Non è certo la prima volta che ne parlo, ma questa volta lo faccio dopo aver visto una intervista. Fatta Paolo del Debbio in Dritto e Rovescio del 24 ottobre 2024.
Nella trasmissione c’era, in veste di tartassatore, il Sindaco di Como che si sbellicava dalle risate man mano i tartassati gli mostravano ii ventagli di multe ricevute; egli cercava di apparire come il giustiziere che a mezzo delle sue terribili macchine fotografiche più o meno nascoste riusciva a mettere ordine tra un innumerevole numero di automobilisti scorretti.
Ho seguito tutta la trasmissione con interesse, sperando che prima o poi qualcuno suggerisse un qualche modo per porre fine a delle azioni coercitivi sicuramente poco corrette che da anni tutti noi cittadini siamo costretti a sopportare, ma nulla è accaduto.
C’era chi aveva raggiunto le 17.000 euro di multe, e c’era anche un lavoratore che ne beccava moltissime e che cercava di difendersi dichiarando che lui si alzava al mattino presto per andare a lavorare e non potevo essere così tanto perseguitato.
Il Sindaco bellicoso continuava a ridere indegnamente alle proteste dei multati e ripeteva loro che sarebbe bastato rispettare le indicazioni dei cartelli e nessuna multa sarebbe arrivata; ma si capiva benissimo che sapeva bene che il suo suggerimento non sarebbe stati ascoltati e che gli introiti del suo Comune sarebbero continuati, ed anche ingigantiti nei tempi successivi.
E così come ogni azienda, quando si rende conto che i propri prodotti sono apprezzati e che le vendite crescono ogni giorno, provvede ad aprire nuovi filiali per aumentare ancora di più i guadagni, l’ineffabile Sindaco illustrava con fierezza che presto avrebbe fatto installare altri 10 autovelox nella sua città.
Ovviamente la grande disponibilità di danaro riveniente dalle innumerevoli multe gli avrebbero consentito di far crescere facilmente la sua “azienda”. E sarebbe stato anche facile perché molto probabilmente gli sarebbe bastato contattare uno dei tanti produttori di quegli aggeggi generatori di multe per creare una nuova rete di acchiappasoldi.
Ma purtroppo nella trasmissione, che ho seguito fino alla fine, nessuno ha mai cercato di far nascere una discussione sul come mai ci fossero così tante infrazioni; nessuno si è mai domandato se per caso il motivo non fosse tanto il menefreghismo degli automobilisti ma piuttosto i cartelli che indicavano limiti tanto più bassi del necessario.
L’unica cosa che è stata detta a favore degli automobilisti è stata che quelle apparecchiature malefiche già installate e funzionanti non sarebbero lecite perché non basta che siano autorizzate, ma dovevano essere anche omologate.
Poi ovviamente c’è stata una discussione tra i multati e il Sindaco nella quale i primi asserivano che quelle apparecchiature erano state installate solo per fare CASSA, tanto è vero che c’era pure quella killer che era sufficientemente nascosta per meglio colpire i malcapitati, mentre il Sindaco lo negava.
Naturalmente il bellicoso Sindaco di Como continuava a ripetere che lui perseguiva la sicurezza e non certamente gli introiti che però continuava ad incassare sicuramente compiaciuto.
E allora c’è una soluzione a questo andazzo che certamente non riguarda solo quel Sindaco che ha avuto anche la sfacciataggine di partecipare alla trasmissione, ma che è comunissima in tutto il Paese?
Secondo me la soluzione c’è, ed è pure semplicissima da mettere in atto regolarizzando in un baleno un modo di fare che è indegno della nostra società.
Ho aspettato inutilmente che qualcuno facesse il suggerimento che qui di seguito proverò a dare io stesso visto che NESSUNO né dei tartassati né il bravo intervistatore ha deciso di dare.
Il mio suggerimento
Come sempre non mi piace esporre una mia idea se non dopo aver dimostrato come vi sono giunto; e poiché ogni idea dovrebbe essere frutto di un ragionamento, preferisco convincere i miei lettori esponendo proprio il ragionamento da cui nascerà la soluzione al problema.
I Comuni si occupano normalmente di gestire la propria città da tutti i punti di vista: l’illuminazione delle strade, la pulizia delle stesse, la potatura degli alberi, la tenuta dei giardini e tanti altri servizi e per farlo spende dei soldi che riceve dai cittadini stessi che versano tutte le tasse il cui gettito è di pertinenza comunale.
Tra i servizi svolti dai Comuni ci sono anche quelli relativi alla sicurezza stradale che spesso si cerca di tenere alta a mezzo degli gli autovelox; ovviamente, così come per tutti i servizi il Comune dovrebbe spendere dei soldi per poterlo erogare; ma in questo particolare caso si verifica che non solo i costi del servizio sono nulli, ma addirittura questo servizio finisce per produrre anche dei notevoli utili; in pratica mentre per tutti i servizi il Comune deve spendere dei soldi, per quello della sicurezza stradale ogni Comune è sempre in attivo; le spese sono nulle perché coperte dagli introiti delle multe ed in più ogni giorno le casse si rimpinguano di soldi che sono tanto maggiori quanto più bassi sono i limiti di velocità imposti con i cartelli.
E’ ovvio che in una simile situazione questo tipo di servizio, che oltre a risolvere il problema della sicurezza è anche un generatore di danaro, debba far gola ai vari sindaci non ultimo quello di Como.
E allora c’è subito da domandarsi se tutti gli autovelox che vengono installati non siano dovuto proprio alla ricerca di un introito aggiuntivo che è quello delle multe.
Come fare allora per far sì che i Sindaci installino gli autovelox SOLO perché li ritengono importanti per la sicurezza e non per gli introiti dell’incasso delle multe?
Semplice, anzi semplicissimo. Basterebbe che lo Stato decretasse che a partire da una certa data tutti i proventi delle multe proveniente dalle rilevazioni degli autovelox, da chiunque installati, debbano essere versate interamente allo Stato; volendo lo Stato potrebbe anche riconoscere ai Comuni un 10% della cifra ottenuta a titolo di un parziale rimborso delle spese sostenute, ma non di più.
Sarei stato molto curioso di sentire cosa ne avrebbe pensato il beffardo Sindaco comasco se un qualcuno gli avesse domandato: “Lei che dice di installare quegli apparecchi a solo scopo della sicurezza, lo farebbe ugualmente se i proventi delle multe non entrassero più nelle casse del suo Comune”.
Probabilmente egli avrebbe dovuto necessariamente rispondere che avrebbe continuato alla stessa maniera, e allora perché non farlo davvero e verificare?
Franco Fellicò