E così dopo aver tanto atteso, il
ministro dell’economia è finalmente arrivato! Si chiama PIER CARLO PADOAN e
come al solito è stato già soprannominato SuperMinistro.
Io speravo ancora che questa fosse
la volta buona, ma a giudicare dalle sue prime parole riportate dai giornalisti,
direi che ancora una volta per non smentirsi i “capoccioni” preferiscono
percorrere la strada opposta a quella più ovvia.
Quello che mi ha infatti subito
impressionato è stata una sua frase gettata lì: “Bisogna spostare la tassazione
sui CONSUMI e sui PATRIMONI”.
Se così è effettivamente, a nulla
è valsa la richiesta di Alfano di scegliere un ministro che non fosse
“affezionato alle tasse e alla patrimoniale”!
Ho ascoltato qualche giorno fa le
proteste di un imprenditore che affermava quanto fosse anticostituzionale il
comportamento del fisco, visto che si basa non, come indicato dalla
Costituzione, sulla CAPACITA’ CONTRIBUTIVA DI CIASCUN CITTADINO, ma sulle necessità
che di volta in volta lo Stato ritiene di dover soddisfare.
La protesta dell’imprenditore ha
richiamato alla mia mente quello che ho spesso affermato e cioè che lo Stato
NON PUO’ reperire i suoi introiti basandosi sulle SUE NECESSITA’ (che oltre
tutto sono spessissimo inutili), perché in questo modo rischia di far fallire
tutta la cittadinanza in nome di quelle COPERTURE che ritiene di dover sempre
trovare.
Se in ciascuna nostra famiglia
agissimo in quel modo, in caso di ristrettezze economiche potremmo anche
decidere di ANDARE A RUBARE pur di mantenere in essere non solo quanto occorre
per vivere, ma anche ogni altra esigenza non necessaria; e invece le famiglie
oneste, basano giustamente il loro tenore di vita sulle disponibilità
economiche a disposizione.
Lo Stato viceversa, utilizza un
metodo diverso: fissa le spese necessarie (considerando tali anche quelle
inutili) e riversa i costi sulla cittadinanza curando almeno apparentemente di
distribuirla in maniera tale da colpire meno le categorie meno abbienti; non
importa se alla fine TUTTI risultano tartassati fino all’inverosimile, perché
se i soldi SERVONO, qualcuno dovrà comunque versarli!
Ciò provoca naturalmente delle
reazioni che vanno dalla chiusura delle aziende, ai suicidi dei titolari e
dall’aumento dell’evasione allo spostamento delle poche industrie rimanenti, in
altri paesi.
Io penso invece che, così come
ogni famiglia onesta fa, la tassazione dovrebbe essere riportata a essere
quella ACCETTABLE e come dice la Costituzione, essere funzione della capacità contributiva di ciascuno; e poi,
al modo di come fanno le famiglie oneste, il risultato dei proventi così
ottenuti dovrebbe essere distribuito al meglio per far fronte a quei servizi
sociali che la cifra disponibile consente di soddisfare.
Insomma occorrerebbe un modo diverso
di ragionare, che sarebbe prima di tutto più etico e che non rischierebbe di
peggiorare sempre più la vita di noi tutti.
Bisognerebbe utilizzare al meglio
ciò che ETICAMENTE si può pretendere dai cittadini, piuttosto che fissare prima
le spese e poi cercare le coperture traducendole automaticamente in maggiore
pressione fiscale.
Ma analizziamo meglio le prime
parole del nuovo ministro:
SPOSTARE LA TASSAZIONE SUI
CONSUMI significa comprimere i consumi stessi; spesso si fanno delle tassazioni
al solo scopo di disincentivare qualcosa e aumentare la tassazione sui consumi significa
aumentare ancora le aliquote IVA e/o le accise sui carburanti ed equivale quindi
proprio a disincentivare i consumi. Ed io mi domando, come si può pensare di
ottenere una crescita del Paese se prima di tutto si colpisce chi pensa di
consumare? Come si può pensare che le imprese potranno riprendersi solo con
qualche beneficio fiscale, visto che le loro produzioni sarebbero poi invendibili
a causa della riduzione dei consumi?
SPOSTARE LA TASSAZIONE SUI
PATRIMONI è anch’essa una scelta certamente poco intelligente; essa infatti
disincentiverebbe anche il risparmio e sarebbe ingiusta e per niente etica; non
si può infatti non considerare che chi ha un patrimonio (e parlo di chi lo ha
accumulato onestamente) lo ha perché si è comportato da FORMICA e ha preferito
non scialacquare i SUOI SOLDI, ma ha utilizzato dei sui guadagni ONESTI ciò che
l’abbondante tassazione gli ha lasciato, in un modo a lui gradito; tassarlo
ancora una volta significa punirlo per aver utilizzato liberamente quel poco
che il fisco gli aveva consentito di avere; diverso naturalmente è se lo Stato
confiscasse addirittura i beni acquistati con soldi sporchi o con quelli evasi
al fisco.
Dunque mi sono bastati pochi
minuti per perdere tutta la fiducia in chi sostituendo Saccomanni poteva
iniziare il suo lavoro con un metodo diverso che fosse anche in linea con
quanto il Governo Renzi ha promesso di fare e cioè di CAMBIARE MUSICA.
Ma allora non sarebbe stato
meglio trovare un ministro che fosse meno tecnico e anche meno politico, ma
dotato soltanto di maggiore logica?
Spero di sbagliarmi, ma presto
potremo giudicare!
Franco Fellicò
1 commento:
La qualità di un governo ai suoi inizi si può valutare prevalentemente sulle direzioni da assumere per la soluzione dei vari problemi e sulla competenza dei suoi membri.
Nel nuovo governo le competenze scarseggiano, tranne proprio quelle di Padoan, che ha un curriculum di esperienze importanti, che comprendono anche il FMI e l'OCSE e che ho avuto occasione di ascoltare direttamente anche in un convegno di un mese fa a Roma (i giornalisti riportano le cose in modo spesso errato o approssimativo, meglio informarsi alla fonte).
Il nuovo governo dichiara invece di voler seguire strade nuove e volontà di cambiamento, che sono una buona cosa, ma che richiedono la capacità di superare tutto il fuoco d'interdizione di lobbies e cittadini che sempre si oppongono ai cambiamenti.
Per ora la garanzia e i punti fermi sono Renzi e Padoan. Il discorso è sempre lo stesso: modificare la distribuzione del carico fiscale per aumentare investimenti e lavoro e la distribuzione della ricchezza. Per essere credibili bisogna saper rivoluzionare pubblica amministrazione, servizi e wellfare, cose che non si possono fare senza la partecipazione dei cittadini. Solo così potremo ridurre gli sprechi e la corruzione e aumentare l'efficacia degli interventi, rilanciare formazione e ricerca e diventare un paese attraente economicamente. Poiché tutto questo è molto difficile, è fondamentale la capacità di Renzi di dare un quadro ampio e convincente delle strade da percorrere e stabilire un raccordo continuo coi cittadini sullo stato di avanzamento.
Alternative migliori al momento non ve ne sono. Quelli che si sono avvicendati, tranne il primo Monti hanno preferito galleggiare; Grillo l'abbiamo visto all'opera: è solo un concentrato di rabbia ed ignoranza, così diffuse tra noi. Ormai è con tutta evidenza un caso clinico.
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