Ho iniziato a scrivere questo
documento due giorni prima dell’incontro programmato per il 17 aprile tra
Meloni e Trump; lo pubblicherò però dopo avervi aggiunto i miei commenti a incontro
avvenuto.
Prego quindi i miei lettori di
tener conto di quanto ho detto sapendo che la prima parte del documento
descrive la situazione del PRIMA e la seconda quella dl DOPO.
Prima parte
La Schlein ha detto che La Meloni
dovrebbe andare da Trump con la “schiena dritta”; e anche che dovrebbe chiedere
a Trump come mai ha dato carta bianca a Netanyahu.
Due stupide affermazioni: la
prima perché assume senza alcun motivo che lei andrebbe a prostrarsi; la
seconda: perché l’intento dell’incontro non dovrebbe essere certamente quello
di andare a polemizzare, ma piuttosto quello di riuscire ad ottenere qualcosa
di utile per l’Europa.
Poi ho sentito un’altra
affermazione, da altra persona dell’opposizione, che ha detto che Meloni
dovrebbe chiedere a Trump del perché non ha sottoscritto la condanna a Putin
per la strage di Sumy; e anche in questo caso sembra che secondo alcuni Giorgia
debba incontrare Trump con lo scopo di andare ad irritarlo.
Altri insistono che Meloni deve
fare degli accordi unilaterali, cosa che è chiarissimo non avverrà non
foss’altro per i continui contatti, tutti riferiti al suo viaggio americano,
che la nostra Presidente del Consiglio ha avuto con la Von der Leyen fino a
qualche ora prima della partenza.
Insomma ognuno la vede a suo
modo, e sono pochi quelli che si affidano alla sensibilità e alle capacità di
Giorgia piuttosto che a darle suggerimenti; e vorrei proprio vedere quelli che continuano
a criticare e a sparare suggerimenti come se la caverebbero se dovessero essere
loro ad incontrare il nuovo Presidente americano.
La maggior parte di quelli che
insistono con dei suggerimenti hanno sicuramente una intelligenza molto
inferiore a quella di Giorgia, e se avessero solo un po' di modestia e di
rispetto, dovrebbero solo riporre fiducia in un incontro i cui risultati
potrebbero essere importanti per l’Europa.
Ci sono molti che ritengono che
Trump abbia interesse a instaurare rapporti con i singoli Paesi, mentre invece
il Presidente americano ha apertamente dichiarato che intende parlare con
l’Europa nella sua interezza e questo dovrebbe cancellare definitivamente
quelle credenze.
Ovviamente ora che scrivo, e ho
voluto iniziare a farlo PRIMA che l’incontro avvenga, tutte le ipotesi sono
possibili visto che ogni affermazione già fatta da Trump (compresa quella che
ha già anticipato che non accetterebbe la proposta di dazi reciproci ZERO) può
cambiare nel giro di ore o anche minuti.
Quello di cui bisognerebbe a mio
avviso tener conto è che le capacità intellettive della Meloni sono sicuramente
superiori a quelle di Trump e quindi questo dovrebbe bastare a far capire che
se qualche passo avanti nei difficili rapporti commerciali che sono stati
avviati, potrebbe subire qualche utile modifica, dipenderà dalle capacità della
nostra Presidente.
L’altra cosa che viene
continuamente affermato dalle opposizioni è che Giorgia andrà ad offrire
acquisti di Gas e di Armi. Io non escludo che questo possa accadere, ma la
validità di una simile offerta andrà confrontata con quello che la nostra
Presidente avrà ottenuto in cambio.
Osservo comunque che al momento
l’Italia e l’’Europa hanno bisogno di acquistare delle armi da qualcuno visto
che è abbastanza riconosciuta la necessità di aumentare la nostra difesa;
allora, se non ci sono sufficienti fornitori Europei di questi armamenti, non
vedo perché non si debba ricorrere agli USA specialmente se si considera che
questi acquisti oltre a risolvere una nostra necessità, potrebbero magari servire
anche a far riprendere gli scambi commerciali di altri prodotti.
Circa il gas, quando l’opposizione
dice che quello americano costa di più, lo fa riferendosi a quello che ci vende
la Russia. Ora è noto, già da tempo, che se non lo acquistiamo quello della Russia
è perché rispettiamo le sanzioni verso una Nazione che ha invaso l’Ucraina. Dunque,
se abbiamo bisogno di gas non russo, necessariamente lo paghiamo e lo
continueremo a pagare di più.
Il problema del gas sarebbe
risolvibile comunque incrementando ancora le fonti di energia rinnovabili e
magari questo dovrebbe essere un obiettivo da raggiungere che consentirebbe di
NON COMPRARE PIU’ gas da nessuno.
L’opposizione ha anche
continuamente richiesto di sapere cosa andrà a dire a Trump nel suo incontro
senza mai ricevere una risposta; io condivido la posizione di Giorgia in questo
caso, per due motivi: il primo è che se lo avesse detto avrebbe scatenata una
infinità di critiche nelle quali tutti i suoi oppositori avrebbero solo
aggiunto odio a quello che già hanno; il secondo motivo è che dichiarare quello
che avrebbe detto a Trump sarebbe servito a far preparare quest’ultimo sugli
argomenti.
La Meloni ha quindi intelligentemente
evitato di raccontare quale sarebbe stato il suo discorso anche perché con un
interlocutore come Trump, capace di cambiare posizione in qualunque momento,
ogni discorso va avviato seduta stante e in funzione del suo umore e delle sue
dichiarazioni del momento. La Meloni, forte delle sue capacità ha stabilito
quindi di decidere momento per momento come comportarsi col quell’individuo,
sicura di saper trovare le giuste risposte a quelle affermazioni che sarebbero
state improvvisate dallo stesso.
Qui voglio fare una simpatica
parentesi per dimostrare quello che potrebbe accadere a Giorgia se andasse dal
Presidente americano dopo aver preparato con cura il suo discorso; e per farlo
vi ricorderò una vecchia scenetta che potete anche rivedere a questo link:
https://www.youtube.com/watch?v=bagR7ryMp3o
La scenetta è intitolata IL
TIMIDO e si svolge tra Mario Riva e Walter Chiari dove il timido è Walter
Chiari; Mario Riva gli spiega come fare per avvicinare una ragazza e a tutte le
domande che Walter prevede di ricevere dalla ragazza, Mario gli spiega come
rispondere.
E così quando finalmente Walter
affronta l’incontro, le parla ed attende la reazione che si aspetta per poterle
rispondere; fatto sta che invece la donna alla sua richiesta di accompagnarla
gli risponde subito SI ed allora Walter rimane basito e non sa più che pesci
prendere.
Questo esempio servirà a
sottolineare che è inutile prepararsi con Trump perché il suo atteggiamento
potrebbe essere completamente diverso da quello che ci si aspetta; e a
dimostrazione di quello che sto dicendo apprendo a poche ore prima
dell’incontro che la nuova posizione del Presidente americano è quella di
chiedere ai suoi interlocutori di ISOLARE LA CINA.
Questo desiderio è quindi è nuovo
tema che si presenta alla Meloni solo qualche ora prima di incontrarlo e
certamente, qualora se ne dovesse parlare, lei saprà utilizzarlo per ottenere le maggiori
facilitazioni possibili da definire con l’Unione europea cercando di sapere
quanto potrebbe avvantaggiare quest’ultima se il suo desiderio dovesse venir
accettato.
La Meloni con la sua intelligenza
e da vera psicologa sarà certamente capace di “incensare” opportunamente il suo
interlocutore per metterlo a suo agio; e lo farà anche se questa tattica
ovviamente sarà criticata dalla posizione stupida dell’opposizione che non
capirà che il suo atteggiamento apparentemente “da scendiletto” sarà una scelta
voluta che ha il solo scopo di ammorbidire le pretese dell’altro.
Ora ritengo di aver finito quanto
c’è da dire prima che il viaggio della nostra Premier inizi, continuerò a
parlare di quest’argomento dopo che l’incontro sarà stato già fatto.
Seconda parte
E oggi (18 aprile 2025) che è il
giorno dopo l’incontro tanto atteso, finalmente posso anche dire che le mie
previsioni sono state abbastanza simili a quello che si è verificato.
La nostra Presidente del consiglio
è stata accolta molto bene da Trump il quale ha più volte parlato bene di lei; i
colloqui si sono mantenuti su argomenti molto generali; la Meloni ha però
invitato il Presidente americano a venire al più presto in visita di Stato a
Roma aggiungendo che avrebbe in quell’occasione organizzato un vertice con gli
esponenti dell’Europa per definire insieme gli accordi che lui chiede di fare.
E Trump ha accettata l’offerta. E va notato che se questo avverrà sarebbe l’unico
caso in cui non è un Leader del mondo ad andare a trattare, ma è Trump che si
reca in Europa per trattare con lei.
Come si è visto la Premier ha
sempre parlato a nome dell’Europa, cosa che veniva spesso messo in dubbio dagli
oppositori.
Mi è piaciuto molto anche quando
ha proposto a Trump di lavorare insieme per fare un Occidente GRANDE, ripetendo
quindi il suo motto riferito al suo Paese: “Fare l’America grande” e provando a
trasformarlo in “Fare l’Occidente grande” intendendo chiaramente per occidente
gli USA e l’Europa.
Nessun accenno, come era prevedibile,
la Meloni ha fatto su accordi separati tra USA e Italia. La posizione della
nostra Premier sul modo di reagire ai dazi di Trump, e cioè TRATTANDO, è stata
chiaramente ripetuta nello studio ovale; e Trump ha affermato subito che è sicuro
al 100% che si farà un accorto con vantaggi per entrambi le parti.
Trump ha anche detto molto
chiaramente che si augura che la nostra Presidente del consiglio possa essere
la prima rappresentante dell’Europa nelle trattative.
Questo è un bel riconoscimento
per Giorgia e per l’Italia che ovviamente quelli dell’opposizione eviteranno di
commentare.
Pur essendo certo delle reazioni
negative dell’opposizione ho provato a sentire i primi loro commenti e mentre
Renzi lo ha definito un “zero a zero”, altri hanno come sempre detto che l’incontro
non ha ottenuto nulla e che la Premier è solo andata ad offrire di acquistare
armi e gas.
I politici della nostra
opposizione, secondo me, sono rimasti delusi perché forse avrebbero preferito
che la Meloni venisse trattata alla maniera di Zelensky; hanno allora preferito
affermare che il risultato è stato negativo così come fanno sempre per ogni
azione della maggioranza.
E’ naturalmente facile criticare
specie quando non si è in grado di dimostrare come avrebbero agito loro nella
stessa occasione; vi immaginate la Schlein o Conte se fossero stati loro al
posto di Giorgia ad incontrare Trump?
Franco Fellicò