martedì 29 agosto 2017

Lo sgombero a Roma di via del Curtatone.


Dopo aver più volte sentito alla TV dello sgombero eseguito a Roma, ho provato a leggere cosa si diceva sul web; ho digitato allora la frase “lo sgombero a Roma” e mi si sono presentate decine e decine di pagine di TITOLI ciascuno dei quali rimandava ad articoli di giornali, dichiarazioni di persone, racconti di cittadini, ecc. ecc.

Era impossibile leggere tutto, perché sarebbero state necessarie settimane e quindi ho letto solo qualcosa scegliendo i link che mi sembravano più interessanti. E naturalmente ho scoperto solo polemiche.

Ero andato sulla rete perché, dopo aver seguito le informazioni della TV, mi ero fatto una mia idea sull’evento, e volevo sapere quale era l’orientamento degli altri.

Premetto che l’assoluta stato di necessità di molte famiglie per lo più di migranti, non mi lascia per nulla insensibile e che mi rendo conto benissimo del loro stato d’animo e delle loro misere condizioni.

La mia personale convinzione è però che in un Paese civile non è possibile consentire, neanche a chi si trova nella difficoltà di non avere neanche il necessario per vivere, di impadronirsi abusivamente di strutture pubbliche o private che siano.

Probabilmente il Comune, La regione o il Paese non aveva la possibilità di aiutare questi derelitti, ma ammesso anche che pur potendo dare una mano a questa gente, non l'ha fatto, non mi sembra normale che si debba tollerare che centinaia di fabbricati (solo a Roma ho letto che si era giunti a 120 unità immobiliari impegnate) vengano occupati abusivamente a danno non solo dei beni pubblici, ma anche di poveri cittadini italiani  proprietari di immobili e naturalmente contribuenti.

Lasciare che i palazzi interi occupati rimangano tali, significgerebbe considerare giusta l’occupazione e ingiusta la richiesta di chi ha perso il proprio bene senza la possibilità di recuperarlo legalmente.

Ho letto anche che la LEGGE prevede che il Prefetto debba mettere in cantiere gli sgomberi seguendo il seguente ORDINE DI IMPORTANZA:

1.     L’ordine e la sicurezza pubblica
2.     I rischi di incolumità della salute
3.     I diritti dei proprietari
4.     I livelli assistenziali  (dei quali si devono occupare gli Enti Locali)

Perfetto; anche se io avrei preferito che i diritti dei proprietari fossero al primo posto, mi sembra corretto e giusto che la questione assistenziale sia stata posta proprio alla fine.

Il Prefetto dunque, ottenuta l’autorizzazione dall’Autorità Giudiziaria, ha fatto il suo dovere e NESSUNO può contestargli la decisione; la polizia incaricata di attuare lo sgombero ha certamente cercato di convincere prima con le buone gli occupanti abusivi a lasciare l’edificio, ma ovviamente non essendo stata ascoltata ha dovuto necessariamente impiegare la forza, e ha dovuto subire anche le reazioni violente degli abusivi. Il palazzo occupato era oltre tutto pieno zeppo di cucine improvvisate e relative bombole di gas, con notevoli rischi per l’incolumità degli stessi occupanti oltre che dell’intero vicinato.

Ma le polemiche non sono mancate, perché gli italiani, quegli stessi che criticano le istituzioni per il non agire, quando invece vedono che l’azione desiderata viene avviata, sono subito pronti a criticare anche quella.

Ma ora proviamo a ragionare, e se volete mettiamoci pure nei panni di chi preferisce trovare una colpa delle Istituzioni trascurando l’abuso fatto dagli occupanti dell’edificio,

Io credo che l’unica colpa che si può attribuire a chi si occupa di ordine pubblico è di non aver preso quei provvedimenti in tempo; voglio dire che non credo affatto che un certo giorno migliaia di persone indigenti abbiano preso d’assalto il fabbricato espugnandolo; ma invece certamente qualche famiglia vi è entrata abusivamente e ha installato abbastanza indisturbata la propria cucina e qualche mobile di fortuna; poi ha avvisato i propri parenti ed amici facendo sì che una famiglia dopo l’altra seguisse l’esempio.

Niente sarebbe accaduto di così plateale se le intrusioni fossero state bloccate man mano sul nascere e la legalità sarebbe stata rispettata anche prima; e in più la degradazione che nel tempo tutte quelle famiglie hanno creato per l’immobile, non sarebbe avvenuta.

Il non aver agito subito però non può essere considerato un motivo valido per far si che la decisione dello sgombero di massa fosse evitato per sempre e quindi ancora una volta mi sembra giusto che finalmente sia stato attuato.

Quello che mi preoccupa invece è una dichiarazione del ministro Minniti (che peraltro gode di tutta la mia stima) il quale pare che abbia detto che “non autorizzerà altri sgomberi a Roma senza che vi siano già pronte soluzioni abitative alternative”.

Io penso che questa dichiarazione che ormai è stata divulgata ed è nota a tutti, sarà una bella manna caduta dal cielo per tutti i migranti e non migranti in cerca di casa, perchè saranno ormai certi che se in qualche modo riusciranno ad occupare un’abitazione (cosa peraltro come si è visto molto facile nel nostro Paese) se la saranno assicurata a vita, perché o ne rimarranno padroni definitivamente oppure, nella peggiore delle ipotesi, potranno godere di una soluzione alternativa.

Non pensate che il messaggio sarà inteso come un invito ad occupare abusivamente  il prima possibile un alloggio? Se non pensate questo, allora siete degli ingenui!

Franco Fellicò

2 commenti:

Bambino-vispo ha detto...

francamente non ho nulla da dire, se non ripetermi.
Ho pescato ora un mio articolo dell'agosto 2006 (si, 11 anni fa)
quando il "Professor Sottile" già si dibatteva nelle pastoie dell'immigrazione collettiva.
Il mio articolo, dal titolo "OSMOSI" pubblicato sul sito dell'ADUC, trattava, in dibattito, un principio semplice: "non c'è modo di fermare l'invasione se non rendendola poco appetibile, cioè facendo in modo che non sia conveniente".

Questa cosa si può raggiungere in un solo modo, con due facce. Migliorando le condizioni di vita nei paesi di origine e rendendo più difficile l'espatrio (per esempio provvedendo "senza se e senza ma" al rimpatrio. E così i soldi dati ai mercanti di uomini diventano soldi persi)

Quel testina del signor Napolitano, s'è inventata l'operazione "mare nostrum" dando una grossa mano ai mercanti di uomini che OVVIAMENTE hanno speculato sulla testa dei disperati. Li sento, mentre diconono: "lo vedete?... basta imbarcarsi, poi ci pensa il Presidente Italiano a salvarvi e darvi tutto quello che vi serve"

E siamo ad oggi dove il grandissimo Minniti ha scoperto l'acqua calda:
"Se gli abusivi li mando via da dove stanno... andranno a fare gli abusivi da qualche altra parte; e quest'altra parte non sarà né la Libia, né la Gran Bretagna."

Che genio, 'sto Minniti che ha bloccato gli sgombri senza soluzioni alternative... Ma come avrà fatto ad avere questo colpo di genio???

ARIDATECE ER PUZZONE!!!

Franco ha detto...

Caro Lucio.

Come accade abbastanza spesso, anche questa volta siamo d’accordo e allora visto che hai spostato, giustamente, il problema sui migranti, concordando pienamente che il flusso può essere quanto meno ridotto come tu dici RENDENDOLO MENO APPETIBILE vorrei esprimere a questo proposito una qualche mia perplessità sull’ultimo intervento del nostro Governo con riferimento agli ultimi accordi con la Libia.

A mio avviso questi accordi non migliorano affatto l’infruttuoso approccio finora avuto, anzi forse lo peggiorano. E allora io pensavo che potendo avere un colloquio con i Libici forse sarebbe stato meglio concordare di istituire in terra libica un ufficio presso il quale TUTTI coloro che hanno voglia di migrare debbano passare; in questo ufficio potrebbe essere esaminata la singola posizione per verificare se è effettivamente degna di accoglienza.

Poi pubblicizzare che tutti coloro che potranno essere accettati verrebbero imbarcati GRATUITAMENTE su navi militari italiane o di altre nazioni europee per essere trasportati in una delle nazioni europee scelte dall’ufficio (magari rispettando nei limiti del possibile il desiderio degli interessati). Si sarebbe dovuto anche pubblicizzare che CHIUNQUE fosse arrivato in Europa con mezzi diversi da quelli autorizzati dall’ufficio, sarebbe stato immediatamente riportato nel luogo di provenienza anche se suscettibile di essere accolto.

In più si sarebbe dovuto pubblicizzare che quelli che potevano essere accolti non sarebbero stati ospitati in alcuna struttura gratuita e nemmeno sovvenzionati in alcun modo, ma avrebbero dovuto sostentarsi da soli lavorando per 8 ore al giorno nei campi per dissodare i terreni, nelle città per pulire le strade e i giardini, nei luoghi terremotati o alluvionati per sgombrarli dalle macerie o comunque in altri lavori tali compatibili con le condizioni fisiche di ciascuno.

In questa maniera, con dei costi anche minori di quelli da sostenere con gli attuali accordi, diminuirebbero sia i flussi complessivi sia i morti annegati, gli aventi diritto si manterrebbero con il loro lavoro e non sulle spalle di chi li ha accettati in Europa e gli scafisti avrebbero sempre meno clienti fino a scomparire da soli.

Che ne dici? Ciao. Franco.