sabato 25 dicembre 2021

L'Italia vista dal mondo

L’Economist ha giudicato l’Italia e l’ha nominata il PAESE DELL’ANNO.

 

Ursula Von Der Leyen ha detto che L’ITALIA CRESCE COME NON MAI.

 

Questo sono solo alcune delle notizie che quelli che sono abituati a lamentarsi sempre del Governo devono invece tener presente e ricordare sempre.

 

L’Economist è stato sempre critico con l’Italia e con i suoi politici e se improvvisamente ha cambiato idea vuol dire proprio che qualcosa è cambiato.

 

La Presidentessa dell’Unione Europea, se non fosse stato evidente il cambio di passo del nostro Governo, non si sarebbe senz’altro sbilanciata così tanto.

 

Ma a che o a chi è dovuto tutto questo? Non c’è dubbio che è stata la presidenza Draghi a far cambiare le cose così tanto da far cambiare anche tutti gli atteggiamenti degli altri Paesi dell’Unione nei nostri confronti.

 

Basta leggere le motivazioni delle due affermazioni per vedere che sia l’Economist che la Von Der Leyen, hanno dichiarato che il merito è tutto dovuto alla presenza e all’azione di Mario Draghi.

 

Mai negli ultimi 50 anni si è verificato questo e tutti noi ricordiamo di essere sempre stati considerati il fanalino di coda dell’intera Unione.

 

Avevamo bisogno di un uomo non solo forte, ma anche capace e già benvoluto e conosciuto nel mondo e finalmente, dopo che Mattarella lo ha individuato, lo abbiamo avuto.

 

Quell’uomo ha avuto la capacità di affrontare contemporaneamente i grandi problemi della pandemia e di promuovere ed ottenere, pur in un momento difficile, la crescita del Paese; è riuscito a smorzare i continui litigi dei vecchi politicanti e li ha costretti ad AGIRE e a FARE piuttosto che a CHIACCHIERARE.

 

Che Draghi fosse un uomo di grande carisma lo sapevano già tutti ma, a mio avviso, la sua grande forza è stata anche quella di NON APPARTENERE A NESSUN PARTITO.

 

Lui si è servito solo della logica e con le sue grandi capacità di economista ha costretto sia i favorevoli che  i riottosi A FARE quello che era veramente necessario.   

 

Si tratta di una vera e fortunata eccezione perché di politici apartitici non ne sono mai esistiti e la sua venuta ha dimostrato che non sono gli ideali di questo o quel partito a valere, ma che un Governo può lavorare bene semplicemente affidandosi alla logica.

 

I partiti non sono scomparsi ma hanno dovuto accettare l’indirizzo che la guida forte ha indicato loro.

 

Ora una buona parte di quei partiti vorrebbe Draghi al Quirinale ed è chiarissimo che quelli che lo propongono sono interessati esclusivamente a liberare in quel modo una poltrona che vorrebbero provare ad occupare.

 

Ma un uomo di azione quale è Mario Draghi può essere ben più utile al Governo che non alla Presidenza della Repubblica.

 

Per il nostro bene dobbiamo sperare che anche Draghi stesso si senta più a sua agio alla Presidenza del Consiglio (e forse è proprio così) e che voglia invece rimanere al suo attuale posto il più a lungo possibile cosa che si tradurrebbe certamente in un ulteriore crescita della nostra Nazione che diventerebbe sempre più un esempio da seguire anche per il resto dell’Europa.

 

Penso che tutti noi dovremmo augurarci che questo fortunoso miracolo possa continuare a rimanere in essere.

 

Franco Fellicò

 

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