Questo è il
quinto esempio di come ci prendono …per i fondelli (altri tre li trovate nel
mese di dicembre 2013 in questo stesso BLOG, il quarto nel mese di ottobre 2014).
Ricordo che le
prese per i fondelli si realizzano a seguito di idee che i volponi credono
brillanti, ma basta essere un pò più attenti per scoprire facilmente dove sono i “trucchi”.
Anche questa
volta credo che sia Renzi in persona a dover essere premiato, infatti è sua
l’idea di consentire, a chi lo desidera, di richiedere che parte del TFR sia
corrisposto mese per mese in busta paga.
La parte
esteriore del provvedimento viene pubblicizzata come un ulteriore modo di far
percepire ai lavoratori qualche soldo in più di salario o stipendio.
Ma dietro
quest’obiettivo che ogni giorno viene illustrato come un nuovo beneficio
elargito ai lavoratori dall’ultimo Governo, ce n’è come sempre un altro
nascosto; infatti come è noto, quando si percepisce il TFR a fine carriera, esso
è soggetto ad una tassazione separata che utilizza un’aliquota inferiore a
quella corrente.
Chi deciderà di
richiedere di essere “beneficiato” vedrà invece tassato quella parte di paga con
l’applicazione dell’aliquota corrente, e quindi pagherà più tasse.
Quindi chi
accetterà di farsi “beneficare” dal premier (e per fortuna pare che siano molto
pochi), potrà solo ricevere in anticipo dei soldi che sono già suoi, ma per
ottenerlo dovrà PAGARE questo pseudo-beneficio versando delle tasse maggiori di
quelle che avrebbe versato altrimenti.
Di contro lo Stato,
senza alcuna spesa ulteriore, incasserà più soldi di quanto previsto (a danno
del “beneficiato”) e in più li riceverà anche prima di quando doveva riceverli
normalmente.
E certamente l'astuto premier ha anche considerato che nel far salire in un modo qualunque il percepito dai lavoratori, in molti casi potrebbe causare il raggiungimento di uno scaglione di tassazione superiore, e quindi sia gli 80 euro che il TFR anticipato ben si prestano a questo ulteriore vantaggio per le casse dello Stato.
Poco importa poi
se alcune aziende dovranno rinunziare ad una liquidità sulla quale avevano
basato forse anche il proprio sviluppo; e niente importa se questo danno alle
aziende è in completa controtendenza su quanto si continua a sbandierare e cioè
che si sta lavorando per alleggerire i loro problemi.
Ecco perché il
signor RENZI merita di ricevere una nuova targa così come previsto per chi riesce
a prendere bene per i fondelli i cittadini.
Vi riporto quindi qui la
targa che gli spetta:
“Per essere riuscito a far credere a molti lavoratori di
aver aumentato loro la paga pur utilizzando i loro stessi soldi, e ciò quindi senza
alcun aggravio per lo Stato e anzi ottenendo per quest’ultimo un gettito
anticipato e MAGGIORATO”.
Franco Fellicò
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