domenica 26 gennaio 2020

Non esiste categoria peggiore dei FORNITORI DI TELEFONIA.



Sappiamo tutti bene che la nostra Italia è il PAESE DEI FURBI e se al primo posto nella graduatoria dei furbi ci sono i nostri politici e anche indubbio che al secondo posto ci sono i fornitori dei servizi di telefonia e dati.

Tutti infatti sappiamo molto bene cosa significa avere a che fare con codesti operatori; essi rappresentano la continuazione di quella che era il monopolio della Telecom o meglio della vecchia SIP.

Il mercato libero non è servito a nulla, se non a farci avere a che fare con un numero maggiore di fornitori telefonici che si comportano però come se fossero UNO SOLO.

SI sono più d’uno, ma si accordano, usano anche strategie diverse, ma tutti fanno i furbi a danno dei consumatori e la nostra lentissima e per niente attenta giustizia non riesce a metterli in riga tanto che sembra quasi che stia dalla loro parte.

A nulla possono le associazioni dei consumatori, a nulla servono le delibere dell’AGCOM, a nulla servono gli svariati organismi che dovrebbero difendere i nostri diritti.

Di episodi che dimostrano il modo scorretto con cui questi faccendieri si comportano ce ne sono moltissimi e questa volta però voglio portare all’attenzione di chi mi legge l’ultima FURBATA del mio fornitore che è WIND-INFOSTRADA.

La cosa è collegata ad un’altra furbata, quella adottata pian piano da tutti questi fornitori che  iniziarono sommessamente a fatturare non più ad ogni mese, ma ad ogni 28 giorni, quasi che tutti i mesi fossero improvvisamente diventati di quattro settimane precise.

La cosa non fu notata da molti ma presto ci si accorse che in questo modo l’anno era stato fatto diventare di 13 mesi perché infatti in ogni anno venivano emesse 13 fatture e non 12 e tutte dell’importo pari a quello che riguardava un mese di fornitura; in effetti si godevano 4 settimane di servizio e si pagava per un mese intero.

Ovviamente, sia pure con un po’ di ritardo, cominciarono i reclami e anche le associazioni dei consumatori si dettero da fare e presto l’AGCOM sembrò dare ragione ai clienti delle aziende telefoniche ed intimò a tutte queste ultime di tornare alla fatturazione mensile e anche di riparare ai danni inferti ai propri clienti con rimborsi oppure fornendo gratuitamente ad essi il servizio per il numero di giorni erosi.

Tutti gli operatori se ne infischiarono e resistettero; poi decisero tutti di ritornare alla fatturazione mensile, ma per continuare a derubare i propri clienti di quello che avevano in mente, decisero anche di aumentare i costi dell’8, 34% (si noti che detto aumento equivale ESATTAMENTE ad incassare una mensilità in più all’anno) con il che i FURBI ritenevano di aver risolto ogni problema imponendo, a dispetto di tutte le regole,  la loro volontà comunque.

Ovviamente tutti i contratti prevedevano la possibilità di migrare senza alcuna penale a fronte di un aumento improvviso, ma nessuno o pochi lo fecero perché sia i prezzi che gli aumenti erano presenti dovunque.

E allora la guerra continuò finché la giustizia accusò questi malfattori di aver “fatto cartello” e li obbligò a tornare sui propri passi e a restituire il mal tolto ai propri clienti.

Per nulla intimiditi TUTTI gli operatori, mentre a causa della lentezza della nostra beneamata giustizia gli anni passavano, adirono ai gradi di giustizia superiori e sempre furono condannati a pagare finché giunsero addirittura alla Corte Costituzionale!

Vi rendete conto quanto è grande la sfrontatezza di questi signori pur di riuscire a mantenere un indebito introito fatto a danno dei propri clienti?

Ma anche la Corte Costituzionale è stata dell’avviso che il loro comportamento non poteva essere accettato e finalmente io ho potuto leggere un messaggio di una delle associazioni dei consumatori che TRIONFANTE diceva esattamente così:

DELIBERA 269/18/CONS

Finalmente gli utenti di contratti di telefonia di rete fissa o convergenti possono chiedere i rimborsi per fatturazione a 28 giorni con TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb per il periodo che va da giugno 2017 ad aprile 2018. A seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 4 luglio 2019, con la quale è stato respinto l’appello degli operatori contro la delibera dell’AGCOM; gli operatori si sono dovuti attrezzare per garantire i rimborsi agli utenti vittima della fatturazione a 28 giorni.”

Non capisco perché, ma ancora una volta la nostra lentissima giustizia, pur condannando i lestofanti, aveva stabilito che il rimborso era dovuto, ma anche INSPIEGABILMENTE, che doveva esser corrisposto SOLTANTO a coloro che ne avessero fatto richiesta.

E’ stato un inutile bel regalo per i malfattori i quali si sono dovuti attrezzare, ma ovviamente dovranno fare il rimborso sicuramente ad una platea molto ridotta, visto che difficilmente TUTTI i creditori si saranno impegnate a fare la richiesta di pochi euro di rimborso.

I signori del monopolio, perché al momento sono un unico insieme di monopolisti, hanno quindi comunque guadagnato indebitamente un bel po’ di quattrini e dopo questa vicenda si saranno anche convinti di poter continuare a fare il bello e il cattivo tempo senza rischiare nulla,

Ma non è finita qui perché ora vi racconto come è andata a me che, non volendo cedere, ho voluto fare la mia richiesta di rimborso.

Sono andato sul sito di Wind-Infostrada e ho trovato la pagina nella quale potevo fare la richiesta. Ho subito visto che il mio fornitore pretendeva di SOSTITUIRE il rimborso con altre offerte che a suo dire era più interessanti del rimborso; venivano offerti in cambio contratti particolari con qualche piccolo sconto, telefoni in acquisto scontati o altre diavolerie del genere e solo in ultimo veniva detto che poteva essere richiesto anche il rimborso in euro che sarebbe stato accredito sulla prima bolletta utile.

Ho fatto subito la mia richiesta di rimborso e, non avendo alcuna fiducia in quel genere di fornitori ho conservato alcune schermate che mi sono apparse per ogni evenienza successiva

Qui di seguito ecco nell’ordine tre immagini che ho conservato:


 







Come si può vedere dalla seconda immagine è stato calcolato il danno che mi avevano inferto) in EURO 16,26 (dai miei calcoli risulta comunque che la cifra è più bassa di 4 o 5 euro rispetto a quelli effettivamente dovuti)


E così ho pensato di aver risolto il problema sia pure dopo alcuni anni e ho iniziato ad aspettare la prima fattura in cui ovviamente mi aspettavo il rimborso dei 16,26 euro previsti.

Ma ecco apparire una prima novità. Da più di un  anno ho due contratti per due forniture di internet e telefono con Wind e ricevevo da tempo ad ogni bimestre una fattura di euro 100,50 per le due forniture una a Roma e una a Gaeta.

Le ultime fatture erano in ritardo e finalmente ho capito il motivo quando ho ricevuto DUE fatture di euro 50,25 in luogo di una da 100,50; mi veniva infatti spiegato il ritardo dicendomi che esso era dovuto ad un cambio di fatturazione perché era stato deciso unilateralmente di sostituire la fatturazione bimestrale con quella mensile. Quindi dovevo aspettarmi anche le fatture successive ogni mese e non più ogni due mesi. Poco male per me, ma ho cominciato a pensare che questa mossa fosse stata messa in atto come dispetto a fronte della condanna della Corte Costituzionale. Ho ricevuto quindi anche un’altra fattura con il conguaglio

E ho anche notato che, sempre senza alcun avvertimento, negli ultimi mesi le fatture sono diventate anche ANTICIPATE nel senso che quello che si paga riguarda il mese successivo di un servizio che dovrà quindi ancora essere goduto. Hanno infatti emessa una fattura aggiuntiva relativa agli ultimi giorni di settembre 2019 e l’anticipo del canone del mese di ottobre.

Mi sono però anche meravigliato di non trovare conteggiato in nessuna delle tre fatture il rimborso che mi spettava e dopo aver sentito il 155 sono rimasto dell’avviso di aspettare un’altra fattura per vederlo.

Ma quando è arrivata la nuova fattura che riguarda il mese di dicembre 2019 (e l’anticipo del canone di gennaio 2020) invece di 50, 25 che doveva essere comunque la cifra mensile delle mie due forniture vi ho trovato una cifra diversa ed esattamente 51,42. Io mi aspettavo una cifra ridotta di 16,26 euro per il rimborso atteso ed invece la cifra era aumentata.

Ma guardando bene il dettaglio del numero di Gaeta (per il quale dovevo avere il rimborso) ho scoperto un rimborso di € 0,68 con a fianco la dicitura “Delibera 296/18/CONS Ristoro da te richiesto”. In pratica i signori di WIND, approfittando del fatto che la Corte Costituzionale ha solo detto che erano tenuti a rimborsare la cifra, ma non ha chiarito se in una unica soluzione, hanno deciso di rimborsare i clienti in 24 rate; quindi si sono presi indebitamente dei soldi alcuni anni fa e solo oggi iniziano a rimborsarli senza interessi e in 24 rate!

Sono andato a rileggere la seconda delle immagini che avevo conservato e ho amaramente constatato che avevano anche scritto che i 16.26 euro sarebbero stati restituiti nelle fatture successive e “dilazionate fino ad un MASSIMO di 24 accrediti”.

Dunque malgrado un rimborso (sia pure di soli euro 0,68) la cifra complessiva era aumentata e fatti i dovuti conti e considerando anche l’IVA, il risultato complessivo è che WIND ha improvvisamente aumentato il canone esattamente di 2 euro (IVA compresa) a partire dal 1 gennaio 2020 modificando senza alcun preavviso quanto fissato dal contratto che avevo.

Non ho ancora chiesto spiegazioni ai commerciali, ma sono sicuro che mi diranno che hanno deciso così e che se non mi sta bene sono libero di cambiare operatore senza penali. Ma poi so bene che se decidessi di farlo mi chiederebbero di pagare una trentina di rate del modem che mi hanno imposto (abusivamente perché contro legge) di acquistare in 48 rate.

Ho dimenticato di raccontare che i mascalzoni avevano anche scritto sul loro sito che i rimborsi sarebbero stati fatti SOLTANTO a coloro che erano ancora clienti Wind, mentre quelli che nel frattempo avevano cambiato operatore potevano dire addio alle cifre rubate.  Ovviamente mi aspetto anche che, qualora dovessi decidere di cambiare operatore durante i prossimi 24 mesi, questi malandrini sarebbero felici di non versarmi più gli accrediti restanti del famigerato rimborso.

Riepilogando quindi, Wind-Infostrada ha INDEBITAMENTE e AUTONOMAMENTE:

·  fatturato per 11 mesi ogni 4 settimane applicando per ogni fattura  il prezzo pattuito per un intero mese
· resistito a lungo alle tante imposizioni ricevute prima di ripristinare la fatturazione corretta e prevista nei contratti
·   tentato di aumentare il prezzo di un corrispettivo pari al maggior guadagno che intendeva ottenere
·    modificata la frequenza del pagamento da bimestrale a mensile
·    modificato il tipo di pagamento da posticipato ad anticipato
·   deciso di restituire, secondo un calcolo neanche corretto la cifra erosa con la fatturazione a 28 giorni, dilazionandola in ben 24 mesi
·  deciso di NON RIMBORSARE alcunché a tutti quei clienti che con il passare degli anni hanno nel frattempo cambiato operatore
·     aumentato di 2 euro il costo mensile del servizio

Con tutto questo ha STRAVOLTO il contratto come ho detto in maniera INDEBITA E UNILATERALE e ciò nonostante è ancora libera di operare sul territorio nazionale senza che chi dovrebbe controllarla la sanzioni e le imponga il rispetto delle regole.

Ci può essere una azienda meno seria di questa?

Vi ho raccontato di Wind-Infostrada; ma se avete un fornitore diverso state pur tranquilli che nessuno degli altri operatori è da meno; sono tutti uguali, sono tutti convinti di poter fare il loro comodo e quello che è peggio è che tutti gli organismi appositamente creati per combatterli, non servono a niente perché non sono capaci di farsi rispettare.

Franco Fellicò



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