lunedì 28 ottobre 2024

Autovelox

 

Non è certo la prima volta che ne parlo, ma questa volta lo faccio dopo aver visto una intervista. Fatta Paolo del Debbio in Dritto e Rovescio del 24 ottobre 2024.

 

Nella trasmissione c’era, in veste di tartassatore,  il Sindaco di Como che si sbellicava dalle risate man mano i tartassati gli mostravano ii ventagli di multe ricevute; egli cercava di apparire come il giustiziere che a mezzo delle sue terribili macchine fotografiche più o meno nascoste riusciva a mettere ordine tra un innumerevole numero di automobilisti scorretti.

 

Ho seguito tutta la trasmissione con interesse, sperando che prima o poi qualcuno suggerisse un qualche modo per porre fine a delle azioni coercitivi sicuramente poco corrette che da anni tutti noi cittadini siamo costretti a sopportare, ma nulla è accaduto.

 

C’era chi aveva raggiunto le 17.000 euro di multe, e c’era anche un lavoratore che ne beccava moltissime e che cercava di difendersi dichiarando che lui si alzava al mattino presto per andare a lavorare e non potevo essere così tanto perseguitato.

 

Il Sindaco bellicoso continuava a ridere indegnamente alle proteste dei multati e ripeteva loro che sarebbe bastato rispettare le indicazioni dei cartelli e nessuna multa sarebbe arrivata; ma si capiva benissimo che sapeva bene che il suo suggerimento non sarebbe stati ascoltati e che gli introiti del suo Comune sarebbero continuati, ed anche ingigantiti nei tempi successivi.

 

E così come ogni azienda, quando si rende conto che i propri prodotti sono apprezzati e che le vendite crescono ogni giorno, provvede ad aprire nuovi filiali per aumentare ancora di più i guadagni, l’ineffabile Sindaco illustrava con fierezza che presto avrebbe fatto installare altri 10 autovelox nella sua città.

 

Ovviamente la grande disponibilità di danaro riveniente dalle innumerevoli multe gli avrebbero consentito di far crescere facilmente la sua “azienda”. E sarebbe stato anche facile perché molto probabilmente gli sarebbe bastato contattare uno dei tanti produttori di quegli aggeggi generatori di multe per creare una nuova rete di acchiappasoldi.

 

Ma purtroppo nella trasmissione, che ho seguito fino alla fine, nessuno ha mai cercato di far nascere una discussione sul come mai ci fossero così tante infrazioni; nessuno si è mai domandato se per caso il motivo non fosse tanto il menefreghismo degli automobilisti ma piuttosto i cartelli che indicavano limiti tanto più bassi del necessario.

 

L’unica cosa che è stata detta a favore degli automobilisti è stata che quelle apparecchiature malefiche già installate e funzionanti non sarebbero lecite perché non basta che siano autorizzate, ma dovevano essere anche omologate.

 

Poi ovviamente c’è stata una discussione tra i multati e il Sindaco nella quale i primi asserivano che quelle apparecchiature erano state installate solo per fare CASSA, tanto è vero che c’era pure quella killer che era sufficientemente nascosta per meglio colpire i malcapitati, mentre il Sindaco lo negava.

 

Naturalmente il bellicoso Sindaco di Como continuava a ripetere che lui perseguiva la sicurezza e non certamente gli introiti che però continuava ad incassare sicuramente compiaciuto.

E allora c’è una soluzione a questo andazzo che certamente non riguarda solo quel Sindaco che ha avuto anche la sfacciataggine di partecipare alla trasmissione, ma che è comunissima in tutto il Paese?

 

Secondo me la soluzione c’è, ed è pure semplicissima da mettere in atto regolarizzando in un baleno un modo di fare che è indegno della nostra società.

 

Ho aspettato inutilmente che qualcuno facesse il suggerimento che qui di seguito proverò a dare io stesso visto che NESSUNO né dei tartassati né il bravo intervistatore ha deciso di dare.

 

 

Il mio suggerimento

 

Come sempre non mi piace esporre una mia idea se non dopo aver dimostrato come vi sono giunto; e poiché ogni idea dovrebbe essere frutto di un ragionamento, preferisco convincere i miei lettori esponendo proprio il ragionamento da cui nascerà la soluzione al problema.

 

I Comuni si occupano normalmente di gestire la propria città da tutti i punti di vista: l’illuminazione delle strade, la pulizia delle stesse, la potatura degli alberi, la tenuta dei giardini e tanti altri servizi e per farlo spende dei soldi che riceve dai cittadini stessi che versano tutte le tasse il cui gettito è di pertinenza comunale.

 

Tra i servizi svolti dai Comuni ci sono anche quelli relativi alla sicurezza stradale che spesso si cerca di tenere alta a mezzo degli gli autovelox; ovviamente, così come per tutti i servizi il Comune dovrebbe spendere dei soldi per poterlo erogare; ma in questo particolare caso si verifica che non solo i costi del servizio sono nulli, ma addirittura questo servizio finisce per produrre anche dei notevoli utili; in pratica mentre per tutti i servizi il Comune deve spendere dei soldi, per quello della sicurezza stradale ogni Comune è sempre in attivo; le spese sono nulle perché coperte dagli introiti delle multe ed in più ogni giorno le casse si rimpinguano di soldi che sono tanto maggiori quanto più bassi sono i limiti di velocità imposti con i cartelli.

 

E’ ovvio che in una simile situazione questo tipo di servizio, che oltre a risolvere il problema della sicurezza è anche un generatore di danaro, debba far gola ai vari sindaci non ultimo quello di Como.

 

E allora c’è subito da domandarsi se tutti gli autovelox che vengono installati non siano dovuto proprio alla ricerca di un introito aggiuntivo che è quello delle multe.

 

Come fare allora per far sì che i Sindaci installino gli autovelox SOLO perché li ritengono importanti per la sicurezza e non per gli introiti dell’incasso delle multe?

 

Semplice, anzi semplicissimo. Basterebbe che lo Stato decretasse che a partire da una certa data tutti i proventi delle multe proveniente dalle rilevazioni degli autovelox, da chiunque installati, debbano essere versate interamente allo Stato; volendo lo Stato potrebbe anche riconoscere ai Comuni un 10% della cifra ottenuta a titolo di un parziale rimborso delle spese sostenute, ma non di più.

 

Sarei stato molto curioso di sentire cosa ne avrebbe pensato il beffardo Sindaco comasco se un qualcuno gli avesse domandato: “Lei che dice di installare quegli apparecchi a solo scopo della sicurezza, lo farebbe ugualmente se i proventi delle multe non entrassero più nelle casse del suo Comune”.

 

Probabilmente egli avrebbe dovuto necessariamente rispondere che avrebbe continuato alla stessa maniera, e allora perché non farlo davvero e verificare?

 

Franco Fellicò

martedì 22 ottobre 2024

Non solo teoria

 

In molti ricorderanno che, anche in risposta alle critiche mosse dai NOBEV, si è detto che uno dei tanti svantaggi delle auto termiche è che il carburante viene CONSUMATO e deve necessariamente essere sostituito da altro che non può che essere estratto e raffinato nuovamente.

 

Viceversa si è più volte ripetuto che il litio, il cobalto e tutti gli elementi costosi necessari alla costruzione delle batterie può essere riutilizzato nuovamente quando la capacità delle stesse scade fino a non poter più essere utili.

 

Da ieri tutto quanto è stato solo raccontato come una possibilità, è diventato realtà perché proprio ieri (21 ottobre 2024), Mercedes-Benz ha inaugurato nei pressi di Stoccarda, alla presenza anche del Cancelliere Scholz, il primo impianto in Europa per il riciclo delle batterie.

 

Come riportato da vari articoli in rete si tratta di un complesso di 6.800 metri quadrati che è in grado di recuperare il 96% dei materiali che costituiscono le batterie e ovviamente tra essi tutto il LITIO, il COBALTO e il NICKEL riportandoli allo stato puro.

 

L’impianto può trattare 2.500 tonnellate di materiale all’anno dal quale può estrarre tutto quanto può servire per costruire circa 1.500 nuove batterie. E’ da considerare inoltre che una gran parte dell’energia necessaria per le lavorazioni proviene dai pannelli fotovoltaici che ricoprono il complesso per cui buona parte del costo necessario alla trasformazione deriva dalla luce del sole (ben 350 kW).

 

Per l’occasione il Cancelliere Olaf Scholz ha detto: "È questo il futuro e non è questione di ideologia; per produrre batterie in modo sostenibile e rispettoso delle risorse, anche il riciclo è fondamentale. L’economia circolare è un motore di crescita e, allo stesso tempo, un elemento essenziale per raggiungere i nostri obiettivi climatici".

 

E allora non posso non ripensare al nostro Salvini, che piuttosto di promuovere ed incentivare la crescita della nuova tecnologia, ritiene che bisogna difendersi dalla Cina con i dazi e insiste nel voler mantenere in essere la tecnologia deli motori termici che sono destinati a scomparire.

 

Con tanti impianti come quello appena avviato l’Europa potrebbe affrancarsi dalla Cina della quale potrebbe non aver più bisogno o quasi; e questo dimostra il diverso modo di pensare e di agire dei governanti e dimostra anche la stupidità dei nostri politici che hanno deciso di imboccare la strada sbagliata.

 

E’ importante notare che la scelta di Mercedes è assolutamente logica; la potenzialità del complesso è sicuramente ben dimensionata visto che, come ho detto precedentemente, è in grado di trattare 2.500 tonnellate di batterie esauste all’anno; infatti ho letto che nel 2025 ci saranno 1.000 tonnellate di batterie da riciclare e ovviamente negli anni successivi ce ne saranno ancora di più; mentre si stima che entro il 2050 si raggiungeranno i 6 milioni di tonnellate.

 

E chiaro allora che l’impianto Mercedes è da considerarsi solo un inizio: esso certamente sarà seguito da tanti altri complessi di quel genere, ma saranno solo i Governi che dispongono di politici INTELLIGENTI quelli che cercheranno di salire su un treno che una volta perduto non sarà più possibile prendere.

 

Franco Fellicò

 

 

 

 

venerdì 11 ottobre 2024

La neutralità tecnologica

 

Ma cosa intende Urso e compagni per “neutralità tecnologica”?

 

Penso che voglia significare che la transizione energetica va fatta, ma che non deve passare necessariamente per l’elettrificazione delle automobili.

 

Infatti l’idea che si sono fatti è probabilmente: “se è possibile far SI che in un qualche modo le auto termiche non emettano più CO2, non c’è nessun motivo per smettere di costruirle”.

 

E certamente il Ministro Urso si sarà fatto convincere da qualche sedicente tecnico che c’è sicuramente un modo per far in modo che le ICE smettano di inquinare.

 

Gli avranno spiegato che ci sono i carburanti e-fuel e anche i bio-carburanti che possono fare il miracolo; ovviamente nessuno di quei tecnici gli ha spiegato però che i costi di quei carburanti sono proibitivi, che essi si producono con largo uso di elettricità e che la loro efficienza complessiva riduce ulteriormente la pessima efficienza dei motori termici.

 

Riferendomi allora la gran quantità di energia elettrica necessaria per produrre questi altri carburanti, non posso fare a meno di suggerire di leggere un MIO articolo che tempo fa fu pubblicato da VaiElettrico e che è ancora possibile leggere andando al link:

 

https://www.vaielettrico.it/locomotiva-a-vapor-e-fuel-un-duello-fatto-di-nulla/

 

in cui provai a dimostrare con un esempio un po' stravagante, cosa significherebbe per i futuri automobilisti continuare ad usare le loro ICE alimentandole con combustibile e-fuel o peggio utilizzarle con i bio-carburanti.

 

Mi sembra impossibile che nessuno abbia spiegato al Ministro quanto un motore elettrico è più efficiente, molto meno complesso, meno ingombrante e anche meno costoso (eccetto le batterie ma solo per ora) rispetto ad un motore termico che oltre tutto richiede un’infinità di altri dispositivi anch’essi costosi, complessi e quindi anche più facili a guastarsi; e però deve essere proprio così perchè una qualunque persona dotata di un minimo di cervello non potrebbe difendere così strenuamente le ICE rifiutando le BEV.

 

Ma poi se anche il Ministro lo facesse veramente per tentare di salvaguardare i posti di lavoro di tanti meccanici che lavorano nel campo dei motori a combustione, finirebbe per fare invece il loro male perché alla distanza, poiché malgrado le sue azioni frenanti l’elettrico diventerà comunque il motore più usato per le automobili, quei lavoratori perderanno il lavoro magari qualche anno dopo, ma prima di averne imparato uno nuovo.

 

Ho più volte detto questo nei miei scritti riferendomi al freno che l’attuale Governo pone alla crescita professionale degli addetti alla produzione, riparazione e vendita e anche al relativo mercato delle terze parti, relegando tutti coloro che vi lavorano a rimanere ancorati ad una tecnologia che ha fatto il suo tempo.

 

Qualche giorno fa ho avuto modo di leggere un articolo a questo link:

 

https://academic.oup.com/bioscience/advance-article/doi/10.1093/biosci/biae087/7808595?login=false

 

che vi invito a leggere con molta attenzione (è in inglese ma potete facilmente, usando il browser Chrome di Google, vederlo in italiano); è il rapporto sul clima del 2024 nel quale tanti scienziati spiegano con moltissimi dettagli quello che sta accadendo al nostro pianeta.

 

Penso che sia meglio dar retta a degli SCIENZIATI ESPERTI piuttosto che a dei POLITICI INESPERTI e quindi quelli che lo leggeranno, se nutrono un minimo di amore per i propri figli e nipoti, dovrebbero decidere di fare DA SOLI tutto quanto gli è consentito per fermare una enorme catastrofe in arrivo.

 

Anche piccole azioni fatte da tantissimi cittadini forse riusciranno quanto meno a rallentare la fine del nostro pianeta.

 

Invito invece tutti quelli che insisteranno nel voler contrastare una transizione assolutamente necessaria, quando si recheranno ad un distributore per rifornire la propria ICE di carburante, di pensare per tutti i cinque minuti necessari al rifornimento, a quel rapporto CHIARISSIMO e DISINTERESSATO.

 

Franco Fellicò

domenica 6 ottobre 2024

Accise sul gasolio: no aumento ma rimodulazione

 

Ecco come si difende il Governo.

 

Non lo sappiamo ancora per certo, ma ormai da tempo si sente parlare del possibile aumento delle accise sul gasolio che già nel passato qualcuno voleva equiparare a quello della benzina.

 

Il Governo continua ad affermare che “non ci saranno nuove tasse”, ma poiché è noto che è alla ricerca di svariati miliardi necessari all’ultima manovra di bilancio, vuol dire che sarà molto probabile che riusciranno nell’impresa innalzando semplicemente qualcuna di quelle già esistenti.

 

Il loro obiettivo è: innalzare il gettito fiscale dimostrando però che la tassazione non aumenta; è come fare la quadratura del cerchio, ma i nostri furbastri un tentativo lo faranno ugualmente e si glorieranno anche di essere riusciti a convincere la cittadinanza non solo di non aver imposto nuove tasse, ma anche di averne fatta diminuire qualcuna.

 

Il compito è molto difficile perché occorre che il gettito aumenti e anche che qualche tassa diminuisca senza che se ne aggiunga nessuna. Ma come faranno questi signori ad impegnarsi in una simile impresa? La risposta è chiara, si baseranno sull’ignoranza dei cittadini e sulla lora credulità (loro sono convinti di poterci contare) sicuri di poterli convincere che quello che loro dichiarano è la verità, anche se a conti fatti essa è una delle tante prese per i fondelli a cui tutti siamo abituati.

 

Il primo ORDINE che si sono imposti di rispettare è di affermare sempre che non ci saranno nuove tasse e anche di mantenere effettivamente questa promessa; poi, dovendo comunque reperire dei miliardi in qualche modo, hanno DECISO, tutti d’accordo, di agire solo sulle tasse già esistenti; e non volendo assolutamente parlare di AUMENTI hanno deciso di parlare sempre di RIMODULAZIONI.

 

Ovviamente le rimodulazioni dovranno sempre essere con un saldo positivo per il fisco, ma questo deve rimanere il più nascosto possibile ai cittadini.

 

Ci vuole una bella faccia tosta per operare in questa maniera, ma questa non manca mai a nessuno di chi è al Governo; che siano di destra o che siano di sinistra è stato e sarà sempre così.

 

Ovviamente chi è al Governo lo deve fare per necessità e chi è all’opposizione sbraita contro la maggioranza accusandola, fermo restando che quando dovessero cambiare le cose e quelli della sinistra dovessero diventare una nuova maggioranza, si invertirebbero semplicemente le parti e i relativi comportamenti.

 

Ma vediamo ora a cosa potrebbe accadere sui carburanti.

 

Io penso che dovendo dimostrare che l’azione è una RIMODULAZIONE e non un AUMENTO di accise, quello che potrebbe accadere è che le accise del gasolio aumenteranno, ma non fino ad arrivare ad essere le stesse di quelle della benzina, ma fino ad arrivare ad un valore molto vicino a quello attuale imposto alla benzina, mentre le accise della benzina potrebbero scendere leggermente fino ad uguagliare quella fortemente aumentata sul gasolio.

 

Questa bella furbata consentirà ai nostri ATTUALI VOLPONI di poter dichiarare di aver ridotto le accise sulla benzina, mentre si guarderanno bene dal parlare del forte aumento operato sulle accise del gasolio.

 

Facendo i conti ciascuno di noi potrà facilmente rendersi conto che complessivamente il fisco avrà ottenuto il gettito maggiore desiderato anche in presenza di una piccola diminuzione della benzina.

 

In definitiva alla fine benzina e gasolio costeranno alla pompa ugualmente, la piccola riduzione del prezzo della benzina non peserà per nulla allo Stato visto che il carburante più richiesto è da tempo il gasolio, mentre l’aumento del prezzo alla pompa del gasolio sarà quello utile al fisco.

 

I nostri TRANVIERI (così mi piace chiamarli visto che la loro principale occupazione è quella di fare manovre) avranno raggiunto lo scopo e sono sicuro che rideranno compiaciuti con loro stessi per essere stati così bravi nel realizzare una finta quadratura del cerchio.

 

Franco Fellicò

     

giovedì 3 ottobre 2024

Salvini e il 2035

Leggo che in data 30 settembre 2024 i CEO e i dirigenti di ben 50 aziende dell’automotive hanno chiesto alla Commissione Europea e ai parlamentari europei di “mantenere l’obiettivo del 100% di auto a emissioni zero entro il 2035”. Ecco il link:

https://www.transportenvironment.org/articles/dont-re-open-the-eu-2035-cars-target-say-volvo-uber-ayvens-and-47-other-companies

 

Vi invito a leggere quell’articolo e in particolare a dare il giusto peso a parecchie citazioni di vari importanti firmatari che motivano con chiarezza le loro ragioni e quello che pensano.

 

Dopo averlo letto, non credo che ritenete ancora che Salvini sia nel giusto quando continua ad affermare idiozie quali: “un’auto elettrica prodotta in Cina comporta emissioni e costi più elevati rispetto ad un euro 6 diesel prodotta in Italia”. O quando aggiunge anche: “l’Italia, insieme ad altre Nazioni, presenterà un piano per ritardare lo stop ai veicoli ICE”.

 

Ma forse non tutti sanno che la Germania ha solo accettato di anticipare al 2025 l’esame della situazione, A PATTO di mantenere fissa la data del 2035, e questo vale anche per Francia e Spagna.

 

Salvini è solo e continua a ripetere che l’elettrico farà perdere tantissimi posti di lavoro senza però mai nemmeno tentare di dimostrare in qualche modo che secondo lui è impossibile convertire l’intera filiera in 10 ANNI.

 

E con questa sua convinzione, basata solo sulle fake news che abbondano in rete e non sorretta da alcuna giustificazione tecnica, insiste in quella che lui considera un’importante CROCIATA.

 

A nulla servono le richieste degli addetti della materia che non solo hanno le idee chiare ma hanno fatto e continuano a fare grossi investimenti per rispettare quella decisione. Essi chiedono al Governo una STABILITA’ NORMATIVA che invece è assolutamente inesistenze per colpa di personaggi quali Salvini, Urso, Musumeci e ultimamente anche Taiani.

 

Giustamente le aziende, dopo aver considerata corretta la data del 2035 da tempo concordata, dicono che il Governo dovrebbe concentrarsi sull’implementazione di quello che è stato stabilito piuttosto che contrastarlo.

 

Ma è possibile che questi governanti debbano ragionare solo con la loro stupida testa oltre tutto senza alcuna logica e senza cognizioni sufficienti delle cose e non debbano ascoltare quelli che sono i veri protagonisti e conoscitori della materia?

 

Le aziende affermano in più e giustamente che cambiare l’obiettivo del 2035 stravolgerebbe la roadmap che è alla base dei loro investimenti e delle loro strategie.

 

Insomma tutto quello che accade dimostra come l’attuale nostro Governo finisce per essere il maggior freno alla decarbonizzazione tanto necessaria.

 

Infatti mentre l’Europa e tutto il mondo implora un comune impegno nella lotta all’inquinamento, vera causa dei problemi del clima del nostro pianeta, degli stupidi individui aizzano la popolazione contro le necessarie contromisure mondiali, spaventandola con previsioni apocalittiche piuttosto di occuparsi di cercare metterle in atto.

 

Non è la prima volta che affronto questo argomento e non sarà certamente neanche l’ultima visto che testardamente i nostri governanti non hanno per niente le idee chiare.

 

 

Conclusione

 

Criticando certe scelte governative ho spesso affermato che: “basta fare esattamente il contrario di quanto deciso dal Governo e l’obiettivo perseguito è certamente raggiunto”; e anche questa volta questa mia affermazione si dimostra giusta.

 

Infatti immaginate per un momento;

 

·   Che l’atteggiamento del Governo fosse IL CONTRARIO di quello che ho appena raccontato.

·    Immaginate che gli incentivi all’acquisto dell’auto vengano erogati SOLO per le auto a emissioni ZERO e che invece per TUTTE LE ALTRE ci fosse una tassa aggiuntiva proporzionale alla CO2 prodotta.

·  Immaginate anche che il Governo decida di METTERE ORDINE nella BABELE delle colonnine per la ricarica facendole diventare per obbligo facilissime da usare.

·   Immaginate anche che imponga che i prezzi del KW da colonnina fossero imposte dallo Stato e fossero molto convenienti al confronto al costo del carburante.

·    Immaginate infine che il Governo incentivi fiscalmente le aziende disponibili a convertirsi alle nuove tecnologie e organizzi corsi di specializzazioni sulla nuova materia.

 

E’ certo che agendo in questa maniera (l’opposto di quello che fa invece) il mercato delle BEV crescerebbe rapidamente, gli addetti ai lavori e i meccanici, data la maggiore diffusioni dei mezzi, si specializzerebbero nelle nuove tecniche come conseguenza, le aziende produttrici di BEV fiorirebbero, i prezzi delle BEV diminuirebbero e la decarbonizzazione avverrebbe più rapidamente.

 

Ma questo che ho appena detto e che sarebbe una conseguenza logica del comportamento intelligente di un Governo rimarrà un sogno, semplicemente perché, come spesso accade, si fa il contrario di quello che serve.

 

Quello che mi meraviglia molto è il silenzio assoluto di Giorgia Meloni che pur essendo tra i suoi ministri la più intelligente di tutti, non sia ancora intervenuta su un argomento così importante e serio, lasciando che ciascuno di loro sbandieri proclami dettati solo da stupidi convincimenti personali, o peggio da interessi elettorali.

 

Franco Fellicò