Con questo documento proverò a commentare
alcuni avvenimenti incontrovertibili che andrebbero presi come dei bei
risultati ottenuti dal Governo, ma che l’opposizione non manca di criticare.
Cercherò di essere il più
possibile oggettivo e quindi citerò solo informazioni sicure che nessuno può
disconoscere.
Voglio però prima premettere che
nell’attuale Governo, considerando sia tutti gli esponenti della maggioranza
sia quelli delle opposizioni, se dovessi esprimere un giudizio sull’attuale
Presidente del Consiglio affermerei senza ombra di dubbio che le capacità
politiche di Giorgia e la sua intelligenza e cultura è di gran lunga superiore
a qualunque altro politico attuale. Invito i lettori a contraddirmi indicandomi
un politico che può considerarsi superiore a lei.
Nel giro di un paio di anni la
Meloni è diventata un personaggio noto in tutto il mondo perché sempre presente
e con cognizioni di causa a tutte gli incontri mondiali.
Ma ora andiamo all’elenco dei
fatti:
1. Meloni
ha di solito un atteggiamento di riservatezza che viene stupidamente criticata
dall’opposizione.
Ma lei resiste e
preferisce FARE piuttosto che DIRE.
2. Quando
Meloni ha deciso di cercare ad ogni costo di mantenere GIUSTAMENTE i rapporti
con gli USA, lo ha fatto senza chiedere il permesso a nessuno ed è riuscita ad
acquisire la benevolenza di Trump.
Questa sua
posizione invece di essere considerata una buona cosa è stata immediatamente
criticata dall’opposizione la quale continua ad affermare che “bacia la
pantofola del capo della casa bianca”.
Secondo
l’opposizione quindi Giorgia avrebbe dovuto contrastare apertamente tutte le
decisioni di Trump; lo ripetono tutti e nessuno capisce che con un tipo come quel
Presidente occorre astuzia e anche finta accondiscendenza, cosa che la Meloni
fa ogni giorno.
3. L’Unione
europea e precisamente il Commissario europeo per il commercio sta
trattando con gli USA per cercare di ottenere che vengano applicati dazi del
10% bidirezionali e tutta l’opposizione accusa Meloni perché secondo loro, si
perderanno 30.000 posti di lavoro.
Ora io dico,
premesso che non è affatto detto che Trump accetterà la proposta Europea, che
colpa avrebbe la Meloni di questa scelta visto che non è lei che sta trattando?
E poi a che serve
dire che proporre il 10% è sbagliato? Come penserebbe l’opposizione di ottenere
invece del 10% lo 0%? Pensano forse che esiste la possibilità di ottenere lo 0%
semplicemente facendo la voce grossa con Trump?
4. Ultimamente
all’Aia TUTTI i 32 Paesi dell’Unione membri della NATO, Italia compresa, hanno
approvato l’aumento al 5% del PIL per le spese militari.
Giuseppe Conte
ha detto, e chissà chi lo ha informato, che l’Italia verserà 45 milioni di euro
all’anno agli USA per l’acquisto di armi.
Gli altri
dell’opposizione invece parlano di follia ed insistono che quei soldi
comporteranno una riduzione del welfare; ed è diventata una litania anche
quando più di un esponente del Governo ha affermato il contrario.
Allora io mi
domando, secondo l’opposizione cosa doveva fare Meloni? Unica fra tutti non
doveva firmare la decisione e pretendere che pagassero solo gli altri? Oppure
doveva decidere di uscire dalla NATO? Tutti hanno criticato la decisione del
Governo ma, come sempre, nessuno ha indicato una alternativa.
5. Ad
aprile 2025 l’agenzia di rating SAP ha elevato il rating per l’Italia da BBB a
BBB+ con outlook stabile e a maggio 2025 l’agenzia di rating Moody’s ha portato
il rating da “Stable” a “Positive”.
Sarebbe stato
logico che l’opposizione si complimentasse con il Governo, ma invece, come
sempre, centrosinistra e 5 Stelle hanno sottolineato che il miglioramento del
rating è dovuto più a fattori esterni (contesto economico internazionale,
sostegni UE, ripresa post-Covid) che a meriti specifici del Governo.
6. Nel luglio 2025 ISTAT ha affermato che gli occupati nel 2025 sono aumentati di
circa 2.452.000 rispetto al 2021; infatti nel 2021 gli occupati erano
21.849.000 e nel maggio 2025 sono 24.301.000.
Anche in questo
caso l’opposizione ha asserito che sarebbe stato più importante un
miglioramento delle condizioni lavorative, tornando ad insistere sul salario
minimo.
Allora io mi
domando: dobbiamo pensare che sarebbe stato meglio migliorare la condizioni di
lavoro di pochi piuttosto che far lavorare tanti cittadini in più? E se Meloni
avesse fatto proprio questo e cioè avesse puntato ad una migliore qualità del
lavoro, non pensate che l’opposizione avrebbe detto che invece occorreva far
aumentare i lavoratori?
7. Ultimamente
l’Unione Europea ha approvato il pagamento della settima rata del PNRR che sarà
disponibile entro luglio 2025.
Anche in questa
occasione l’opposizione ha osservato (diversamente dall’UE) che molte riforme
chiave del PNRR sono ancora incomplete o attuate in modo parziale.
Poi ci sono le critiche
ricorrenti: la critica per l’eliminazione del reddito di cittadinanza, il rifiuto
di fissare un salario minimo, la scarsezza dei fondi destinati alla sanità e
alla scuola, la subordinazione a Trump, la gestione del fenomeno migratorio, l’uso
dei media pubblici per propaganda; ovviamente però le critiche non vengono mai
accompagnate da soluzioni alternative.
Giuseppe Conte dei 5 Stelle si è
permesso di dire che Meloni sta prendendo in giro i cittadini; ma ovviamente si
tratta di affermazione senza alcun senso visto che non ci sono motivazioni.
Insomma a me pare che i vari
esponenti dell’opposizioni e in particolare Elly Schlein, Giuseppe Conte,
Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni non fanno altro che sbraitare contro ogni
azione governativa; e nessuno di loro suggerisce soluzioni diverse che però tengano
conto delle disponibilità economiche del Paese.
Forese essi ritengono che tutto
quanto ogni giorno esce dalle loro bocche possa spingere i cittadini a votarli
alle prossime elezioni; e nessuno ha capito che il loro atteggiamento non fa
altro che diminuire ogni giorno la fiducia che ancora molti cittadini hanno per
loro.
Ma c’è una soluzione?
Dopo aver dimostrato con un po'
di testimanianze il comportamento dell’opposizione vorrei chiedere a chi mi
legge, molti dei quali so essere orientati a sinistra, di fare un piccolo
sforzo e a provare di dimenticarsi per un po' delle proprie idee politiche e di
guardare da lontano e più oggettivamente quello che accade tra i politici italiani.
Seguite questi miei tre esempi
dopo di che leggete l’analogia che vorrei esporvi.
Vi trovate in un luogo di
villeggiatura insieme alla vostra famiglia e anche insieme ad un’altra famiglia
di amici entrambi con le vostre due auto; voi siete stati “eletti” capo
carovana e viaggiate insieme; è uno dei giorni da bollino rosso per il traffico
di rientro e dovete decidere che strada prendere per tornare a casa; avete 4
scelte possibili (1, 2, 3, 4).
Esempio 1:
Essendo voi il capo carovana
decidete di scegliere la strada 3; il vostro amico dissente ma ovviamente si
accoda e insieme a voi e vi avviate.
Esempio 2:
Stessa situazione, ma in questo
caso il vostro amico non solo dissente ma afferma che sarebbe stato meglio
prendere la strada 1; ciò nonostante vi segue sulla strada 3.
Esempio 3:
Sempre stessa situazione, ma
questa volta il vostro amico oltre a dissentire si dissocia da voi, vi lascia
da solo sulla strada 3 e si avvia da solo sulla strada 1.
Se approfondiamo i tre casi ci
accorgiamo che nel primo e anche nel secondo (dove almeno c’era una alternativa
suggerita dal vostro amico) quando sarete arrivati a casa non saprete mai se la
scelta presa o anche l’alternativa indicata dall’’amico era stata la migliore.
Solo nel terzo caso potrete
sapere invece chi dei due aveva fatta la scelta migliore perché avrete saputo
chi dei due è effettivamente arrivato per prima.
Ora spostate la vostra attenzione
sui politici italiani e vi accorgerete che essi si comportano come nell’Esempio
1; infatti il Governo (come il capo carovana) fa delle scelte e per ognuna di
esse l’opposizione dice che è sbagliata.
Se le opposizioni fossero più collaborative
potrebbero non solo criticare le scelte del Governo ma anche indicare cosa
avrebbero fatto loro; in questo caso avrebbero agito come nell’Esempio 2.
Comunque in entrambi i casi
nessuno potrà mai sapere quale sarebbe stato il risultato delle scelte se
invece quelle del Governo si fossero adottate quelle suggerite dall’opposizione;
e questo perché le proposte dell’opposizione non si sono potute giudicare non
essendo state mai applicate.
Non è possibile invece cercare di
emulare l’Esempio 3 perché al Governo c’è sempre uno solo dei due e quindi
nessuno potrà mai dire con sicurezza se con le scelte eventualmente suggerite
dall’opposizione si sarebbero potuto avere dei risultati migliori.
E così siamo giunti al punto
cruciale e allora mi sono ricordato che molti anni fa avevo scritto un articolo
che risolveva questo problema; l’ho cercato sul mio BLOG ma non l’ho trovato
perché forse non l’ho mai pubblicato (almeno sul BLOG).
Ve lo riporto allora brevemente
qui, sottolineando che si tratta di una idea irrealizzabile per mille motivi,
ma che in linea teorica riuscirebbe veramente a risolvere il problema evitando
anche le continue diatribe tra le parti a cui assistiamo ogni giorno.
L’articolo credo che avesse il
titolo: “Le due Italie” E ora ecco quello che avevo immaginato:
Visto che ormai le fazioni sono
DUE quella del Governo e quella dell’opposizione, sarebbe interessante invece
di eleggere un Governo di creare DUE GOVERNI ciascuno dei quali gestito dalle
due fazioni.
Le elezioni non sarebbero più
necessarie ma dovrebbero essere sostituite da una dichiarazione dei cittadini
nella quale ciascuno decide da quale dei due Governi vuol essere rappresentato.
Si definirebbero così due percentuali di cittadini; poniamo ad esempio il 60% che
vuole appartenere al Governo 1 e il 40% al Governo2.
Territorialmente l’Italia
rimarrebbe una sola, ma ci sarebbero due Governi che gestiscono alla propria
maniera tutti i servizi della Nazione e ovviamente (come nell’esempio) il
Governo 1 dovrà gestirne il 60% mentre il Governo 2 il restante 40%.
Fatto questo, i DUE Governi
entrerebbero in servizio e partendo dalla situazione in cui si trova il Paese
potrebbero fare le proprie scelte che però sarebbero valide per due parti che
ciascuno deve gestire; uno dei due potrebbe ad esempio attivare il salario
minimo; l’altro potrebbe decidere una diminuzione o un aumento delle tasse e
comunque ognuno dei due Governi gestirebbe la sua parte di Italia alla sua
maniera. Ovviamente ciascun Governo farebbe la sua politica fiscale e quindi
ognuno raccoglierebbe fondi dai cittadini secondo il proprio modo di vedere. Ma
ciascuno naturalmente distribuirebbe anche i fondi che ha a modo suo.
La sanità, la scuola e ogni
servizio pubblico dovrebbero essere divise in due parti (60 e 40% seguendo l’’esempio)
ciascuna delle quali sarebbe gestita da ciascun Governo: ci sarebbe una parte
della scuola, della sanità e di ogni servizio gestita dal Governo 1 e la
seconda parte di esse gestita dal Governo 2.
Le parti di ogni servizio sarebbero
finanziate in maniera diversa da ciascuno dei due Governi e ogni cittadino potrebbe
solo utilizzare per ogni servizio quella parte gestita dal Governo a cui ha
scelto di appartenere.
Dopo una durata di ad esempio 5
anni, avendo ciascun cittadino vissuto da vicino il funzionamento del Governo
scelto e avendo potuto constatare anche come invece era stata gestita l’altra
parte, potrebbe decidere di mantenere l’appartenenza al Governo scelto la prima
volta, oppure potrebbe decidere di passare a far parte di quelli dell’altro
Governo.
In questa maniera ogni cittadino
avrebbe il Governo che preferisce e avrebbe anche la possibilità di valutare se
quello suo è più efficiente di quell’altro (così come nell’Esempio 3); i due
Governi dovrebbero stare molto attenti a come gestiscono la loro parte del
Paese perché dovranno essere coscienti che dopo 5 anni chi li sceglierà si
baserà sui fatti e non più sulle chiacchiere.
LO SO BENISSIMO che tutto questo
è irrealizzabile; ma solo così si potrebbe veramente vedere chi delle due
fazioni è più efficiente e più giusto. E solo così i cittadini potrebbero
giudicare quale Governo è quello che lavora meglio.
Per concludere dirò che, poiché quello
che ho immaginato è impossibile da attuare, purtroppo occorre che i cittadini
si tengano il Governo eletto per 5 anni e poi magari lo cambino per i
successivi anni; ma dovranno rassegnarsi a non sapere mai se un altro Governo,
diverso da quello in carica, sarebbe stato più capace (a meno di non credere
alle chiacchiere di chi è all’opposizione).
Franco Fellicò