martedì 14 novembre 2017

Molestie o mezzo per far carriera?


Da un pò di settimane non si fa che parlare delle presunte molestie ricevute molto tempo addietro da un gran numero di attrici o donne dello spettacolo.

E’ impressionante quello che si ascolta, e la maggior parte di chi segue questi avvenimenti,  rimane allibito dalle notizie che si susseguono ogni giorno; sembra che tutti i registi o la maggior parte di coloro che lavorano nel campo dello spettacolo siano più dediti ad importunare le giovani attrici che a occuparsi del loro lavoro.

Nessuno, piuttosto che credere ciecamente a ciò che decine se non centinaia di donne dello spettacolo vanno dicendo, cerca di valutare attentamente quello che si dice, traendone delle conclusioni logiche. Forse è proprio l’alto numero di queste accusatrici che è sufficiente a convincere tutti della colpevolezza degli accusati.

Vorrei allora provare a ragionare con pacatezza e logica su quanto sta accadendo e provare a valutare un po’ più freddamente quello che ci stanno raccontando.

Per farlo dovremo tener presente dei fatti veri che difficilmente possono essere disconosciuti.

1.     Secondo quanto affermato da un gran numero di accusatrici le presunte molestie non   sono per niente recenti, ma si sono verificate per lungo tempo e molto tempo fa.
2.  Tutte le molestate sono delle attrici, e forse al tempo delle molestie, delle giovani attricette in attesa di diventare attrici affermate.
3.    Nessuna delle attuali accusatrici ha mai fatto le attuali affermazioni al momento della presunta molestia.
4.     Nessuna delle accusatrici parla di violenza, ammettendo quindi che si tratta piuttosto di “avances” ricevute dai registi, alle quali pare però che nessuna di esse si sia a suo tempo opposta, ricorrendo alla giustizia a suo tempo.

Tenendo bene in conto quindi i quattro punti precedenti cerchiamo ora di immaginare quello che è avvenuto veramente a suo tempo. Molto probabilmente non è da escludere che i registi “incriminati”, contornati da tante giovani bellezze, che oltre tutto certamente utilizzavano il proprio bel corpo quale biglietto da visita per farsi ben valutare, non abbiano tentato di avere con loro un qualche rapporto più stretto di quello richiesto dal lavoro.

Nel rapporto tra uomo e donna è naturale che questo avvenga e però, quando la donna non accetta certi approcci, può facilmente difendersi mostrando subito e seriamente di non essere interessata.

Ci sono casi in cui la donna gradisce certi apprezzamenti e anche certi tentativi di instaurare un rapporto più intimo e casi in cui la donna effettivamente non lo gradisce per cui si tira indietro bloccando ogni successiva mossa di colui che considera un importuno.

C’è poi un altro caso ed è quello in cui una donna che avvicinata da un uomo che non le piace, accetta ugualmente non solo le sue lusinghe, ma anche eventualmente un rapporto più intimo; questo è il caso delle “escort” che accettano il rapporto intimo perché in cambio riceveranno del danaro. Ovviamente in questo caso non parleremo di desiderio di sesso, ma di desiderio di danaro; si tratta di una specie di contratto verbale in cui la donna accetta di intrattenersi intimamente con un individuo anche sconosciuto, a patto di ricevere in cambio il danaro pattuito.

Ma il comportamento da “escort”, a mio avviso, non è soltanto quello di una donna che si concede in cambio di danaro, ma anche di una donna che si concede in cambio di una qualunque altra cosa (gioielli, viaggi di piacere, promessa di carriera, o qualunque altra cosa concreta o astratta) a cui è interessata.

Anche in questo caso si può parlare di contratto verbale sottoscritto dalle parti tacitamente, dove il corrispettivo della prestazione sessuale è il più vario, ma che è comunque di interesse di chi ha concesso la prestazione.

Ho parlato di due casi in cui la donna si può concedere (quello per un suo piacere e quello per un suo interesse); per completare il quadro esiste anche un terzo ed ultimo caso ed è quello della violenza in cui l’uomo prende la donna con la forza e la costringe a cedere, bloccandola fisicamente.

Bene. Ora che abbiamo bene chiaro che niente di diverso dai tre casi che ho illustrato può essere accaduto tra le attricette e i registi, cerchiamo di capire quale è il caso che si adatta di più a ciò che ci viene raccontato.

Dobbiamo subito escludere che ci siano state VIOLENZE, sia perché nessuna delle accusatrici lo ha mai affermato e sia perché un’affermazione così tardiva sarebbe illogica e inaccettabile.

Degli altri due casi potremmo escludere il primo (anche se con qualche riserva) perché nessuna delle accusatrici ha mai detto di essersi innamorata del proprio regista e di aver perso la testa per lui.

Rimane quindi l’ultimo caso che è quello dei rapporti consumati per interesse; quasi certamente non interesse a danaro quale corrispettivo delle prestazioni, ma interesse alla propria carriera.

Dunque quello che è avvenuto sarebbe giustificato da un contratto verbale nel quale, in maniera chiara o anche un po’ sottintesa, le prestazioni sarebbero state compensate da un aiuto nell’ascesa verso la notorietà; cosa certamente non proprio etica, ma cosa che non si può considerare un reato visto che si tratta del frutto di un accordo ben preciso tra le parti.

Io trovo quindi molto scorretto il comportamento di tutte le accusatrici che, dopo aver accettato lo scambio di favori, si ricordano solo dopo parecchi anni di sfoderare la spada; a suo tempo potevano benissimo rifiutare l’offerta e magari denunciare chi aveva fatto loro le proposte, ma se hanno preferito invece accettarle non considerandole fin da allora scorrette, vuol dire che erano consenzienti e non vedo perché dopo tanto tempo debbano invece considerarsi delle molestate.

Indipendentemente da come andranno a finire tutte queste storie, una cosa è certa: attraverso questa sconcertante vicenda ho potuto capire quanto poco serie siano state a suo tempo le belle donne accusatrici e quanto scorrette sono state ora; forse credono di acquisire altra notorietà, ma per quanto mi riguarda, hanno dimostrato solo incoerenza e stupidità.

Franco Fellicò


12 commenti:

Ugo Mocci ha detto...

Ciao Franco, sei un gigante !
Però, stai attento, non bisogna generalizzare. In molte situazioni “l'interesse” della donna è quello di acquisire o di non perdere il lavoro. In questi casi lo stato di soggezione configura una ingiusta e miserevole violenza.

Ugo Mocci

Bambino-vispo ha detto...

il sottile duettare dei sessi, fra provocazione e ritrosia l'hanno inventato i nostri progenitori invertebrati centinaia di milioni di anni fa e ce ne hanno trasmesso le tecniche e le motivazioni.
Essenziali per la biologia, e non vale discuterne qui.

L'uso e l'abuso delle relative tecniche sono state provate riprovate, sperimentate, esaltate, svilite, condannate, approvate infinite volte
nella storia dell'uomo e tutte possiamo ridurle al vecchio adagio:

"Mamma, Ciccio mi tocca!... Toccami Ciccio che mamma non vede!"

Sulla mia esperienza, scrissi un raccontino "Le compagne di viaggio" che potete leggere qui:

http://armia.forumfree.it/?t=74987403

Sul "caso che ci occupa" posso aggiungere solo alcune brevi considerazioni:

- Che ci siano gentiluomini e porci non ci piove, le nostre mamme ce lo insegnavano prima di andare all'asilo. Non usa più informare i giovani?

- Le molestie sessuali sono reato penale, cioè perseguibile d'ufficio, se solo la "collettività" ne è al corrente

- E'punibile come reato anche l'omertà, cioè il tacere alle autorità un reato penalmente rilevante di cui si è a conoscenza.

Orbene chiedo: "Queste signore, lo sapevano cinque, dieci, cinquanta anni fa di essere state molestate?... perché non hanno fatto il loro dovere di denunciare l'orco al tempo in cui i fatti si verificarono?..."

Quindi consiglierei: "Le signore vadano da subito in galera per il reato di omertà con i loro aguzzini, reato certo perché da loro stesse denunciato con auto accusa. Si facciano quindi le doverose indagini legali e, se i reati di molestia siano appurati, impicchiamo pure i rei di cotanta sconcezza!.."

Va da se che se invece la Legge dovesse trovare innocenti questi molestatori allora le signore dovrebbero essere incriminate anche per simulazione.

Scusate la mia durezza, ma la legge è roba da giudici e carabinieri, se fosse roba da psticceri si chiamerebbe cioccolatino!

Cordialità

Lucio Musto 14 novembre 2017

Franco ha detto...

Grazie Lucio.

speravo in un tuo intervento colorito, ma anche logico. E così è stato. Qualunque cosa sia accaduto, doveva venir fuori per tempo e quindi se non è stato così vuol dire che chi poteva parlare ha trovato allora la sua convenienza a non farlo. Tu hai giustamente aggiunto che non facendolo hanno anche commesso un reato, quello dell'omertà. Bravo

Un abbraccio. Franco

Bambino-vispo ha detto...

già, infatti se l'avessero fatto, avessero denunciato il reato come obbligo di ogni buon cittadino
e se la legge avesse funzionato,
si sarebbe evitato il "reiterarsi del crimine", e tante altre povere indifese fanciulle non sarebbero state "raggirate" dal turpe individuo.


Mi chiedo dove sia finita la solidarietà di genere!... solo a sbraitare sulle piazze con le braccia alzate e le mani aperte a dire "La farfallina è la mia e ne faccio quel che voglio?...".

mi rendo conto di star farneticando... cittadini che fanno il loro dovere, legge che funziona, solidarietà... ma che stamo, su ARMIA?

Lucio Musto (sempre qullo di prima...

Ugo ha detto...

Finti logici, siete incorreggibili !
Come fareste voi a denunciare l'orco ? 50 anni fa, poi !
Andreste coi registratori ? Magari vi dicono che non è legale, anzi reato.
Andreste dai carabinieri ? Fareste la posta e simulereste il reato per coglierli in fallo ? Vi direbbero che eravate consenzienti, nella migliore delle ipotesi che eravate lì per un provino hard e magari vi denuncerebbero.
Dimostrerete il ricatto al quale siete sottoposte ? Il ricatto, nella fattispecie, non lascia tracce.
Poi non pensate alle attricette, pensate anche alle persone più deboli e normali.
Pensate anche alle famiglie di 50 anni fa e anche di oggi. C'é violenza anche lì. Perché molte persone sopportano, spesso solo in nome di qualche convinzione o per paura ?
Spesso si lascia fare per poter dimenticare.
Non so quanti maschietti accettano di finire nel tritacarne per nobili motivi. Lode a chi ha il coraggio di mettersi in gioco, ma non mandiamo in galera chi non ha il coraggio, perché omertoso !
Però consoliamoci, un passetto avanti lo abbiamo fatto, una volta più semplicemente le-li bruciavano !

Franco ha detto...

Siamo invece veramente logici e non per finta.

E con le tue affermazioni cosa vuoi dire? Forse che non hanno deciso di aderire alle proposte e commettere il reato, soltanto perchè tanto non avrebbero potuto dimostrare a nessuno di essere state aggirate?
E se è proprio così, per quale motivo oggi, dopo tanti anni dagli eventi, pensi che invece sia facile
dimostrarlo?

Comunque, probabilmente non hai capito o non vuoi capire che, visto che sappiamo per certo che non c'è stata violenza (intendo dire che le ragazze non sono state prese con la forza), il consenso, sia pure collegato ad un interesse diverso dal sesso, c'è stato. Posso anche pensare che le ragazze non volevano accettare, non si sono fidate della giustizia e quindi non hanno denunciato (e però oggi come mai ci hanno ripensato?), ma nessuno avrebbe impedito loro di rifiutare le proposte anche a costo di lasciare il lavoro; chi è onesto veramente, si comporta così piuttosto che accettare la proposta, prendersi il corrispettivo
promesso in cambio, per poi alla distanza denunciare il corruttore.

Ma ora ti faccio un esempio: Un imprenditore corrompe un assessore della pubblica amministrazione che accetta una grossa mazzetta e in cambio fa in modo di fargli vincere una gara per un lavoro pubblico.
Nessuno si accorge di niente, l'assessore corrotto si gode tutto il danaro ricevuto acquistando case, automobili e imbarcazioni; poi dopo qualche anno, quando ormai il suo tenore di vita è da gran signore (proprio per le possibilità derivate dalla mazzetta ricevuta) decide di denunciare l'imprenditore.
Secondo te il giudice chiamato in causa non dovrebbe incriminare sia l'imprenditore che l'assessore? O pensi che dovrebbe soltanto ringraziare quest'ultimo per aver fatto venire alla luce il reato commesso solo dall'imprenditore?

Quello che ho voluto dire nel mio scritto è che se certe cose sono veramente accadute, è certo che non
sono avvenute per OBBLIGO, ma certamente per gli interessi di entrambe le parti; dunque le accuse non mi
sembrano giustificate da chi ha preso parte al reato; non voglio dire con questo che la parte attualmente
accusata sia esente da responsabilità, ma che le responsabilità dovrebero ricadere sia sulle accusatrici che
su chi è stato accusato.

Assai diverso sarebbe stato se l'accusa fosse stata fatta PRIMA di accondiscendere all'offerta, perchè
in questo caso la responsabilità sarebbe stata del solo corruttore, mentre non ci sarebbero state
persone corrotte, e come ha detto giustamente e LOGICAMENTE Lucio nel suo commento, si sarebbe anche evitato il reiterarsi di quel tipo di reato.

Spero di aver chiarito meglio il mio pensiero, non tanto a te che sono certo rimarrai "bastian contrario" come sempre, ma a chi dovesse ancora leggere il mio scritto e relativi commenti che in due parole è: "le responsabilità dell'accaduto non solo solo dei registi, ma anche e in una buona misura, dalle attrici che tardivamente, dopo aver partecipato al reato ed aver anche usufruito dei benefici legati a quella partecipazione, hanno deciso di denunciarlo.

Chi ha denunciato tardivamente è colpevole due volte: è colpevole nei confronti della legge quanto il corruttore perchè ha partecipato al reato; ma è colpevole dal punto di vista umano anche perchè prima ha condiviso la scelta, e poi ha deciso di comportarsi da traditore.

Bambino-vispo ha detto...

@ Ugo
mi rendo conto che per "denunciare l'orco" ci vogliono le palle... le stesse identiche palle che occorrono adesso
per "denunciare" arraccandosi al facile carro del vincitore, nelle squillanti vesti dello sciacallo dalla gualdrappa.

Hai scelto di tacere per opportunità, per vigliaccheria, per poter dimenticare, perché in fondo ce la facevi a sopportare?... allora continua a crogiolarti nella tua "opportunità", nella tua vigliaccheria, nel tuo desiderio di oblio, nella tua forza...
Forse a fronte di quella molestia hai ottenuto qualcosa... quel qualcosa te lo sei preso, o lo hai rifiutato?... Forse hai pagato un prezzo esoso (lo dici oggi) per un beneficio piccolo. Beh, vuol dire che allora il "mercato" era caro, o tu non valevi un granché, o forse ti sei svenduta facendo fare "un affare" al tuo molestatore.

E mi sta bene che aspetti cinquant'anni, l'occasione buona, per vendicarti!... il brutto è che vuoi vendicarti non con le palle tue, ma con quelle di un altro, andando ad infierire non contro il tuo nemico, ma sul suo cadavere. E questo ti insozza ben più della "onta subita" che oggi tiri fuosi a usbergo della tua virtù violata!

Bambino-vispo ha detto...

@ Franco
sono stato troppo veemente nel rispondere ad Ugo sul tuo Blog?... Scusami tu e scusami con lui.
Tu sai bene che il mio temperamento mi porta ad essere diretto e decisamente poco politico...

Diglielo ad Ugo che non sono cattivo, ma dico le cose così come le penso. E' nel mio modo d'essere.

Ugo ha detto...

Ragazzi vispi-logici !
Lasciate le attricette che non avrebbero le palle ! Anche oggi, con gente logico-rigorista, quali voi siete, avrebbero di che temere ! Hanno quindi almeno le mezze-palle. Parlano oggi perché sanno che molte possono farlo farlo.
E le altre che lo fanno perché deboli e si concedono per poco, perché hanno responsabilità e bisogni essenziali, che temono di non poter affrontare altrimenti ? Al rogo anche loro !
Insomma, se non si fossero tutte queste donne senza palle, in fin dei conti, anche i malfattori non potrebbero peccare. Eva origine di tutti i mali !

Ragazzi, é la forza del potere che si esercita indebitamente che va condannata, non chi la subisce !

Saluti da ragazzo moralista-bacchettone a Franco e Lucio, ragazzi vispi-logici di professione inquisitore !

Ugo

Franco ha detto...

Non mi piace parlare di patate e sentirmi attaccato per i fagioli.

Io non voglio colpevolizzare gli orchi e assolvere le attricette. Tu invece mi parli come se io avessi affermato che gli orchi debbano essere assolti e le attricette (poverine) portate in trionfo.

Forse non hai capito o non sono stato capace di farti capire, e lo ripeto ancora, che non è mia intenzione colpevolizzare le ragazze e assolvere gli orchi. Ho solo detto che se a suo tempo gli orchi hanno agito male, non sono state da meno le attricette che hanno accettato di delmnquere insieme a loro scambiandosi dei favori poco corretti (e questo in analogia agli scambi di favori tra gli imprenditori e gli assessori dove i responsabili del malaffare sono entrambi).

Le cosa potevano andare diversamente se sempre a tempo debito, le attricette avessero invece rifiutato di prendere parte allo scambio di favori (ammesso comunque che le proposte siano partite dagli orchi e non sollecitata proprio dalle attricette), facendo nascere allora tutte le polemiche di oggi.

Ma tu pensi che si tratta di povere pecorelle tra le grinfie dei lupi, e questa che è soltanto una tua opinione non essendoci alcuna prova (finora almeno) che sia effettivamente così.

Ebbene se la tua opinione è questa, tienitela pure, io rimango della mia come è naturale che sia. Quello che è scritto rimane lì e chi eventualmente leggerà tutto, si potrà schierare dall'una o dall'altra parte.

Poi può darsi, che alla distanza, verrà fuori anche qualche altra notizia che potrà avvalorare una delle due opinioni.

Franco

Ugo ha detto...

E' la forza del potere che si esercita indebitamente che va condannata, non chi la subisce !

Franco ha detto...

Certo.

Hai ragione, ma questa tua affermazione sarebbe valida se fosse stato accertato che ci furono delle coercizioni a cui le "poverine" non potevano opporsi. E se invece di come tu pensi, c'è stato, come io penso, un accordo per uno "scambio alla pari"?

Come vedi sono d'accordo con il senso della tua frase, ma la tua affermazione, nel nostro caso non si può applicare, semplicemente perché le uniche prove che abbiamo sono le dichiarazioni tardive delle presunte offese. Ed infatti la tua frase si basa su una IPOTESI. Con essa mi dimostri soltanto, così come fai solitamente, che costruisci tutta la tua teoria della quale ti convinci e con la quale vuoi convincere, partendo da una ILLAZIONE.

Aggiungo anche, che tra le ipotesi possibili, tutte senza prove naturalmente, ci sarebbe anche quella che furono proprio le "poverine" a proporre lo scambio.

Se allora te la vuoi cavare chiudendo con una breve frase che vorresti accettassi come LAPIDARIA, allora io te ne lascio un'altra:

"E' la forza della seduzione femminile che va condannata, e non quelli che si lasciano ammaliare!"

Ed ora siamo pari, perché nessuna delle due affermazioni, entrambe valide, si possono applicare al nostro caso perché entrambe si basano su IPOTESI.

Ed è per questo motivo LOGICO che intendevo chiudere la discussione rimanendo ciascuno con la propria opinione, perché di opinioni si tratta. Solo il tempo forse potrà dirci chi aveva opinato meglio.

Franco