma se caro Franco non sei convinto e vuoi giocare ai dadi scegli un insieme di alternative ridotto, perché il peggio, in certi casi, può essere non solo possibile ma quasi sicuro !
un saluto a tutti

Ugo Mocci

Bambino-vispo ha detto...

potrei essere d'accordo sul contenuto dell'attenta, organica disamina di Ugo Mocci, ma non conta; certo che la sua è frutto di una certa (forse ampia o notevole) conoscenza dei fatti ed è assolutamente lodevole. Il suo voto, giusto o sbagliato ce sarà, avrà un suo significato.

Il problema non è questo, ma nei numeri, perché nelle urne sono quelli, che contano: i numeri, non le idee.
Ed io mi chiedo: quanti di noi elettori italiani prima di entrare nel bugigattolo con la matita e il foglietto in mano avremo fatto un ragionamento analogo, dotto almeno un decimo e scrupoloso almeno la metà di quello?... vogliamo esagerare e dire... un decimo?

Io non sarò fra quelli, ma so che per contare alle elezioni non basta essere in così pochi
Per cui, qualunque disegnino vinca, avrà sempre vinto il partito di quelli che non capiscono un accidente... con me fra loro!

Cordialità e buona votazione!

Franco ha detto...

Devo dire che sono contento di aver pubblicato il mio “sfogo”, perché così ho avuto modo di scatenare una piccola discussione tra persone più o meno normali e sicuramente (consentitemelo) con una intelligenza quanto meno un po’ superiore a quella della maggior parte di coloro che andranno a votare (qui vedete che sono d’accordo con Lucio).

Sulle schede ci sono delle figurine che aspettano un segno ed io ho voluto tentare di capirci un po’ di più anche perché sulla scheda ho visto che troveremo sia i nomi dei canditati (però candidati nel collegio uninominale) sia i simboli dei partiti; poi accanto ai simboli ci sono delle miniliste con l’elenco dei candidati (che però concorrono per i seggi assegnati con il metodo proporzionale); e bisogna sapere anche che questi non si possono scegliere perché scegliendo il simbolo si scelgono per forza tutti.

Ho naturalmente trovato questo sistema sufficientemente contorto, ma ho dovuto giustificarlo considerando che questo è il modo solito con cui i politici cercano di raggirarci. Poi ho visto che l’altra scheda (quella per il Senato) è contorta anch’essa, ma fortunatamente lo è esattamente alla stessa maniera, cosa che ha suscitato in me un po’ di sollievo.

Mi sono reso conto allora, che per intendere meglio cosa significasse tutto ciò, dovevo capire anche cosa c’era dietro tutto quell’insieme di segni e nomi; e quindi ho cercato di farlo ovviamente con l’aiuto della rete.

Mi sono così imbattuto in una infinità di termini ciascuno dei quali, scusatemi l’ignoranza, hanno richiesto un successivo studio; e tutto ciò nel tentativo di intendere bene se un segno in un posto sbagliato avrebbe potuto produrre un risultato discorde dalle intenzioni.

Ci sono i collegi, e poi ci sono i seggi uninominali e quelli plurinominali, e poi gli sbarramenti, e poi i limiti inferiori e superiori dei seggi assegnati ai collegi, e poi le quote maggioritarie e quelle proporzionali, e poi le percentuali di genere, le candidature multiple e tante altre cose che alla fine mi hanno soltanto confuso più di quanto non lo fossi prima.

Dunque (sempre considerando validissime le osservazioni di Lucio) non credo proprio che saranno stati in molti a cercare di capire, e che tra quei pochi che avranno cercato di documentarsi, pochissimi avranno capito proprio bene quello che può capitare come conseguenza per il segno posto sulla scheda; e allora mi sono anche convinto che molte scelte fatte, anche dagli elettori più attenti, è probabile che produrranno un risultato ben diverso da quello immaginato; e dunque ovviamente questo equivarrà abbastanza ad una scelta fatta con i dadi.

Dopo questa prima osservazione passo con un altro commento a rispondere più direttamente ad Ugo

Franco ha detto...

Qui la seconda parte del commento:

Quello che Ugo dice, che d’altra parte mi aspettavo, potrebbe essere condivisibile a patto di aver deciso di voler considerare seriamente quello che invece effettivamente non è serio.

Quando si ha la certezza che TUTTI quelli che si stanno accapigliando per vincere, e ripeto TUTTI, il che significa SENZA NESSUNO ESCLUSO, lo stanno facendo per ragioni che nulla hanno a che vedere con le soluzioni ai tanti problemi che abbiamo, non si possono fare scelte ragionate, perché si finisce per scegliere in base ad affermazioni ed idee dichiarate, non già a vere convinzioni di chi le propugna.

Ed io questa certezza ce l’ho, perché so bene che la lotta è fatta a colpi di furbizia visto sono tutti convinti che sarà facilissimo gabbarci facendosi aiutare non solo dalla scheda elettorale ingarbugliata, ma anche dalla legge che hanno opportunamente promulgata con l’obiettivo di spianare il terreno a loro facendoci credere di averci dato libertà di scelta. E’ questa infatti l’ultima presa per i fondelli che ci hanno propinato!

Torniamo quindi al discorso che anni fa abbiamo affrontato insieme proprio io e Ugo, e cioè al fatto che chi propone soluzioni dovrebbe essere prima di tutto in buona fede e per essere in buona fede dovrebbe essere prima di tutto un uomo onesto, e infine, se lo è veramente, dovrebbe DIMOSTRARE chiaramente di esserlo. Intendo dire che non basta che dica: io sono onesto e io voglio il bene della Nazione a parole, perché questo lo può dire chiunque, così come infatti tutti fanno.

Dunque come potrei convincermi che tutti quelli di FI o del PD (per restringere, come propone Ugo, il ragionamento solo a questi due) dicano la verità? Non certo ascoltando quello che dicono.

Quindi, se come dice Ugo, scelgo in base a quello che ciascuno dice, visto che dicono tutti le stesse cose, finirei per scegliere quello che lo sa esporre meglio, non quello che veramente ha l’intenzione di fare quello che dice.

Perciò a suo tempo, io ed UGO insieme, volevamo cercare di portare al governo delle persone senza interessi personali e che per dimostrarlo dovevano dichiarare di voler occuparsi del Paese senza usufruire di nessun privilegio e con uno stipendio certamente buono, ma non super eccellente.

Concludo dicendo allora che finché chi va al Governo avrà dei diritti così diversi dai comuni dirigenti di azienda, non sarà possibile mai capire chi di essi è in buona fede e chi non lo è. E ovviamente non mi basta una piccola rinuncia come hanna fatto platealmente M5S o una buona parte di essi.

Basarsi sulle parole non ha senso, anche perché gli obiettivi dichiarati sono gli stessi per tutti, mentre il modo con cui ciascuno pensa di raggiungerlo non ci è stato raccontato da nessuno; scegliere dunque con un ragionamento che si basa su quanto ciascuno dice, significa solo scegliere in base alla qualità della sua esposizione; invece con i dadi, sia pure escludendo dalla scelta chi non è neanche capace di convincere a parole, è allo momento il metodo più sicuro per non sbagliare o, in caso di errore comunque probabile, di non sentirsi uno dei colpevoli.

In pochissime parole direi che più nera di come è oggi la situazione, è difficile anche immaginarlo, e allora che venga ad arricchirsi chiunque; tanto ci dovrà andar bene per forza.

Bambino-vispo ha detto...

mi consola, Franco, il sapere che senza accurato studio non ci avresti capito un'acca nemmeno tu... e se non capisci tu...

Io invece non voglio usare del mio tempo ormai breve nella risoluzione di indovinelli elettorali, ed ho deciso che andrò si, a votare, da integerrimo cittadino ansioso di disturbare la (solerte, da noi) Protezione Civile per farsi tirar fuori dal sepolcro di neve,
ma voterò come dicevi tu, coi dadi.
Così della cazzata che farò sarà responsabile la Dea Bendata e non io!

Cordialità

Ugo Mocci ha detto...

Cari amici, vedo che siete proprio disperati ! Avete tutte le ragioni, perché i talk show che propinano tra le campagne elettorali raramente servono ad approfondire i problemi, ad inquadrarli, a confrontare le diverse possibili soluzioni. Poi, quando arrivano le campagne elettorali, assistiamo a un marketing forsennato a chi le spara più grosse ! Così non si aiutano i cittadine a scegliere tra alternative che siano almeno plausibili.
La conclusione è che bisogna farsi delle idee da soli, leggendo opinioni diverse, cercando di capire il contesto, identificare le evoluzioni in atto. Non saranno moltissimi coloro che per proprio interesse fanno per conto loro questo lavoro e quindi concordo con voi che i risultati elettorali sono, soprattutto oggi, il frutto di impressioni arrabbiate e impaurite in finta libertà. Comunque, anche se scelte ragionate sono minoritarie, val sempre la pena di non peggiorare la situazione.
Io, come vi ho detto, in assenza di un discorso adeguato ai tempi, che auspicherei e che però i cittadini attuali non sembrano gradire, mi orienterò (forse perché sto invecchiando ?) verso chi la spara meno grossa e mi propone una politica dei piccoli passi. Mi sembra la meno rischiosa.
Il mio stato d'animo ?
Si, nell'immediato sono preoccupato per lo spirito esasperato e ultimativo che certi personaggi politici amano manifestare e per cittadini che mi appaiono un po' confusi e preoccupati, più esposti a credere a soluzioni semplicistiche e facili, ma alquanto fantasiose e improbabili. Potremmo perdere del tempo prezioso e accrescere ancor più i nostri problemi.
Però mi confortano, si fa per dire, altre considerazioni, non proprio edificanti. In realtà gran parte degli italiani che si fanno trascinare in un clima da stadio, e purtroppo anche noi con loro, abbiamo due fucili puntati.
Uno è la globalizzazione, che spara contro coloro che pensano di vivere su un isolotto e prescindono dal mondo. L'altro fucile è il nostro debito pubblico, che va mensilmente rinnovato, e che sembra rimosso dalla mente degli italiani. Chi lo dimentica potrà fare danni seri, però durerà molto poco. I mercati non sono misericordiosi.
Purtroppo o per fortuna, volenti o nolenti, siamo a sovranità limitata !
(En passant non vi concentrate troppo con la legge elettorale, è un po' elaborata ma va bene anche quella che c'é, è un compromesso tra governabilità, rappresentatività e frammentazione partitica. Non è la legge elettorale che produce un esito incerto, ma i cittadini.)
Vi ho rasserenato ?
Ciao e saluti a tutti voi, amabili amici della vigilia

Ug

Franco ha detto...

Caro Ugo,

sono lieto di vedere che hai compreso bene la nostra posizione, e sono anche lieto di sentire che hai potuto verificare di persona che la fiducia nella politica è diffusamente e abbondantemente scaduta.

L’altra cosa che dimostra il tuo approccio onesto alla questione. è l’aver accertato come noi, che in campagna elettorale TUTTI hanno provato a sparare promesse irrealizzabili, al solo scopo di arraffare quanti più voti possibile.

A fronte di una cosa seria quale dovrebbe essere l’elezione di un Governo, i grandi sorrisi che si vedono sui visi di TUTTI coloro che concorrono alla “presa del potere” dimostrano chiaramente quanto sia l’INTERESSE PERSONALE di ciascuno di loro di giungere alla sospirata conquista.

Io ti ripeto che sono ormai convinto che le elezioni non sono più un modo per consentire ai cittadini di scegliere i Governanti che ritengono più adatti a curare al meglio gli interessi della cittadinanza, ma sono ormai diventate una farsa che richiede ai cittadini di dedicare un po’ del proprio tempo per scegliere qualche centinaio di persone a cui regalare un comodissimo posto di lavoro, molto ben retribuito che dopo pochissimo tempo frutterà agli stessi anche un invidiabilissimo vitalizio.

Quanto a ciò che gli eletti potranno fare per la Nazione, rimango fortemente scettico e anzi, considerando che se anche si raggiungerà una maggioranza, essa sarà molto risicata, sono abbastanza certo che chiunque ne farà parte, anche volendolo, non riuscirà a concludere niente perché avversato da una forte opposizione.

Ma alla fine dovremo essere lieti della situazione che si creerà, perché quella impossibilità di agire ci metterà almeno al riparo da qualunque cambiamento, che se avvenisse, considerato il vero interesse di chi è al comando, finirebbe solo per colpirci con altre tasse e/o con nuove regole e burocrazie, utili soltanto a frenare ogni sviluppo.

Comunque Ugo devo dire che, se non sei il solo, sei almeno un cittadino veramente molto raro da trovare, visto che sei tra i pochi che ancora pensano che tra coloro che si sbracciano nel raccontarci la loro visione dei problemi, ci possa ancora essere qualcuno veramente intenzionato a sistemare il Paese, anche convinto di potervi riuscire e oltre tutto di poterlo fare a “piccoli passi”.

Qui invece è proprio tutto da rifare, e per rifare non si può procedere a piccoli passi, ma come ho detto anche nel passato, occorre mettere in atto qualcosa che assomigli ad un vero shock, che capovolga completamente tutto e che SEMPLIFICHI al massimo ogni intervento, riprogettando tutto da capo. E per come la penso io partendo dalla tassazione che è la prima cosa che dovrebbe essere determinata con saggezza, e non più partendo dalle necessità delle spese (che il più delle volte sono ingiustificate) ma definita in maniera che sia giusta ed onesta; poi bisognerebbe utilizzare al meglio il gettito ottenuto per finanziare secondo le disponibilità i vari servizi pubblici.

Ovviamente so bene che questo non avverrà mai, ma non avverrà soltanto perché toglierebbe troppo potere alla casta e renderebbe molto più difficile il ladrocinio a cui i politici sono abituati da anni.

Continua....

Franco ha detto...

...qui la continuazione:

Infine voglio anche dirti che a me non sembra affatto che la nuova legge elettorale, che doveva favorire la creazione di una maggioranza forte, sia riuscita nell’intento; viceversa l’intento nascosto (o meglio che hanno tentato di nascondere) era quello di consentire a loro di poter modificare i risultati a proprio piacere.

La maggioranza dei cittadini ha capito bene che le decisioni sono state ancor più spostate nelle mani della casta e la prova l’avrai anche tu, quando è probabile che dovrai accettare che Renzi si accoppi, tuo malgrado, con Berlusconi, così come chi ha votato Lega potrebbe forse dover accettare che Salvini si accoppi con Di Maio mentre chi ha votato Di Maio potrebbe dover sopportare che al governo ci sia anche Salvini.

Sono degli esempi, che sono però abbastanza verosimili e possibili con la legge che è stata varata ultimamente; ed è questo uno dei motivi per cui non sono più disposto ad agire da galantuomo, dando fiducia ad uno qualunque di loro sia pure scegliendo il meno peggio..

Ho voluto scrivere questo nuovo commento prima dell’inizio dello spoglio; nei prossimi giorni staremo a vedere insieme come andrà a finire.

Un saluto affettuoso a tutti e due e anche a tutti coloro che leggeranno queste nostre righe.

Franco.