Sappiamo
tutti bene che la nostra Italia è il PAESE DEI FURBI e se al primo posto nella
graduatoria dei furbi ci sono i nostri politici e anche indubbio che al secondo
posto ci sono i fornitori dei servizi di telefonia e dati.
Tutti
infatti sappiamo molto bene cosa significa avere a che fare con codesti
operatori; essi rappresentano la continuazione di quella che era il monopolio
della Telecom o meglio della vecchia SIP.
Il
mercato libero non è servito a nulla, se non a farci avere a che fare con un
numero maggiore di fornitori telefonici che si comportano però come se fossero
UNO SOLO.
SI sono
più d’uno, ma si accordano, usano anche strategie diverse, ma tutti fanno i
furbi a danno dei consumatori e la nostra lentissima e per niente attenta
giustizia non riesce a metterli in riga tanto che sembra quasi che stia dalla
loro parte.
A
nulla possono le associazioni dei consumatori, a nulla servono le delibere
dell’AGCOM, a nulla servono gli svariati organismi che dovrebbero difendere i
nostri diritti.
Di
episodi che dimostrano il modo scorretto con cui questi faccendieri si
comportano ce ne sono moltissimi e questa volta però voglio portare
all’attenzione di chi mi legge l’ultima FURBATA del mio fornitore che è
WIND-INFOSTRADA.
La
cosa è collegata ad un’altra furbata, quella adottata pian piano da tutti
questi fornitori che iniziarono
sommessamente a fatturare non più ad ogni mese, ma ad ogni 28 giorni, quasi che
tutti i mesi fossero improvvisamente diventati di quattro settimane precise.
La
cosa non fu notata da molti ma presto ci si accorse che in questo modo l’anno
era stato fatto diventare di 13 mesi perché infatti in ogni anno venivano
emesse 13 fatture e non 12 e tutte dell’importo pari a quello che riguardava un
mese di fornitura; in effetti si godevano 4 settimane di servizio e si pagava
per un mese intero.
Ovviamente,
sia pure con un po’ di ritardo, cominciarono i reclami e anche le associazioni
dei consumatori si dettero da fare e presto l’AGCOM sembrò dare ragione ai
clienti delle aziende telefoniche ed intimò a tutte queste ultime di tornare
alla fatturazione mensile e anche di riparare ai danni inferti ai propri
clienti con rimborsi oppure fornendo gratuitamente ad essi il servizio per il
numero di giorni erosi.
Tutti
gli operatori se ne infischiarono e resistettero; poi decisero tutti di
ritornare alla fatturazione mensile, ma per continuare a derubare i propri
clienti di quello che avevano in mente, decisero anche di aumentare i costi dell’8,
34% (si noti che detto aumento equivale ESATTAMENTE ad incassare una mensilità
in più all’anno) con il che i FURBI ritenevano di aver risolto ogni problema
imponendo, a dispetto di tutte le regole, la loro volontà comunque.
Ovviamente
tutti i contratti prevedevano la possibilità di migrare senza alcuna penale a
fronte di un aumento improvviso, ma nessuno o pochi lo fecero perché sia i
prezzi che gli aumenti erano presenti dovunque.
E
allora la guerra continuò finché la giustizia accusò questi malfattori di aver
“fatto cartello” e li obbligò a tornare sui propri passi e a restituire il mal
tolto ai propri clienti.
Per
nulla intimiditi TUTTI gli operatori, mentre a causa della lentezza della nostra
beneamata giustizia gli anni passavano, adirono ai gradi di giustizia superiori
e sempre furono condannati a pagare finché giunsero addirittura alla Corte
Costituzionale!
Vi
rendete conto quanto è grande la sfrontatezza di questi signori pur di riuscire
a mantenere un indebito introito fatto a danno dei propri clienti?
Ma
anche la Corte Costituzionale è stata dell’avviso che il loro comportamento non
poteva essere accettato e finalmente io ho potuto leggere un messaggio di una
delle associazioni dei consumatori che TRIONFANTE diceva esattamente così:
“DELIBERA 269/18/CONS
Finalmente gli utenti di contratti di
telefonia di rete fissa o convergenti possono chiedere i rimborsi per
fatturazione a 28 giorni con TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb per il periodo
che va da giugno 2017 ad aprile 2018. A seguito della sentenza del Consiglio di
Stato del 4 luglio 2019, con la quale è stato respinto l’appello degli
operatori contro la delibera dell’AGCOM; gli operatori si sono dovuti
attrezzare per garantire i rimborsi agli utenti vittima della fatturazione a 28
giorni.”
Non
capisco perché, ma ancora una volta la nostra lentissima giustizia, pur condannando
i lestofanti, aveva stabilito che il rimborso era dovuto, ma anche INSPIEGABILMENTE,
che doveva esser corrisposto SOLTANTO a coloro che ne avessero fatto richiesta.
E’
stato un inutile bel regalo per i malfattori i quali si sono dovuti attrezzare,
ma ovviamente dovranno fare il rimborso sicuramente ad una platea molto
ridotta, visto che difficilmente TUTTI i creditori si saranno impegnate a fare
la richiesta di pochi euro di rimborso.
I
signori del monopolio, perché al momento sono un unico insieme di monopolisti,
hanno quindi comunque guadagnato indebitamente un bel po’ di quattrini e dopo
questa vicenda si saranno anche convinti di poter continuare a fare il bello e
il cattivo tempo senza rischiare nulla,
Ma
non è finita qui perché ora vi racconto come è andata a me che, non volendo
cedere, ho voluto fare la mia richiesta di rimborso.
Sono
andato sul sito di Wind-Infostrada e ho trovato la pagina nella quale potevo
fare la richiesta. Ho subito visto che il mio fornitore pretendeva di
SOSTITUIRE il rimborso con altre offerte che a suo dire era più interessanti
del rimborso; venivano offerti in cambio contratti particolari con qualche
piccolo sconto, telefoni in acquisto scontati o altre diavolerie del genere e
solo in ultimo veniva detto che poteva essere richiesto anche il rimborso in euro
che sarebbe stato accredito sulla prima bolletta utile.
Ho
fatto subito la mia richiesta di rimborso e, non avendo alcuna fiducia in quel
genere di fornitori ho conservato alcune schermate che mi sono apparse per ogni
evenienza successiva
Qui
di seguito ecco nell’ordine tre immagini che ho conservato:
Come
si può vedere dalla seconda immagine è stato calcolato il danno che mi avevano
inferto) in EURO 16,26 (dai miei calcoli risulta comunque che la cifra è più
bassa di 4 o 5 euro rispetto a quelli effettivamente dovuti)
E
così ho pensato di aver risolto il problema sia pure dopo alcuni anni e ho
iniziato ad aspettare la prima fattura in cui ovviamente mi aspettavo il
rimborso dei 16,26 euro previsti.
Ma
ecco apparire una prima novità. Da più di un
anno ho due contratti per due forniture di internet e telefono con Wind
e ricevevo da tempo ad ogni bimestre una fattura di euro 100,50 per le due
forniture una a Roma e una a Gaeta.
Le
ultime fatture erano in ritardo e finalmente ho capito il motivo quando ho
ricevuto DUE fatture di euro 50,25 in luogo di una da 100,50; mi veniva infatti
spiegato il ritardo dicendomi che esso era dovuto ad un cambio di fatturazione
perché era stato deciso unilateralmente di sostituire la fatturazione
bimestrale con quella mensile. Quindi dovevo aspettarmi anche le fatture successive
ogni mese e non più ogni due mesi. Poco male per me, ma ho cominciato a pensare
che questa mossa fosse stata messa in atto come dispetto a fronte della
condanna della Corte Costituzionale. Ho ricevuto quindi anche un’altra fattura
con il conguaglio
E ho
anche notato che, sempre senza alcun avvertimento, negli ultimi mesi le fatture
sono diventate anche ANTICIPATE nel senso che quello che si paga riguarda il
mese successivo di un servizio che dovrà quindi ancora essere goduto. Hanno
infatti emessa una fattura aggiuntiva relativa agli ultimi giorni di settembre
2019 e l’anticipo del canone del mese di ottobre.
Mi
sono però anche meravigliato di non trovare conteggiato in nessuna delle tre
fatture il rimborso che mi spettava e dopo aver sentito il 155 sono rimasto
dell’avviso di aspettare un’altra fattura per vederlo.
Ma
quando è arrivata la nuova fattura che riguarda il mese di dicembre 2019 (e
l’anticipo del canone di gennaio 2020) invece di 50, 25 che doveva essere
comunque la cifra mensile delle mie due forniture vi ho trovato una cifra
diversa ed esattamente 51,42. Io mi aspettavo una cifra ridotta di 16,26 euro
per il rimborso atteso ed invece la cifra era aumentata.
Ma
guardando bene il dettaglio del numero di Gaeta (per il quale dovevo avere il
rimborso) ho scoperto un rimborso di € 0,68 con a fianco la dicitura “Delibera
296/18/CONS Ristoro da te richiesto”. In pratica i signori di WIND,
approfittando del fatto che la Corte Costituzionale ha solo detto che erano
tenuti a rimborsare la cifra, ma non ha chiarito se in una unica soluzione,
hanno deciso di rimborsare i clienti in 24 rate; quindi si sono presi
indebitamente dei soldi alcuni anni fa e solo oggi iniziano a rimborsarli senza
interessi e in 24 rate!
Sono
andato a rileggere la seconda delle immagini che avevo conservato e ho
amaramente constatato che avevano anche scritto che i 16.26 euro sarebbero
stati restituiti nelle fatture successive e “dilazionate fino ad un MASSIMO di 24 accrediti”.
Dunque
malgrado un rimborso (sia pure di soli euro 0,68) la cifra complessiva era
aumentata e fatti i dovuti conti e considerando anche l’IVA, il risultato
complessivo è che WIND ha improvvisamente aumentato il canone esattamente di 2
euro (IVA compresa) a partire dal 1 gennaio 2020 modificando senza alcun
preavviso quanto fissato dal contratto che avevo.
Non
ho ancora chiesto spiegazioni ai commerciali, ma sono sicuro che mi diranno che
hanno deciso così e che se non mi sta bene sono libero di cambiare operatore
senza penali. Ma poi so bene che se decidessi di farlo mi chiederebbero di
pagare una trentina di rate del modem che mi hanno imposto (abusivamente perché
contro legge) di acquistare in 48 rate.
Ho
dimenticato di raccontare che i mascalzoni avevano anche scritto sul loro sito che
i rimborsi sarebbero stati fatti SOLTANTO a coloro che erano ancora clienti
Wind, mentre quelli che nel frattempo avevano cambiato operatore potevano dire
addio alle cifre rubate. Ovviamente mi
aspetto anche che, qualora dovessi decidere di cambiare operatore durante i
prossimi 24 mesi, questi malandrini sarebbero felici di non versarmi più gli
accrediti restanti del famigerato rimborso.
Riepilogando
quindi, Wind-Infostrada ha INDEBITAMENTE e AUTONOMAMENTE:
· fatturato per 11 mesi ogni 4 settimane
applicando per ogni fattura il prezzo
pattuito per un intero mese
· resistito a lungo alle tante imposizioni
ricevute prima di ripristinare la fatturazione corretta e prevista nei
contratti
· tentato di aumentare il prezzo di un
corrispettivo pari al maggior guadagno che intendeva ottenere
· modificata la frequenza del pagamento da
bimestrale a mensile
· modificato il tipo di pagamento da posticipato
ad anticipato
· deciso di restituire, secondo un calcolo neanche
corretto la cifra erosa con la fatturazione a 28 giorni, dilazionandola in ben
24 mesi
· deciso di NON RIMBORSARE alcunché a tutti quei clienti
che con il passare degli anni hanno nel frattempo cambiato operatore
· aumentato di 2 euro il costo mensile del servizio
Con
tutto questo ha STRAVOLTO il contratto come ho detto in maniera INDEBITA E
UNILATERALE e ciò nonostante è ancora libera di operare sul territorio
nazionale senza che chi dovrebbe controllarla la sanzioni e le imponga il
rispetto delle regole.
Ci
può essere una azienda meno seria di questa?
Vi
ho raccontato di Wind-Infostrada; ma se avete un fornitore diverso state pur
tranquilli che nessuno degli altri operatori è da meno; sono tutti uguali, sono
tutti convinti di poter fare il loro comodo e quello che è peggio è che tutti
gli organismi appositamente creati per combatterli, non servono a niente perché
non sono capaci di farsi rispettare.
Franco
Fellicò
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