Scrivo quest’articolo per parlare di quella che ormai è nota con il nome FLOTTIGLIA.
Un piccolo accenno l’avevo fatto anche nell’articolo “Il Governo e l’opposizione” che ho pubblicato il 12 settembre scorso chiamandola “stupida flottiglia”, ma man mano che passano i giorni devo dire che l’incoscienza di questi navigatori è sempre più evidente.
Non intendo essere considerato un FAN di Giorgia Meloni, ma non posso fare a meno di dire che le sue parole sull’argomento sono state chiarissime e le condivido in pieno.
Condivido infatti che si tratta di un’azione rischiosa per chi la fa, ma anche per tutto il nostro Paese, visto che ho sentito con le mie orecchie che Fratoianni ad una domanda precisa fattagli da un intervistatore ha detto che la protezione militare della Flottiglia va fatta anche quando essa entrerà nelle acque territoriali della Palestina.
Dicono che le barche della flottiglia appartengano a 44 diverse nazioni e però da noi si parla solo di quelle italiane; non so cosa accade negli altri Paesi ma a me pare che tutti gli altri (eccetto la Spagna) non si interessino della cosa e sembra che abbiano lasciato da subito che quelli che vengono chiamati attivisti se la sbrighino da soli.
Diverso è l’atteggiamento del nostro Paese dove la questione è diventata la notizia del giorno e appare nei media come la cosa più importante da seguire, anche al di sopra delle due guerre che ci preoccupano.
Forse sarà la presenza di alcuni parlamentari di sinistra sulle barche che infiamma la cittadinanza e che ha spinto il Governo ad intervenire (seguita anche dalla Spagna) inviando una fregata militare a protezione dei “diportisti”. SI perché si tratta di diportisti che hanno deciso, accompagnati da alcuni parlamentari, di sfidare Israele e il suo blocco navale a difesa delle acque prospicienti la Palestina.
Gli attivisti hanno dichiarato inizialmente di voler far arrivare dei generi alimentari e medicinali al popolo palestinese affamato e oppresso dalla guerra; hanno però rifiutato di attraccare in un porto israeliano per consegnare i loro aiuti con la promessa di Israele che sarebbero stati fatti avere ai poveri palestinesi.
L’offerta non è stata accettata per mancanza di fiducia in Israele che molto probabilmente non avrebbe tenuto fede alla promessa; ma hanno rifiutato anche l’offerta del Governo che suggeriva loro di dirottare le loro barche verso Cipro per consegnare gli aiuti ad esponenti della Chiesa Cattolica che d’accordo con il Cardinale Pizzaballa del Patriarcato di Gerusalemme li avrebbe certamente potuto far avere ai veri bisognosi.
Infine hanno rifiutato anche di accettare l’invito sia di Papa Leone sia del Presidente della Repubblica Mattarella che li hanno pregati di utilizzare l’accordo che il Governo aveva preso con Cipro e il Patriarca di Gerusalemme.
Essi quindi continuano a voler arrivare con le loro barche inermi fino alla costa Palestinese per consegnare i loro aiuti direttamente.
Sono degli eroi o degli stupidi? Io penso che il loro atteggiamento si addice più a degli stupidi che a degli eroi.
Se però non sono eroi e neanche stupidi allora sapranno certamente che non sarà certo la loro determinazione a lasciali attraversare la fascia di mare difesa da un blocco navale; sapranno che per certo il loro disegno non si concluderà con la consegna degli aiuti e che nella migliore delle ipotesi verranno bloccati in qualche modo; e sapranno anche che in alternativa potrebbero essere buttati fuori in maniera violenta dalle navi militari israeliane che pattugliano la fascia di mare bloccata.
Quegli incoscienti attivisti a causa della loro stupida testardaggine hanno quindi scelto non solo di non far più arrivare alla Palestina quegli aiuti che invece attraverso Cipro sarebbero arrivati, ma di mettere a repentaglio la loro vita convinti di poter costringere Israele a rispettare il diritto internazionale.
Ma come si può insistere nell’invocare il diritto internazionale e pretendere che Israele lo rispetti sapendo che Netanyahu lo calpesta ogni giorno da oltre un anno in mille modi tanto da essere stato colpito da un mandato di arresto per crimini di guerra contro l’umanità?
Che si aspettano i diportisti/attivisti? Che Israele apra un varco nel blocco navale e li lasci passare magari riverendoli per il loro coraggio?
Giustamente il Ministro Crosetto ha detto che la protezione che stanno avendo dalla fregata militare italiana rimarrà in essere finchè le loro barche saranno in acque internazionali, ma quando quel limite sarà superato essi dovranno proseguire da soli e accettare qualunque azione blanda o energica che Israele deciderà di mettere in atto per fermarli.
Cosa dobbiamo sperare noi cittadini italiani? L’unica speranza che possiamo avere è che le barche siano fermate senza danni né ai mezzi né alle persone che le occupano.
Ma se malauguratamente ci dovessero essere degli affondamenti o delle perdite umane dovremmo allora solo sperare che non si voglia reagire militarmente perché l’ULTIMA cosa che non dovremmo fare è di scatenare una guerra con Israele a causa dell’incoscienza di un piccolo gruppo di testardi diportisti/attivisti italiani.
In ogni caso il comportamento di questa flottiglia si è solo rivelata come un’ennesima “gatta da pelare” per il Governo in carica, cosa che forse potrà far piacere all’opposizione, ma che in tal caso denoterebbe quanto è poco corretta ogni azione di chi non è al Governo.
Franco Fellicò
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